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    MotoGP, Marquez su Messi: “Ho guardato la finale come se giocasse mio fratello”

    ROMA – In finale dei Mondiali 2022, a spingere l’Argentina verso la vittoria non c’erano solo i tifosi dell’Albiceleste, ma anche tutti i sostenitori di Lionel Messi. Tra questi, anche alcuni nomi illustri come quello di Marc Marquez. Il pilota della MotoGP, durante un evento benefico a Barcellona, ha raccontato di aver sostenuto animatamente il numero 10 nell’atto conclusivo in Qatar: “Ero stanco delle persone che dicevano che gli mancava un Mondiale, che dicevano che non aveva una squadra. Si è visto che c’è una squadra dietro, ma penso che Messi fosse il polmone dell’Argentina e lui se lo meritava È un idolo e un riferimento per me. Al Mondiale tifavo Spagna, ma ho guardato la finale come se giocasse mio fratello, perché se lo meritava. Era l’ultima possibilità che aveva”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Verso il 2023
    Marquez ha poi parlato in vista della prossima stagione in MotoGP: “Ho chiesto alla Honda una moto competitiva e non mi interessa com’è. Nelle ultime quattro gare del 2022 eravamo sulla strada giusta. Ho piena fiducia in Honda, se c’è un marchio che può cambiare tutto in 2-3 mesi è Honda. Vedremo a che punto saremo al primo GP di Portimao, il nostro obiettivo resta quello di vincere il Mondiale”. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc come Senna e Moss: è il pilota con più pole senza vincere il titolo

    ROMA – Charles Leclerc è uno dei migliori piloti in qualifica tanto che, sul giro secco, ha dimostrato di avere pochi rivali in Formula 1. Lo dimostrano le nove pole position conquistate in 22 gare nell’ultimo mondiale, così come le sette portare a casa nel 2019. Due stagioni simili, alla fine delle quali, nonostante le partenze dal palo, il monegasco non è riuscito a portare a casa il titolo mondiale. Un primato che accomuna il pilota della Rossa a due grandi del passato come Stirling Moss, il più grande pilota a non aver mai vinto un titolo in Formula 1, e Ayrton Senna.
    Il monegasco sulla scia di Moss e Senna
    Proprio Moss, nel 1959, firmò ben 4 pole in 9 appuntamenti, ma concluse solamente terzo in classifica. Stessa sorte l’anno successivo con 4 partenze dal palo e 2 successi, ma il piazzamento sarebbe rimasto il medesimo del ’59. Due stagioni da record, ma niente titolo. Una sorte che avrebbe potuto colpire anche Senna, capace nel 1985 di mettere a segno sette pole su 16 appuntamenti chiudendo però solo quarto a fine anno mentre nella stagione seguente fece ancora meglio con otto qualifiche dominate su 16 tappe, ma ancora una volta senza titolo. Nel caso del brasiliano, però, poi arrivano tre titoli, lo stesso destino al quale spera di andare incontro anche Leclerc togliendosi così di dosso un’etichetta che comincia a diventare scomoda. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bagnaia e la convivenza in Ducati: “Un bel rapporto fa la differenza”

    ROMA – Pecco Bagnaia ha parlato del percorso che ha portato alla vittoria del titolo di MotoGP 2022, il primo della sua carriera in classe regina. Nel documentario “Perfect Comb1nation” realizzato da Ducati per la conquista del Mondiale Piloti, il torinese ha evidenziato l’apporto dato dal compagno di squadra Jack Miller, passato ora in KTM. “La mia relazione con il mio compagno di squadra ha fatto tanto la differenza – ha detto -,e penso che Miller in questo senso fosse veramente bravo. Lui era molto simile a me, aveva bisogno anche lui di tutto questo”. Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Bagnaia
    “Penso che la serenità stia al centro di tutto – ha aggiunto Bagnaia, che dalla prossima stagione sarà affiancato da Enea Bastianini -. Nel nostro sport avere una bella atmosfera nel box e un bel rapporto con tutti può fare la differenza, specialmente in un momento di tensione”. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc come Senna e Moss: il primato che non fa felice il pilota Ferrari

