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    F1, Ocon: “Verstappen? Posso batterlo a parità di macchina”

    ROMA – “A parità di macchina potrei battere Verstappen”. Così Esteban Ocon, che in un’intervista al portale olandese NOS ha rilasciato una dichiarazione molto interessante. Il pilota dell’Alpine ha infatti ammesso di poter battagliare con il due volte campione del mondo se solo avesse una vettura migliore. In carriera, Ocon può vantare e una vittoria e un terzo posto in Formula 1 ma non ha mai chiuso la stagione più in alto dell’ottavo posto in classifica generale. Con i suoi 26 anni, però, ha ancora tanto tempo davanti a sé per fare bene.
    Ocon non ha dubbi
    “Verstappen ha meritato entrambi i titoli mondiali e per me è motivo d’orgoglio che un pilota cresciuto insieme a me stia facendo così bene. Max rappresenta la mia generazione ed è sicuramente tra i grandi della F1 – ha detto Esteban, per poi aggiungere – E’ un super talento, ma sono certo che a parità di macchina potrei sconfiggerlo. D’altronde, se in questo sport non credi in te stesso sei spacciato”. Infine, Ocon ha parlato del rapporto tra i due, incrinatosi dopo i fatti di Interlagos: “Adesso andiamo d’accordo e c’è rispetto reciproco”.
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    F1, Rosberg categorico: “Non ho intenzione di tornare nel paddock”

    ROMA – Il futuro di Nico Rosberg sembra essere sempre più lontano dalla Formula 1. A spiegarlo è stato proprio l’ex campione del mondo, che in un’intervista al sito spagnolo AS ha fatto chiarezza sul suo futuro, smentendo i rumors degli ultimi giorni. Si parlava infatti di un possibile impiego come team principal per Rosberg e dunque di un suo possibile ritorno nel paddock. Nico però ha idee diverse e, pur non avendo intenzione di tagliare i ponti con il mondo dei motori – non a caso è proprietario di un team in Extreme E – per il momento ha altre idee.
    La risposta di Nico
    “Visto che l’Extreme E sta andando bene, mi è stato chiesto di un mio possibile futuro in Formula 1 alla guida di una scuderia. La mia risposta è no – ha detto il tedesco – La F1 ha 24 gare all’anno ed è un impegno che richiede troppo tempo, mentre l’Extreme E ne ha solamente 5. So cosa vuol dire partecipare ad un Mondiale di F1 e non ho intenzione di farlo mai più. Vorrebbe dire sacrificare tempo con la famiglia e con gli amici, ma anche avere grande intensità e dedizione. Personalmente amo la vita di adesso e non tornerò mai nel Circus a tempo pieno”.
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    F1, Ocon: “A parità di macchina potrei competere con Verstappen”

    ROMA – Quanto è importante avere una macchina competitiva in F1? Tanto, secondo Esteban Ocon, che in un’intervista al portale olandese NOS ha rilasciato delle dichiarazioni che non sono passate inosservate. “A parità di macchina potrei competere con Verstappen” ha spiegato il francese dell’Alpine, che in carriera può vantare due podi (compresa una vittoria) in F1 ma non ha mai chiuso la stagione più su dell’ottavo posto in classifica generale. Ocon ha però 26 anni ed ancora tanto tempo davanti a sé per fare bene e togliersi altre soddisfazioni.
    Il pensiero di Ocon
    “Verstappen è un super talento. E’ molto competitivo da tempo, ci rispettiamo a vicenda e gli auguro il meglio – ha detto il transalpino, proseguendo con gli elogi – Ha meritato entrambi i titoli mondiali e mi rende fiero il fatto che un pilota cresciuto insieme a me stia facendo così bene. Max è sicuramente tra i grandi della F1”. Ocon però non si sente inferiore rispetto al collega e ammette: “Sono certo che a parità di macchina potrei avere la meglio. D’altronde, se in questo sport non credi in te stesso sei spacciato”.
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    F1, Rosberg non ha dubbi: la sua decisione sul ritorno nel Circus

    ROMA – Dopo la storica vittoria del campionato di Formula 1 nel 2016, Nico Rosberg si sta togliendo grandi soddisfazioni anche nell’Extreme E. Il team di cui è proprietario è infatti ad un passo dal secondo titolo consecutivo, tanto che nelle ultime settimane si era prospettato un possibile ritorno nel Circus per l’ex pilota tedesco, proprio nelle vesti di team principal. Intervistato dal sito spagnolo AS, Rosberg ha detto la sua su tale ipotesi, dando l’impressione di avere le idee piuttosto chiare.
    Le parole di Rosberg
    “La mia risposta è no. La F1 ha 24 gare all’anno ed è un impegno che richiede troppo tempo, mentre l’Extreme E ne ha solamente 5. So cosa vuol dire partecipare ad un Mondiale di F1: l’ho già sperimentato in passato e non ho intenzione di farlo mai più – ha detto Nico senza giri di parole – Vorrebbe dire sacrificare tempo con la famiglia e con gli amici, ma anche vivere una vita di grande intensità e dedizione. Personalmente amo la vita di adesso e non tornerò mai nel Circus a tempo pieno” ha ribadito Rosberg, che ha dunque intenzione di concentrarsi esclusivamente sull’Extreme E, almeno per il momento.
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    Ferrari, i rischi e le opzioni per il 2023

