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    MotoGP, Bagnaia: “Il titolo non mi ha cambiato. Voglio il bis come Rossi”

    ROMA – Il 2022 lo ha visto salire sul tetto del mondo in MotoGP, ma Francesco Bagnaia non ha assolutamente voglia di accontentarsi e punta a raddoppiare. Il pilota torinese è stato tra i protagonisti della suggestiva presentazione della Ducati delle proprie moto, sia per la classe regina che per la Superbike, in cui ha anche ufficializzato il cambio di numero. Nella successiva conferenza stampa, Pecco ha dichiarato: “Abbiamo imparato dai nostri errori, per cui partiremo da una posizione migliore. So che difendere il titolo è una cosa molto difficile: solo Valentino Rossi e Marc Marquez ci sono riusciti. Dovremo essere determinati, ma sono estremamente ambizioso per provarci. Di sicuro non devo fare l’errore di pensare di aver già vinto e rilassarmi. Cercherò di avere lo stesso approccio di sempre: non sarà facile difendere il titolo, ma sono qui per questo. È vero che ho vinto un titolo, ma non mi basta e ne voglio ancora, quindi devo continuare a spingere per migliorarmi anno dopo anno”. 
    “Tanti piloti possono vincere”
    Bagnaia ha toccato anche il tema rivali, sottolineando l’ampio ventaglio di piloti che possono ambire al titolo: “Ci sono tanti piloti che hanno la possibilità di vincere. Marquez ora è al 100% e Honda tornerà competitiva. Poi anche Quartararo, Bastianini… Anche Morbidelli può essere competitivo, così come le Aprilia, e ci metto anche Binder”. A proposito del nuovo compagno di squadra, Bagnaia ha aggiunto: “Ci conosciamo da molto tempo, è un ragazzo intelligente e molto competitivo. Abbiamo entrambi lo stesso obiettivo e faremo del nostro meglio per raggiungerlo. La battaglia tra noi due sarà intensa, ma dovremo essere intelligenti e rispettosi per mantenere una buona relazione. L’anno scorso ha fatto qualcosa di fantastico, non avendo una moto ufficiale: dopo le prime gare era in testa, e anche successivamente ha dimostrato di poter lottare per la vittoria”.  LEGGI TUTTO

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    Liberty Media, la F1 in vendita? Offerti 20 miliardi di euro, la risposta di Ben Sulayem

    ROMA – La F1 sta vivendo una crescita notevole negli ultimi anni, testimoniata anche dai nuovi Gran Premi già entrati in calendario e quelli che invece debutteranno in futuro. Una crescita commerciale che non può che attirare nuovi compratori interessati a rilevare il business. Un tema sul quale non si può agire d’impulso, ma che anzi richiede un’attenta analisi. È quanto sostenuto dall’attuale presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, che in un tweet sul proprio profilo ufficiale ha affermato: “In qualità di custode del motorsport e di ente non profit, la FIA è cauta riguardo ai presunti prezzi gonfiati di 20 miliardi di dollari associati alla F1. Il consiglio a ogni possibile acquirente è quello di applicare il buon senso, considerando il bene superiore dello sport presentandosi con un piano chiaro e sostenibile, e non solo con molti soldi”.
    L’offerta rifiutata da Liberty Media
    Le parole di Ben Sulayem vanno lette nell’ottica delle voci sulla recente offerta presentata dal fondo saudita PIF pari appunto a circa 20 miliardi di dollari, che Liberty Media avrebbe rifiutato. Il numero uno della FIA ha poi concluso: “È nostro dovere considerare quale sarà l’impatto futuro per i promotori in termini di aumento delle tariffe per ospitare un GP e di altri costi commerciali, e di qualsiasi impatto negativo che ciò potrebbe avere a carico dei fan“.
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    F1 Ferrari, Massa svela il rapporto difficile con Alonso. E su Schumacher…

    ROMA – Sono due nomi di un certo calibro quelli con cui Felipe Massa ha condiviso il box in Ferrari: prima la leggenda della Formula 1 Michael Schumacher, poi Fernando Alonso, ora vero e proprio veterano del Circus con Aston Martin. Il rapporto con i due, però, è stato molto diverso, come raccontato dal brasiliano ai microfoni di “Swiatwyscigow.pl”. Quella con il pilota tedesco è stata una convivenza preziosa per Massa: “Essere il suo compagno di squadra è stato fantastico, ho imparato tanto da lui. Un pilota straordinario, con un modo di lavorare unico. Eravamo molto legati”.Guarda la galleryToto Wolff e la sua Ferrari F40 del ’90

    Il rapporto con Alonso

    Diverso il commento su Fernando Alonso, ultimo pilota con cui Massa ha condiviso il box: “E’ stato sicuramente il compagno di squadra più difficile con cui mi sono confrontato. Era un pilota straordinario, ma lavorare in squadra con lui è stato complicato. Il team era diviso e alla fine questo non aiutava il lavoro. E io stesso non ho avuto la forza di farmi ascoltare dalla Ferrari”.

