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    MotoGP: la doppia scommessa della cripto-Aprilia

    TORINO – Una scommessa, che vuole tutt’altro essere tranne virtuale. L’Aprilia, che nelle ultime gare è mestamente uscita dai giochi per il Mondiale prendendosi anche una valanga di critiche da parte di Aleix Espargaro, sta investendo sul suo futuro raddoppiando gli sforzi. E la prossima settimana a Valencia, nel GP che dovrebbe consegnare a Pecco Bagnaia uno storico titolo e alla Ducati la seconda Tripla Corona dopo quella targata Stoner nel 2007, la Casa di Noale sarà impegnata su due fronti: difendere il terzo posto del maggiore dei fratelli barcellonesi dalla rimonta di Enea Bastianini (il romagnolo del Team Gresini eprossimo compagno di Bagnaia nel team ufficiale Ducati s’è portato a un solo punto) e costruire un ulteriore salto di qualità per il 2023. Avendo perso le concessioni l’Aprilia avrà meno motir e test, quindi meno occasioni per sviluppare ed eventualmente rimediare ad errori. Ecco che il test post gara di martedì 8 novembre sarà fondamentale.

    L’Aprilia raddoppia

    Ecco perché Massimo Rivola e compagnia hanno deciso di raddoppiare la presenza in pista, per rispondere con un team satellite (l’RNF Racing di Razlan Razali) allo strapotere anche numerico della Ducati. Team satellite che l’Aprilia ha strappato alla Yamaha e nel quale ha prontamente inserito due piloti molto interessanti, entrambi prelevati dalla Ktm: uno già vincente e voglioso di riscatto (Miguel Oliveira), l’altro giovane e di prospettiva (Raul Fernandez).

    Aprilia, atteso un annuncio

    A Valencia i due assaggeranno per la prima volta la RS-GP, ma prima arriverà (così anticipa Speedweek) anche l’atteso annuncio del nuovo sponsor che dà tranquillità alla squadra malese (e quindi all’Aprilia) dopo la decisione di WithU di delifarsi dopo l’addio di Andrea Dovizioso nonostante altri due anni di contratto (è stato raggounto un accordo sulla penale). Sulle carene dell’Aprilia satellite comparirà CryptoDATA Tech, l’azienda romena di criptovalute che è già sbarcata in forze nel Motomondiale come title sponsor degli ultimi due GP (Australia e Malesia). Dopo l’addio di Petronas (ricchissimo sponsor che appoggiava l’operazione Valentino Rossi) e quello di WithU serviva qualcosa di concreto. Un segnale forte per una squadra ambiziosa che nel 2020 ha sfiorato il Mondiale con Fabio Quartararo e lanciato Franco Morbidelli serial winner, ma che poi s’è persa non solo per i problemi della Yamaha. Quella dell’Aprilia dunque è una vera e doppia scommessa. LEGGI TUTTO

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    F1, GP Messico: le Mercedes davanti nelle libere 3. Leclerc quarto, Sainz sesto

    CITTA’ DEL MESSICO – George Russell è il più veloce nella terza sessione di prove libere al Gran Premio del Messico, ventesimo appuntamento stagionale della Formula 1. Il pilota britannico, sull’autodromo Hermanos Rodriguez, firma il crono di 1:18.399 precedendo l’altra Mercedes di Lewis Hamilton e la Red Bull di Max Verstappen. Quarta posizione per la Ferrari di Charles Leclerc, davanti al padrone di casa Sergio Perez e al compagno di squadra Carlos Sainz.
    Gli altri piloti
    Settima piazza per la McLaren di Lando Norris, davanti all’Alfa Romeo di Valtteri Bottas e all’AlphaTauri di Yuki Tsunoda. A chiudere la top ten c’è la Williams di un ottimo Alexander Albon. Quasi in fondo l’Aston Martin di Sebastian Vettel, in diviannovesima piazza. LEGGI TUTTO

