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    MotoGP, Bagnaia conta su Valentino Rossi: “Sa come mi sento, mi aiuterà”

    ROMA – Pecco Bagnaia ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Valencia, valevole per l’ultima tappa del Mondiale 2022 di MotoGP. Il pilota Ducati arriva all’atto finale del campionato con 23 punti di vantaggio su Fabio Quartararo e il primo titolo in classe regina più vicino che mai. “Valentino sarà qui a Valencia, può essere un grande aiuto avere Rossi con noi – ha detto parlando della presenza al GP di Valentino Rossi -. Lui sa come mi sento, conosce questa situazione, mi aiuterà come un vero coach. Penso che sarà di grande aiuto per me. Dobbiamo continuare a spingere, sarà importante essere intelligenti e svegli questo weekend . Siamo in una posizione migliore rispetto a Quartararo, ma dobbiamo completare l’opera. Cercherà di focalizzarmi sul mio lavoro per rendere al meglio”.
    Le parole di Bagnaia
    “Valencia è una pista buona per noi, nel 2021 ho vinto qui – ha aggiunto Bagnaia -. La nostra Ducati è molto competitiva, questo rappresenta un miglioramento rispetto all’anno scorso, ma la MotoGP è un mondo pieno di sorprese, quindi dobbiamo cercare di lavorare come sempre e lottare per la vittoria. Ho avuto una stagione piena di alti e bassi. Ero competitivo anche all’inizio della stagione, ma sono caduto diverse volte. Ho analizzato i miei errori e così sono migliorato”. Poi anche un messaggio a Quartararo: “Gli auguro di godersi l’ultima gara, spero sia una battaglia corretta. Penso che Fabio sia uno dei più grandi, è fantastico poter lottare con lui”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Ducati, Bagnaia a Valencia per il titolo: “Valentino Rossi mi aiuterà”

    ROMA – “Valentino sarà qui a Valencia, può essere un grande aiuto avere Rossi con noi. Lui sa come mi sento, conosce questa situazione, mi aiuterà come un vero coach. Penso che sarà di grande aiuto per me”. Pecco Bagnaia ha parlato così in conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Valencia, ultimo appuntamento stagionale della MotoGP. Il pilota Ducati arriva all’atto finale del campionato con 23 punti di vantaggio su Fabio Quartararo e il primo titolo in classe regina più vicino che mai. “Dobbiamo continuare a spingere, sarà importante essere intelligenti e svegli questo weekend – ha detto -. Siamo in una posizione migliore rispetto a Quartararo, ma dobbiamo completare l’opera. Cercherà di focalizzarmi sul mio lavoro per rendere al meglio”.
    Il precedente che dà ottimismo
    “Valencia è una pista buona per noi, nel 2021 ho vinto qui – ha aggiunto Bagnaia -. La nostra Ducati è molto competitiva, questo rappresenta un miglioramento rispetto all’anno scorso, ma la MotoGP è un mondo pieno di sorprese, quindi dobbiamo cercare di lavorare come sempre e lottare per la vittoria. Ho avuto una stagione piena di alti e bassi. Ero competitivo anche all’inizio della stagione, ma sono caduto diverse volte. Ho analizzato i miei errori e così sono migliorato”. Poi anche un messaggio a Quartararo: “Gli auguro di godersi l’ultima gara, spero sia una battaglia corretta. Penso che Fabio sia uno dei più grandi, è fantastico poter lottare con lui”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Suzuki ai saluti: tutti i successi nel Motomondiale