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    F1, Massa e gli anni in Ferrari: “Io e Schumacher eravamo legati, con Alonso invece…”

    ROMA – Negli otto anni passati in Ferrari, Felipe Massa ha condiviso il box con due icone della Formula 1: prima la leggenda Michael Schumacher, poi Fernando Alonso, ora vero e proprio veterano del Circus con Aston Martin. Il rapporto con i due, però, è stato molto diverso, come raccontato dal brasiliano ai microfoni di “Swiatwyscigow.pl”. Quella con il pilota tedesco è stata una convivenza preziosa per Massa: “Essere il suo compagno di squadra è stato fantastico, ho imparato tanto da lui. Un pilota straordinario, con un modo di lavorare unico. Eravamo molto legati”.Guarda la galleryLa Ferrari F40 di Toto Wolff+
    Su Alonso
    Diverso il commento su Fernando Alonso, ultimo pilota con cui Massa ha condiviso il box: “E’ stato sicuramente il compagno di squadra più difficile con cui mi sono confrontato. Era un pilota straordinario, ma lavorare in squadra con lui è stato complicato. Il team era diviso e alla fine questo non aiutava il lavoro. E io stesso non ho avuto la forza di farmi ascoltare dalla Ferrari”. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris: “Passo in avanti Ferrari non è stata fortuna, dobbiamo imitarli”

    ROMA – McLaren si appresta ad iniziare la nuova stagione di F1 con l’obiettivo di dare una scossa e invertire la rotta tracciata nel 2022. La scuderia di Woking, infatti, è stata vittima di un deciso passo indietro in termini di prestazioni, con l’entrata del Circus nella nuova era aerodinamica, soffrendo soprattutto per il cosiddetto “effetto suolo”. Un problema che Lando Norris ritiene risolvibile, e nomina la Ferrari come esempio da prendere come riferimento: “Hanno fatto un lavoro incredibile. Nel 2021 li abbiamo quasi battuti, e subito sono passati a vincere e lottare per il podio ogni weekend. Dobbiamo puntare a quello, a quel salto di qualità tra una stagione e l’altra. Non è stata fortuna, ma hanno massimizzato al meglio la nuova era, le nuove regole, per gli hanno permesso di fare un salto mai visto. Ma ci sono ancora molte opportunità per raggiungere un traguardo così”, ha dichiarato ai microfoni di Motorsport.com. 
    Norris: “Fiducia nel team”
    “Dobbiamo fare un lavoro migliore – ha aggiunto il britannico -, e già nel 2023 possiamo fare un passo avanti. Sono fiducioso che possa avvenire, perché abbiamo le giuste persone nelle giuste aree. C’è solo da superare l’ultimo ostacolo per arrivare al livello in cui non abbiamo più scuse contro Red Bull, Mercedes e Ferrari”. Per Norris, è innegabile che il 2022 sia stato mortificante anche in relazione al confronto diretto con il connazionale George Russell e l’ex compagno di squadra Carlos Sainz: “Ovviamente, avrei voluto lottare con loro. Sento di meritare di essere in mezzo a quella lotta, sarebbe una bella lotta. Posso gareggiare contro di loro in futuro, posso fare le stesse cose che stanno facendo loro”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Norris sprona McLaren: “Dobbiamo imitare Ferrari”

