consigliato per te

  • in

    Ferrari, Sainz: “In Brasile la mia miglior gara del 2022”

    ROMA – Carlos Sainz ha parlato a poche settimane dalla fine del Mondiale 2022 di Formula 1. Il pilota della Ferrari ha chiuso quinto in classifica, mentre nella scorsa estate ha ottenuto il suo primo trionfo in carriera al Gran Premio della Gran Bretagna. “Il mio miglior weekend della stagione è stato probabilmente quello a Interlagos, dove credo che sarei partito in seconda posizione in gara senza la penalità per la sostituzione della power unit – ha detto ai microfoni di “Sky UK” -. E avrei potuto lottare per la vittoria, sì”. 
    Le parole di Sainz
    “Ad Austin ho ottenuto la pole e saremmo stati molto veloci in gara, se solo l’avessi fatta – ha aggiunto Sainz, ricordando il ritiro in Texas -. La vittoria ha sempre un sapore speciale, ovviamente, ma onestamente ho guidato molto meglio in Brasile o ad Austin rispetto a quanto ho fatto a Silverstone” LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Horner punge la Ferrari: “Dimissioni Binotto? Non mi sorprendono”

    ROMA – Christian Horner, team principal della Red Bull, ha commentato la notizia delle dimissioni di Mattia Binotto dal ruolo di team principal della Ferrari. La scuderia di Maranello è ora alla ricerca di un sostituto dell’ingegnere italiano in vista della prossima stagione di Formula 1, che avrà inizio tra pochi mesi. “Sorpreso dalle dimissioni di Binotto? Non proprio – ha detto -. È ovviamente una scelta della Ferrari,credo che il prossimo sarà il sesto team principal di fronte al quale mi siederò da quando sono alla Red Bull”. 
    Sul futuro
    “È ovviamente difficile per lui – ha aggiunto Horner ai microfoni di “Sky Sports” -. Avevano una grande macchina quest’anno, erano sicuramente molto competitivi. Io in Ferrari nel futuro? Il mio impegno con il team Red Bull è molto forte. Sono stato lì fin dall’inizio e ovviamente ho un legame molto stretto”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1 Ferrari, Sainz: “La vittoria a Silverstone non è stata la mia miglior gara”

    ROMA – Il mio miglior weekend della stagione è stato probabilmente quello a Interlagos, dove credo che sarei partito in seconda posizione in gara senza la penalità per la sostituzione della power unit. E avrei potuto lottare per la vittoria, sì”. Carlos Sainz ha parlato così ai microfoni di “Sky UK” a poche settimane dalla fine del Mondiale 2022 di Formula 1. Il pilota della Ferrari ha chiuso quinto in classifica, mentre nella scorsa estate ha ottenuto il suo primo trionfo in carriera al Gran Premio della Gran Bretagna.Guarda la galleryF1, i piloti più pagati: un ex Ferrari sul podio, indietro Leclerc e Sainz
    Su Austin e Interlagos
    “Ad Austin ho ottenuto la pole e saremmo stati molto veloci in gara, se solo l’avessi fatta – ha aggiunto Sainz, ricordando il ritiro in Texas -. La vittoria ha sempre un sapore speciale, ovviamente, ma onestamente ho guidato molto meglio in Brasile o ad Austin rispetto a quanto ho fatto a Silverstone”
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    MV Agusta torna in MotoGP? La risposta di Pierer Mobility

