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    MotoGp, Quartaro è comunque un campione

    L’omaggio più bello a Marco Simoncelli, nel giorno e nel luogo della sua scomparsa 11 anni dopo, lo hanno firmato i primi quattro piloti al traguardo della MotoGP. I quali hanno confermato ciò che hanno mostrato nell’arco della stagione, e cioè di essere stati un passo sopra gli altri, “pound per pound”, a livello di guida. Perché se Pecco Bagnaia è effettivamente il leader del Mondiale, Enea Bastianini si gioca il podio finale con una moto 2021, la stessa di Marco Bezzecchi, rookie ormai abituato alle posizioni più nobili. E Fabio Quartararo? Il solo fatto che sia ancora in gioco per il Mondiale-bis con una Yamaha M1 non certo paragonabile alle Ducati è un segnale della grandezza del francese, che in Malesia ha strappato applausi, con un podio in condizioni quasi impossibili, tra la partenza da centro gruppo – quarta fila – e la piccola frattura alla mano sinistra. «Sono felice che il Mondiale arrivi ancora aperto a Valencia» ha sorriso il 23enne di Nizza dopo la gara, con il ghiaccio sulla mano sinistra. «L’infortunio non mi ha dato fastidio a livello di guida, il problema è che con la mano sinistra si aziona l’abbassatore di assetto, che qui viene utilizzato parecchio. Ma ho stretto i denti, e con gli antidolorifici e l’adrenalina, non ho sofferto troppo».
    Valencia
    Un tempo, Valencia era un feudo Yamaha, che a Cheste vinse le prime due edizioni del GP ai tempi della 500. L’autodromo-stadio è diventato negli anni il giardino di Jorge Lorenzo, che qui conquistò anche il polemico titolo del 2015. Quartararo rappresenta una sorta di versione evoluta del maiorchino sulla M1, eppure il campione 2021 non ha mai avuto troppa fortuna sul circuito dove, per ribaltare le sorti del Mondiale, dovrebbe vincere – impresa che gli manca da nove Gran Premi – con Bagnaia fuori dai primi 14 al traguardo. Ma per il momento a Quartararo basta aver interrotto il digiuno di podi, durato cinque gare. Merito anche di… Bagnaia: «Quando ho visto Pecco partire in quel modo davanti a me, ho capito di dover fare subito la differenza. Essere quinto alla prima curva mi ha facilitato le cose».
    Tifavo Enea
    Se con la super partenza Quartararo si è fatto subito largo nel gruppo – operazione che sarebbe stata molto più complicata nel corso della gara, considerando i pochi cavalli della Yamaha – in seguito non è però riuscito a mantenere il passo di Bagnaia e Bastianini. «Era fondamentale cercare di restare con le Ducati, ma sapevo che sarebbe stato difficile. Non ho fatto molti calcoli, sapevo soltanto che con Pecco davanti, mi serviva il podio. Mi sono avvicinato nel finale, ma ero davvero al limite con entrambe le gomme. Allora non mi restava che fare il tifo per Enea…».
    Onore delle armi
    Più che al Mondiale, El Diablo ha pensato a come ritrovare in sella le sensazioni di inizio stagione, e il responso è stato positivo. «Finalmente mi sono divertito». Il titolo, però, sembra quasi un miraggio. «A Valencia darò tutto. Ora vedremo l’esito della risonanza alla mano». L’esame verrà effettuato domani, al rientro in Spagna, ma ovviamente le conseguenze della caduta di sabato non limiteranno Quartararo nel tentativo estremo all’ultimo GP. E in caso di secondo posto finale, Fabio avrà comunque l’onore delle armi: «Posso essere orgoglioso, e comunque qui ho corso una delle mie gare migliori, pensando anche alla posizione di partenza». LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bagnaia quasi campione: “Venite tutti a Valencia”

