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    Ferrari, Binotto in bilico e quelle voci su Vasseur

    TORINO – C’è un cambio al vertice in vista a Maranello? Possibile, benché non ancora ufficiale. Lo ha scritto “Il Resto del Carlino” per mano di un noto opinionista Sky (Leo Turrini): i vertici del Cavallino, delusi dall’andamento della seconda parte della stagione, vogliono cambiare la guida della squadra, avvicendando Mattia Binotto. I nomi che sono stati avanzati sono due: uno è quello di Frederic Vasseur, esperto “navigatore” della Formula 1, da qualche tempo al comando della Sauber (che ha una partnershiip stretta con l’Alfa Romeo). Francese, vicino al manager di Charles Leclerc (ma comunque in ottimi rappporti con il “gruppo Sainz”) è uomo di grande pragmatismo, molto politico (con un’estrazione molto diversa da quella di Binotto). L’alternativa sarebbe “made in Maranello”, ossia Antonio Coletta, il manager che sta gestendo il ritorno ufficiale della Ferrari a Le Mans. Di Vasseur s’è detto che ha buoni rappoorti con il verticee Stellantis, ma forse c’è chi fatica a capire che la Ferrari non è più da tempo un’azienda del gruppo, ma fa parte esclusivamente di Exor (in comune c’è il presidente, John Elkann).Guarda la galleryBinotto via dalla Ferrari? Sui social si scatena l’ironia

    Elkann, Binotto e la successione

    Che Elkann non sia soddisfatto dell’andamento della stagione è facile da intuire. A Monza aveva confermato la fiducia a Binotto, ma senza esimersi dal mostrarsi non troppo convinto e comunque critico. Può essere che nelle ultime ore ci sia stata un’accelerata. L’azione di Binotto, in questi anni, è stata in linea con l’eredità Marchionne: “mercato” dei tecnici contenuto e spinta alla crescita dei tecnici (italiano o stranieri) già in forza alla Ferrari. Una linea coerente con la filosofia del budget cap, che punta a contenere le spese. L’impressione, però, è che più che una debolezza tecnico agonistica, alla Ferrari di Binotto si imputi un calo di influenza politica (come si è visto nel caso della sostanziale assoluzione della Red Bull, cosa che non era avvenuta due anni fa con la Ferrari). Il rischio, se John Elkann andrà avanti per questa strada, è che Binotto finisce ad allungare la lista di bocciati eccellenti che poi, fuori dalla Ferrari, hanno trovato ruoli e spazi incredibili. Da Aldo Costa (che per anni ha progettato le Mercedes campioni del mondo) ai motoristi silurati (loro pure finiti in Mercedes) a Stefano Domenicali, oggio capo supremo della Formula 1. Chissà cosa riserva il futuro a Mattia.
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    La Ferrari fa fuori Binotto: la clamorosa indiscrezione, ecco chi arriva

    ROMA – La Ferrari è pronta a cambiare team principal in Formula 1. John Elkann e i vertici del Cavallino sembrano aver deciso: al termine del 2022, Mattia Binotto non dovrebbe più ricoprire più il suo ruolo a Maranello. Da quelle parti avrebbero già trovato un sostituto: si tratta di Frederic Vasseur, attuale team principal di Alfa Romeo, il quale vanta un lungo curriculum nel campo automobilistico e delle corse, e che dopo cinque anni in Sauber sarebbe pronto al grande salto in rosso.
    Niente titolo per Binotto
    Sono stati anni complicati quelli di Binotto alla guida della Ferrari. Succeduto a Maurizio Arrivabene, Binotto non è mai riuscito a riportare il Cavallino veramente in lotta per il titolo, ma in questo 2022 è stato protagonista di un ritorno ai vertici e alle vittorie, nonostante una seconda parte di stagione non certo all’altezza della prima. Secondo le indiscrezioni, però, quanto fatto fin qui non sarebbe bastato a garantirgli di continuare la sua avventura. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bastianini: “Nel 2017 ho pensato al ritiro. Un sogno? Le moto, magari in futuro sarà altro…”

