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    MotoGp, Marquez: “La scia di Bagnaia mi ha aiutato, il passo è buono”

    PHILLIP ISLAND – Non può che sorridere al termine del sabato di qualifiche del Gp d’Australia Marc Marquez, che in gara scatterà dalla prima fila. Lo spagnolo della Honda ha infatti conquistato il secondo posto, arrendendosi solamente al connazionale Jorge Martin. Un risultato arrivato anche grazie ad una strategia piuttosto furba, dato che si è messo alle spalle di Bagnaia per prendere la sua scia. “Ho scelto di seguire la scia di Pecco, visto che è molto forte sul giro e la Ducati va alla grande sul rettilineo. Mi ha aiutato molto, anche se da solo il passo è abbastanza buono. Mi sento bene fisicamente e sto migliorando” ha commentato a caldo.
    Il commento di Marc
    “Sono contento per come sta andando il weekend, il passo è piuttosto buono ma non ancora sufficiente per stare con Pecco. Partire in prima fila tuttavia è un bene, vediamo cosa accadrà in gara. Sarà importante scegliere bene la gomma dietro – ha detto lo spagnolo ai microfoni di Sky Sport – Chiudere in Top-5 sarebbe un risultato realista, ma se tutto va bene possiamo ambire anche al podio. 2023? Mancano ancora tre gare e tutto l’inverno, può succedere di tutto. La Honda sta lavorando tanto e questo mi fa piacere oltre a darmi ancora più motivazione, ho preso tanti rischi al braccio per tornare”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, pole Martin in Australia: terzo Bagnaia, 5° Quartararo

    PHILLIP ISLAND – Nel Gran Premio d’Australia, terzultimo appuntamento stagionale della MotoGp, la pole position va ad uno straordinario Jorge Martin. Il pilota della Ducati Pramac, sul circuito di Phillip Island, firma il crono record di 1:27.767 precedendo in prima fila la Honda di Marc Marcquez e la Ducati di Pecco Bagnaia, rispettivamente secondo e terzo. Ad aprire la seconda fila c’è Aleix Espargaro, che prova a rilanciarsi in ottica Mondiale mettendosi davanti a Fabio Quartararo. Luca Marini, settimo, apre la terza fila, che vede presente anche un altro italiano, ovvero Marco Bezzecchi (nono). Solo tredicesimo Enea Bastianini, eliminato nel Q1 e visibilmente amareggiato.
    La griglia della gara
    PRIMA FILA
    1. Martin2. Marc Marquez3. Bagnaia
    SECONDA FILA
    4. Aleix Espargaro5. Quartararo6. Zarco
    TERZA FILA
    7. Marini8. Miller9. Bezzecchi
    QUARTA FILA 
    10. Rins11. Alex Marquez12. Vinales
    QUINTA FILA 
    13. Bastianini14. Pol Espargaro15. Mir
    SESTA FILA
    16. Brad Binder17. Crutchlow18. Darryn Binder
    SETTIMA FILA
    19. Gardner20. Di Giannantonio21. Oliveira
    OTTAVA FILA 
    22. Raul Fernandez23. Morbidelli24. Nagashima LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Gp Australia: pole di Martin, Bagnaia terzo dietro Marc Marquez