    ROMA – Domenica 6 novembre, la MotoGP saluterà ufficialmente la Suzuki durante il Gran Premio di Valencia. La casa giapponese, che vanta un lungo trascorso all’interno del Motomondiale, lascerà il campionato più importante sulle due ruote come annunciato nella prima parte di questa stagione. L’esordio assoluto di Suzuki in questa competizione risale al 1960 in classe 125, ma il primo titolo è arrivato nel 1962 in classe 50 grazie a Ernst Degner. Le moto nipponiche si sono ripetute nelle due stagioni successive con Hugh Anderson, che nel 1963 e nel 1965 si è imposto anche in 125.
    Tutti i successi
    Restando nelle categorie minori, da segnalare anche i tre titoli in classe 50 di Hans-Georg Anscheidt e quello di Dieter Braun. Tanti, però, anche i trionfi nella classe 500, la futura MotoGP, tra cui due titoli “italiani” firmati da Marco Lucchinelli (1981) e Franco Uncini (1982), che hanno fatto seguito al doppio sigillo di Barry Sheene tra 1976 e 1977. Successivamente, sono arrivate le vittorie di Kevin Schwantz (1993) e Kenny Roberts Jr (1999). In MotoGP l’unico titolo è firmato Joan Mir, che nel 2020 vinse al secondo anno in classe regina, mentre l’ultima vittoria è quella di Alex Rins di poche settimane fa in Australia. LEGGI TUTTO

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    Piquet e il politicamente scorretto, l’abitudine non passa mai

    TORINO – Nelson Piquet, tre volte campione del mondo, non s’è mai distinto per un linguaggio politicamente corretto. Nemmeno ai suoi tempi (quelli agonistici, s’intende) quando correva e vinceva. Ma allora i suoi eccessi venivano classificati alla voce “personaggio schietto e divertente”, nessuno ci faceva caso. Caso mai qualche risata. Ma da allora ad oggi (ultimo titolo nel 1987, ultima stagione quella del 1991) la sensibilità generale è cambiata, magari qualche volta si esagera, ma innegabilmente il linguaggio ha compiuto grandi progressi per quanto attiene rispetto dell’altro e delle altrui opinioni. Invece Piquet è recentemente “caduto” (se così vogliamo dire) su alcuni commenti razzisti nei confronti di Lewis Hamilton, chiamandolo con un termine che in Brasile significa “piccolo ragazzo di colore”. Cosa che non ha scosso più di tanto Hamilton, ma ha fatto infuriare gruppi di attivisti brasiliani che si battono contro il razzismo.

    Dallo sport alla politica

    L’aggravante, questa su un piano del tutto personale, era che Hamilton è rivale diretto di Max Verstappen, la cui attuale compagna è proprio la figlia di Piquet. Ora l’ex iridato è “caduto” di nuovo nel politicamente scorretto. Sostenitore dell’ex presidente Bolsonaro, è stato ripreso (va detto: in un contesto privato) a pronunciare parole pesanti con il neo eletto Lula: “Porteremo quel figlio di… fuori di qui”. E quando una persona che compare con lui cerca di frenarlo dicendo: “Il Brasile sopra di tutto e Dio sopra a tutto”, lui risponde: “E Lula in un cimitero, figlio di…”. A questo punto è probabile che debba porgere delle scuse assai più sentite di quello, invero leggere, che mandò a Hamilton. Ammesso che bastino.
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    MotoGP, Suzuki pronta all’addio: dagli anni 60′ a Mir, tutti i titoli nel Motomondiale

    ROMA – Il Gran Premio di Valencia sarà l’ultimo appuntamento di Suzuki in MotoGP. La casa giapponese, che vanta un lungo trascorso all’interno del Motomondiale, lascerà il campionato più importante sulle due ruote come annunciato nella prima parte di questa stagione. L’esordio assoluto di Suzuki in questa competizione risale al 1960 in classe 125, ma il primo titolo è arrivato nel 1962 in classe 50 grazie a Ernst Degner. Le moto nipponiche si sono ripetute nelle due stagioni successive con Hugh Anderson, che nel 1963 e nel 1965 si è imposto anche in 125.
    Tuttie le vittorie
    Restando nelle categorie minori, da segnalare anche i tre titoli in classe 50 di Hans-Georg Anscheidt e quello di Dieter Braun. Tanti, però, anche i trionfi nella classe 500, la futura MotoGP, tra cui due titoli “italiani” firmati da Marco Lucchinelli (1981) e Franco Uncini (1982), che hanno fatto seguito al doppio sigillo di Barry Sheene tra 1976 e 1977. Successivamente, sono arrivate le vittorie di Kevin Schwantz (1993) e Kenny Roberts Jr (1999). In MotoGP l’unico titolo è firmato Joan Mir, che nel 2020 vinse al secondo anno in classe regina, mentre l’ultima vittoria è quella di Alex Rins di poche settimane fa in Australia. LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari conferma Shwartzman: “Correrà anche ad Abu Dhabi”

