consigliato per te

  • in

    MotoGP, Ducati pensa già al 2023: “Ecco l’obiettivo da raggiungere con Bagnaia e Bastianini”

    ROMA – Il 2022 della Ducati sarà uno di quegli anni che rimarrà nella storia: la casa italiana, infatti, è riuscita a trionfare sia in MotoGP che in Superbike centrando così una doppietta storica. Un risultato che non può che esaltare l’Amministratore Delegato del marchio, Claudio Domenicali, che però guarda già al prossimo anno: “Fare meglio è impossibile perché correndo in MotoGp e in Superbike più che vincere tutti e tre i titoli in entrambe non possiamo fare. Però ci possiamo avvicinare o replicare quello che abbiamo fatto nel 2022. E’ questo il nostro target. Le 7 vittorie di Bagnaia in MotoGP e le 16 di Bautista dall’altra sono la rappresentazione del talento del pilota e del potenziale della moto, non sono certo sporadiche”, le sue parole durante la presentazione dell’evento che vedrà protagonista la casa italiana in piazza a Bologna per festeggiare.
    Bagnaia e Bastianini alla pari per il 2023
    L’Amministratore Delegato della Ducati, poi, si è soffermato anche sulla nuova coppia per il 2023, Francesco Bagnaia ed Enea Bastianini, che darà l’assalto al mondiale nella prossima stagione: “Pecco ed Enea sono due piloti fortissimi e di grande talento, sono i due piloti che hanno vinto più gare nel campionato che si è appena concluso. Di fronte, però, si troveranno avversari forti e molto preparati: Marquez è un avversario temibilissimo, forse il più temibile, mentre Quartararo ci ha conteso la vittoria fino all’ultimo e avrà una moto modificata”, ha proseguito Domenicali. Infine una battuta sul numero con cui scenderà in pista Bagnaia, fresco campione del mondo ma ancora affezionato al “suo” 63. “Il numero è sempre bello perché identifica il campione del mondo ma d’altra parte è una scelta del pilota. Pecco è combattuto perché è affezionato al suo 63, magari potrebbe inventarsi qualcosa con i grafici” concude. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Wolff allontana Binotto dalla Mercedes: “Tra di noi troppi veleni”

    ROMA – Le strade di Mattia Binotto e della Ferrari si sono ormai separate. Da un lato la Rossa sta cercando il suo nuovo team principal mentre l’ingegnere italiano si sta guardando intorno per rimettersi subito in pista. Tra le possibili opzioni c’era anche la Mercedes ma a sbarrare la strada a Binotto ci ha pensato Toto Wolff, attuale team principal della Stella, che in un’intervista a Beyond The Grid, il podcast della Formula 1, ha allontanato l’ipotesi: “Non vedo Mattia alla Mercedes, c’è stato troppo veleno tra me e lui negli ultimi due anni. Non sarebbe possibile, ma lo vedo bene in altre squadre. È un uomo che conosce molto bene la Formula 1 e forse potrebbe trovare un buon ruolo sulla griglia di partenza in futuro. Ci sono molte destinazioni che sono attraenti al momento”, le sue parole.
    Wolff sul ruolo in Ferrari
    Nonostante il secco no al possibile arrivo di Binotto alla Mercedes, però, Wolff spende parole d’elogio per l’ormai ex team principal del Cavallino: “Mattia e io abbiamo avuto i nostri momenti nel corso degli anni e nel 2022 è stato chiaro che era sotto pressione – ha proseguito –se sei il capo di una squadra come la Ferrari, la cosa migliore è avere un buon contratto per quando te ne andrai. La sua partenza era inevitabile, ma ha resistito più a lungo di quanto mi aspettassi. In Ferrari c’è più pressione che in qualsiasi altra squadra, perché si rappresenta un intero Paese. Il sostituto di Mattia dovrà essere un grande talento manageriale italiano, che abbia potere in altri settori e allo stesso tempo sia abbastanza intelligente da guidare una squadra così grande. Bisogna controllare lo sport, i regolamenti, l’organo di governo, i diritti commerciali e i rivali. Tutti questi problemi si trovano nella gabbia del paddock. Il fatto che tu sia un buon manager al muretto non ti garantisce di essere altrettanto bravo in questi aspetti”, conclude l’austriaco.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    F1, GP Olanda: ufficiale il rinnovo fino al 2025

    ROMA –  Il Gran Premio d’Olanda si disputerà in Formula 1 almeno fino al 2025. La tappa sul circuito di Zandvoort, rientrata nella programmazione del Circus appena un anno fa, nel 2021, ha ufficializzato il rinnovo per altre tre stagioni. Le due edizioni “moderne” sono entrambe andate a Max Verstappen, vincitore nel 2021 e nel 2022. Grande entusiasmo da parte di Stefano Domenicali, Ceo della F1: “Il Gran Premio d’Olanda si è rapidamente imposto nel calendario come uno dei preferiti dai fan – le sue parole -, creando ogni anno un’energia incredibile e una grande esperienza per i tifosi”.Guarda la galleryLa Ferrari 365 GT4 2+2 di Niki Lauda
    Le parole di Domenicali
    “Gli eventi sold-out degli ultimi due anni hanno alzato il livello in termini di organizzazione, intrattenimento e sostenibilità, e siamo lieti di estendere il nostro rapporto con loro – ha aggiunto Domenicali -. C’è un’enorme richiesta per ospitare le gare di F1, quindi è una testimonianza di ciò che la loro squadra ha fatto per consolidare Zandvoort nel calendario fino al 2025. Non vediamo l’ora di tornare la prossima estate”.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Binotto scaricato anche dalla Mercedes: parla Wolff