    PHILLIP ISLAND – Jorge Martin conquista la pole position nel Gran Premio d’Australia, terzultimo appuntamento stagionale della MotoGp. Il pilota della Ducati Pramac, sul circuito di Phillip Island, firma il crono di 1:27.767 precedendo in prima fila la Honda di Marc Marcquez e la Ducati di Pecco Bagnaia, rispettivamente secondo e terzo. Ad aprire la seconda fila c’è Aleix Espargaro, che si rilancia in ottica Mondiale mettendosi davanti a Fabio Quartararo. Luca Marini, settimo, apre la terza fila, che vede presente anche un altro italiano, ovvero Marco Bezzecchi (nono). Solo tredicesimo Enea Bastianini, eliminato nel Q1 e visibilmente amareggiato.
    La griglia di partenza
    PRIMA FILA
    1. Martin2. Marc Marquez3. Bagnaia
    SECONDA FILA
    4. Aleix Espargaro5. Quartararo6. Zarco
    TERZA FILA
    7. Marini8. Miller9. Bezzecchi
    QUARTA FILA 
    10. Rins11. Alex Marquez12. Vinales
    QUINTA FILA 
    13. Bastianini14. Pol Espargaro15. Mir
    SESTA FILA
    16. Brad Binder17. Crutchlow18. Darryn Binder
    SETTIMA FILA
    19. Gardner20. Di Giannantonio21. Oliveira
    OTTAVA FILA 
    22. Raul Fernandez23. Morbidelli24. Nagashima LEGGI TUTTO

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    MotoGP: la rivoluzione Honda? copiare Ducati e Aprilia

    TORINO – C’era una volta in cui la Honda, prim’ancora di essere, “si sentiva” di essere la moto migliore. Al punto da lasciare andare via (anzi, spingere via) Valentino Rossi, stufo di sentirsi dire che vinceva perché sulla Honda l’avrebbe fatto chiunque e desideroso di dimostrare il suo peso, trasformando la Yamaha da cenerentola in principessa. Vent’anni dopo (gli ultimi tre vissuti come un incubo) la storia da favola s’è tramutata in horror e la situazione è rovesciata. Pur di trattene il suo fenomeno ferito (nel corpo da quattro operazioni, nell’anima dal dolore, nella convinzione dal vedere uno squadrone aver perso la bussola) ha deciso di rivoluzionare la propria filosofia e organizzazione, accettando anche l’onta del dover copiare gli altri. Soprattutto il made in Italy delle due ruote, mai così in voga.Dopo le prime novità viste nel test di Misano un mese fa (con una carena “ a gradino” che sembrava essere presa piè pari dalla RS-GP di Noale) e il forcellone prodotto dall’europea Kalex e utilizzato in gara in Thailandia, ieri Marc Marquez ha portato al debutto a Phillip Island (Australia) la nuova configurazione aerodinamica della RC213V che non fa nulla per mascherare la derivazione Ducati e Aprilia. Le ali sono davvero più simili a quelle delle moto di Noale, i deviatori verso il basso laterali per risolvere i problemi di surriscaldamento e convogliare meglio i flussi sono identici a quelli delle Desmosedici, così come le alette comparse sul codone (due invece che le quattro quasi sovrapposte delle Rosse).«Ho testato una nuova carenatura che abbiamo sviluppato dopo i test di Misano. Il risultato è quello che avete visto qui. La sensazione è diversa, ma la moto diventa meno fisica» racconta Marquez, che nonostante il buon sesto tempo di giornata davanti ad Aleix Espargaro e Pecco Bagnaia, conferma di lavorare soprattutto in funzione del prossimo anno. «Fisicamente rispetto alle prime gara dal rientro sento di aver fatto un passo avanti. Se mi sveglierò bene darò il massimo, ma ovviamente, testando tante cose, si sacrifica un po’ di potenziale per la gara, si è un po’ più condizionati. E con tante novità da provare si fatica anche a lavorare sul set-up ideale di gara, ma il nostro obiettivo non è il 2022». LEGGI TUTTO

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    Gp d’Australia, Miller: “Nozze da favola, ma ho sposato anche le moto”