    ROMA – Il panorama recente del motorsport ha visto protagonista il lavoro incessante e ben strutturato del Pierer Mobility Group, che ha portato a risultati notevoli a partire dalle classi minori fino alla MotoGP. Il costruttore, infatti, possiede marchi come KTM, GASGAS e Husqvarna. Un ingresso avvenuto nel 2017 e che, grazie anche al lavoro delle Accademie, ha portato alla fioritura di talenti come Iker Lecuona, Remy Gardner, Raul e Augusto Fernandez, senza dimentica Pedro Acosta. Un progetto che ora potrebbe riportare nella classe regina un’icona del motorsport come MV Agusta. Infatti, il gruppo austriaco ha di recente rilevato il 25,1 % del marchio di lusso italiano, e secondo quanto riferito dal CEO Stefan Pierer, lo scenario non è affatto da escludere, a 46 anni dall’ultima apparizione nell’allora classe 500. “La prima cosa a cui dobbiamo pensare è fare ordine – ha spiegato Pierer nelle dichiarazioni riportate da Speedweek -, dobbiamo tenere d’occhio la situazione difficile che sta vivendo il marchio. Un ritorno in MotoGP? Non si può escludere nulla. Nel caso, sarebbe un lavoro sistematico, come fatto con GASGAS”.
    Troppi talenti sono un problema: parola di KTM
    Nel mondo Pierer, come detto, il cavallo di battaglia è il progetto KTM, che sta vivendo una situazione paradossale: negli ultimi anni, infatti, si sono distinti un numero impressionante di piloti talentuosi, e ciò ha portato anche ad un problema di abbondanza, che a sua volta rischia di “bruciare” i talenti stessi. Parola del direttore degli sport motoristici della casa austriaca, Pit Beirer, che ai microfoni di motorsport.com ha sottolineato: “Abbiamo spinto troppi grandi piloti della Moto2 in MotoGP troppo velocemente. Ci sono piloti che sono passati dalla Rookies Cup alla Moto2 come razzi, ma poi la MotoGP è tutto un altro mondo. Una seconda stagione in Moto2 non farebbe male ai piloti, anche Marc Marquez la fece”. Il chiaro riferimento è a Pedro Acosta, astro nascente del motomondiale, che al primo anno nella classe intermedia ha raccolto tre vittorie e che già scalpita alle spalle di Augusto Fernandez, appena promosso dopo aver appena vinto il mondiale di Moto2.  LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Stefan Pierer: “Ritorno MV Agusta ipotesi da non escludere”

    ROMA – Il Pierer Mobility Group si può considerare tra i maggiori protagonisti degli anni recenti della MotoGP, con un lavoro che ha interessato tutte le classi del motomondiale. Il costruttore, infatti, possiede marchi come KTM, GASGAS e Husqvarna. Un ingresso avvenuto nel 2017 e che, grazie anche al lavoro delle Accademie, ha portato alla fioritura di talenti come Iker Lecuona, Remy Gardner, Raul e Augusto Fernandez, senza dimentica Pedro Acosta. Un progetto che ora potrebbe riportare nella classe regina un’icona del motorsport come MV Agusta. Infatti, il gruppo austriaco ha di recente rilevato il 25,1 % del marchio di lusso italiano, e secondo quanto riferito dal CEO Stefan Pierer, lo scenario non è affatto da escludere, a 46 anni dall’ultima apparizione nell’allora classe 500. “La prima cosa a cui dobbiamo pensare è fare ordine – ha spiegato Pierer nelle dichiarazioni riportate da Speedweek -, dobbiamo tenere d’occhio la situazione difficile che sta vivendo il marchio. Un ritorno in MotoGP? Non si può escludere nulla. Nel caso, sarebbe un lavoro sistematico, come fatto con GASGAS”.
    KTM: “Alcuni piloti saliti troppo velocemente in MotoGP”
    Nel mondo Pierer, come detto, il cavallo di battaglia è il progetto KTM, che sta vivendo una situazione paradossale: negli ultimi anni, infatti, si sono distinti un numero impressionante di piloti talentuosi, e ciò ha portato anche ad un problema di abbondanza, che a sua volta rischia di “bruciare” i talenti stessi. Parola del direttore degli sport motoristici della casa austriaca, Pit Beirer, che ai microfoni di motorsport.com ha sottolineato: “Abbiamo spinto troppi grandi piloti della Moto2 in MotoGP troppo velocemente. Ci sono piloti che sono passati dalla Rookies Cup alla Moto2 come razzi, ma poi la MotoGP è tutto un altro mondo. Una seconda stagione in Moto2 non farebbe male ai piloti, anche Marc Marquez la fece”. Il chiaro riferimento è a Pedro Acosta, astro nascente del motomondiale, che al primo anno nella classe intermedia ha raccolto tre vittorie e che già scalpita alle spalle di Augusto Fernandez, appena promosso dopo aver appena vinto il mondiale di Moto2.  LEGGI TUTTO