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    F1: Russell comanda le libere 3 in Messico. Leclerc quarto, Sainz sesto

    CITTA’ DEL MESSICO – E’ di George Russell il miglior tempo nelle prove libere 3 al Gran Premio del Messico, valevole per la ventesima tappa del Mondiale Formula 1. Il pilota britannico, sull’autodromo Hermanos Rodriguez, firma il crono di 1:18.399 precedendo l’altra Mercedes di Lewis Hamilton e la Red Bull di Max Verstappen. Quarta posizione per la Ferrari di Charles Leclerc, davanti al padrone di casa Sergio Perez e al compagno di squadra Carlos Sainz.
    Gli altri tempi
    Settima piazza per la McLaren di Lando Norris, davanti all’Alfa Romeo di Valtteri Bottas e all’AlphaTauri di Yuki Tsunoda. A chiudere la top ten c’è la Williams di un ottimo Alexander Albon. Quasi in fondo l’Aston Martin di Sebastian Vettel, in diviannovesima piazza. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, tutti in piazza per Bagnaia: maxischermo per il GP di Valencia nella sua città

    ROMA – Un maxischermo a Chivasso, la città in cui è cresciuto, per seguirlo nel Gran Premio di Valencia, diciannovesimo e ultimo appuntamento stagionale della MotoGP. E’ questa l’iniziativa dal comune piemontese per sostenere Pecco Bagnaia nella gara che potrebbe consegnargli il primo titolo della carriera in classe regina, annunciata tramite una nota: “Per la gara di Valencia, in programma domenica 6 novembre alle ore 14, l’appuntamento è in Piazza d’Armi con un maxischermo dal quale numerosi concittadini di Pecco Bagnaia ed appassionati attesi da tutto il Piemonte e non solo, potranno seguire il pilota chivassese ad un passo dal titolo iridato”.
    La nota del comune
    “All’iniziativa, deliberata dalla Giunta del sindaco Claudio Castello, sta collaborando il Pecco Fan Club – prosegue la nota -. L’evento è a libero accesso. Per lo svolgimento in sicurezza dell’appuntamento in piazza, denominato “Chivasso tifa Pecco”, è stata attivata la casella di posta elettronica pecco63@comune.chivasso.to.it, alla quale chi prevede di partecipare può comunicare la propria presenza ed il numero dell’eventuale comitiva al seguito”. LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, Mekies e l’ironia sulla Red Bull: “Praticamente non sanzionati”

    ROMA – Laurent Mekies ha parlato dopo la sentenza della Fia riguardo al caso budget cap, che vede coinvolta la Red Bull in Formula 1. Il direttore sportivo della Ferrari, dal Gran Premio del Messico, si è detto poco soddisfatto delle decisioni prese dalla federazione. “Ferrari ha messo come priorità che la Fia facesse chiarezza, lo ha fatto confermando l’illegalità del budget cap – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. Era il parametro più importante. Anche il team lo ha ammesso, questo è positivo. L’entità della violazione, abbiamo parlato tanto e sappiamo che 2 milioni sono una grande violazione, equivalgono a un paio di decimi. Sono numeri che hanno un impatto vero sulle gare, è una cifra di una certa importanza. Non potremo mai essere contenti della penalità”.Guarda la galleryMessico, che paura per Leclerc: schianto contro le barriere FOTO
    La delusione di Mekies
    “Noi non capiamo come il 10% di riduzione corrisponda ai due decimi di vantaggio, inoltre non c’è stata riduzione di budget cap – ha aggiunto Mekies -. Loro potranno spenderlo altrove, migliorando la macchina. Questa combinazione ci fa temere che l’effetto reale della sanzione sia piccolo. Ora però bisogna voltare pagina, speriamo di non dover attendere così tanto per il budget cap del 2022”. Le parole di Mekies si aggiungono a quelle di altri colleghi, contrariati per le decisioni prese dalla Fia.
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    Caso budget cap: pareva una bomba, s’è rivelato un petardo