    ROMA – La McLaren si avvicina alla nuova stagione di F1 con la volontà di cambiare decisamente marcia rispetto al 2022. La scuderia di Woking, infatti, è stata vittima di un deciso passo indietro in termini di prestazioni, con l’entrata del Circus nella nuova era aerodinamica, soffrendo soprattutto per il cosiddetto “effetto suolo”. Un problema che Lando Norris ritiene risolvibile, e nomina la Ferrari come esempio da prendere come riferimento: “Hanno fatto un lavoro incredibile. Nel 2021 li abbiamo quasi battuti, e subito sono passati a vincere e lottare per il podio ogni weekend. Dobbiamo puntare a quello, a quel salto di qualità tra una stagione e l’altra. Non è stata fortuna, ma hanno massimizzato al meglio la nuova era, le nuove regole, per gli hanno permesso di fare un salto mai visto. Ma ci sono ancora molte opportunità per raggiungere un traguardo così”, ha dichiarato ai microfoni di Motorsport.com. 
    “Voglio lottare con Sainz e Russell”
    “Dobbiamo fare un lavoro migliore – ha aggiunto il britannico -, e già nel 2023 possiamo fare un passo avanti. Sono fiducioso che possa avvenire, perché abbiamo le giuste persone nelle giuste aree. C’è solo da superare l’ultimo ostacolo per arrivare al livello in cui non abbiamo più scuse contro Red Bull, Mercedes e Ferrari”. Per Norris, è innegabile che il 2022 sia stato mortificante anche in relazione al confronto diretto con il connazionale George Russell e l’ex compagno di squadra Carlos Sainz: “Ovviamente, avrei voluto lottare con loro. Sento di meritare di essere in mezzo a quella lotta, sarebbe una bella lotta. Posso gareggiare contro di loro in futuro, posso fare le stesse cose che stanno facendo loro”. 
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    Ducati, l’orgoglio dei numeri 1 e la voglia di restarci

    MADONNA DI CAMPIGLIO – Numeri 1 che vogliono restare numeri 1. A lungo. Come anticipato da Tuttosport la Ducati ha scelto di sfidare anche le statistiche, per le quali pochissimi campioni del mondo delle due ruote sono riusciti a confermarsi tali la stagione successiva, mandando in pista Pecco Bagnaia e Alvaro Bautista con il simbolo della leadership («giusto dimostrare chi sei» dice con orgoglio il torinese che ha riportato il titolo della MotoGP in Italia 13 anni dopo Valentino Rossi e alla Ducati 15 anni dopo Casey Stoner) ben evidente sul cupolino.Guarda la galleryDucati: la nuova sfida di Bagnaia e Bastianini

    D’altronde la Ducati di Claudio Domenicali e Gigi Dall’Igna da sempre è abituata ad accettare le grandi sfide. Anzi, a crearle. Soprattutto per gli avversari. Così, dopo aver «introdotto tante novità, cambiando anche la tecnica della moto» (come dice con orgoglio l’Adrian Newey delle due ruote), l’azienda di Borgo Panigale ha deciso di salire a Madonna di Campiglio per lanciare la nuova. In vetta per restarci. Dal bianco delle piste da sci al grigio di quelle asfaltate, che verranno presto scaldate dalle gomme delle Panigale V4 R totalmente rinnovate (i test di Superbike scattano già questa settimana a Jerez) e delle GP23 che per ora appaiono con la carena 2022 ma dal 5 febbraio a Sepang vedremo già molte novità aerodinamiche, anche se per entrambe le moto dominanti del 2022 (Tripla Corona sia nelle “derivate” che in MotoGP) la vera rivoluzione “controllata” sarà sotto le carene. A livello di motore. Più coppia per la Panigale, migliorati i flussi di calore per la GP23.

    «Ci piace ricordare che siamo persone serie, rigorose e metodiche, ma che sanno anche non prendersi troppo sul serio – descrive la filosofia Ducati l’amministratore delegato Domenicali -. Una cultura che vogliamo anche portare all’esterno e nel futuro, come dimostra il progetto MotoE, che ci farà essere pronti quando la tecnologia ci permetterà di creare prodotti elettrici che emozionino, e la Desert X, l’off road che allarga ancora di più i nostri orizzonti. Alla fine però nel nostro dna ci sono e restaranno sempre le corse».

    Che vanno vinte. «Ho sempre accettato le sfide, inseguito finanche. Quella di riconfermarsi sarà il motivo del 2023» ricorda Dall’Igna godendosi quelle che ritiene le due squadre più forti del mondo. Con i numero 1 dei rispettivi campionati Bagnaia e Bautista affiancati dagli ambiziosi Enea Bastianini e Ruben Rinaldi. Soprattutto il romagnolo, il più vincente l’anno scorso in MotoGP dopo il torinese e con una moto più vecchia e in un team satellite (la GP21 da Gresini), che avverte: «La tuta rossa non è un peso, ci sono tutte le carte in regola per fare bene e divertirsi». LEGGI TUTTO