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    MotoGP, Stefan Pierer: “Ritorno MV Agusta ipotesi da non escludere”

    ROMA – Il Pierer Mobility Group si può considerare tra i maggiori protagonisti degli anni recenti della MotoGP, con un lavoro che ha interessato tutte le classi del motomondiale. Il costruttore, infatti, possiede marchi come KTM, GASGAS e Husqvarna. Un ingresso avvenuto nel 2017 e che, grazie anche al lavoro delle Accademie, ha portato alla fioritura di talenti come Iker Lecuona, Remy Gardner, Raul e Augusto Fernandez, senza dimentica Pedro Acosta. Un progetto che ora potrebbe riportare nella classe regina un’icona del motorsport come MV Agusta. Infatti, il gruppo austriaco ha di recente rilevato il 25,1 % del marchio di lusso italiano, e secondo quanto riferito dal CEO Stefan Pierer, lo scenario non è affatto da escludere, a 46 anni dall’ultima apparizione nell’allora classe 500. “La prima cosa a cui dobbiamo pensare è fare ordine – ha spiegato Pierer nelle dichiarazioni riportate da Speedweek -, dobbiamo tenere d’occhio la situazione difficile che sta vivendo il marchio. Un ritorno in MotoGP? Non si può escludere nulla. Nel caso, sarebbe un lavoro sistematico, come fatto con GASGAS”.
    KTM: “Alcuni piloti saliti troppo velocemente in MotoGP”
    Nel mondo Pierer, come detto, il cavallo di battaglia è il progetto KTM, che sta vivendo una situazione paradossale: negli ultimi anni, infatti, si sono distinti un numero impressionante di piloti talentuosi, e ciò ha portato anche ad un problema di abbondanza, che a sua volta rischia di “bruciare” i talenti stessi. Parola del direttore degli sport motoristici della casa austriaca, Pit Beirer, che ai microfoni di motorsport.com ha sottolineato: “Abbiamo spinto troppi grandi piloti della Moto2 in MotoGP troppo velocemente. Ci sono piloti che sono passati dalla Rookies Cup alla Moto2 come razzi, ma poi la MotoGP è tutto un altro mondo. Una seconda stagione in Moto2 non farebbe male ai piloti, anche Marc Marquez la fece”. Il chiaro riferimento è a Pedro Acosta, astro nascente del motomondiale, che al primo anno nella classe intermedia ha raccolto tre vittorie e che già scalpita alle spalle di Augusto Fernandez, appena promosso dopo aver appena vinto il mondiale di Moto2.  LEGGI TUTTO

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    Ducati, Dall’Igna orgoglioso: “I rivali ci copiano, conferma bontà nostro progetto”

    ROMA – Il mondo Ducati difficilmente dimenticherà il 2022, un anno segnato da una serie straordinaria di successi nel motorsport. Il più eclatante e sentito è stato sicuramente quello in MotoGP, arrivato dopo 15 anni di digiuno dopo il trionfo di Casey Stoner; a ciò si aggiunge l’ulteriore significato simbolico portato da Francesco Bagnaia, che riporta un pilota italiano sul tetto del mondo 13 anni dopo Valentino Rossi, e riproponendo un binomio tutto tricolore a 50 anni dall’ultima volta di Giacomo Agostini sulla MV Agusta. Un trionfo totale che si è ripetuto anche in Superbike, con Alvaro Bautista, e che porta la firma di Luigi Dall’Igna. Diventato reponsabile del reparto corse della casa di Borgo Panigale nel 2016, l’ingegnere di Thiene ha dato il via a una radicale rivoluzione, che ha riportato la Desmosedici davanti a tutti. “Il segreto è stato quello di applicare un metodo scientifico rigoroso nello sviluppo della moto – aveva spiegato Dall’Igna in una recente intervista al Corriere Veneto -. Negli anni, ci siamo organizzati in modo da farci trovare pronti ad affrontare le diverse sfide. Insomma, non si è trattato di una vittoria casuale, ma del frutto di un percorso importante”. 
    Le parole alla cerimonia della FIM
    A margine dell’evento FIM con cui a Rimini, sabato 3 dicembre, sono stati premiati tutti i campioni del mondo 2022, Dall’Igna non ha potuto nascondere il proprio orgoglio: “Siamo orgogliosi della doppietta e del lavoro compiuto. Non avevo mai vinto il titolo piloti in MotoGP, ma anche il successo di Bautista non è secondo a nessuno. Siamo orgogliosi del fatto che i rivali ora copiano le nostre idee, è la conferma della bontà delle nostre idee”.  LEGGI TUTTO