    ROMA –  Il 2022, per Enea Bastiani, è stato un anno magico: terzo posto nel mondiale piloti MotoGP e approdo alla Ducati ufficiale con cui correrà nel 2023 affiancando il campione del mondo Francesco Pecco Bagnaia. Eppure per il giovane pilota italiano non sono state tutte rose e fiori: “Nel 2017 ho pensato di smettere di correre in moto perché non riuscivo ad essere veloce, al Mugello ho pianto: è stato il momento più brutto della mia vita. L’ultima volta che ho pianto, invece, è stata in Qatar quando ho centrato la mia prima vittoria in MotoGP. Il mio più grande risultato è stato il mondiale vinto nel 2020: è sempre stato il mio sogno, un momento indimenticabile”, le sue parole a “Esperimento 36”, il podcast firmato red Bull e condotto dall’astrofisico Luca Perri.
    Bastianini guarda al futuro
    Il futuro più prossimo, per Enea Bastianini, ha il colore rosso Ducati, quello del team ufficiale, con una moto che potrebbe permettergli di puntare al titolo mondiale in un derby tutto italiano con Bagnaia. Un’eventualità che lo stesso pilota romagnolo non esclude: “Ho sempre sognato di correre in moto, è l’unica cosa che sognavo veramente. Magari in futuro sognerò anche altro”, le sue parole. Infine una riflessione sugli inizi che lo hanno portato dove è adesso: “A tre anni mio babbo mi ha portato in officina, mi sono innamorato subito ed è lì che è nata la mia passione. Sognavo di diventare un professionista, soprattutto crescendo ho capito che sarebbe potuto diventare un lavoro. Ho iniziato le gare a 7 anni, ma la chiave di volta è stata nel 2013, con la “Rookies Cup”, trampolino di lancio per la Moto3. Nel 2015, quando ho vinto la prima gara a Misano, ho realizzato che potevo ambire a qualcosa di più. Ora mi ritrovo in MotoGP con 3 vittorie all’attivo e sono molto contento”, conclude Bastianini, desideroso di iniziare la nuova avventura in Ducati per lanciare l’assalto al titolo mondiale. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Bastianini si racconta: il possibile ritiro nel 2017 e il sogno

    ROMA – Terzo posto nel mondiale piloti MotoGP, Enea Bastianini ha vissuto la sua miglior stagione nella massima serie del motorsport a due ruote guadagnandosi anche la Ducati ufficiale con cui correrà nel 2023 affiancando il campione del mondo Francesco Pecco Bagnaia. Eppure per il giovane pilota italiano non sono state tutte rose e fiori: “Nel 2017 ho pensato di smettere di correre in moto perché non riuscivo ad essere veloce, al Mugello ho pianto: è stato il momento più brutto della mia vita. L’ultima volta che ho pianto, invece, è stata in Qatar quando ho centrato la mia prima vittoria in MotoGP. Il mio più grande risultato è stato il mondiale vinto nel 2020: è sempre stato il mio sogno, un momento indimenticabile”, le sue parole a “Esperimento 36”, il podcast firmato red Bull e condotto dall’astrofisico Luca Perri.
    L’obiettivo futuro di Bastianini
    Il futuro più prossimo, per Enea Bastianini, ha il colore rosso Ducati, quello del team ufficiale, con una moto che potrebbe permettergli di puntare al titolo mondiale in un derby tutto italiano con Bagnaia. Un’eventualità che lo stesso pilota romagnolo non esclude: “Ho sempre sognato di correre in moto, è l’unica cosa che sognavo veramente. Magari in futuro sognerò anche altro”, le sue parole. Infine una riflessione sugli inizi che lo hanno portato dove è adesso: “A tre anni mio babbo mi ha portato in officina, mi sono innamorato subito ed è lì che è nata la mia passione. Sognavo di diventare un professionista, soprattutto crescendo ho capito che sarebbe potuto diventare un lavoro. Ho iniziato le gare a 7 anni, ma la chiave di volta è stata nel 2013, con la “Rookies Cup”, trampolino di lancio per la Moto3. Nel 2015, quando ho vinto la prima gara a Misano, ho realizzato che potevo ambire a qualcosa di più. Ora mi ritrovo in MotoGP con 3 vittorie all’attivo e sono molto contento”, conclude Bastianini. LEGGI TUTTO

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    F1, la confessione di Vettel: “Dopo la Ferrari volevo smettere”

    ROMA – Il Gran Premio di Abu Dhabi, ultimo appuntamento della stagione 2022 di F1, non sarà una gara banale per Sebastian Vettel. Il fuoriclasse tedesco è arrivato infatti “all’ultima curva” della sua avventura nel Circus e prima della gara che chiuderà la sua carriera ripercorre alcuni momenti del passato, in particolare gli anni della Ferrari. “Nel 2017 e nel 2018 ho lottato per il campionato del mondo con la Ferrari, ho vinto cinque gare ogni volta, ma alla fine sono arrivato sempre secondo dietro a Lewis Hamilton. Spendere così tante energie – ha dichiarato a Der Spiegel – per due anni di fila, anche mentalmente, e poi rimanere a bocca asciutta, mi ha fatto venire dei dubbi: sono ancora in grado? Poi l’arrivo di Leclerc, in cui rivedevo me nei primi anni in F1. Lo vedevo correre senza pressione, mentre il mio obiettivo sembrava irrangiungibile”.
    “Avevo domande ancora senza risposte”
    Prima l’idea di ritiro una volta terminato il suo percorso con la Rossa, poi la voglia di continuare in Aston Martin. “Scaduto il contratto in Ferrari l’idea del ritiro era molto presente. Però avevo ancora delle domande senza risposte, volevo sapere se fossi ancora bravo per guidare in F1. E l’Aston Martin non è stata una scelta sbagliata, per rispondere ai miei quesiti è stato un passo importante, ma il fatto che al momento – conclude Vettel – non abbia una macchina con cui poter dimostrare ciò che sono effettivamente in grado di fare ha però contribuito al mio ritiro”.
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    F1, Vettel: “Ho pensato al ritiro dopo l’addio alla Ferrari”