    Per la corona di re della MotoGP si accetta tutto, anche due settimane di tensione in più. Del resto, se Pecco Bagnaia è uscito vincitore da un weekend che nascondeva un’imboscata dietro ogni angolo, la pesante attesa verso Valencia verrà comunque affrontata meglio. Pecco ha le spalle larghe, quelle di chi ha imparato a vincere anche nei weekend in cui nulla va come previsto: come a Sepang in prova. A sorprendere è stata anche la gara ma, per fortuna del torinese, nel senso opposto, perché con una partenza prodigiosa e una altrettanto eccellente capacità di gestire il duello con Enea Bastianini nel tipico estenuante caldo umido di Sepang, Pecco ha conquistato il settimo successo stagionale, il massimo per un italiano della MotoGP dai tempi del Valentino Rossi iridato. La più grande rimonta nella storia del Motomondiale – dal -91 di metà stagione – non è ancora arrivata a compimento, ma mancano pochi centimetri.
    Invito alla festa
    Quando si è visto sfilare dal missile rosso alla prima staccata, Marc Marquez – che scattava due file davanti a Bagnaia – deve essersi detto: «Questi numeri, una volta, li facevo io». «In effetti è stata la partenza migliore della mia vita» ha detto il leader del Mondiale. Una volta davanti, Pecco ha vissuto la gara auspicata, anche perché Jorge Martin – dopo un avvio con un ritmo infernale, degno della pole da record – gli ha lasciato la leadership volando nella via di fuga di Curva 5. A quel punto è arrivata la nuova replica del duello con Bastianini, da brividi più per chi l’ha visto da fuori – in particolare dal box rosso – che per chi l’ha vissuto da dentro. «Quando Enea mi ha passato, ho pensato a mantenere il mio ritmo, sapevo che il passo non poteva essere tanto migliore. E infatti…» ha proseguito Bagnaia. «Enea andava forte, come sempre, in particolare nei curvoni veloci, io avevo più trazione in uscita dalle curve lente, e questo mi ha aiutato nel sorpasso. Ero tranquillo, perché sapevo il motivo della caduta di sabato. Il problema è quando cado e non so perché… Questa è una delle vittorie più belle e significative, perché ora ci sono 23 punti di margine su Quartararo, che qui è stato incredibile». L’invito di Pecco è quello di invadere Cheste, periferia di Valencia, nel circuito-stadio che un anno fa lo vide vincitore. «Venite in tanti a Valencia!».
    Favore
    Per festeggiare, Bagnaia potrebbe accontentarsi di un favore di uno dei compagni di marca: con un vincitore diverso da Quartararo, Pecco sarà campione. Il favore potrebbe venire da Bastianini, futuro compagno del torinese in un box che ieri ha festeggiato il titolo dei team. Il riminese ha cercato il colpaccio, senza esagerare: «Ho dato il massimo ma ho avuto un occhio di riguardo per il futuro – ha ammesso -. Quando ho perso trazione non ho voluto rischiare. Se avessi potuto attaccarlo lo avrei anche fatto, ma era fondamentale evitare i rischi. Sarei felice per il Mondiale di Pecco, sarebbe meritato e costituirebbe una spinta per me, per fare ancora meglio». Bastianini cercherà il successo a Valencia innanzitutto per se stesso: il terzo posto nel Mondiale è alla portata, visto il calo di Aleix Espargaro. Chi invece ha già raggiunto il proprio obiettivo è Marco Bezzecchi, ieri quarto, dopo aver accarezzato il podio, che avrebbe regalato a Bagnaia il titolo anticipato. «Purtroppo non è andata bene la partenza, e per rientrare ho sollecitato troppo le gomme, però almeno ho passato gente di un certo spessore» ha detto il Rookie dell’Anno, riferendosi in primis a Marquez. Di sicuro, se in MotoGP esistesse un titolo per il linguaggio più caratteristico, Bez vincerebbe anche quello… LEGGI TUTTO

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    MotoGp, la Ducati si aggiudica anche la classifica team

