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    MotoGP: infortunio in motocross per Dovizioso, frattura al polso dopo una caduta

    ROMA – Frattura scomposta al polso destro: è questa la conseguenza di una brutta caduta da parte di Andrea Dovizioso durante una sessione di motocross sulla pista di Fermo. A comunicarlo è stato il forlivese, ritiratosi pochi mesi fa dalla MotoGP, tramite un post su Instagram: “C’è questa nuova moda che i crossisti seguono: far vedere le loro fratture. E io, che un po’ crossista mi sento, non potevo non essere ‘in trend’. Un paio d’ore di paura, ma fa parte del gioco. La cosa più importante è che sto bene e non ho riportato danni permanenti”. Al momento Dovizioso è già stato dimesso e si trova a casa con il gesso, all’inizio del suo percorso di guarigione.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    I ringraziamenti
    “Il primo sentito grazie va al primario della Uoc, il Prof. Federico Lamponi, e a tutto il personale dell’Ospedale Murri di Fermo – prosegue il post -. Siete stati tempestivi, gentili e aperti nel consultarvi e coordinarvi nella decisione finale con chi, le mie ossa, le conosce bene. Grazie di cuore anche ai piloti che erano in pista e allo staff del Crossodromo Catini di Ponzano di Fermo, che mi hanno soccorso e aiutato dopo la caduta. E poi un grazie speciale a due persone che mi sono sempre accanto. Una sei tu, Fabrizio Borra che, ormai abituato alla gestione delle mie operazioni, sei riuscito, anche da ‘remoto’, a farmi da angelo custode. Nelle prossime settimane mi sa che frequenterò spesso il Fisiology Center. E poi ci sei tu, Yuri. Amico e presenza immancabile che, una volta in più, è stato un sostegno impagabile. Grazie, di cuore a tutti”. LEGGI TUTTO

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    F1, Verstappen già snobba la Ferrari: “Terzo titolo possibile”

    ROMA – Max Verstappen guarda già al 2023. Il campione in carica in Formula 1, durante un evento della Red Bull organizzato a Milton Keynes, città dove si trova la sede principale della scuderia, si è detto ottimista di poter portare a casa il terzo titolo di fila, battendo la concorrenza della Ferrari, già in lotta durante il 2022: “Il nostro team è a Milton Keynes dal 2005, quando ero un ragazzino, quindi è così bello poter restituire qualcosa alla città attraverso un evento locale come questo – le sue parole durante l’evento, riportate da “Speedweek” -. Siamo molto contenti del sostegno che stiamo ricevendo anche dalla città e non vediamo l’ora che arrivi il prossimo anno in cui dovremo affrontare una nuova sfida”.Guarda la galleryF1, le più veloci al pit stop: la posizione della Ferrari
    La differenza con gli altri team
    “Sappiamo di poter gestire anche anche il compito successivo, anche se ovviamente i nostri avversari lavoreranno altrettanto duramente per batterci – ha aggiunto Verstappen, parlando dell’obiettivo Mondiale per il 2023 -. Loro però non hanno lo stesso supporto che abbiamo noi”.
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    F1, Verstappen crede nel terzo titolo: “Obiettivo possibile”

    ROMA – Lo sguardo di Max Verstappen è già puntato verso il 2023. Il campione in carica in Formula 1, durante un evento della Red Bull organizzato a Milton Keynes, città dove si trova la sede principale della scuderia, si è detto ottimista di poter portare a casa il terzo titolo di fila, battendo la concorrenza della Ferrari, già in lotta durante il 2022: “Il nostro team è a Milton Keynes dal 2005, quando ero un ragazzino, quindi è così bello poter restituire qualcosa alla città attraverso un evento locale come questo – le sue parole durante l’evento, riportate da “Speedweek” -. Siamo molto contenti del sostegno che stiamo ricevendo anche dalla città e non vediamo l’ora che arrivi il prossimo anno in cui dovremo affrontare una nuova sfida”.Guarda la galleryLa Ferrari 365 GT4 2+2 di Niki Lauda
    Le parole di Verstappen
    “Sappiamo di poter gestire anche anche il compito successivo, anche se ovviamente i nostri avversari lavoreranno altrettanto duramente per batterci – ha aggiunto Verstappen, parlando dell’obiettivo Mondiale per il 2023 -. Loro però non hanno lo stesso supporto che abbiamo noi”.
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    MotoGP, Marini: “Vorrei una moto più difficile da guidare”

    ROMA – Luca Marini ha le idee chiare: le tante innovazioni introdotte in MotoGP stanno rendendo sempre più importante il veicolo rispetto al pilota, le cui capacità sono oscurate dalla tecnologia delle moto. Una piega evidenziata anche da altri piloti nelle scorse settimane, e accolta non così bene dal marchigiano, fratello di Valentino Rossi. “Vorrei una moto più difficile da guidare, senza tutti questi dispositivi, così i piloti potrebbero fare la differenza – ha detto ai microfoni di “Speedweek” -. Dal ventesimo al primo pilota possono tutti conquistare una vittoria, se ci fosse qualcosa che rendesse il tutto più difficile sarei felice”. Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Marini
    Marini, dodicesimo nell’ultima stagione, ha poi parlato di alcune novità in particolare, come l’abbassatore della forcella anteriore, denominato Ride Height Device: “Non sono propriamente a favore di questi dispositivi, ma i team e Dorna hanno deciso di adottarli, quindi va bene così”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marquez e l’ipotesi ritiro: “Dopo l’Indonesia non volevo più correre”