    ROMA – Robert Shwartzman scenderà ancora in pista con Ferrari nel Mondiale 2022 di Formula 1. A confermarlo è stato Laurent Mekies, direttore sportivo del Cavallino, che ha annunciato la possibilità per il pilota israeliano di correre una sessione di prove libere sulla F1-75 al Gran Premio di Abu Dhabi, ultimo appuntamento della stagione. “Shwartzman sarà di nuovo con noi ad Abu Dhabi” – le sue parole riportate da “Motorsport-total”-. Il dirigente della Rossa ha anche spiegato come la sessione disputata nel Gp degli Stati Uniti gli abbia permesso di “costruire fiducia”.
    Su Austin
    Mekies ha poi difeso l’operato del giovane pilota ad Austin: “Penso che sia difficile per i giovani piloti fare le prove libere ad Austin. È una pista molto accidentata e c’era un vento molto forte, quindi penso che tutti là fuori abbiano avuto un momento difficile. Anche Carlos (Sainz, ndr) è sceso dalla macchina e ha detto: ‘Era l’ultima sessione in cui avrei dato la macchina a un giovane pilota’”. “Abbiamo cercato di dargli le migliori opportunità possibili – ha concluso -. Avevamo due set di gomme e sappiamo che non si possono mai raggiungere i tempi sul giro dei piloti regolari in un’ora di sessione”.
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    Ferrari, Mekies lancia Shwartzman: “Sarà in pista ad Abu Dhabi”

    ROMA – Ancora una chance per Robert Shwartzman in Ferrari per questa stagione di Formula 1. A confermarlo è stato Laurent Mekies, direttore sportivo del Cavallino, che ha annunciato la possibilità per il pilota israeliano di correre una sessione di prove libere sulla F1-75 al Gran Premio di Abu Dhabi, ultimo appuntamento del Mondiale 2022. “Shwartzman sarà di nuovo con noi ad Abu Dhabi” – le sue parole riportate da “Motorsport-total”-. Il dirigente della Rossa ha anche spiegato come la sessione disputata nel Gp degli Stati Uniti gli abbia permesso di “costruire fiducia”.
    Le parole di Mekies
    Mekies ha poi difeso l’operato del giovane pilota ad Austin: “Penso che sia difficile per i giovani piloti fare le prove libere ad Austin. È una pista molto accidentata e c’era un vento molto forte, quindi penso che tutti là fuori abbiano avuto un momento difficile. Anche Carlos (Sainz, ndr) è sceso dalla macchina e ha detto: ‘Era l’ultima sessione in cui avrei dato la macchina a un giovane pilota’”. “Abbiamo cercato di dargli le migliori opportunità possibili – ha concluso -. Avevamo due set di gomme e sappiamo che non si possono mai raggiungere i tempi sul giro dei piloti regolari in un’ora di sessione”.
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    MotoGP, entry list 2023: Bastianini con il 23 anche in Ducati ufficiale

    ROMA – La MotoGP ha reso nota l’entry list provvisoria per il Mondiale 2023. Diversi i cambiamenti rispetto al Mondiale che terminerà questo weekend a Valencia, a partire dalla Ducati che, al fianco di Pecco Bagnaia, porterà Enea Bastianini dal team Gresini, per quello che è sicuramente il movimento più atteso di questo inverno. Il pilota riminese, uscito dalla lotta per il titolo solo nell’ultima parte del campionato, ha scelto di confermare il numero 23. Jack Miller, che da Borgo Panigale si trasferirà in KTM, avrà il 43.
    Le novità del nuovo anno
    Novità anche in RNF, dove arrivano Raul Fernandez e Miguel Oliveira, mentre in Honda arriveranno dalla Suzuki Joan Mir (team ufficiale con Marc Marquez) e Alex Rins (team LCR). In Gresini il posto di Bastianini sarà preso da Alex Marquez, mentre Pol Espargaro sarà in Tech3 GASGAS con Augusto Fernandez. LEGGI TUTTO