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    F1, diretta tv Gp Brasile: orari e programmazione

    ROMA – La Formula 1, a due settimane dalla gara in Messico, si sposta in Sudamerica per il Gran Premio del Brasile, ventunesimo appuntamento della stagione. La Ferrari va a caccia di una vittoria prima di fine campionato, in modo da ritrovare fiducia in vista del 2023 Venerdì 11 novembre il programma del weekend inizierà con le prime prove libere alle 16:30, mentre alle 20:30 si svolgeranno le qualifiche. Sabato, invece, ci saranno le prove libere 2 alle 16:30 con la Sprint per le 20:30. L’appuntamento con la gara è fissato invece domenica 13 novembre alle ore 19.
    Come vedere il Gran Premio in tv
    Il Gran Premio del Brasile sarà trasmesso interamente in diretta tv su Sky Sport Formula 1 (canale 207), Sky Sport Uno e in streaming su Sky Go e NOW. Qualifiche e gara saranno visibili anche in differita su TV8, mentre su tuttosport.com sarà possibile seguire LIVE la gara.
    Il programma completo:
    Venerdì 11 novembre
    PL1: 16:30
    Qualifiche: 20:30
    Sabato 12 novembre
    PL2: 16:30
    Sprint: 20:30
    Domenica 13 novembre
    Gara: 19:00
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    Bagnaia campione nella storia: il Mondo è tuo

    Campione del Mondo, cancellando errori, paure, un’attesa infinita della Ducati Godot e del Belpaese delle due ruote che aspettava da tredici anni l’erede di Valentino Rossi e da cinquanta un italiano che riportasse lassù in cima, al top della top class, una moto italiana. Dai tempi di Giacomo Agostini e della MV Agusta (in tutto erano solo altri due: Umberto Masetti su Gilera nel ‘50 e ‘52 e Libero Liberati, sempre su Gilera, nel ’57). Un ruggito che cancella l’ennesima delusione dell’altra Nazionale dei motori, della Ferrari che invece resta ancora al palo da quel 2007, che ora non sarà più un peso ma tornerà gioia. A Valencia, cancellando anche la prima grande ferita del Dottore, quella sconfitta che davanti alla tv fece piangere un ragazzino di Chivasso che aveva nove anni e già sognava di essere al suo posto. E ora c’è. Era il 2006 del Poo-Po-Po-PoPo-Poooo-Poo azzurro di Berlino, è il 2022 dei cori da stadio felici alla vigilia di un altro Mondiale senza l’Italia del pallone. In Qatar dove questa straordinaria cavalcata è iniziata a marzo con una caduta. La prima di cinque che l’hanno fatto precipitare a -91 dal sogno a giugno. Finisce a +17, grazie a 7 vittorie, 10 podi, 5 pole, 3 giri veloci, 189 condotti in testa e un anonimo 9° posto nell’ultima gara, ma con un colpo di genio e cattiveria da campione al secondo giro, quando battaglia per la prima volta con Fabio Quartararo e arriva una sportellata che gli fa perdere un’aletta e l’efficacia della GP22 ma nega al rivale la possibilità di restare agganciato a quelli davanti e vincere. L’unica chance per il francese di sperare. Pecco Bagnaia da Chivasso, nato Francesco il 14 gennaio 1997 a Torino ma da subito solo Pecco (soprannome datogli dalla sorella Carola). Adesso, con maglietta e parrucca rossa marcia di Prosecco, Carola ne gestisce come un metronomo ma il sorriso la vita da pilota.Sullo stesso argomentoPerché Bagnaia si chiama Pecco: la spiegazioneMoto Gp