    ROMA – Marc Marquez ha raccontato i terribili attimi durante e dopo la caduta di cui è stato vittima nel Gran Premio d’Indonesia, durante la stagione 2022 di MotoGP. Il pilota di Cervera è reduce dall’ennesima complicata stagione, tra incidenti e problemi fisici che lo hanno costretto a lunghi stop e diversi interventi chirurgici. “Dopo un incidente come quello è vero che, essendo tutti noi degli esseri umani, non vorresti più salire in moto – ha detto ai microfoni di “BT Sport” -. A quel punto però subentra quella che è la tua professionalità, non la tua passione.Vedevo doppio, ma la testa era ok”. Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Marquez
    Marquez ha poi spiegato la scelta su come affrontare un 2022 complicato, guardando già alla stagione successiva: “Abbiamo preso la decisione giusta, perché nella prima parte della stagione ho avuto molti problemi. Nelle ultime gare sono sempre partito in prima fila, quindi la velocità c’è. Anche a Valencia siamo riusciti a lottare per il podio. Anche se non è stata una vittoria, c’è stato un progresso ed è questo l’importante. Non vedo l’ora di vedere quale sarà il mio livello massimo questo inverno perché è ancora un’incognita. Quest’inverno voglio superare questo piccolo traguardo fisico”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marini: “Moto troppo facili da guidare, i piloti non fanno la differenza”

    ROMA – “Vorrei una moto più difficile da guidare, senza tutti questi dispositivi, così i piloti potrebbero fare la differenza. Dal ventesimo al primo pilota possono tutti conquistare una vittoria, se ci fosse qualcosa che rendesse il tutto più difficile sarei felice”. Luca Marini ha le idee chiare: le tante innovazioni introdotte in MotoGP stanno rendendo sempre più importante il veicolo rispetto al pilota, le cui capacità sono oscurate dalla tecnologia delle moto. Una piega evidenziata anche da altri piloti nelle scorse settimane, e accolta non così bene dal marchigiano, fratello di Valentino Rossi.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Sulla scelta di Dorna
    Marini, dodicesimo nell’ultima stagione, ha poi parlato ai microfoni di “Speedweek” di alcune novità in particolare, come l’abbassatore della forcella anteriore, denominato Ride Height Device: “Non sono propriamente a favore di questi dispositivi, ma i team e Dorna hanno deciso di adottarli, quindi va bene così”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marquez e il terrore in Indonesia: “Non volevo più correre, il ritiro era lì”

    ROMA – “Dopo un incidente come quello è vero che, essendo tutti noi degli esseri umani, non vorresti più salire in moto. A quel punto però subentra quella che è la tua professionalità, non la tua passione. Vedevo doppio, ma la testa era ok”. Marc Marquez ha raccontato i terribili attimi durante e dopo la caduta di cui è stato vittima nel Gran Premio d’Indonesia, durante la stagione 2022 di MotoGP. Il pilota di Cervera è reduce dall’ennesima complicata stagione, tra incidenti e problemi fisici che lo hanno costretto a lunghi stop e diversi interventi chirurgici. Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Verso il 2023
    Marquez, intervistato da “BT Sport”, ha poi spiegato la scelta su come affrontare un 2022 complicato, guardando già alla stagione successiva: “Abbiamo preso la decisione giusta, perché nella prima parte della stagione ho avuto molti problemi. Nelle ultime gare sono sempre partito in prima fila, quindi la velocità c’è. Anche a Valencia siamo riusciti a lottare per il podio. Anche se non è stata una vittoria, c’è stato un progresso ed è questo l’importante. Non vedo l’ora di vedere quale sarà il mio livello massimo questo inverno perché è ancora un’incognita. Quest’inverno voglio superare questo piccolo traguardo fisico”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, l’ottimismo di Leclerc basterà alla Rossa?

    TORINO – «Voglio tornare il prossimo anno da campione del mondo». Parole di Charles Leclerc al Galà della Fia, quello che a fine anno incorona i campioni del mondo delle arie specialità. Elegante nello smoking d’ordinanza, ha dovuto assistere alla seconda premiazione consecutiva di Max Verstappen. Nel 2021 non aveva potuto lottare contro di lui, quest’anno – almeno fino all’estate – è rimasto in corsa. Come si possono giudicare le sue parole? Probabilmente sono un misto di ottimismo, di speranza, di determinazione. Però sembrano anche l’assunzione di un impegno che non sarà facile mantenere. Bisogna che la Ferrari, presa dall’ansia del cambiamento, trovi la strada per l’ultimo step. E conoscendo la forza della Red Bull (ispirata dal genio di Adrian Newey) nonché la voglia di reazione della Mercedes (difficile che sbagli l’auto due volte di seguito) è probabile che il campo partenti dell’anno prossimo sia ancora pià competitivo di quest’anno. Ed è altrettanto probabile che, come ha sempre sostenuto Mattia Binotto, in virtù di regolamenti entrati in vigore l’anno scorso, le prestazioni delle varie auto finiscano con il convergere, rendendo ancora più difficile emergere.
    Lavorare sulle debolezze
    Questo non significa che la Ferrari debba o possa trovarsi più in difficoltà dell’anno scorso. Anzi, a Maranello hanno lavorato a lungo (già da metà stagione) sulle debolezze della loro monoposto per essere più attrezzati. Ma di sicuro, in un mondo che premia la stabilità, avvicendare il Team Principal in questi mesi così cruciali per impostare la stagione, non sembra essere una mossa delle più riuscite. Certo, se il prescelto sarà Fred Vasseur, almeno a Maranello arriva una figura che conosce la Formula 1 e il mondo delle corse. Ma il rischio che Leclerc, al Galà del 2023, ripeta le stesse parole del 2022 è indubbiamente forte.
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