    ROMA – Mattia Binotto non è più il team principal della Ferrari con le strade dei due che si sono ormai separate. Da un lato la Rossa sta cercando il suo nuovo team principal mentre l’ingegnere italiano si sta guardando intorno per rimettersi subito in pista. Tra le possibili opzioni c’era anche la Mercedes ma a sbarrare la strada a Binotto ci ha pensato Toto Wolff, attuale team principal della Stella, che in un’intervista a Beyond The Grid, il podcast della Formula 1, ha allontanato l’ipotesi: “Non vedo Mattia alla Mercedes, c’è stato troppo veleno tra me e lui negli ultimi due anni. Non sarebbe possibile, ma lo vedo bene in altre squadre. È un uomo che conosce molto bene la Formula 1 e forse potrebbe trovare un buon ruolo sulla griglia di partenza in futuro. Ci sono molte destinazioni che sono attraenti al momento”, le sue parole.
    Wolff dice la sua sulla Rossa
    Nonostante il secco no al possibile arrivo di Binotto alla Mercedes, però, Wolff spende parole d’elogio per l’ormai ex team principal del Cavallino: “Mattia e io abbiamo avuto i nostri momenti nel corso degli anni e nel 2022 è stato chiaro che era sotto pressione – ha proseguito –se sei il capo di una squadra come la Ferrari, la cosa migliore è avere un buon contratto per quando te ne andrai. La sua partenza era inevitabile, ma ha resistito più a lungo di quanto mi aspettassi. In Ferrari c’è più pressione che in qualsiasi altra squadra, perché si rappresenta un intero Paese. Il sostituto di Mattia dovrà essere un grande talento manageriale italiano, che abbia potere in altri settori e allo stesso tempo sia abbastanza intelligente da guidare una squadra così grande. Bisogna controllare lo sport, i regolamenti, l’organo di governo, i diritti commerciali e i rivali. Tutti questi problemi si trovano nella gabbia del paddock. Il fatto che tu sia un buon manager al muretto non ti garantisce di essere altrettanto bravo in questi aspetti”, conclude il manager austriaco.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    F1: rinnovo per il GP d’Olanda fino al 2025

    ROMA – Il Gran Premio d’Olanda resterà nel calendario della Formula 1 almeno fino al 2025. La tappa sul circuito di Zandvoort, rientrata nella programmazione del Circus appena un anno fa, nel 2021, si disputerà almeno per altre tre stagioni. Le due edizioni “moderne” sono entrambe andate a Max Verstappen, vincitore nel 2021 e nel 2022. Grande entusiasmo da parte di Stefano Domenicali, Ceo della F1: “Il Gran Premio d’Olanda si è rapidamente imposto nel calendario come uno dei preferiti dai fan – le sue parole -, creando ogni anno un’energia incredibile e una grande esperienza per i tifosi”.Guarda la galleryAll’asta la Ferrari di Niki Lauda
    L’entusiasmo di Domenicali
    “Gli eventi sold-out degli ultimi due anni hanno alzato il livello in termini di organizzazione, intrattenimento e sostenibilità, e siamo lieti di estendere il nostro rapporto con loro – ha aggiunto Domenicali -. C’è un’enorme richiesta per ospitare le gare di F1, quindi è una testimonianza di ciò che la loro squadra ha fatto per consolidare Zandvoort nel calendario fino al 2025. Non vediamo l’ora di tornare la prossima estate”.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    Cresce la Ferrari figlia di Binotto: ecco i dettagli