    PHILLIP ISLAND (Australia) – Ricevere l’anello, mostrarlo al cerimoniere e ai testimoni, offrirlo alla consorte, con la domanda di rito: «Vuoi essere la mia sposa?» sperando in un «Sì», ovviamente da contraccambiare. Detto, fatto per Jack Miller, ufficiale Ducati convolato a nozze nella nativa Townsville insieme a Ruby Adriana. Una coppia raggiante nel loro Queensland, decisamente distante – anche a livello di meteo – da Phillip Island. Il ventisettenne del Down Under racconta le emozioni, pronto a viverne altre, nel GP di casa che torna dopo tre anni: «Ero nervoso – svela il vincitore di Motegi – ci trovavamo di fronte a 200 persone, non è stato facile parlare bene e disinvolti. La cerimonia è andata alla grande».  
    Se l’aspettava la dedica canora di Johann Zarco?«Assolutamente no. Stavamo facendo un gioco musicale e, a un certo punto, lui è entrato in scena. Un gesto bellissimo».  
    MotoGp, Bagnaia: “Quartararo è veloce, ma noi siamo pronti”
    Quale regalo farà a se stesso nel GP di casa?«Sono ancora in corsa per il titolo (a -40 da Fabio Quartararo, ndr), la matematica mi dà ragione. È un bel sogno, continuo a lavorare al massimo, provando a sfruttare il mio solito crescendo di fine stagione. Senza pensare troppo alla classifica né ai giochi di squadra».  
     Lascerà la Ducati per la KTM: corre da separato in casa?«No, nessuno di noi ha smesso di crederci, anzi, si è continuato a spingere sull’acceleratore».   Come vive il paddock quando i motori sono spenti?«Per me è importante correre, sono uno spirito racing. Mi piace anche incontrare i tifosi, stare in mezzo alla gente e parlare di moto. Il problema è solo la distanza da casa, davvero enorme». 
    MotoGp, Miller: “In Australia voglio vincere”
    La soffre?«Ogni giorno. Dal momento in cui prendo l’aereo, allontanandomi dall’Australia. Fino al mio ritorno a Townsville, così lontana e diversa dal vecchio continente. Mi mancano casa mia, le mie cose e le mie persone».
    Non è possibile tornare più spesso?«Avete visto, voi che avete viaggiato fin qui, quanto sia estenuante. Perderei energie fisiche e mentali, non è fattibile. La carriera di un pilota è corta e va vissuta al massimo, affrontando qualsiasi sacrificio. Ho già speso tanti anni fuori dall’Australia sapendo che, prima o poi, smetterò».   A Phillip Island hanno vinto in top class tre suoi conterranei: Wayne Gardner, Mick Doohan e Casey Stoner. Il suo preferito?«Wayne fu il primo a rischiare, sfidando l’Europa e il Motomondiale. E vinse, realizzando l’obiettivo della carriera da pioniere australiano. Casey era un talento smisurato, vederlo in azione è stato un onore tecnico ed emozionale. Ha lasciato un segno indelebile. Mick è il mio preferito, un vero mito, l’idolo delle folle, la persona semplice e il professionista, il campione. Ha dominato per cinque anni di fila in 500, scrivendo la storia. Mi avete fatto scegliere tra tre profili unici e rari».
    MotoGp, Marquez: “Chiudere la carriera era un’opzione”
    Pure lei lo è.«Ho il privilegio di figurare in un team ufficiale della MotoGP, ho vinto Gran Premi, tutto speciale, ma io spero di essere ricordato come una buona persona. Qui sto vivendo il mio sogno, ma un giorno finirà. E quando finisce, è finita. Quindi mi auguro di essere considerato un fantastico pilota, però pure un fantastico ragazzo. Un uomo».Scelga il futuro titolato tra Quartararo, Bagnaia, Espargarò.«Pecco. Il momento è suo, Aleix è consistente, però non basta per vincere il Mondiale. Fabio è partito forte, si è concentrato su se stesso, è super concreto».La Desmosedici è la moto migliore?«Così dicono, però dobbiamo pensare come tutte le moto siano competitive. Quartararo continua a lamentare scarsa potenza della sua M1, e allora perché ha rinnovato con la Yamaha? Tutte le MotoGP sono buone».
    La KTM è una buona moto?«Sì, è veramente valida la RC16. Mi focalizzerò per fare bene, altro che bla bla bla. Non ci sono moto inferiori e svantaggiate. Sentiamo soltanto parole, alla fine contano i fatti, che evidenziano l’equilibrio di questo campionato».   LEGGI TUTTO