    SEPANG – La vittoria in rimonta di Francesco Bagnaia nel Gp di Malesia avvicina il pilota italiano della Ducati al primo titolo iridato in MotoGp e consegna matematicamente alla scuderia di Borgo Panigale il secondo titolo consecutivo nella classifica team. Queste le parole di un soddisfatto Luigi Dall’Igna “Una stagione davvero incredibile – spiega il direttore generale Ducati Corse – aggiungiamo anche la vittoria del titolo squadre: sono felicissimo perché tutti i ragazzi se lo meritano”.
    “Partenza incredibile di Pecco”
    Dall’Igna commenta anche la gara di Francesco Bagnaia e Jack Miller. “Una gara difficilissima: Pecco è stato bravissimo e ha vinto soprattutto grazie alla sua partenza straordinaria. Ha saputo tenere testa ad un Bastianini davvero competitivo ed è stata una bella sfida tra i due. Ora bisogna solo tenere i piedi per terra. Dobbiamo arrivare a Valencia con la stessa concentrazione avuta finora. Jack invece si è reso protagonista di una rimonta incredibile e se fosse stato più avanti avrebbe ottenuto qualcosa in più”, ha concluso il dirigente Ducati. LEGGI TUTTO

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    F1, diretta tv Gp Messico: orari e programmazione

    ROMA – La Formula 1, a pochi giorni dalla gara di Austin, si sposta in centro America per il Gran Premio del Messico, ventesimo appuntamento della stagione. La corsa al titolo si è chiusa in Giappone con la vittoria matematica da parte di Max Verstappen, ma anche a Città del Messico la Ferrari proverà a lottare per un successo che potrebbe dare fiducia. Venerdì 28 ottobre il programma del weekend inizierà con le prime prove libere alle 20, mentre alle 23 si svolgerà la seconda sessione. Sabato, invece, ci saranno le prove libere 3 alle 19 con le qualifiche previste alle 22. L’appuntamento con la gara è fissato invece domenica 30 ottobre alle ore 21.Guarda la galleryHamilton, campione di F1 e fashion: tutti i look più strani
    Come vedere il Gran Premio in tv
    Il Gran Premio del Messico sarà trasmesso interamente in diretta tv su Sky Sport Formula 1 (canale 207), Sky Sport Uno e in streaming su Sky Go e NOW. Qualifiche e gara saranno visibili anche in differita su TV8, mentre su tuttosport.com sarà possibile seguire LIVE la gara.
    Il programma completo:
    Venerdì 28 ottobre
    PL1: 20:00
    PL2: 03:00
    Sabato 29 ottobre
    PL3: 19:00
    Qualifiche: 22:00
    Domenica 30 ottobre
    Gara: 21:00
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    F1, Leclerc terzo a Austin: “Troppo degrado, il prossimo anno cercheremo di vincere”

    AUSTIN – Il GP degli Stati Uniti, diciannovesimo appuntamento del mondiale di Formula 1, non ha visto un Charles Leclerc totalmente soddisfatto del risultato raggiunto. Il pilota della Ferrari, infatti, è scattato dalla dodicesima posizione in seguito alla penalità per cambio di componenti, chiudendo terzo. In un frangente, però, il monegasco sperava forse di poter puntare alla vittoria, salvo poi arrendersi a dieci giri dalla fine. Insomma, un bilancio positivo a metà, come ammesso da lui stesso subito dopo la gara: “Sono soddisfatto perché partivo molto indietro, il podio è un bel risultato, ma la gara in sé è stata deludente, avevamo un buon passo ma troppo degrado. Ci lavoreremo ma alla fine il terzo posto non è male. Questa è sempre una gara dura perché si scatenano tante forze G, e quando mancano le gomme è ancora peggio. È stata un bella battaglia con Checo e Max, dobbiamo continuare a lavorare per provare a dargli più filo da torcere nelle ultime tre gare”, il suo commento. 
    La promessa per il 2023
    Non sono mancate parole dolci al Cavallino Rampante e ai suoi tifosi, presenti in gran numero anche ad Austin. Infatti, dopo aver sognato nella prima parte di gara, salvo poi tornare di botto con i piedi per terra, i tifosi della Rossa e tutto il mondo Ferrari ha bisogno di energie positive per ripartire la prossima stagione: “È una fortuna essere un pilota Ferrari, c’è sempre tanto seguito, bellissimo vedere così tante magliette rosse. Cerchiamo di continuare a lavorare per provare a vincere il prossimo anno”, promette Leclerc.
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    F1 Stati Uniti, Sainz contro Russell: “Assurdo, non eravamo nemmeno in lotta”

