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    Superbike: Ducati e Bautista campioni in Indonesia se… Tutte le combinazioni

    ROMA – La Superbike fa tappa in Indonesia per la penultima tappa del Mondiale 2022, dove potrebbe assegnarsi il titolo piloti con una gara di anticipo. Alvaro Bautista e la Ducati, infatti, si trovano nettamente al comando della classifica piloti. Dopo la doppia vittoria a San Juan, in Argentina, il pilota spagnolo ha preso ulteriormente il largo in graduatoria, portando a 82 punti il vantaggio su Toprak Razgatlioglu e a 98 quello su Jonathan Rea. Le possibilità di mettersi in tasca un altro titolo su due ruote dopo quello di Bagnaia in MotoGP sono quindi alte per Ducati. Ecco di seguito le combinazioni per il titolo a Mandalika.
    Bautista campione a Mandalika se:

    Vince la gara e Razgatlioglu non va oltre l’ottavo posto
    Arriva secondo, Razgatlioglu non va oltre il tredicesimo posto e Rea non vince la gara LEGGI TUTTO

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    Superbike, Bautista carica: “Ducati, vinciamo tutto”

    Alba rossa per diventare davvero il pianeta rosso delle due ruote. Prendendosi tutto. E meno di una settimana dal trionfo di Pecco Bagnaia, che ha riportato dopo 15 anni il Mondiale della MotoGP e una nuova Tripla Corona (titoli costruttori e per team dominati), la Ducati è pronta a riconquistare anche l’amata (soprattutto dai più tradizionalisti) Superbike, il terreno della passione per il popolo rosso, dove pure non vince da 11 anni (Carlos Checa nel 2011). Alvaro Bautista, un altro spagnolo, vecchia conoscenza della MotoGP e pure della Ducati (Pramac) sabato si gioca il primo match point e domenica ne avrà a disposizione altri due a Mandalinka, in Indonesia, dove ieri sono volati anche Gigi Dall’Igna e Paolo Ciabatti, che l’hanno rivoluto in Rosso dopo il “voglio ma non posso” del 2019 (11 vittorie nelle prime 11 gare, poi il crollo e la fuga in Honda). E comunque una settimana dopo ci sarà l’Australia per chiudere i conti. Bautista, 14 vittorie e 27 podi nelle 30 gare disputate, parte dal +82 sul campione del mondo Toprak Razgatlioglu, funambolico turco della Yamaha, e da +98 su Jonathan Rea, il fresco lord di Carlo III che prima ha monopolizzato le “derivate” con 6 titoli di fila. Gli servono altri 17 punti in più sabato e comunque ne può perdere 7 in 6 gare. Ma non si fida. L’ha raccontato nel blitz di sabato a Valencia, per tifare Pecco Bagnaia.  Alvaro, pronto per l’ultimo assalto? «Sarà la gara più difficile della stagione. Non ho mai guidato a Mandalika con la Ducati, l’asfalto è nuovo e il meteo incerto. Tante incognite. Dobbiamo essere preparati per affrontare qualsiasi condizione, lavorare al meglio e fare il massimo, senza pensare a tutto il resto. Non devo fare neppure troppi calcoli, devo puntare al massimo e basta. Che sia lottare per la vittoria o un quinto posto non conta. Io sono già felice».  Perché? «A quasi 38 anni (li compirà il 21, ndr) ho vissuto la mia migliore stagione. Mi sto divertendo, sto capendo la moto, raccolgo il massimo e sbaglio poco. Sì, sono il Bautista più completo di sempre».  La svolta vincente anche di Bagnaia.  «Pecco ha sfruttato al massimo il pacchetto che aveva, sicuramente migliore di quello di Fabio (Quartararo, ndr), ma si merita il Mondiale per la crescita che ha fatto. Lui e pure la moto, insieme».  Adesso tocca a lei e alla Panigale…«È bello essere davanti. C’è tensione, onestamente, ma anche positività. Come ha detto Pecco, è bello vivere questa condizione, da privilegiati. Certo che sto pensando al fatto che fra pochi giorni potrei essere io al posto di Pecco».  Sarebbe una storica doppietta rossa, non realizzata neppure nel 2007. «La Ducati è riuscita a rendere la sua MotoGP una moto facile per tutti e sta facendo la stessa cosa in Superbike. Nel 2019 ci andavo forte solo io, adesso si stanno avvicinando anche gli altri. Tutti i ducatisti sono veloci con la Panigale. Abbiamo trovato un equilibrio in una moto molto competitiva. Penso sia il risultato di un grande lavoro e sono orgoglioso di quello che stiamo facendo. Sarebbe fantastico vincere entrambi i Mondiali, anche perché vincere con la Ducati ha un valore diverso. Qui c’è passione vera».   E per tutti le Rosse sono le moto migliori. «Il bello è che è così anche per chi le compra. Le MotoGP sono prototipi. Si spinge al massimo sullo sviluppo e si possono cambiare tante cose, dal motore al telaio all’aerodinamica. è un altro mondo. In Superbike no. La moto deriva da quella stradale, quindi se vuoi essere competitivo devi prima fare una stradale competitiva. La Ducati l’ha fatto. Chi compra una Panigale V4 sa che acquista il top».  Come ha trovato la MotoGP quattro anni dopo il suo addio? «Adesso c’è una tecnologia incredibile. Ma devo dice che quand’è così il pilota ha meno possibilità di fare la differenza. Il limite adesso è la moto, non il pilota. Capisco che le Case vogliano fare le moto migliori possibili, ma questo lascia meno spazio al fattore umano».  Vero però che ha già chiesto di provare la GP22 di Pecco? «Eccome. Se vinco il titolo penso di meritarmelo come premio».Sullo stesso argomentoSuperbike, Gp Mandalika: orari e come seguirlo in tvSuperbike LEGGI TUTTO

