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    Ferrari, Sainz alla Dakar rischia di far squalificare il padre! Ecco perché

    ROMA – Il pilota della Ferrari Carlos Sainz ha approfittato di alcuni giorni di vacanza per volare in Arabia Saudita a fianco di suo padre, Carlos Sainz Senior, impegnato nella Dakar. Lì però lo spagnolo in forza alla Rossa si è reso protagonista di uno spiacevole episodio: in un filmato infatti si è visto il ferrarista, mentre il padre lavorava sull’asse posteriore sinistro dell’Audi Dakar, chiudere la portiere della vettura, un comportamento che poteva portare fino alla squalifica, ma i commissari dopo aver aperta un’indagine non hanno comminato sanzioni.
    La spiegazione dei commissari
    “La chiusura della porta non è stata avviata dalla squadra o dall’autista. Pertanto, non possiamo considerarla una violazione dei regolamenti. Tuttavia, dobbiamo affermare che tutti i membri della comunità del motorsport dovrebbero agire in modo tale da non suscitare dubbi. In particolare, spetta ai piloti noti del motorsport comportarsi sempre in modo conforme ed esemplare”. Questa la nota ufficiale che ha salvato il 60enne Carlos Sainz senior, ora al quarto posto provvisorio dietro a Nasser Al-Attiyah, Stéphane Peterhansel e Yazeed Al-Raihi.
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    Aprilia, Albesiano e l’arrivo in MotoGP: “Pensavo fosse un errore”

    ROMA – Aprilia è reduce dalla sua miglior stagione da quando è approdata in MotoGP. La scuderia italiana ha portato Aleix Espargaro al quarto posto della classifica piloti, dopo aver lottato per il titolo in gran parte del campionato. All’inizio, però, le difficoltà non sono mancate. Il direttore tecnico Romano Albesiano, intervistato da “Speedweek”, ha spiegato che in partenza si pensava di poter eguagliare immediatamente gli ottimi risultati ottenuti in Superbike: “Ci siamo presto resi conto che non era così. È stato davvero brutto. Ricordo ancora la prima gara a Doha con il povero Bautista. Sì, è stato drammatico. La tecnologia era di un altro livello. Ci mancavano semplicemente le conoscenze di base”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Dagli inizi alle vittorie
    “Ho messo tanta pressione per entrare in MotoGP – ha aggiunto Albesiano -. Per molto tempo mi sono chiesto se non avessi commesso un errore e mi dicevo che non fosse stato un bene per l’azienda. Ecco perché ero solo sollevato e meno emozionato quando abbiamo vinto”. LEGGI TUTTO

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    Ducati, Brivio e lo schiaffo a Honda e Yamaha! “La MotoGP è cambiata e non lo hanno capito”

    ROMA – Uno dei temi di maggior interesse dopo il 2022 in MotoGP è il dominio incontrastato di Ducati, tornata in cima al Mondiale Piloti con Pecco Bagnaia, e contemporaneamente vincitrice dei titoli riservati a costruttori e team. Un divario enorme con le altre moto in pista che anche Davide Brivio ha provato ad analizzare ai microfoni di “Slick Magazine”: “Le europee sono più aggressive nell’approccio alle corse, motivo per cui hanno stabilito un nuovo modo di correre. Il modello è la F1, ma è l’approccio a essere cambiato, affrontando le gare con l’obiettivo di avere moto sempre più performanti, non lasciare nulla di intentato e continuare a migliorare”.Guarda la galleryF1, le più veloci al pit stop: la posizione della Ferrari
    Sulla Honda
    “Honda e Yamaha scendono in pista senza avere dati precisi – ha aggiunto l’ex team manager di Suzuki -. Non hanno compreso fino in fondo che questa MotoGP non ha niente di simile a quella di 20 anni fa. C’è sempre stato un approccio conservativo. Prima le evoluzioni erano piccole durante la stagione, concentrando il grosso delle novità per il campionato seguente”. Poi, sulla Honda: “Sono finiti gli anni d’oro da Doohan a Marquez passando per Rossi, quando bastava quella moto per vincere”. LEGGI TUTTO

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    F1, Berger: “Schumacher il primo a parlarmi di Vettel”

    ROMA – La carriera in F1 di Sebastian Vettel è finita nel 2022 dopo quattro titoli mondiali e 53 GP vinti. Un percorso quello nel Circus iniziato nel lontano 2006, con la prima vittoria arrivata due stagioni dopo a Monza a soli 21 anni. Fin da subito ci si era resa conti di avere a che fare con un pilota diverso, ma uno dei primi ad accorgersi delle qualità del tedesco è stato il suo connazionale Michael Schumacher, come raccontato dall’ex campione austriaco Gerhard Berger a ServusTV. “Ho incontrato Michael in vacanza alle Mauritius e gli ho chiesto come andava nel mondo del Kart, lui mi rispose che c’era un solo ragazzo di 12-13 che gli rendeva la vita difficile ed era, proprio Sebastian Vettel”.
    I ricordi di Horner e Tost
    “È entrato nel programma junior della Red Bull, è salito in macchina a 17 anni e ha guidato da Heppenheim a Milton Keynes. All’improvviso si trova lì e dice: ‘Salve, sono Sebastian Vettel e vorrei dare un’occhiata in giro’, una cosa che nessuno dei suoi giovani colleghi ha mai fatto prima” spiega il boss Red Bull Christian Horner. Anche per Franz Tost il talento del tedesco si capiva fin dagli albori in F1. “Ero convinto che Sebastian sarebbe diventato un eccellente pilota grazie alle sue qualità”, afferma l’austriaco. “Non si poteva prevedere che sarebbe diventato quattro volte campione del mondo, ma all’epoca avrei scommesso sul fatto che avrebbe vinto delle gare”. LEGGI TUTTO