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    F1, Sainz: “Il dualismo con Leclerc non apprezzato da chi tifa Ferrari”

    ROMA – L’inizio di stagione 2022 di Carlos Sainz aveva destato più di qualche preoccuapazione, con i tifosi Ferrari, in virtù invece del grande inizio di Charles Leclerc, che speravano in una nomina del monegasco come prima guida del team, senza avere mai il consenso della dirigenza di Maranello che ha sempre voluto mantenere lo stesso trattamento per entrambi. Il pilota spagnolo torna proprio su quei momenti. “Posso capire che dopo le prime gare Charles fosse chiaramente un passo avanti  – ha spiegato ad As – ma da metà stagione in avanti sono migliorato molto. Ho iniziato a lottare di più, ma anche quando sono entrato in lotta sembrava che alcuni non mi volessero. È stato frustrante, soprattutto a livello mediatico. Prima sono stato criticato e poi quando ho iniziato ad avere il passo per stare davanti non andava bene neanche quello”.
    “Calma e fiducia in se stessi”
    La Ferrari ha sempre ritenuto che una coppia di piloti al pari livello possa essere un vantaggio. “Binotto e la squadra riconoscono il dualismo come una virtù, ma una parte delle persone che seguono la Ferrari non vuole che ci siano due piloti dello stesso livello. Io sono convinto che la cosa migliore per la squadra sia che io e Charles siamo il più vicino possibile l’uno all’altro. Sono in F1 da molti anni – ha aggiunto – e so come funziona questo sport. Ho avuto anni molto buoni, inizi pessimi, finali buoni e viceversa. So che, alla fine l’importante è la testa. Essere calmi, avere fiducia in se stessi, forse è uno dei miei punti di forza. Devo sicuramente migliorare come pilota in alcuni aspetti, ma so anche che sono bravo, che sono in grado di dimostrarlo in qualsiasi gara”, conclude il pilota iberico.
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    Tragedia nella famiglia Steeman: la madre muore d'infarto due giorni dopo il figlio Victor

    ROMA – Una settimana tragica per la famiglia Steeman. Prima l’incidente mortale per Victor, pilota classe 2000 deceduto all’ospedale di Faro a pochi giorni dall’episodio che ha sconvolto il sabato della Superbike sul circuito di Portimao; poi, la scomparsa della madre, colpita da un arresto cardiaco. La donna, 59 anni d’età, si trovava nella sua abitazione a Lathum, nei Paesi Bassi, ed è stata immediatamente soccorsa. I tentativi di rianimarla, però, si sono rivelati vani.
    L’incidente di Steeman
    Steeman è stato vittima di un incidente durante gara-1 della Supersport 300 di sabato 8 ottobre in Portogallo. Il pilota olandese era caduto alla curva 14 nella prima parte di gara, venendo travolto da José Luis Perez Gonzalez. Subito la gara era stata interrotta e il programma intero della giornata modificato. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Gp Australia: diretta qualifiche, dove vederle in tv

    PHILLIP ISLAND – Tutto pronto per le qualifiche del Gran Premio d’Australia, valevole per la diciassettesima tappa del Mondiale 2022 di MotoGp. Dopo le prime due sessioni di prove libere sul circuito di Phillip Island, i piloti andranno a caccia della pole position. La terza sessione di prove libere del Gran Premio è in programma sabato 15 ottobre alle ore 00:55 (orario italiano), seguita dalle FP4 alle 4:30, mentre le qualifiche prenderanno il via alle ore 5:10. Tutte le sessioni saranno visibili in diretta su Sky Sport MotoGp (canale 208) e in streaming su NOW e Sky Go. Inoltre, le qualifiche saranno visibili anche in differita su TV8. LEGGI TUTTO