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    Superbike, Gp Mandalika: orari e dove vederlo in tv

    ROMA – Mancano solo due appuntamenti al termine del Mondiale 2022 di Superbike. Nel weekend in arrivo il campionato si sposterà in Indonesia per la tappa di Mandalika, dove Alvaro Bautista e Ducati avranno la prima possibilità di portare a casa il titolo piloti. Si parte venerdì 11 novembre alle ore 3 con la prima sessione di prove libere mentre l’appuntamento con la seconda è fissato per le 6. Sabato 12, invece, si comincia a fare sul serio con Gara-1 alle ore mentre domenica 13 ottobre il semaforo verde per la Superpole Race si spegnerà alle 12 con l’avvio di Gara-2 fissato per le 6:30. La copertura televisiva della tappa è garantita integralmente da Sky Sport MotoGp (canale 208 del telecomando di Sky) a partire dal sabato, mentre su TV8 sarà possibile seguire gara-1 e gara-2 in diretta con la Superpole in differita alle 14. La Superbike sarà visibile anche in streaming su Sky Go e NOW.
    Gli orari di Mandalika
    VENERDÌ 11 NOVEMBRESuperbike Prove Libere 1 ore 3:00Superbike Prove Libere 2 ore 6:00SABATO 12 NOVEMBRESuperbike Superpole ore 3:40Superbike Gara 1 ore 6:30DOMENICA 13 NOVEMBRESuperbike Superpole Race ore 3:30Superbike Gara 2 ore 6:30 LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi e il centro di eccellenza dove è fiorito Bagnaia