    La vita di Pecco

    Assistente personale e amica della fidanzata Domizia Castagnini, fashion buyer con oltre trentamila follower che lavora un una boutique di moda. Nipote dell’ex calciatore Gianfranco Leoncini, di Chivasso come Pecco. Una storia partita da molto lontano. «C’è voluto tanto prima che si avvicinasse».E che dura da tanto. Sette anni. Dal 2019 convivono. A Pesaro, dove all’inizio del 2020 per l’esplosione della pandemia ha passato due mesi e mezzo senza potersi allenare al Ranch per colpa della burocrazia italiana. «Avevo ancora la residenza a Chivasso e quindi non potevo uscire di casa». Ma è arrivato Turbo, un bassotto. Quello che Pecco ha messo da tempo. Anche grazie agli affetti. Fondamentali nel sua essere. Mamma Stefania, quella che meno vuole apparire, papà Pietro, proprietario di un’azienda che produce e installa ascensori che lo voleva fantino perché appassionato di ippica. Ma galeotto fu il rombo della Ducati 996 dello zio Claudio. “Arriva Dodi” urlava Pecco quando lo sentiva, a distanza. «Ho subito amato la Ducati, per il rumore unico che faceva e il colore rosso, bellissimo» ripete Pecco, che nel calcio invece “veste” bianconero. Portato a 7 anni a un evento promozionale della Fim ad Alessandria «s’è innamorato, non è più sceso dalla minimoto – racconta Pietro -. Ne abbiamo presa una a nolo. Distruggeva le gomme nel parcheggio del centro commerciale. Poi il kartodromo di Viverone, è iniziato così». Nel 2007 la prima vittoria a Codogno, l’anno dopo la prima trasferta. «Sedici ore in camper fino in Danimarca, una figata». Nel 2010 il primo volo. In Spagna, per la 125, dove per due anni corre il Cev (con la squadra di Emilio Alzamora, l’ex manager di Marc Marquez) e dopo aver vinto l’Europeo minimoto. E aver conosciuto per la prima volta Quartararo, due anni più piccolo. Va a scuola. ITIS di Chivasso, Meccanica. «Facevo tante assenze e piovevano i due e i tre. Recuperare così diventa difficile e ho smesso».

    Rossi e l’Academy

    «Un bravo ragazzo, una bella famiglia» certifica anche Valentino, che l’ha salvato nel 2014, prendendolo nella sua Academy e nella sua neonata squadra dopo un primo anno di infelicità nel Mondiale di Moto3 col Team Italia e un compagno di squadra ingombrante e più dispettoso di lui, Romano Fenati, che s’è ritrovato nel box anche con lo VR46 Sky Racing Team. Riperderlo? No, così è stato indirizzato in Mahindra, da Aspar (Jorge Martinez). Dove, con una moto inferiore e Jorge Martin per compagno ma un clima sereno è esploso. A Le Mans 2015 il primo podio, l’anno dopo ad Assen la prima vittoria, tatuata con data (26/6/2016), layout e coordinate geografiche del circuito olandese. Nel 2017 il ritorno in VR46, con il passaggio in Moto2. Quattro podi, titolo di rookie dell’anno nella stagione del Mondiale di Franco Morbidelli. «Il riferimento, con la voglia di imitarlo, di batterlo, di migliorarmi». Nel 2018 tocca a lui. Campione a Sepang con 8 vittorie e 12 podi. E la firma con la Ducati per la MotoGP già in tasca da mesi. Team Pramac. Sfiora il podio in Australia, salta Valencia per la frattura del polso. L’anno dopo due gare per quella della tibia, al rientro è 2° a Misano. Guadagna il team ufficiale. È il 2021 di Quartararo, ma le ultime sei gare sono una cavalcata (4 vittorie, la prima ad Aragon). Inizia questa stagione nel ruolo di favorito, ma inizia male. La GP22 è complicata, non si sente ascoltato e deve fare troppe prove di novità in gara. «Non sono un collaudatore, sono un pilota» sbotta in Qatar dove cade travolgendo Martin. Quattro gare no, poi vince a Jerez, ma arrivano altri errori. Cade a La Mans in lotta con Bastianini e (dopo essere stato buttato giù da Nakagami a Barcellona) in Germania con Quartararo. E precipita a -91 con dieci gare da disputare. Mondiale finito per tutti. Non per lui. «Lì ho capito che Fabio era più completo di me, che dovevo migliorare». A Silverstone, prima della sosta estiva, inizia la grande rimonta. Quattro vittorie di fila, lo stop in Giappone, il sorpasso con i podi in Thailandia e Australia, la botta decisiva con la vittoria in Malesia. E weekend da paura che finisce con l’abbraccio di Quartararo. «Nessuna recriminazione: Pecco ha meritato il titolo, non ha mai smesso di crederci». LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Valentino Rossi e l’erede Bagnaia: “È dall’Academy che è speciale”