    ROMA – Quello di Abu Dhabi, ultimo appuntamento della stagione 2022 di F1, non sarà un Gran Premio come gli altri per Sebastian Vettel, arrivato all’ultima gara della sua carriera. Il pilota tedesco ripercorre alcuni momenti del passato, in particolare gli anni della Ferrari. “Nel 2017 e nel 2018 ho lottato per il campionato del mondo con la Ferrari, ho vinto cinque gare ogni volta, ma alla fine sono arrivato sempre secondo dietro a Lewis Hamilton. Spendere così tante energie – spiega Vettel a Der Spiegel – per due anni di fila, anche mentalmente, e poi rimanere a bocca asciutta, mi ha fatto venire dei dubbi: Funzionerà ancora? Poi l’arrivo di Leclerc, in cui rivedevo me i primi anni di F1, l’ho visto correre senza peso, mentre il mio obiettivo sembrava irrangiungibile”.
    “Aston Martin? Non un errore”
    Per Vettel l’idea di ritirarsi aveva iniziato a farsi luce alla fine del rapporto con la Rossa, ma l’arrivo in Aston Martin per il tedesco non è stato un errore. “Scaduto il contratto in Ferrari l’idea del ritiro era molto presente. Però avevo ancora delle domande senza risposte, volevo sapere se fossi ancora bravo per guidare in F1. E l’Aston Martin non è stata una scelta sbagliata, per rispondere ai miei quesiti è stato un passo importante, ma il fatto che al momento non abbia una macchina con cui poter dimostrare ciò che sono effettivamente in grado di fare ha però contribuito al mio ritiro”.
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    F1, Wolff sul record di Hamilton: “Non è una priorità”

    ROMA – Toto Wolff ha parlato del record di Lewis Hamilton dopo il Gran Premio del Brasile, valevole per la ventunesima e penultima tappa del Mondiale 2022 di Formula 1. Il britannico della Mercedes, secondo a Interlagos, è ancora a caccia della prima vittoria del 2022, e ad Abu Dhabi avrà l’ultima possibilità per non rendere quello in corso l’unico Mondiale senza successi, interrompendo una striscia da record che dura dal 2007, anno del suo esordio nel Circus. “Penso che Lewis non abbia bisogno di alcuna priorità e non è quello che vorrebbe mai – ha detto -, questo record di vittorie in ogni singola stagione non è una priorità per lui, lo è più il riportare la macchina ai suoi livelli, in corsa per le vittorie e si spera per il campionato del prossimo anno”. Guarda la galleryRoberto Carlos impazzisce per Sainz, Alonso e Verstappen al GP del Brasile!
    Le parole di Wolff
    Il team principal di Mercedes, però, esclude aiuti da parte del compagno George Russell: “Come squadra, ci siamo sempre battuti per corse libere – ha aggiunto Wolff -. Non abbiamo mai fatto diversamente a meno che un pilota non fosse aritmeticamente più in lizza dell’altro per un campionato. Ne avevamo parlato prima della gara, non vedevamo l’ora che potessero duellare alla pari con la stessa mescola di gomma”. 
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    F1 costruttori, Ferrari e Mercedes per il secondo posto: ecco le combinazioni

    ROMA – La Formula 1 ha ancora dei verdetti da dare a una gara dal termine del Mondiale. Se la Red Bull ha già ipotecato il titolo piloti e costruttori, la lotta è ancora aperta per il secondo posto. In particolare, per quanto riguarda la classifica costruttori, la Ferrari deve difendersi dall’offensiva Mercedes, che dopo la doppietta in Brasile si è avvicinata ulteriormente al Cavallino, e nel Gran Premio di Abu Dhabi proverà a effettuare un sorpasso in extremis. Servirà però un risultato ai limiti della perfezione per la stella a tre punte, e potrebbe non bastare.Guarda la galleryRoberto Carlos impazzisce per Sainz, Alonso e Verstappen al GP del Brasile!
    Vantaggio Ferrari
    Ferrari e Mercedes sono separate da 19 punti. La coppia formata da Charles Leclerc e Carlos Sainz ha quindi buone possibilità di mantenere la seconda posizione. In caso di nuova doppietta di Mercedes ad Abu Dhabi, anche in caso di giro veloce per uno tra Lewis Hamilton e George Russell, alle due Rosse basterebbero un terzo e un quinto posto. Se invece la Mercedes si posizionasse in prima e terza posizione, a Leclerc e Sainz basterebbero due piazzamenti al quarto e quinto posto, anche con il giro veloce per i rivali.
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