consigliato per te

  • in

    La Ferrari e il vuoto di potere in un momento chiave: qual è il rischio?

    TORINO – Alla fine il divorzio s’è consumato, Mattia Binotto lascia. Che i rapporti con i dirigenti si fossero logorati da tempo è un fatto, ma è un fatto – anche – che sia stato lui a dimettersi, concordando l’uscita. Poi, ovviamente, trattandosi di Ferrari fioriscono le ricostruzioni, il vero si confonde con il verosimile, anche se esiste pur sempre il rischio del ridicolo che a qualcuno sfugge in via sistematica. Comunque ai tifosi della Ferrari interessa sapere che cosa accadrà adesso e ci vorrà qualche tempo per saperlo. Tecnicamente parlando, Binotto resta in carica sino a fine anno. Ma, appunto, è un tecnicismo, una clausola trattata insieme a tante altre che riguardano l’uscita anticipata del Team Principal (c’è anche un “gardening time”, come lo chiamano in Formula 1, ossia un lasso di tempo in cui non si può lavorare per altre squadre). Poi anche Binotto potrà tentare di iscrivere il proprio nome nella lista dei trombati eccellenti, molti dei quali (non tutti, ovviamente, ma parecchi…) hanno trovato percorsi professionali di altissimo livello che certo non si possono ascrivere alla fortuna o al caso. Ma questo è un altro discorso.
    Sempre secondi
    Il nome che continua a circolare in Formula 1 è quella di Frederic Vasseur, manager molto introdotto nel mondo delle corse, con tanti interessi personali (è anche il titolare dell’azienda che fornisce i telai alla Formula E) che ha potuto coltivare (dicono con successo) lavorando per una squadra che non ha il peso della storia e delle ambizioni della Ferrari. Se approdasse a Maranello forse a qualcosa dovrebbe rinunciare. A Binotto si possono imputare delle colpe, ma certo non quella di essere stato poco coinvolto nella sua attività direttiva, caso mai è sempre stato vero il contrario. Tra l’altro, lui prese una squadra più o meno seconda (più o meno, nel senso che bisogna sempre guardare se si considera il titolo piloti o quello costruttori) e la lascia seconda. Però ha attraversato i due anni pandemici che hanno costituito una sfida mai vista per l’intera Formula 1, ha portato la squadra in una nuova era tecnica e ha lanciato uno dei giovani leoni del Mondiale. Dunque, tanto male non ha fatto. Continuare a discutere di gomme dure o morbide, slick o intermedie, è un esercizio che bisognerebbe lasciare a chi sa farlo (e non sono in tanti in Formula 1).
    La diarchia che non c’è
    A dirla tutta, ora c’è da temere il vuoto di potere. Anche perché, considerando che nell’era di Binotto si è scelto di rinunciare a una diarchia che in Formula 1 funziona quasi ovunque, ovvero avere una figura che diriga la squadra senza occuparsi troppo di questioni tecniche (quello che si chiama appunto Team Principal) e una che abbia “le chiavi” della squadra in senso tecnico (appunto, il direttore tecnico). Mentre a Maranello prosegue comunque il lavoro di completamento della monoposto 2023, c’è da auspicare che si vada in direzione chiara, a parte i nomi che occuperanno le varie caselle.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    F1 Ferrari: l’annuncio del team principal non prima del nuovo anno

    ROMA – Mattia Binotto non sarà più il team principal della Ferrari. A fine anno, l’ingegnere italiano non ricoprirà più il ruolo nella scuderia di Maranello, che ora andrà a caccia del suo successore in vista della prossima stagione di Formula 1. In ogni caso, il nome del sostituto di Binotto non dovrebbe arrivare prima del 2023, come specificato anche dalla Ferrari nel comunicato: “Inizia ora il processo per identificare il suo sostituto, che dovrebbe concludersi nel nuovo anno” – si legge infatti.Guarda la galleryF1, i piloti più pagati: un ex Ferrari sul podio, indietro Leclerc e Sainz
    Vasseur in pole
    Diversi i nomi fatti per sostituire Mattia Binotto, ma quello più caldo rimane quello di Frederic Vasseur, attuale team principal di Alfa Romeo ma accostato da diverse settimane alla scuderia di Maranello. Il francese ha un grosso feeling con Charles Leclerc, il che rende ancora più insistenti le voci di un suo approdo alla casa modenese.

    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Pol Espargaro: “Honda ha sprecato tempo e soldi con me”

    ROMA – Un messaggio chiaro quello di Pol Espargaro, passato da Honda al team KTM Tech3. Il pilota catalano, già durante tutto questo Mondiale 2022 di MotoGP, si era mostrato sconteto del lavoro del team giapponese, criticando spesso la situazione come fatto anche da altri piloti. “Quelli di KTM e Honda sono due modi diversi di lavorare, e penso che il secondo sia quello sbagliato – ha detto -. Io penso questo, ma non sono nessuno per dire a qualcuno come fare le cose, sono solo un pilota”. Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Espargaro
    “E’ difficile da accettare, ma io sono solo un pilota e faccio quello che vogliono loro – le parole di Espargaro riportate da “Autosport” -. Ovviamente non mi piace sentire che abbiano sprecato tempo e denaro con me, perché avrei potuto essere più motivato e godermi di più le cose”. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, in quali circuiti si cade di più? Sul podio una pista italiana