  • in

    Ducati, Dall’Igna orgoglioso: “I rivali ci copiano, conferma bontà nostro progetto”

    ROMA – Il mondo Ducati difficilmente dimenticherà il 2022, un anno segnato da una serie straordinaria di successi nel motorsport. Il più eclatante e sentito è stato sicuramente quello in MotoGP, arrivato dopo 15 anni di digiuno dopo il trionfo di Casey Stoner; a ciò si aggiunge l’ulteriore significato simbolico portato da Francesco Bagnaia, che riporta un pilota italiano sul tetto del mondo 13 anni dopo Valentino Rossi, e riproponendo un binomio tutto tricolore a 50 anni dall’ultima volta di Giacomo Agostini sulla MV Agusta. Un trionfo totale che si è ripetuto anche in Superbike, con Alvaro Bautista, e che porta la firma di Luigi Dall’Igna. Diventato reponsabile del reparto corse della casa di Borgo Panigale nel 2016, l’ingegnere di Thiene ha dato il via a una radicale rivoluzione, che ha riportato la Desmosedici davanti a tutti. “Il segreto è stato quello di applicare un metodo scientifico rigoroso nello sviluppo della moto – aveva spiegato Dall’Igna in una recente intervista al Corriere Veneto -. Negli anni, ci siamo organizzati in modo da farci trovare pronti ad affrontare le diverse sfide. Insomma, non si è trattato di una vittoria casuale, ma del frutto di un percorso importante”. 
    Le parole alla cerimonia della FIM
    A margine dell’evento FIM con cui a Rimini, sabato 3 dicembre, sono stati premiati tutti i campioni del mondo 2022, Dall’Igna non ha potuto nascondere il proprio orgoglio: “Siamo orgogliosi della doppietta e del lavoro compiuto. Non avevo mai vinto il titolo piloti in MotoGP, ma anche il successo di Bautista non è secondo a nessuno. Siamo orgogliosi del fatto che i rivali ora copiano le nostre idee, è la conferma della bontà delle nostre idee”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Ducati, Dall’Igna: “Seguiamo un metodo scientifico, gli altri team ci copiano”

    ROMA – Si sta per chiudere un 2022 davvero storico per la Ducati, che ha fatto incetta di vittorie e trofei. Il più eclatante e sentito è stato sicuramente quello in MotoGP, arrivato dopo 15 anni di digiuno dopo il trionfo di Casey Stoner; a ciò si aggiunge l’ulteriore significato simbolico portato da Francesco Bagnaia, che riporta un pilota italiano sul tetto del mondo 13 anni dopo Valentino Rossi, e riproponendo un binomio tutto tricolore a 50 anni dall’ultima volta di Giacomo Agostini sulla MV Agusta. Un trionfo totale che si è ripetuto anche in Superbike, con Alvaro Bautista, e che porta la firma di Luigi Dall’Igna. Diventato reponsabile del reparto corse della casa di Borgo Panigale nel 2016, l’ingegnere di Thiene ha dato il via a una radicale rivoluzione, che ha riportato la Desmosedici davanti a tutti. “Il segreto è stato quello di applicare un metodo scientifico rigoroso nello sviluppo della moto – aveva spiegato Dall’Igna in una recente intervista al Corriere Veneto -. Negli anni, ci siamo organizzati in modo da farci trovare pronti ad affrontare le diverse sfide. Insomma, non si è trattato di una vittoria casuale, ma del frutto di un percorso importante”. 
    Dall’Igna: “Orgogliosi della doppietta”
    A margine dell’evento FIM con cui a Rimini, sabato 3 dicembre, sono stati premiati tutti i campioni del mondo 2022, Dall’Igna non ha potuto nascondere il proprio orgoglio: “Siamo orgogliosi della doppietta e del lavoro compiuto. Non avevo mai vinto il titolo piloti in MotoGP, ma anche il successo di Bautista non è secondo a nessuno. Siamo orgogliosi del fatto che i rivali ora copiano le nostre idee, è la conferma della bontà delle nostre idee”.  LEGGI TUTTO