    AUSTIN – Carlos Sainz è una furia al termine del GP degli Stati Uniti,diciannovesimo appuntamento del mondiale F1. Partito dalla prima casella in griglia, il pilota spagnolo è stato centrato in pieno da George Russell all’entrata del primo tornante, colpendo la “pancia” della Ferrari e causandone un problema al radiatore, che ha causato il ritiro dell’ex McLaren. “Sono molto arrabbiato e deluso da Russell”, il commento di Sainz ai microfoni di Sky Sport, “è la seconda gara che finisco senza nemmeno riuscire a completare un giro. Stavo battagliando con Verstappen, e da dietro arriva a spingermi uno che non era nemmeno in lotta”.
    “Non è vero che sono partito male”
    Lo spagnolo ha da ridire anche sulla penalità inflitta a Russell, pari a cinque secondi: “È un provvedimento insufficiente, paragonato al mio ritiro, ma non voglio dare giudizi. Io partito male? Non è vero, è stato Max a partire benissimo. Non si sa perché, ma ad Austin dalla seconda posizione si parte meglio che dalla prima. E poi quest’anno noi abbiamo un problema con le partenze”. 
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    F1, Gp Stati Uniti: la classifica piloti aggiornata

    AUSTIN – Il mondiale di Formula 1 vede Max Verstappen sempre più in testa. Il pilota della Red Bull, infatti, si è imposto anche negli Stati Uniti, dopo la vittoria del mondiale nelle scorse settimane. Con il terzo posto odierno, Charles Leclerc ha di nuvoo sorpassato Sergio Perez, tornando al secondo posto. Carlos Sainz, invece, vede avvicinarsi prepotentemente Lewis Hamilton, secondo ad Austin. Di seguito, quindi, la classifica piloti.
    La classifica aggiornata

    Verstappen 391
    Leclerc 267
    Perez 265
    Russell 218
    Sainz 202
    Hamilton 198
    Norris 109
    Ocon 78
    Alonso 71
    Bottas 46
    Vettel 36
    Ricciardo 29
    Magnussen 24
    Gasly 23
    Stroll 13
    Schumacher 12
    Tsunoda 12
    Zhou 6
    Albon 4 
    Latifi 2
    De Vries 2
    Hulkenberg 0

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    F1, Russell ammette l'errore con Sainz: “Sono stato troppo ottimista, mi dispiace”

    AUSTIN – George Russell non cerca giri di parole e chiede scusa a Carlos Sainz per l’episodio accaduto in curva 1 del GP degli Stati Uniti, dove il britannico ha di fatto posto fine alla gara dello spagnolo. Presentatosi ai microfoni di Sky Sport, infatti, il pilota della Mercedes ammette candidamente: “Sono stato troppo ottimista, sono andato a parlare subito con Carlos perché non vorresti mai essere coinvolto in un incidente così. Avevo spazio per attaccare Lewis e pensavo che Sainz sarebbe andato all’esterno di Verstappen, ma quando ha scelto l’interno sapevo che ci sarebbe stato il contatto. Mi dispiace e chiedo scusa”. 
    Hamilton: “Ho sperato nella vittoria” 
    Di tutt’altro stato d’animo Lewis Hamilton, che ha chiuso in seconda posizione dopo aver anche accarezzato la vittoria: “Abbiamo fatto di tutto ma loro erano troppo veloci. Grande strategia, grandi complimenti anche alla Red Bull. Sono un po’ a pezzi, la macchina oggi era difficile da guidare. Quando ero davanti ci speravo, dobbiamo continuare a lavorare e sono sicuro che otterremo il risultato, prima o poi”, il suo commento nell’immediato post gara.
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