    ROMA – Sono state ben 335 le cadute viste durante l’ultima stagione di MotoGP. Tra i piloti la palma del pilota caduto più volte a terra va a Darryn Binder, a quota 27 in 20 gare. Per quanto riguarda invece i tracciati, vince il GP di Portogallo con Portimao, anche a causa della piogga scesa durante le giornate di venerdì e sabato, con ben 105 incidenti in tre giorni, seguita dal GP di Francia di Le Mans con 87 cadute, in un weekend quasi totalmente asciutto, tranne per la gara della Moto3, con la pista francese che dopo aver primeggiato nelle precedenti tre stagioni.
    Misano chiude il podio
    Al terzo posto di questa speciale classifica c’è la pista italiana di Misano, con 71 cadute, seguita da Motegi 69, con Sepang e Austin a 66. Invece per la curva più insidiosa del mondiale trionfa il Sachsenring: 21 cadute sono state registrate nella curva 1 del Liqui Moly Motorrad Grand Prix Deutschland 2022 e tra gli altri anche il futuro campione del mondo Pecco Bagnaia è rimasto coinvolto nella gara della MotoGP. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Marko: “Vettel in Red Bull? C’è stato un incontro”

    ROMA – Helmut Marko ha parlato di un possibile approdo in Red Bull da parte di Sebastian Vettel. Il consigliere di Milton Keynes ha raccontato di un incontro con l’ex Ferrari, fresco di ritiro dalla Formula 1, il cui futuro a lungo termine non è ancora ben definito. “Abbiamo avuto un incontro e penso che se Seb potesse ottenere una posizione di qualche responsabilità, allora sarebbe attirato di nuovo dall’ambiente F1 – ha detto ai microfoni di Sky Deutschland -. Questo è ciò che è stato accennato nel discorso. Ora gli lasceremo piantare qualche albero, lasciandolo in pace, poi vedremo cosa succederà”. Guarda la galleryRoberto Carlos impazzisce per Sainz, Alonso e Verstappen al GP del Brasile!
    Le parole di Marko
    “Avrebbe sicuramente il livello e la personalità per farlo – ha aggiunto Marko -. È una persona di carattere, che capisce il valore delle persone e comprende il contributo che loro darebbero per il successo. Sta a lui decidere a cosa dedicarsi ora. Abbiamo due squadre e siamo completamente aperti a qualsiasi possibilità. Ma per Sebastian c’è una grande differenza. Se scegliesse di fare il senior manager, dovrebbe essere sul posto per primo e andare via per ultimo, e si guadagnarebbero molti meno soldi di un pilota”.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp: è Portimao il circuito con il maggior numero di cadute

    ROMA – Durante le 20 gare del mondiale 2022 in classe regina sono state contate 335 cadute con Darryn Binder, a quota 27, ad aggiudicarsi lo scettro di pilota finito più volte a terra. Per quanto riguarda invece i tracciati, vince Portimao, anche a causa della piogga scesa durante le giornate di venerdì e sabato, con 105 incidenti in tre giorni, seguita dal GP di Francia di Le Mans con 87 cadute, in un weekend quasi totalmente asciutto, tranne per la gara della Moto3, con la pista francese che abdica questa speciale classifica in cui ha primeggiato nelle precedenti tre stagioni.
    Misano chiude il podio
    Al terzo posto si piazza la pista di Misano, con 71 cadute, seguita da Motegi 69, con Sepang e Austin a 66. Per quanto riguarda invece la curva più insidiosa del calendario è stata quella del Sachsenring: 21 cadute sono state registrate nella curva 1 del Liqui Moly Motorrad Grand Prix Deutschland 2022 e tra gli altri anche il futuro campione del mondo Pecco Bagnaia è rimasto coinvolto nella gara della MotoGP. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, la Red Bull chiama Vettel: “Ha le qualità per fare il manager”

    ROMA – “Abbiamo avuto un incontro e penso che se Seb potesse ottenere una posizione di qualche responsabilità, allora sarebbe attirato di nuovo dall’ambiente F1. Questo è ciò che è stato accennato nel discorso. Ora gli lasceremo piantare qualche albero, lasciandolo in pace, poi vedremo cosa succederà”. Helmut Marko ha parlato così ai microfoni di “Sky Deutschland” di un possibile approdo in Red Bull da parte di Sebastian Vettel. Il consigliere di Milton Keynes ha raccontato di un incontro con l’ex Ferrari, fresco di ritiro dalla Formula 1, il cui futuro a lungo termine non è ancora ben definito.Guarda la galleryF1, i piloti più pagati: un ex Ferrari sul podio, indietro Leclerc e Sainz
    Futuro da manager?
    “Avrebbe sicuramente il livello e la personalità per farlo – ha aggiunto Marko -. È una persona di carattere, che capisce il valore delle persone e comprende il contributo che loro darebbero per il successo. Sta a lui decidere a cosa dedicarsi ora. Abbiamo due squadre e siamo completamente aperti a qualsiasi possibilità. Ma per Sebastian c’è una grande differenza. Se scegliesse di fare il senior manager, dovrebbe essere sul posto per primo e andare via per ultimo, e si guadagnarebbero molti meno soldi di un pilota”.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, ancora critiche alla Honda: la stoccata di Espargaro

    ROMA – “Quelli di KTM e Honda sono due modi diversi di lavorare, e penso che il secondo sia quello sbagliato. Io penso questo, ma non sono nessuno per dire a qualcuno come fare le cose, sono solo un pilota”. Un messaggio chiaro quello di Pol Espargaro, passato da Honda al team KTM Tech3. Il pilota catalano, già durante tutto questo Mondiale 2022 di MotoGP, si era mostrato sconteto del lavoro del team giapponese, criticando spesso la situazione come fatto anche da altri piloti. 
    Sulla Honda
    “E’ difficile da accettare, ma io sono solo un pilota e faccio quello che vogliono loro – le parole di Espargaro riportate da “Autosport” -. Ovviamente non mi piace sentire che abbiano sprecato tempo e denaro con me, perché avrei potuto essere più motivato e godermi di più le cose”. LEGGI TUTTO