    VALENCIA – Pecco Bagnaia si è laureato campione del mondo in MotoGP per la prima volta in carriera. Decisivo il nono posto nel GP di Valencia, ultimo appuntamento stagionale, che gli ha consentito di chiudere davanti a Fabio Quartararo nella classifica generale. Tra i tanti complimenti ricevuti dal pilota della Ducati, spiccano ovviamente quelli di Valentino Rossi, presente nel paddock a Valencia, che nei giorni scorsi aveva messo in guardia Pecco. Il Dottore sembra aver finalmente trovato un erede, dato che da tredici anni un italiano non vinceva il titolo, anche se il cammino per emulare le gesta della leggenda di Urbino è ancora lungo e arduo. Fatto sta che Bagnaia è indubbiamente sulla strada giusta ed oggi ha messo il primo mattoncino per una carriera sulla scia del suo ‘maestro’. Ebbene sì, perché Pecco è un prodotto proprio della VR46 Academy e Rossi l’ha ricordato ai microfoni di Sky Sport.Guarda la galleryBagnaia Campione del Mondo con la Ducati: l’abbraccio di Valentino RossiGuarda la galleryLa storia della Ducati Mondiale: Bagnaia campione 15 anni dopo StonerGuarda la galleryMotoGP Ducati e Juventus: Pecco Bagnaia campione del mondo bianconero
    Rossi elogia Pecco
    “Quello che ha fatto Pecco è speciale. E’ una persona che ti rende molto partecipe, perciò lavorare con lui è bello ed è una cosa che si fa con gusto. I piloti della nostra Academy sono fortissimi, ma vogliamo sempre alzare il livello”. Queste le parole del Dottore, che ha poi analizzato il GP di Valencia: “E’ stata una gara sofferta e tosta fino alla fine, ma Pecco è stato molto bravo, soprattutto all’inizio con Quartararo. Personalmente ero tranquillo. L’ho visto rilassato dopo aver messo a posto la moto nel warm-up. Era ora che un italiano rivincesse il titolo di MotoGP”. Infine, Valentino è tornato a parlare della sua VR46 Academy: “Abbiamo dei piloti molto forti e vogliamo dare il massimo per loro. Bezzecchi e Marini? Hanno un grande potenziale, ma dobbiamo capire come comportarci con le moto che avranno. Noi siamo pronti per la prossima stagione”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Bagnaia campione, Rossi: “Pecco ha fatto qualcosa di speciale”

    VALENCIA – Pecco Bagnaia ha conquistato uno storico mondiale grazie al nono posto nel GP di Valencia, diventando il primo azzurro da Valentino Rossi a portare l’Italia sul tetto del mondo. Il ducatista ha avuto la meglio su Fabio Quartararo e l’ha fatto proprio davanti agli occhi del Dottore, presente nel paddock del circuito Ricardo Tormo. I due sono amici da molto tempo in quanto Pecco è cresciuto nella VR46 Academy e si sono anche sfidati in pista per breve tempo. Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Vale ha speso parole al miele per Bagnaia.
    Le parole di Rossi
    “Era ora che un italiano rivincesse il titolo di MotoGP. Ciò che ha fatto Pecco è speciale. E’ stata una gara sofferta e tosta fino alla fine, ma lui è stato molto bravo, soprattutto all’inizio con Quartararo. Personalmente ero tranquillo. Ho visto Pecco rilassato dopo aver messo a posto la moto nel warm-up” ha dichiarato Valentino, che poi ha svelato un pregio di Bagnaia: “Lavorare con lui è molto bello perché ti rende partecipe”. Infine, sulla possibilità di veder trionfare un altro italiano, magari un prodotto della stessa VR46 Academy, Rossi ha spiegato: “Bezzecchi e Marini hanno un grande potenziale e per il 2023 sono pronti. Vogliamo allo stesso tempo alzare il livello dell’Academy e puntare sui nostri piloti storici”. LEGGI TUTTO

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    Honda e Red Bull, partita sul filo del rasoio