    Quanto fosse importante ed efficace allenare sensibilità e riflessi girando sui terreni sabbiosi, Valentino Rossi lo capì fin da piccolo. Papà Graziano si recava spesso e volentieri sulla spiaggia di Pesaro, luogo ideale ove disegnare “cerchi” perfetti. All’epoca corridore in pianta stabile nel Motomondiale, il babbo della futura leggenda aveva appreso dagli americani – in quel momento portatori di un nuovo e più redditizio stile di guida – l’arte del “traverso”, guida che Oltreoceano va via come il pane quotidiano, perché proposta fin dai primi chilometri in sella ai bambini, poi sviluppata nel ricco e popolare Dirt Track. Quando il nove volte campione del mondo è diventato adulto e affermato, non soltanto ha raccolto i benefici di tale allenamento, ma l’ha trasmesso ai propri allievi della VR46 Riders Academy. Un’iniziativa inedita e innovativa, come tante cose – in primis la comunicazione – legate al campione di Tavullia, che attorno al Ranch ha fatto gravitare le proprie attività: allenamenti, certo, ma anche la crescita dei piloti nell’orbita della sua azienda, divenuta un piccolo gioiello.
    Cava e ranch
    Le ore spese sporcandosi di terra al piccolo Valentino piacquero immediatamente, tanto da cimentarsi presto con la moto da cross. I trucchi del mestiere vennero esplorati e implementati di anno in anno, fino all’esigenza di avere un posto tutto suo ove allenarsi – dalla mattina alla sera, estate, autunno, inverno e primavera – magari sfidando gli altri partecipanti alle lunghe sessioni. L’approdo in una vecchia cava in disuso nei pressi di Tavullia calzava a pennello. E lui pennellava le traiettorie. Enduro, cross, motard modificati, purché fossero mezzi potenti, instabili e bisognosi di un gran controllo nelle situazioni critiche. Tra gli invitati al “circolo”, Marco Simoncelli condivise con Rossi vere e proprie gare, filmate e raccontate dai più. Quando il SIC scomparve, se ne andò anche la cava, ma arrivò un posto pensato ad hoc, realizzato con senso e passione, tramutatosi in parco giochi. Giochi seri, perché al Ranch sono cresciuti campioni del mondo della MotoGP (Bagnaia) e della Moto2 (Morbidelli e lo stesso Bagnaia), nonché il rookie dell’anno della classe regina (Bezzecchi). Le configurazioni proposte dal saliscendi sterrato allestito a pochi passi dalla dimora del Dottore hanno svezzato i piloti della Academy, progetto Valentiniano che mette insieme impegno fisico e mentale. Mentale, certo, perché il continuo confronto tra piloti del Mondiale ha alzato il tono agonistico e l’abitudine alla battaglia.
    Regno
    Tavullia è divenuta una capitale. Da una parte delle colline il Ranch, pista con tanto di spogliatoio stile calcio (posti personalizzati per i piloti) e il camino attorno al quale rifocillarsi e commentare le sessioni. Dall’altra parte del paese, l’azienda, con reparto corse, garage, uffici e sale riunioni, luoghi di incontro e di studio. Studio? Già, meglio imparare o perfezionare la lingua inglese, se veramente intenzionati a correre da professionisti. Da una parte il tempio dello “sliding”, filosofia portata in Europa dal californiano Kenny Roberts, ulteriormente arricchita di linfa dal giallo 46, che non si è limitato a far costruire il classico e tradizionale e piatto “ovale”, bensì diverse possibilità di scelta, per curve a destra, sinistra, salite, discese, affrontabili in senso orario o antiorario. Un circuito che è una “chicca” imperdibile, che vi piacciano le moto o meno. Dall’altra, l’azienda, che dal merchandising del pilota più amato delle due ruote è passata anche a collaborazioni illustri, come quella con la Juventus per la produzione dei gadget.
    Vivaio
    La lista dei nomi assistiti dalla VR46 e capaci di figurare da professionisti nel Mondiale è infinita e dice molto sugli ottimi risultati recenti del nostro motociclismo: Franco Morbidelli, Celestino Vietti Ramus, Luca Marini, Marco Bezzecchi, Romano Fenati, Dennis Foggia, Niccolò Bulega, Dennis Foggia e, non ultimo, Pecco Bagnaia. Il neo titolato della MotoGP si trasferì dal nativo Piemonte, prendendo casa a Pesaro. E fu la mossa giusta, tramite la quale trasformarsi da promessa italiana del motociclismo a fantastica e concreta realtà. Piloti cresciuti imparando da Rossi e che in cambio hanno trasmesso la loro freschezza al quarantenne più giovane del mondo dello sport. Piloti che sotto la gestione Rossi (e “Uccio” Salucci) hanno trovato buone opportunità nel Mondiale, spesso ben sfruttate, con il team VR46 in collaborazione prima con Sky e poi con Mooney, e con altre squadre. Come avrete intuito, il Ranch è la Silicon Valley dell’allenamento, ma anche della competizione. Tutti i piloti vorrebbero partecipare alla 100 Chilometri dei Campioni, evento che si tiene al Ranch quando le stagioni sono terminate e che mette in palio prosciutti personalizzati con lo stemma VR46, ma in realtà il vero trofeo è la capacità di prevalere su grandi piloti. Mezza MotoGP, forse anche di più, è transitata dal Ranch almeno una volta in questi anni. Chi passa da lì, non sarà più lo stesso. Parola di coloro i quali hanno avuto l’opportunità di girare assieme al maestro Valentino, che vanta allievi di prim’ordine. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen: “Voglio la doppietta Red Bull nel campionato piloti”

    Obiettivo doppietta
    Chi poteva pensare a un Verstappen appagato resterà molto deluso dalla voglia di vincere dell’olandese. “È sempre molto bello tornare in Brasile. Interlagos è una pista corta, con tutti i cambi di quota e le curve a gomito che lo rendono un tracciato davvero bello da guidare. Con il format della gara Sprint di questo fine settimana – ha sottolineato Max – abbiamo solo una breve finestra di prove, quindi sarà sicuramente un po’ più difficile, ma dobbiamo assicurarci da subito che la macchina sia perfetta e metterla bene a punto con un tempo limitato. Come squadra vogliamo arrivare primi e secondi nel campionato, quindi è importante che Checo resti davanti a Charles“. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen sfida Ferrari: “Pronto ad aiutare Perez contro Leclerc”