    ROMA – Tu chiamala, se vuoi, Ferrari ibrida. Non nel senso del motore termico-elettrico, che in quella realtà siamo calati da un bel pezzo, ma proprio di squadra che racchiuderà due elementi tra loro discordanti: la macchina da una parte e tutto ciò che ci gira attorno dall’altra, compreso il nuovo team principal, ruolo per il quale Frédéric Vasseur rimane in pole position (sarà cosa fatta, ma non lo dicono). Paradossalmente il corpo estraneo non sarà il nuovo capo, ma la vettura. Perché il team entrerà in metamorfosi, la Scuderia perderà la sua autonomia, la chimica sarà del tutto nuova e il solo pensarlo fa tremare le vene, ma la macchina – la Rossa! Il corpo oggetto di venerazione planetaria – sarà quella firmata da Mattia Binotto, piaccia o meno.
    Meriti ed eredità
    Cosa ne verrà fuori dunque? La nuova dirigenza metterà il cappello sui pregi cercando di assumersene il merito? O in presenza di un difetto lo esalterà per denunciare la molto italica “pesante eredità ricevuta”? Di certo la macchina-di-Binotto-nel-team-di-Vasseur, ibrido tendente al mostruoso, promette di essere «una bomba» come ha rivelato Günther Steiner, capo della Haas. Giovedì scorso ha incontrato Binotto, quindi ha riferito: «Mi ha detto che il motore del 2023 sarà una bomba. E se sarà competitivo ciò sarà positivo anche per noi, perché vorrà dire che avremo una grande power unit». Ricordiamo che nulla sta accadendo per caso: la fragilità del motore Ferrari nel 2022 fu il prezzo da pagare – previsto e accettato – per l’investimento sul 2023. Si volle varare un’unità che avrebbe permesso alla Ferrari di uscire dalla crisi innescata dalle sanzioni di fine 2019 e di tornare a battersi alla pari con Mercedes e Honda. L’asticella della potenza fu posta molto in alto perché in quel campo non si sarebbe potuto toccare più nulla, per regolamento, mentre gli interventi sull’affidabilità sono consentiti.
    Punti forti
    Secondo investimento sul 2023: non rattoppare i problemi che causarono le fragorose rotture del 2022 (Barcellona e Baku per Charles Leclerc, Red Bull Ring per Carlos Sainz), ma intervenire profondamente sulle cause, identificate nella zona dell’iniezione (quella più innovativa del motore 066/7). Ciò ha imposto un calo delle potenze, che saranno nuovamente disponibili nel 2023. Ma nella Ferrari reloaded. Poi tutte le migliorie apportate all’aerodinamica, sempre dallo staff di Binotto: la conferma della carrozzeria-ala dalle linee morbide, ancorché riviste, un nuovo fondo concettualmente simile a quello della Red Bull, più alto (come richiesto dalla direttiva tecnica 39 entrata in vigore per ridurre il saltellamento) ma finalmente con un adeguamento delle sospensioni, non modificabili nella scorsa stagione.
    Il vantaggio
    Geometrie invariate (push rod anteriore e pull posteriore, come negli ultimi anni) perché la F1-75 è una nuova vettura e non ci sono schemi da rompere, e non per ultimo una nuova conoscenza delle gomme, che infatti negli ultimi GP non hanno mostrato criticità nell’usura. Lo stesso Binotto poco prima del suo esonero – ah no, scusate, sono dimissioni – aveva messo in chiaro: «I due grandi aspetti da migliorare nel 2023 saranno l’affidabilità della power unit, priorità assoluta, e la velocità della macchina perché siamo stati spesso molto competitivi in qualifica, ma non sempre in gara». Tenendo conto che Red Bull potrà sviluppare meno della Ferrari in galleria del vento (e non di poco: -15% dopo le sanzioni per sforamento del budget cap 2021) e che il ritorno di Mercedes al vertice non è scontato, la Rossa che verrà potrebbe davvero recitare un ruolo da primadonna. Ma non sarà Binotto a godersela. Poi la vera Ferrari di Vasseur o chi per lui la vedremo nel 2024, ma questa è un’altra storia.
    Guarda la galleryLa Ferrari leggendaria di Schumacher è in venditaClicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Pedrosa su Valentino Rossi: “Non voleva essere solo il più veloce”

    ROMA – Va in onda su Dazn “Cuatros Tiempos” serie in quattro episodi che racconta aneddoti e retroscena in pista di  quattro campioni spagnoli come Alex Crivillé, Jorge Martinez “Aspar”, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Proprio quest’ultimo, tre volte campione del mondo, ricorda i duelli in pista con Valentino Rossi. “Il Dottore non voleva solo essere il più veloce, ma la sua mentalità prevedeva anche ‘se posso rallentarlo lo faccio'”.
    L’aneddoto di Lorenzo
    Un altro che sa cosa vuol dire duellare con Valentino Rossi è senza dubbio Jorge Lorenzo, ex compagno di squadra del Dottore, che racconta un particolare aneddoto sui videogiochi. “Mio padre era contrario, ma mi regalò la play esclusivamente per farmi imparare a conoscere meglio i circuiti. Era il 2002, l’anno del mio debutto e potevo andare avanti a giocare fino alle 7 del mattino”. LEGGI TUTTO

  • in

    La nuova vita di Dovizioso dopo la MotoGP

    ROMA – Andrea Dovizioso non abbandona il mondo delle due ruote dopo la MotoGP. A pochi mesi dal suo addio alla classe regina dopo una deludente stagione con il team RNF, il forlivese si è aggiudicato la gestione del Crossodromo Monte Coralli di Faenza, in un progetto che vede anche la partecipazione del comune e della Federazione Motociclistica Italiana.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Il progetto
    Il progetto è quello di creare un impianto polivalente e un centro tecnico federale per la motocross. La creazione del complesso sarà finanziata anche dal PNRR, il Piano Nazionale Ripresa Resilienza. L’obiettivo è quello di rendere il centro un posto adibito alla formazione e all’allenamento di piloti, tecnici e altre persone impegnate all’interno del mondo della motocross. LEGGI TUTTO