    TORINO – Sono ore di intenso travaglio, quelle che si vivono a Maranello. Le dimissioni di Mattia Binotto sono diventate note urbi et orbi nei giorni scorsi, ma non sono un fulmine a ciel sereno: da dopo Abu Dhabi il Team Principal e la Ferrari stavano trattando l’uscita. Questione di dettagli. Del resto, Mattia Binotto non sentiva più la fiducia da parte dei vertici aziendali e la sua decisione di dire basta è stata una logica conseguenza. Non è stato licenziato, questo deve essere detto a onor del vero, caso mai la Ferrari avrebbe voluto aspettare almeno le prime gare del 2023 e decidere dopo aver valutato il valore dell’auto, del progetto e quindi la fondatezza delle ambizioni per il Mondiale futuro. Binotto ha detto no a questa strada. La Ferrari non sembra prontissima, tanto che prende corpo di un interim da parte dell’amministratore delegato, Benedetto Vigna, manager che non si è mai occupato di corse. Ma è ovvio che a Maranello il lavoro prosegue ugualmente, in fondo il progetto della futura monoposto è già ultimato.
    Ruolo tecnico e ruolo manageriale
    Tra le tante voci che si susseguono in queste ore c’è anche quella che vorrebbe un ritorno di Simone Resta, senior designer al tempo di Sergio Marchionne, che negli ultimi anni ha lavorato nelle scuderie satellite (prima la Sauber Alfa Romeo, poi la Haas). Ma anche questa è tutta da verificare. Il suo eventuale ritorno non andrebbe a coprire la casella che lascerà vuota Mattia Binotto, ma interpreterebbe un ruolo più tecnico, lasciando vuoto il ruolo di Team Principal. Per il quale, al momento, c’è solo e sempre il nome di Frederic Vasseur, anche se pare che – almeno in una prima fase – sia stato lui a proporsi piuttosto che la Ferrari a cercarlo. Altri nomi sono stati considerati, tutti teoricamente possibili, ma (da quel che pare di intuire) nessuno disponibile: dal tedesco Andreas Seidl (oggi McLaren) all’austriaco Franz Tost (da una vita in Italia, alla Toro Rosso che oggi si chiama AlphaTauri). Ma siccome, alla fine, la fila di persone che si candida non c’è, può farcela Vasseur. Sempre che – e questo, piaccia o non piaccia è un tema che a Maranello dovranno affrontare – si trovi il modo di mettere intorno a un tavolo lo stesso Vasseur e Nicolas Todt, manager di Charles Leclerc, visto che la rottura tra i due non c’è stata una rottura burrascosa che non risulta sia stata mai sanata. E sarebbe molto difficile pensare di aprire una nuova pagina di storia iniziando con una macchia sulla pagina bianca.
    I piloti? Occhio a Mercedes e Audi
    E i piloti, in tutto questo? Situazione fluida. Binotto e Leclerc un tempo erano strettamente legati, il team principal dimissionario aveva seguito la crescita del monegasco passo a passo. Ma oggi tra i due la sintonia non c’è più. Leclerc vuole un ruolo di prima guida che oggi non ha (e che difficilmente potrà avere, perché i contratti scritti non si possono certo cambiare dall’oggi al domani), spera di avere un’auto vincente, ma intanto tiene sott’occhio cosa accade alla Mercedes (visto che Hamilton va per i 38 anni). Carlos Sainz, sempre ambizioso, sta alla finestra. Ma intanto il padre, legato all’Audi da tempo (anche quest’anno correrà la Dakar con la Casa degli Anelli), ha sondato la Casa tedesca per capire che intenzioni avrà nel 2026. La sensazione è che anche su questo fronte siano necessari chiarimenti.

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    F1, Wolff e il flop Hamilton: “Ecco come ha reagito”

    ROMA – “Hamilton dice che non gli importa davvero di non aver ottenuto almeno una vittoria ogni anno. Cerco di mettermi nei suoi panni. Prima del Brasile, la questione se avremmo vinto un’altra gara quest’anno era in gran parte irrilevante per me”. Toto Wolff ha parlato così di Lewis Hamilton al termine della stagione 2022 di Formula 1. Il team principal di Mercedes ha commentato l’assenza di vittorie da parte del pilota britannico per la prima volta nella sua carriera, mentre il team di Brackley ha conquistato un solo successo con George Russell in Brasile.
    Le parole di Wolff
    “Ma è molto bello essere riusciti a vincere una gara – le parole di Wolff riportate da “Speedweek” -. Almeno nessuno può dire che non abbiamo vinto una sola gara quest’anno. Non credo che il record di Lewis di almeno una vittoria a stagione sia stato importante. Sa che è molto più importante che il prossimo anno gli venga data una macchina con cui possa lottare per il titolo”. LEGGI TUTTO

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    La classifica delle cadute in MotoGP: media spaventosa per Marquez

    ROMA – Con la fine del Mondiale di MotoGP è possibile analizzare la classifica delle cadute dei vari piloti. Nella speciale classifica, a prendersi un primo posto tutt’altro che desiderato è Darryn Binder, a quota 27 cadute, davanti a Marco Bezzecchi (23) e Pol Espargaro (21). Quinto Enea Bastianini con 18 cadute, mentre il campione del mondo Pecco Bagnaia è nono, con 14 cadute nei 20 GP disputati in questo Mondiale. Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Il caso Marquez
    A impressionare, però, è la media di cadute per Gran Premio detenuta da Marc Marquez. Il pilota di Cervera, reduce da un’altra stagione travagliata dal punto di vista dei problemi fisici, è sesto con ben 18 cadute, ma è sceso in pista solamente in 12 tappe, per una media di 1,5 cadute a Gran Premio. Una statistica che di certo non farà sorridere il numero 93. LEGGI TUTTO