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    Ducati, Dall’Igna: “Seguiamo un metodo scientifico, gli altri team ci copiano”

    ROMA – Si sta per chiudere un 2022 davvero storico per la Ducati, che ha fatto incetta di vittorie e trofei. Il più eclatante e sentito è stato sicuramente quello in MotoGP, arrivato dopo 15 anni di digiuno dopo il trionfo di Casey Stoner; a ciò si aggiunge l’ulteriore significato simbolico portato da Francesco Bagnaia, che riporta un pilota italiano sul tetto del mondo 13 anni dopo Valentino Rossi, e riproponendo un binomio tutto tricolore a 50 anni dall’ultima volta di Giacomo Agostini sulla MV Agusta. Un trionfo totale che si è ripetuto anche in Superbike, con Alvaro Bautista, e che porta la firma di Luigi Dall’Igna. Diventato reponsabile del reparto corse della casa di Borgo Panigale nel 2016, l’ingegnere di Thiene ha dato il via a una radicale rivoluzione, che ha riportato la Desmosedici davanti a tutti. “Il segreto è stato quello di applicare un metodo scientifico rigoroso nello sviluppo della moto – aveva spiegato Dall’Igna in una recente intervista al Corriere Veneto -. Negli anni, ci siamo organizzati in modo da farci trovare pronti ad affrontare le diverse sfide. Insomma, non si è trattato di una vittoria casuale, ma del frutto di un percorso importante”. 
    Dall’Igna: “Orgogliosi della doppietta”
    A margine dell’evento FIM con cui a Rimini, sabato 3 dicembre, sono stati premiati tutti i campioni del mondo 2022, Dall’Igna non ha potuto nascondere il proprio orgoglio: “Siamo orgogliosi della doppietta e del lavoro compiuto. Non avevo mai vinto il titolo piloti in MotoGP, ma anche il successo di Bautista non è secondo a nessuno. Siamo orgogliosi del fatto che i rivali ora copiano le nostre idee, è la conferma della bontà delle nostre idee”.  LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, addio a Patrick Tambay

    ROMA – Il mondo della Formula 1 piange la morte di Patrick Tambay. L’ex pilota era da molto tempo affetto dal morbo di Parkinson, ed è deceduto all’età di 73 anni. A dare la triste notizia è stata la famiglia dell’uomo nato a Parigi il 25 giugno 1949. Tambay ha passato la maggior parte degli anni della sua carriera nel Circus, debuttando nel 1977 con la Surtees nel GP di casa, e vantando anche una militanza in McLaren e in Ferrari, per un totale di 122 apparizioni condite da 11 podi. Vantava anche un doppio successo nella serie nordamericana CanAm, nel 1977 e nel 1980. 
    Il legame con la Ferrari
    Proprio nei suoi due anni nella Scuderia di Maranello, Tambay ha ottenuto i suoi risultati migliori. Subentrato nel giugno del 1982 a Gilles Villeneuve dopo il tragico incidente che è costato la vita a quest’ultimo, Tambay ha ottenuto con la Ferrari le sue due uniche vittorie raccolte in F1, e con la Rossa ha vissuto anche la sua stagione migliore, il 1983, chiudendo al quarto posto nella classifica finale. 
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    Steiner rassicura i tifosi Ferrari: “Ecco cosa mi ha detto Binotto sul 2023”

