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    In MotoGP arriva l’avviso di caduta predittivo: la spiegazione di Cecchinelli

    ROMA – In MotoGP sono in arrivo novità nel campo della sicurezza. Dal 2023, infatti, verrà introdotto un sistema per avvisare i piloti delle cadute di altri colleghi davanti a loro, o meglio, un “avviso di caduta predittivo”. Il funzionamento di questo sistema è stato spiegato da Corrado Cecchinelli, direttore tecnico del Motomondiale: “Il principio di base è che su ogni moto, in tutte le classi, è presente un sistema in grado di rilevare un incidente – ha detto ai microfoni di “Crash.net” -. Per sistema intendo un hardware e un software, che poi invia un segnale alla Direzione Gara. L’hardware è, al momento, un ‘interruttore di caduta virtuale’ che costruiamo a partire dai segnali dell’IMU. Non abbiamo un interruttore di caduta reale, ma usiamo i i segnali dell’IMU per costruire un interruttore virtuale che conferma una caduta”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Cecchinelli
    “Consideriamo la posizione della moto e la velocità con cui sta cadendo – ha aggiunto Cecchinelli -. Perché aspettare che la moto sia a terra richiedeva troppo tempo. Quindi abbiamo dovuto implementare qualcosa che non è una previsione, ma una derivata partendo dai dati. Quindi, se la velocità di inclinazione è eccessiva rispetto alla velocità di inclinazione in condizioni normali, si attiva un segnale di ‘crash'”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP più sicura, arriva l’avviso di caduta predittivo: cosa è e come funziona

    ROMA – Una novità per la sicurezza è in arrivo per la MotoGP. Dal 2023, infatti, verrà introdotto un sistema per avvisare i piloti delle cadute di altri colleghi davanti a loro, o meglio, un “avviso di caduta predittivo”. Il funzionamento di questo sistema è stato spiegato da Corrado Cecchinelli, direttore tecnico del Motomondiale: “Il principio di base è che su ogni moto, in tutte le classi, è presente un sistema in grado di rilevare un incidente – ha detto ai microfoni di “Crash.net” -. Per sistema intendo un hardware e un software, che poi invia un segnale alla Direzione Gara. L’hardware è, al momento, un ‘interruttore di caduta virtuale’ che costruiamo a partire dai segnali dell’IMU. Non abbiamo un interruttore di caduta reale, ma usiamo i i segnali dell’IMU per costruire un interruttore virtuale che conferma una caduta”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    La spiegazione di Cecchinelli
    “Consideriamo la posizione della moto e la velocità con cui sta cadendo – ha aggiunto Cecchinelli -. Perché aspettare che la moto sia a terra richiedeva troppo tempo. Quindi abbiamo dovuto implementare qualcosa che non è una previsione, ma una derivata partendo dai dati. Quindi, se la velocità di inclinazione è eccessiva rispetto alla velocità di inclinazione in condizioni normali, si attiva un segnale di ‘crash'”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ciabatti: “Con Lorenzo è iniziato tutto troppo tardi”

    ROMA – Paolo Ciabatti ha parlato dopo la grandiosa stagione di Ducati in MotoGP, dove sono arrivati il titolo piloti con Pecco Bagnaia, quello costruttori e quello riservato ai team. Il direttore sportivo di Borgo Panigale, in un’intervista al giornalista Manuel Pecino, ha evidenziato il cambio di passo dell’ultimo decennio: “E’ stata una stagione grandiosa, abbiamo vinto entrambi i titoli. Nel campionato MotoGP è stato più difficile perché con Bagnaia è iniziata in salita, ma non abbiamo mai perso la fiducia. Abbiamo cambiato e siamo diventati competitivi, ma eravamo sempre secondi. Il problema è stato convivere con l’ascesa di Marc Marquez, che è stato incredibile”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Ciabatti
    Ciabatti ha anche parlato della parentesi che ha visto l’ingaggio di Jorge Lorenzo nel 2017: “Quando abbiamo deciso di ingaggiare Lorenzo, pensavamo di essere pronti per vincere il Mondiale. Tutto invece ha funzionato diversamente, perché è stato Dovizioso a lottare per il titolo fino alla fine. Con Jorge è iniziato tutto troppo tardi. Ducati pensa sempre ad avere due piloti competitivi per vincere il Mondiale”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Ferrari: Vasseur sempre più vicino, la decisione entro il 2022

    ROMA – In casa Ferrari sembra ormai fatta per il dopo Binotto. La scelta della scuderia di Maranello, dopo le dimissioni dell’ormai ex team principal italiano, sembra esser ricaduta su Frederic Vasseur. Le ultimi voci arrivano dalla Germania e in particolar modo dal sito F1-Insider, che ha sottolineato come manchi solo l’ufficialità per l’arrivo dell’ingegnere francese alla Rossa con l’annuncio che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.
    “Annuncio previsto per fine 2022”
    La dirigenza della Ferrari dopo aver vagliato varie opzioni e incassato alcuni rifiuti come quelli di Horner e Seidl ha scelto l’ex team principal dell’Alfa Romeo che “sarà il prossimo team principal della Ferrari, con l’annuncio che arriverà già entro la fine del 2022”. Infatti Binotto resterà in carica fino al 31 dicembre, per poi cedere il passo a Vasseur che diventerà quindi il successore dell’ingegnere reggiano con l’arduo compito di riportare la Ferrari alla vittoria. LEGGI TUTTO

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    “Ferrari, Vasseur il dopo Binotto: quando sarà ufficiale la decisione”

    ROMA – Mancano sempre meno giorni alla decisione della Ferrari sul dopo Mattia Binotto. L’ex team principal della Rossa ha rassegnato le proprie dimissioni lasciando un vuoto che dovrebbe essere colmato dall’ingaggio di Frederic Vasseur. Le ultimi voci arrivano dalla Germania e in particolar modo dal sito F1-Insider, che ha sottolineato come manchi solo l’ufficialità per l’arrivo dell’ingegnere francese a Maranello con l’annuncio che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno.

