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    MotoGP, Bagnaia: “Sentirò la pressione, sono umano e italiano”

    VALENCIA – Pecco Bagnaia ha parlato dopo il venerdì di prove libere al Gran Premio di Valencia, valevole per la diciannovesima e ultima tappa del Mondiale 2022 di MotoGP. Il pilota Ducati affronterà il weekend con 23 punti di vantaggio su Fabio Quartararo, e il primo titolo per la casa di Borgo Panigale dopo 15 anni a un passo “Pressione? Durante il fine settimana non sento questa tensione, ma durante la gara… sono umano e italiano, sicuramente l’avvertirò” – le sue parole ai microfoni di Sky Sport.
    Le parole di Bagnaia
    “Quest’anno la nostra moto è abbastanza diversa dal passato, piccole cose che però incidono molto – ha inoltre detto Bagnaia -. Per esempio il bilanciamento è differente e in varie situazioni mi ha disturbato. In questa pista in particolare, considerando che mi sto giocando il titolo e ho diverse cose a cui pensare, ha influito di più. Soprattutto sul giro secco, penso che i pensieri per il campionato mi abbiano limitato”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, GP Valencia: Miller guida le libere 3. Quartararo quinto, Bagnaia nono

    ROMA – E’ di Jack Miller il miglior tempo nelle prove libere 3 al Gran Premio di Valencia, valevole per la diciannovesima e ultima tappa del Mondiale 2022 di MotoGP. L’australiano della Ducati, sul circuito Ricardo Tormo, firma il crono di 1:29.921 precedendo Johann Zarco e Brad Binder. Buone notizie per Pecco Bagnaia, che nel time attack finale ottiene il nono tempo ed entra nelle prime dieci posizioni, evitando il passaggio nella prima fase di qualifica. Direttamente al Q2 anche Fabio Quartararo, quinto.
    Gli altri tempi
    Quarta posizione per Luca Marini, ancora una volta nelle posizioni di vertice. La Honda di Marc Marquez chiude in sesta posizione, davanti all’Aprilia di Aleix Espargaro e da Jorge Martin. A chiudere la top ten c’è la Suzuki di Joan Mir, che condanna al Q1 proprio il compagno di squadra Alex Rins. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, GP Valencia: Bezzecchi a terra, la sua moto va in fiamme

    VALENCIA – Attimi di apprensione al Gran Premio di Valencia, valevole per la diciannovesima e ultima tappa del Mondiale 2022 di MotoGP. Marco Bezzecchi, durante la terza sessione di prove libere, ha perso il controllo della moto finendo nella ghiaia, mentre il suo veicolo è andato in fiamme. Il pilota è stato subito soccorso, e al momento non sembra aver riportato consegurenze dall’impatto. Le prove sono state interrotte per permettere il soccorso e la rimozione dei detriti, per poi ricominciare poco dopo.
    Le parole di Bezzecchi
    Marco Bezzecchi arriva all’ultima tappa della stagione con già in tasca il titolo di rookie of the year, ma adesso l’obiettivo è quello di chiudere al meglio la stagione: “Sicuramente ho percepito l’aumento dei tifosi e della gente che mi sostiene.  – ha detto in vista dell’ultima tappa -. Questa cosa mi ha sorpreso in positivo e sono molto contento. Io cerco di essere me stesso, il mio obiettivo è quello di essere un pilota forte, non cerco di fare il personaggio, sono fatto così. Mi piacerebbe essere competitivo e confermarmi veloce.Vorrei fare un altro podio per completare il lavoro di quest’anno”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, l’ammissione di Bagnaia: “Sono umano e italiano, sentirò la pressione”

    VALENCIA – “Pressione? Durante il fine settimana non sento questa tensione, ma durante la gara… sono umano e italiano, sicuramente l’avvertirò”. Pecco Bagnaia ha parlato così ai microfoni di Sky Sport dopo il venerdì di prove libere al Gran Premio di Valencia, diciannovesimo e ultimo appuntamento stagionale della MotoGP. Il pilota Ducati affronterà il weekend con 23 punti di vantaggio su Fabio Quartararo, e il primo titolo per la casa di Borgo Panigale dopo 15 anni a un passo
    Sulla moto
    “Quest’anno la nostra moto è abbastanza diversa dal passato, piccole cose che però incidono molto – ha inoltre detto Bagnaia -. Per esempio il bilanciamento è differente e in varie situazioni mi ha disturbato. In questa pista in particolare, considerando che mi sto giocando il titolo e ho diverse cose a cui pensare, ha influito di più. Soprattutto sul giro secco, penso che i pensieri per il campionato mi abbiano limitato”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, GP Valencia: diretta qualifiche, dove vederle in tv