    ROMA – Al Teatro Masini di Faenza si è tenuta la 29esima edizione del Trofeo Lorenzo Bandini, dedicata allo sfortunato pilota, vittima di un tragico incidente nel GP di Monte Carlo nel 1967. Il premio è stato assegnato al pilota della Haas Kevin Magnussen, mentre il team principal della scuderia, Gunther Steiner, ha ricevuto la medaglia del Senato della Repubblica Italiana. “Sono stato a Faenza quando la Red Bull ha acquistato la Minardi di Paul Stoddard, seguendo i sei mesi del passaggio di proprietà”, ha esordito il dirigente nativo di Merano, nelle parole riportate da Ravenna Today. Steiner ha poi svelato un importante retroscena per il 2023, che vede da vicino anche il futuro della Ferrari in Formula 1: “Di recente ho incontrato Mattia Binotto, e mi ha detto che il motore del prossimo anno è una bomba. Se la Ferrari sarà competitiva sarà un aspetto positivo anche per noi, perché vuol dire che avremo un motore performante”. 
    Steiner: “Vogliamo crescere ancora, nel 2023”
    “Ci siamo rimessi in piedi, dopo due anni difficili a causa della pandemia – ha sottolineato ancora Steiner -. La stagione appena conclusa è andata bene, ma poteva andare meglio. Lo consideriamo un anno di crescita. Nel 2023 vogliamo fare un altro salto di qualità in classifica, lottare sempre per i punti e un bel giorno salire sul podio”. Presente, come anticipato, anche Kevin Magnussen, che ha dichiarato: “La pole position in Brasile è stata un’emozione forte. Il prossimo obiettivo è tornare sul podio, che mi manca dal 2014. Sono onorato di ricevere questo premio, perché è un riconoscimento che hanno ricevuto tantissimi altri grandi campioni in passato”. 
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    Ducati, Bagnaia celebra Valentino Rossi: “Persona fantastica, sono fortunato a conoscerlo”

    ROMA – Francesco Bagnaia ha riportato il titolo iridato della MotoGP in Italia, e lo ha fatto al termine di una stagione memorabile, in cui ha recuperato uno svantaggio su Fabio Quartararo che in estate aveva toccato i 91 punti. Un’impresa da ricordare, perché rappresenta, come ben noto, il ritorno al successo del binomio pilota italiano su moto italiana che mancava da esattamente 50 anni, quando Giacomo Agostini vince su MV Augusta. Per questo, a ormai un mese dalla gara di Valencia che lo ha incoronato campione, “Pecco” non smette di ricevere riconoscimenti. L’ultimo è arrivato al Palacongressi di Rimini, nella consueta cerimonia organizzata da FIM per celebrare i campioni al termine della stagione.
    Bagnaia sul rapporto con Valentino Rossi
    Intercettato dai microfoni di Sky a margine dell’evento, Bagnaia ha dichiarato: “È stato un momento emozionante perché è il massimo a cui aspiriamo noi piloti, e farlo con la Ducati è stato la ciliegina sulla torta. Adesso bisogneràpensare più in grande. È la consapevolezza a dare serenità, dovremo dimostrare di aver imparato dagli errori commessi. Difficile sapere cosa accadrà, ma sarà importante rimanere tranquilli e lavorare bene”. Infine, sul rapporto con il suo mentore Valentino Rossi: “È una persona fantastica, ho la fortuna di condividere molti momenti della mia vita con lui, sono fortunato perché posso chiedergli cose che non tutti possono chiedergli”.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Steiner: “Binotto sicuro, motore 2023 sarà una bomba”

    ROMA – A Faenza, nella cornice del Teatro Masini, si è tenuta la 29esima edizione del Trofeo Lorenzo Bandini, dedicato alla memoria del pilota scomparso tragicamente nel 1967 nella gara di Monte Carlo. Il premio è stato assegnato al pilota della Haas Kevin Magnussen, mentre il team principal della scuderia, Gunther Steiner, ha ricevuto la medaglia del Senato della Repubblica Italiana. “Sono stato a Faenza quando la Red Bull ha acquistato la Minardi di Paul Stoddard, seguendo i sei mesi del passaggio di proprietà”, ha esordito il dirigente nativo di Merano, nelle parole riportate da Ravenna Today. Steiner ha poi svelato un importante retroscena per il 2023, che vede da vicino anche il futuro della Ferrari in Formula 1: “Di recente ho incontrato Mattia Binotto, e mi ha detto che il motore del prossimo anno è una bomba. Se la Ferrari sarà competitiva sarà un aspetto positivo anche per noi, perché vuol dire che avremo un motore performante”. 
    Magnussen: “Nel 2023 voglio tornare sul podio”
    “Ci siamo rimessi in piedi, dopo due anni difficili a causa della pandemia – ha sottolineato ancora Steiner -. La stagione appena conclusa è andata bene, ma poteva andare meglio. Lo consideriamo un anno di crescita. Nel 2023 vogliamo fare un altro salto di qualità in classifica, lottare sempre per i punti e un bel giorno salire sul podio”. Presente, come anticipato, anche Kevin Magnussen, che ha dichiarato: “La pole position in Brasile è stata un’emozione forte. Il prossimo obiettivo è tornare sul podio, che mi manca dal 2014. Sono onorato di ricevere questo premio, perché è un riconoscimento che hanno ricevuto tantissimi altri grandi campioni in passato”. 
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