    “Annuncio entro fine anno”

    Incassato il rifiuto di alcuni manager come Christian Horner e Andreas Seidl, la dirigenza della Rossa avrebbe scelto proprio Vasseur che secondo il portale tedesco “sarà il prossimo team principal della Ferrari, con l’annuncio che arriverà già entro la fine del 2022”. Infatti Binotto resterà in carica fino al 31 dicembre, per poi cedere il passo all’ex Alfa Romeo che diventerà quindi il successore dell’ingegnere reggiano con l’arduo compito di riportare la Ferrari alla vittoria.
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    Ferrari, Sainz: “A inizio stagione non ero abituato a stare davanti”

    ROMA – Non sono i risultati la parte negativa dell’inizio di stagione di Carlos Sainz in Formula 1. Fino all’estate, tutte le gare in cui è arrivato al traguardo sono state concluse almeno con un quarto posto. Sono stati però quattro i ritiri fino al Gran Premio d’Austria dello scorso luglio. Come ammesso dallo stesso pilota della Ferrari, le difficoltà nella prima parte del campionato non sono mancate: “Non ero abituato allo stress che deriva da correre per le prime posizioni” – le sue parole riportate da “Racingnews365”.
    Le parole di Sainz
    “Ho dovuto abituarmi alla macchina all’inizio della stagione, e nelle prime gare sono stato meno competitivo rispetto al finale del campionato – ha aggiunto Sainz -. Spero di trarre vantaggio da questa situazione per l’anno prossimo, mi auguro di avere un inizio di stagione migliore. Anche in questo caso, speriamo di essere al via con una vettura competitiva nel 2023. Stiamo lavorando sodo su questo aspetto, sviluppando il progetto il più possibile”. LEGGI TUTTO

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    F1 Ferrari, Sainz e lo stress a inizio stagione: “Non ero abituato a stare davanti”

    ROMA – Non è stato un brutto inizio di stagione per Carlos Sainz nel 2022 della Formula 1, almeno dal punto di vista dei risultati. Fino all’estate, tutte le gare in cui è arrivato al traguardo sono state concluse almeno con un quarto posto. Sono stati però quattro i ritiri fino al Gran Premio d’Austria dello scorso luglio. Come ammesso dallo stesso pilota della Ferrari, le difficoltà nella prima parte del campionato non sono mancate: “Non ero abituato allo stress che deriva da correre per le prime posizioni” – le sue parole riportate da “Racingnews365”.Guarda la galleryAll’asta la Ferrari di Niki Lauda
    Verso il 2023
    “Ho dovuto abituarmi alla macchina all’inizio della stagione, e nelle prime gare sono stato meno competitivo rispetto al finale del campionato – ha aggiunto Sainz -. Spero di trarre vantaggio da questa situazione per l’anno prossimo, mi auguro di avere un inizio di stagione migliore. Anche in questo caso, speriamo di essere al via con una vettura competitiva nel 2023. Stiamo lavorando sodo su questo aspetto, sviluppando il progetto il più possibile”.
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    Ferrari, il vuoto di potere e le settimane che scorrono

    TORINO – Ormai manca poco alla scadenza del mandato di Mattia Binotto alla guida della Ferrari. Non più di un paio di settimane, considerando i giorni festivi. Il Team Principal (ad interim) ha rappresentato la Ferrari all’ultimo Consiglio Mondiale e, conoscendo la persona, c’è da credere che l’abbia fatto al meglio, mettendo gli interessi della Scuderia davanti a tutto. Ma al Galà Fia di fine anno, che si terrà per la prima volta a Bologna, ha deciso di delegare Laurent Mekies: siamo agli sgoccioli. Binotto avrà tempo e modo per trovarsi una collocazione, la storia insegna che gli ex ferraristi in genere hanno sempre mercato. Stupisce che, invece, il processo di ricerca del suo sostituto sia ancora in corso.
    La spietatezza degli avversari
    La Formula 1 è un mondo nel quale la competitività rasenta spesso la spietatezza. Può darsi che a Maranello, senza lasciare trapelare nulla, siano già pronti a una scelta. Ma certo non è quella la sensazione che arriva all’esterno. E a parte i tifosi (o l’eterogeneo mondo del web) i rivali percepiscono questo silenzio come un vuoto di potere, come un segno di debolezza. Ed è certo che cercheranno di approfittarne fino in fondo. In Formula 1 si vince in pista, ma si costruisce la vittoria fuori dalla pista. Inutile fare l’elenco dei tanti casi che confermano questa tesi, è così da sempre.
    I ruoli dei progettisti
    È probabile che a Maranello il lavoro di completamento dell’auto 2023 vada avanti regolarmente, anche perché – molti “osservatori” fanno una grande confusione – il Team Principal non ha tra i suoi compiti quello di progettare un’auto. E nemmeno il direttore tecnico, a dirla tutta, ha questo compito: entrambi hanno una funzione manageriale, di coordinamento e direzione (per progettare ci sono gli ingegneri deputati alle singole aree tematiche). Ed è proprio la mancanza di queste figure di coordinamento che può risultare decisiva, ovviamente in negativo. Senza contare che qualcuno (tra i progettisti, ovviamente, italiano o stranieri) potrebbe avere la tentazione di cercare alternative professionali o magari di seguire il destino dello stesso Binotto. Dunque, non resta che augurarsi che il processo di selezione vada avanti più velocemente di quanto non appaia. Aiuterebbe tutti a trascorrere un sereno Natale.
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