    Red Bull: obiettivo doppietta
    Per Max Verstappen il weekend brasiliano non sarà solo una passerella, ma un’altra gara da conquistare, anche per Perez. “È sempre molto bello tornare in Brasile. Interlagos è una pista corta, con tutti i cambi di quota e le curve a gomito che lo rendono un tracciato davvero bello da guidare. Con il format della gara Sprint di questo fine settimana – ha spiegato il pilota olandese – abbiamo solo una breve finestra di prove, quindi sarà sicuramente un po’ più difficile, ma dobbiamo assicurarci da subito che la macchina sia perfetta e metterla bene a punto con un tempo limitato. Come squadra vogliamo arrivare primi e secondi nel campionato, quindi è importante che Checo resti davanti a Charles“.
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    La Ferrari F2003 di Schumacher venduta nel mistero

    La notizia dell’asta della Ferrari F2003 – GA con cui Michael Schumacher vinse il sesto Mondiale (quello del 2003), circolava già da diversi giorni. Una storica monoposto, questa Ferrari Chassis 229, che ha guidato l’ex campione di Formula 1 alla conquista del sesto dei suoi sette titoli iridati conquistati in carriera. Ebbene la Rossa è stata venduta alla Luxury Week di Ginevra, come da previsioni ad una cifra da record: 13,2 milioni di euro! E c’è grande mistero per quanto riguarda il fortunato compratore che è riuscito in forma anonima ad acquistarla senza rivelare la propria identità, almeno per ora.Guarda la galleryLa Ferrari di Michael Schumacher Mondiale 2003 all’asta, dove e quando FOTO

    Una cifra folle per la F2003 di Schumacher

    L’asta è stata organizzata da Sotheby’s, e si è tenuta a Ginevra, proprio ieri 9 novembre e già prima della vendita aveva raccolto intorno a sé molti commenti, come quello di Vincent Luzuy, assistente esecutivo del direttore vendite della casa d’aste: “È speciale perché questa vettura è una delle sole quattro con più di quattro vittorie nella storia della Ferrari e soprattutto con uno dei piloti più abili della sua generazione, Michael Schumacher”. 

    Il valore stimato della vettura si aggirava intorno ai 9,4 milioni di euro, ma nessuno si aspettava la cifra che poi si è effettivamente toccata. Ma d’altronde, quando di mezzo ci sono vetture del genere e nomi come quello di Schumacher, le sorprese sono dietro l’angolo. La F2003, dedicata alla memoria di Gianni Agnelli scomparso proprio nel gennaio di quell’anno, era stata prodotta con telaio 229 ma fu presto modificata: il passo venne allungato e il motore potenziato con un 3.0 V10 Tipo 052 da 845 CV. 

    La Ferrari F50 guidata da Michael Schumacher è in vendita all’asta LEGGI TUTTO

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    Moto: Bagnaia, primo abbraccio con i tifosi all’Eicma

    TORINO – Il primo abbraccio del popolo rosso in Italia, la prima volta da campione del mondo. Pecco Bagnaia domani mattina sarà in grande protagonista dell’apertura al pubblico dell’Eicma, il salone del motociclo di Milano Rho che mai come quest’anno sta richiamando gli appassionati delle due ruote. Merito del torinese della Ducati, che ha riportato in Italia il titolo mondiale della MotoGP 13 anni dopo l’ultimo di Valentino Rossi e 50 dopo l’ultimo di un pilota italiano su una moto italiana (Giacomo Agostini sull’MV Agusta nel 1972).Pecco, che oggi pomeriggio ha incontrato media e operatori del settore allo stand Ducati di rientro da Valencia, dove ha domenica ha conquistato il Mondiale e martedì provato con soddisfazione il primo prototipo della GP23, la Rossa del prossimo anno, alle 11.50 salirà sul palco dell’area esterna MotoLive. Con il torinese ci sarà Enea Bastianini, altro italiano sul podio finale del Mondiale (terzo in classifica e migliore dei piloti dei team indipendente, con la GP21 targata Gresini) che da martedì veste il rosso della squadra ufficiale. Un Dream Team che spaventa tutti. E che dovrà essere gestito.Ma domani all’Eicma, per l’apertura al pubblico, ci sarà mezzo paddock. Anche Fabio Quartararo, il francese che ha abdicato dopo il titolo 2021 e che ha conteso fino all’ultimo la corna mondiale a Bagnaia. Sarà ovviamente l’attrazione allo stand Yamaha, anche se l’umore alla Casa di Iwata non è molto alto. E più ancora per il test non positivo di martedì dopo la sconfitta di domenica. Al completo l’Aprilia, con Aleix Espargaro e Maverick Viñales, vogliosi di riscatto dopo la chiusura negativa di una stagione meravigliosa per la Casa di Noale, l’altro made in Italy delle due ruote che sta travolgendo i colossi giapponesi. LEGGI TUTTO