    ROMA – Charles Leclerc, quando si tratta del giro secco, ha pochi rivali in Formula 1. Lo dimostrano le nove pole position conquistate in 22 gare nell’ultimo mondiale, così come le sette portare a casa nel 2019. Due stagioni simili, alla fine delle quali, nonostante le partenze dal palo, il monegasco non è riuscito a portare a casa il titolo mondiale. Un primato che accomuna il pilota della Rossa a due grandi del passato come Stirling Moss, il più grande pilota a non aver mai vinto un titolo in Formula 1, e Ayrton Senna.
    Il monegasco come due grandi del passato
    Proprio Moss, nel 1959, firmò ben 4 pole in 9 appuntamenti, ma concluse solamente terzo in classifica. Stessa sorte l’anno successivo con 4 partenze dal palo e 2 successi, ma il piazzamento sarebbe rimasto il medesimo del ’59. Due stagioni da record, ma niente titolo. Una sorte che avrebbe potuto colpire anche Senna, capace nel 1985 di mettere a segno sette pole su 16 appuntamenti chiudendo però solo quarto a fine anno mentre nella stagione seguente fece ancora meglio con otto qualifiche dominate su 16 tappe, ma ancora una volta senza titolo. Nel caso del brasiliano, però, poi arrivano tre titoli, lo stesso destino al quale spera di andare incontro anche Leclerc.
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    MotoGP, Bagnaia avverte Bastianini: “Ecco cosa fa la differenza in Ducati”

    ROMA – “La mia relazione con il mio compagno di squadra ha fatto tanto la differenza, e penso che Miller in questo senso fosse veramente bravo. Lui era molto simile a me, aveva bisogno anche lui di tutto questo”. Pecco Bagnaia ha parlato così del percorso che ha portato alla vittoria del titolo di MotoGP 2022, il primo della sua carriera in classe regina. Nel documentario “Perfect Comb1nation” realizzato da Ducati per la conquista del Mondiale Piloti, il torinese ha evidenziato l’apporto dato dal compagno di squadra Jack Miller, passato ora in KTM.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Serenità nel box
    “Penso che la serenità stia al centro di tutto – ha aggiunto Bagnaia, che dalla prossima stagione sarà affiancato da Enea Bastianini -. Nel nostro sport avere una bella atmosfera nel box e un bel rapporto con tutti può fare la differenza, specialmente in un momento di tensione”. LEGGI TUTTO

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    F1: beffa per Leclerc: costretto a fare un regalo di Natale a Verstappen

    ROMA – Tempo di festeggiare il Natale anche per i piloti della Formula 1. I protagonisti del Circus hanno partecipato a una simpatica iniziativa per i canali social del Mondiale, il cosiddetto “Babbo Natale segreto” in cui bisogna fare un regalo a un collega. Tra tutti gli accoppiamenti decisi dalla sorte, a far maggiormente sorridere è stato di sicuro quello che ha visto Charles Leclerc estrarre dal cappello di Natale il bigliettino con scritto il nome del rivale Max Verstappen.
    Le parole di Leclerc
    Il monegasco della Ferrari, dopo aver scoperto di dover fare un regalo al pilota Red Bull, ha così commentato scherzando: “Direi che ha già avuto il suo grande regalo di Natale, ma penserò a qualcosa”. LEGGI TUTTO

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    Formula, la deriva dei GP cittadini: si candida anche Madrid

    TORINO – Il fascino irresistibile dei circuiti cittadini. Non è solo un fatto numerico, né legato all’incidenza percentuale di corse che si disputano o si disputeranno su piste di questo tipo. È la percezione della Formula 1, e dunque delle gare stesse, che sta cambiando. Per questo non stupisce che Madrid si inserisca tra le città che ambiscono a ospitare un gara (si parla del 2026) a dispetto del fatto che in Spagna ci sia già il gran premio a Barcellona (pista tecnicamente eccezionale, peraltro).
    Miami ha fatto scuola
    La Formula 1 va in questa direzione: spettacolo, maggiore coinvolgimento del pubblico con attività collaterali di intrattenimento, più divertimento fuori della pista. Un modo di costruire l’evento che ha trovato una vera e propria certificazione con la corsa di Miami, diventata in breve il termine di riferimento. La prossima gara di Las Vegas propone un ulteriore passo in avanti proprio in termini di intrattenimento e “glam”.
    Calendario a 24 gare (meno una)
    Quando il responsabile della Formula 1, Stefano Domenicali, sostiene che mai questo sport ha vissuto una parentesi così fortunata, sa esattamente cosa dice. E sa altrettanto esattamente su quale strada si va andando, dal momento che è vero che ci sono più richieste per ospitare corse che date disponibili (il calendario del ‘23 era a 24 gare, una s’è persa per strada, ma per il futuro si punta a 25 corse). Madrid si aggiunge alla lista e, inutile dirlo, già soltanto la città vale il prezzo del biglietto…
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