    TORINO – La Formula 1 si è tolta un peso dallo stomaco. È questa la sensazione che si coglie nel paddock dopo che il patteggiamento tra Red Bull e Fia ha portato a chiudere il caso dello sfioramento del budget cap. Pareva che la pena (oggettivamente lieve) potesse scatenare polemiche infinite, ma non sembra essere così. La multa inflitta alla Red Bull è di un’entità notevole (7 milioni) ma ampiamente gestibile per una squadra di punta; il taglio delle ore in galleria del vento è recuperabile con altri sistemi di progettazione. E tuttavia la Mercedes, per bocca di Toto Wolff, s’è detta soddisfatta («Era importante che la Fia riuscisse a controllare e questo è avvenuto»), mentre la McLaren – che era stata tra le principali accusatrici – s’è rassegnata: «Basta che alla Red Bull smettano di raccontare favole» ha detto Andreas Seidl. Che è cosa molto diversa da quella che aveva detto il “chief” della squadra, Zak Brawn.

    Una grande violazione

    Anche da Maranello giungono toni soft. Si vede, sullo sfondo, che nessuna squadra ha voglia di andare allo scontro con la Fia. Né, in fondo, interesse a farlo (e comunque è una faccenda che riguarda le tre squadre di punta, gli altri spendono meno). Lo certificano le parole di Laurent Mekies, di fatto il secondo di Mattia Binotto: «La Ferrari aveva come priorità che la Fia facesse chiarezza, cosa che è avvenuta confermando l’illegalità. Era il parametro più importante. Anche il team ha ammesso l’infrazione e questo è positivo». Certo, senza usare i toni che aveva usato Brawn, anche Mekies vuole puntualizzare: «Per quanto riguarda l’entità della violazione, sappiamo che 2 milioni sono una grande violazione, equivalgono a un paio di decimi. Sono numeri che hanno un impatto vero sulle gare, è una cifra di una certa importanza. Non potremo mai essere contenti della penalità. Inoltre non c’è stata riduzione del budget per il futuro, loro potranno spendere i soldi risparmiati in galleria del vento in altre aree, migliorando la macchina». Ma tant’è, la vicenda è chiusa. Resta da vedere cosa accadrà in futuro se qualcun altro dovesse trovarsi nella stessa posizione della Red Bull. Nel caso, lo si vedrà.
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    Ferrari, Mekies sulla Red Bull: “Non possiamo essere contenti della decisione”

    ROMA – Ferrari ha messo come priorità che la Fia facesse chiarezza, lo ha fatto confermando l’illegalità del budget cap. Era il parametro più importante. Anche il team lo ha ammesso, questo è positivo”. Laurent Mekies ha parlato così ai microfoni di Sky Sport dopo la sentenza della Fia riguardo al caso budget cap, che vede coinvolta la Red Bull in Formula 1. Il direttore sportivo della Ferrari, dal Gran Premio del Messico, si è detto poco soddisfatto delle decisioni prese dalla federazione. “L’entità della violazione, abbiamo parlato tanto e sappiamo che 2 milioni sono una grande violazione, equivalgono a un paio di decimi. Sono numeri che hanno un impatto vero sulle gare, è una cifra di una certa importanza. Non potremo mai essere contenti della penalità”.Guarda la galleryGP Messico, paura per Leclerc: perde la sua Ferrari e va a muro nelle libere 2
    Le parole di Mekies
    “Noi non capiamo come il 10% di riduzione corrisponda ai due decimi di vantaggio, inoltre non c’è stata riduzione di budget cap – ha aggiunto Mekies -. Loro potranno spenderlo altrove, migliorando la macchina. Questa combinazione ci fa temere che l’effetto reale della sanzione sia piccolo. Ora però bisogna voltare pagina, speriamo di non dover attendere così tanto per il budget cap del 2022”. 
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