    VALENCIA – Tutto pronto per le qualifiche del Gran Premio di Valencia, valevole per la diciannovesima e ultima tappa del Mondiale 2022 di MotoGp. Dopo le prime due sessioni di prove libere sul circuito Ricardo Tormo, i piloti andranno a caccia della pole position. La terza sessione di prove libere del Gran Premio è in programma sabato 5 novembre alle ore 9:55, seguita dalle FP4 alle 13:30, mentre le qualifiche prenderanno il via alle ore 14:10. Tutte le sessioni saranno visibili in diretta su Sky Sport MotoGp (canale 208) e in streaming su NOW e Sky Go. Inoltre, le qualifiche saranno visibili anche in differita su TV8. LEGGI TUTTO

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    Agostini tifa Bagnaia: «Mi rivedo in Pecco, ma serve un personaggio»

    Giacomo, che effetto fa trovare un erede cinquant’anni dopo?«È passato così tanto tempo, che molti dei miei tifosi sono morti… Scherzi a parte. Sapete che nel cuore ho anche la Yamaha, ma come italiano dico che tutti dobbiamo essere molto orgogliosi di quello che hanno fatto Pecco e la Ducati. Avere un pilota e una Casa, che significa tecnologia, migliori di tutti è una gran cosa. Spero che Pecco ce la faccia, che finalmente dopo cinquant’anni riesca ad emergere così prepotentemente un binomio tutto italiano».
    Di quel trionfo del 1972 cosa ricorda?«L’emozione che non cambia mai, anche dopo tanti anni e successi, dopo essere riuscito a portare in giro per il mondo sia il pilota sia la tecnologia italiana. Ricordo la tensione e la preoccupazione, nonostante avessi già vinto tanto, potessi in qualche modo essere… abituato».
    A proposito di MV Agusta, è stata appena salvata dalla Ktm.«Sono contento, perché è un marchio che ha ancora tanto appeal e prospettiva. Quando vado in giro per il mondo chiedo sempre se vogliono che venga con la MV o la Yamaha, quasi tutti chiedono la MV. Un motivo ci sarà no? La Ktm è un’azienda molto forte e soprattutto si occupa di moto e di corse, quello che all’MV s’era perso».
    Gli austriaci potrebbero riportare il marchio in MotoGP, sfruttando il posto lasciato dalla Suzuki.«Magari. Hanno la tecnologia, l’esperienza, un reparto corso efficiente. Sì, può essere un’operazione fattibile e positiva».
    Intanto parliamo di oggi: della sfida tra Bagnaia e Quartararo.«Due ragazzi che mi piacciono, molto. Fabio è fortissimo. S’era già visto fin dall’inizio della carriera, poi si era un po’ perso, ma non ha mai mollato ed è riuscito a diventare campione del mondo con la Yamaha, dopo Valentino. In più è una persona squisita. Pecco è un grande pilota, bravo nelle prove. Ecco, in questo mi rivedo in lui. È una che “usa” le prove. Come me vuole avere tutto sotto controllo al 100% prima di dare tutto, in qualifica e in gara. È un approccio che ti costringe a lavorare di più, passo dopo passo, ma che porta lontano».
    Quindi merita il titolo?«Assolutamente. Anche perché nella MotoGP di oggi appena abbassi un filo la concentrazione e il livello, se non sei al top, sei ventesimo. Guardate Marquez. Sono convinto che può tornare quello di prima, ma in questa MotoGP non puoi permetterti la politica del “piano piano”. C’è solo quella del “forte forte”…».
    Per questo vincono in tanti?«Sì, ma è anche il limite di questo momento».
    Ovvero?«Vedere che tanti piloti vanno forte e vincono è bello per gli addetti ai lavori e gli appassionati, ma il grande pubblico vuole vedere persone che fanno le cose gli altri non riescono a fare. I supereroi. Quelli come Cassius Clay, per il quale mi alzavo di notte per vedere i suoi incontri. O come Maradona, Merckx, Tomba. Stancano? No. Agostini non ha stancato, Valentino non ha stancato, Hamilton non ha stancato. La gente vuole un idolo, se vincono tutti non si apprezza il valore di quello che questi ragazzi fanno».
    Pecco può diventare un personaggio?«Come tutti, specie gli italiani, è schiacciato ancora dall’ombra di Valentino. La gente ha ancora negli occhi i suoi show, le bambole gonfiabili, i gabinetti in pista… Non le vedremo più, non con Pecco di sicuro. Lui è un ragazzo tranquillo, non uno showman. Ma anch’io ero così. E se vinci tanto, ma proprio tanto, come sta facendo lui adesso, la gente vuole vedere te, solo te. Ecco, mi auguro che il prossimo anno siano al massimo in due o tre a giocarsi le gare».
    La Ducati avrà un Dream Team con Bagnaia e Bastianini…«Forte Enea. Sarà una bella rivalità che può portare spettacolo. Quindi ben venga. Però serve per lo show in questa MotoGP serve anche qualcos’altro».
    Cosa?«Smetterla con tutte queste punizioni per toccatine, rallentamenti, problemi in pista. Se togliamo al pubblico le sportellate e il grande personaggio che le dà e le prende, si rischia di perdere attenzione. Da un po’ di tempo si è troppo “puliti”. Che non vuole dire approvare il gioco sporco, ma le corse, per quello che sono».
    Però è anche una questione di sicurezza.«Vero, ma oggi le tecnologie e i materiali aiutano in questo. Se penso a quando correvo io, molte volte transitando davanti a un mazzo di fiori per un amico morto il giorno prima, mi sento un sopravvissuto. Allora non ci pensavo, ero travolto dall’amore per le corse e la voglia di vincere, ma ora ho capito che qualcuno da lassù mi ha aiutato. Anche se avevo molta sensibilità e non ero uno che prendeva sempre troppi rischi. Ma quelle erano le corse. Cadevi e morivi».
    A proposito di grandi della sua generazione che non ci sono più e di Rosse delle corse: è appena mancato Mauro Forghieri.«L’ho conosciuto bene. Anche per me s’era parlato e poteva esserci un posto alla Ferrari. Aveva un carattere difficile, però faceva tutto con una personalità incredibile. Era benvoluto dal Drake e per questo non aveva timore di chiedergli le cose, anche quelle più… costose. Ferrari per questo lo apprezzava. E poi alla fine, come sempre nel nostro mondo, contano i fatti, i risultati. E Forghieri anche sotto questo punto di vista ha fatto grandi cose». LEGGI TUTTO