    TORINO – Domenica si corre il penultimo GP della stagione a San Paolo, in Brasile. In verità sabato va in scena l’ultima Sprint Race, che comunque fa parte dell’evento brasiliano. Chiuso il bilancio sportivo con due titoli iridati e dopo aver scampato una vera penalità nel caso del budget cap, ora la Red Bull guarda avanti. Nei giorni scorsi c’è stato l’annuncio del riassetto del gruppo, deciso in vita dal fondatore Dieter Mateschitz (scomparso da poco) e ratificato dal figlio ed erede Mark. La Red Bull, intesa come squadra di Formula 1, ha la strada segnata: continuare come oggi sulla (eccellente e vincente) parte telai e scuderia, proseguire a implementare la divisione motori, indicata da Christian Horner come chiave per affrontare al meglio le sfide del futuro.
    Armonizzare le competenze, non facile!
    Tuttavia i prossimi giorni (c’è tempo sino a metà novembre) saranno fitti di contatti e trattative. Sullo sfondo c’è la Honda che, dopo aver lasciato il Mondiale, potrebbe essere ora tentata dall’idea di tornare. E siccome è stata partner della squadra di Milton Keynes appare del tutto naturale che se vuole tornare lo faccia rinnovando la partnership. Tuttavia si porrebbe il problema di armonizzare la presenza giapponese con le nuove competenze motoristiche della squadra. Questione di immagine, ma anche di investimenti, nonché di denaro: ai nuovo costruttori (come la Red Bull aspira ad essere) spetta un bonus milionario (anche se gli avversari un po’ nicchiano sull’idea che possa beneficiarne) che alla Honda non spetterebbe. Insomma, si gioca una partita molto complessa sul filo del rasoio. Si vedrà a breve con quali possibili esiti.
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    MotoGP Bagnaia campione, Quartararo: “Complimenti, ma l’anno prossimo…”

    VALENCIA – Non è andato come sperato il GP di Valencia, ultima tappa del mondiale di MotoGP, per Fabio Quartararo, a caccia di un’impresa per tentare di rovinare la festa di Pecco Bagnaia. Il francese ha chiuso la gara al quarto posto, ma al suo avversario è bastata la nona posizione per laurearsi campione. Nonostante il titolo sfumato, che avrebbe significato doppietta, Quartararo ha comunque fatto i complimenti all’avversario, dimostrando grande sportività.
    Le parole di Fabio
    “Faccio i complimenti a Pecco, soprattutto nella seconda parte della stagione è andato fortissimo”. Così Quartararo, secondo classifica del mondiale di MotoGP. Il francese ha analizzato la gara ai microfoni di Sky Sport: “Oggi dovevo andare più avanti possibile, perciò ad ogni curva in cui potevo effettuare un sorpasso lo facevo. E’ stata difficile, soprattutto per la gomma davanti”. Infine, Quartararo ha lanciato un messaggio all’italiano in vista del 2023: “L’anno prossimo ci divertiamo” ha detto con un sorriso che celava un gran desiderio di rivincita. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marquez chiude la stagione con zero vittorie: “Devo lavorare su di me”

    VALENCIA – Si chiude nel peggiore dei modi un 2022 molto complicato per Marc Marquez, che per la prima volta in carriera ha chiuso una stagione in MotoGP senza ottenere neppure una vittoria. Dopo gli anni d’oro dal 2013 al 2019, lo spagnolo aveva saltato praticamente tutto il 2020, anno in cui non portò a termine neppure una gara. Nel 2021 i primi segnali di ripresa, con tante gare saltate per infortunio ma anche tre vittorie. Infine il 2022, dove da un lato i problemi fisici lo hanno accompagnato ma dall’altro i risultati sono stati deludenti. Sicuramente la Honda non lo ha aiutato ed in alcune circostanze è stato anche sfortunato, come in occasione della caduta odierna a Valencia. Fatto sta che ha chiuso la stagione con zero vittorie e tanta delusione.
    Le parole di Marc
    Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Marquez ha innanzitutto elogiato Pecco Bagnaia: “Complimenti a lui ed alla Ducati. Titolo meritato, non sarà il suo unico in MotoGP. Mi ha davvero impressionato”. Sulla sua gara, invece: “Grande delusione per la caduta, oggi potevo vincere. Devo lavorare su di me per tornare al meglio della forma”. Lo spagnolo ha comunque provato a guardare il lato positivo: “Nel finale di stagione siamo cresciuti e questo è un bene. Ora dobbiamo lavorare duramente fino a marzo, a Portimao, per ricucire il gap con la Ducati”. LEGGI TUTTO