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    Red Bull e Mateschitz jr, il futuro sarà così

    TORINO – Non lasia, nemmeno raddoppia, bensì triplica. L’impero Red Bull lancia il dopo Mateschitz, delineando la nuova struttura del gruppo e le persone che la gestiranno al vertice. Non ci sarà più un uomo solo al comando, come avveniva durante la lunga era del fondatore, scomparso pochi giorni orsono, ma tre persone. Lo ha annunciato il figlio ed erede, Mark Mateschitz, spiegando in una lettera ai dipendenti che la soluzione era stata proposta dal padre stesso ed è condivisa con i partner thailandesi (non bisogna mai dimenticare che l’anima thailandese del gruppo, che fa capo alla famiglia Yoovidhya, pesa per quasi la metà della proprietà azionaria). Viene dunque istituto un consiglio di amministrazione composto da tre super manager: Franz Watzlawick (ceo della parte “Beverage Business”, ovvero quella che produce e commercializza l’intera linea di prodotti Red Bull), Alexander Kirchmayr (che si occuperà di finanza) e Oliver Mintzlaff (ceo della branca “Corporate Projects and Investments”). Il passaggio avviene nel segno della continuità, perché queste tre figure erano già precedentemente in azienda.
    A Milton Keynes vince la continuità
    Cosa cambia per la Formula 1 (e in subordine per le altre attività, in primis per le moto, in pista e fuori)? Dalla lettera di Mark Mateschitz sembra chiaro che tutto ricada sotto il controllo di Mintzlaff (che del resto era già coinvolto nelle attività sportive, ad esempio era nel cda del Lipsia, che disputa la Bundesliga e prima ancora si occupava di coordinare tutti gli investimenti calcistici). Cresce il ruolo di Kirchmayr che, in quando direttore finanziario del gruppo, potrebbe avere la supervisione sui conti in generale, anche quelli della “provincia autonoma” di Milton Keynes (che proprio sul qui pro quo – chiamiamolo così – di bilancio è scivolata in Formula 1). Ma in ogni caso, la parte di Formula 1 sembra essere quella più al riparo da eventuali pressioni da parte di altri manager, forte (sempre non considerando lo scivolone sul budget cap) dei due mondiali recentemente ottenuti, quello piloti con Max Verstappen (il secondo di fila) e di quello costruttori.
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