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    Brivio e il dominio Ducati: “Honda e Yamaha non capiscono che la MotoGP è cambiata”

    ROMA – Il dominio di Ducati è una delle questioni più evidenti dopo l’ultima stagione in MotoGP. La casa di Borgo Panigale tornata in cima al Mondiale Piloti con Pecco Bagnaia, e contemporaneamente vincitrice dei titoli riservati a costruttori e team. Un divario enorme con le altre moto in pista che anche Davide Brivio ha provato ad analizzare ai microfoni di “Slick Magazine”: “Le europee sono più aggressive nell’approccio alle corse, motivo per cui hanno stabilito un nuovo modo di correre. Il modello è la F1, ma è l’approccio a essere cambiato, affrontando le gare con l’obiettivo di avere moto sempre più performanti, non lasciare nulla di intentato e continuare a migliorare”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Brivio
    “Honda e Yamaha scendono in pista senza avere dati precisi – ha aggiunto l’ex team manager di Suzuki -. Non hanno compreso fino in fondo che questa MotoGP non ha niente di simile a quella di 20 anni fa. C’è sempre stato un approccio conservativo. Prima le evoluzioni erano piccole durante la stagione, concentrando il grosso delle novità per il campionato seguente”. Poi, sulla Honda: “Sono finiti gli anni d’oro da Doohan a Marquez passando per Rossi, quando bastava quella moto per vincere”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo e il paragone con Valentino Rossi di Jarvis: “Cosa hanno in comune”

    ROMA – Fabio Quartararo non si è mostrato molto soddisfatto del lavoro fatto da Yamaha nell’ultimo anno. Dopo aver subito la rimonta da Pecco Bagnaia nell’ultima stagione in MotoGP, il francese si è più volte espresso con insoddisfazione riguardo all’operato del suo team, il quale però prova a blindarlo. “Spero che rimanga con Yamaha per molti anni – ha detto Lin Jarvis, team manager di Yamaha, ai microfoni di “Crash.net” -, e credo che abbia il potenziale per essere più volte campione del mondo”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Come Valentino
    “E’ bravissimo in moto e anche giù dalla moto – ha anche affermato Jarvis -. Alcuni piloti sono bravi a creare un gruppo attorno a loro, lavorando assieme con la squadra. Rossi ne è un grande esempio e anche Marquez. Sicuramente anche Fabio è così, è fantastico con il team”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Jarvis blinda Quartararo: “Ha qualcosa in comune con Valentino Rossi”

    ROMA – Fabio Quartararo ha chiuso da poco una stagione complicata sulla sua Yamaha. Dopo aver subito la rimonta da Pecco Bagnaia nell’ultima stagione in MotoGP, il francese si è più volte espresso con insoddisfazione riguardo all’operato del team, il quale però prova a blindarlo. “Spero che rimanga con Yamaha per molti anni – ha detto Lin Jarvis, team manager di Yamaha, ai microfoni di “Crash.net” -, e credo che abbia il potenziale per essere più volte campione del mondo”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Jarvis
    “E’ bravissimo in moto e anche giù dalla moto – ha anche affermato Jarvis -. Alcuni piloti sono bravi a creare un gruppo attorno a loro, lavorando assieme con la squadra. Rossi ne è un grande esempio e anche Marquez. Sicuramente anche Fabio è così, è fantastico con il team”. LEGGI TUTTO

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    F1, Andretti punta all’ingresso nel Circus con Cadillac Racing

    ROMA – Si parla da diversi giorni di un possibile ingresso in F1 di nuovi team, soprattutto dopo le ultime parole del presidente FIA Mohammed Ben Sulayem e trapela sempre più in maniera prepotente l’interesse dell’Andretti Global, fresco di accordo con General Motors. “Il presidente ha dimostrato di volere un undicesimo team in griglia di partenza – ha spiegato lo stesso Andretti a motorsport.com – quando siamo molto fiduciosi che grazie alla nostra partnership con Cadillac avremo una possibilità molto alta di essere presto in griglia di partenza”.
    Il tweet di Ben Sulayem
    “Abbiamo spuntato tutte le caselle necessarie per l’ingresso in F1 e sento di essere decisamente in vantaggio rispetto alla concorrenza”, spiega Andretti su un futuro nel Circus, con il benestare di Mohammed Ben Sulayem arrivato tramite un tweet. “Ho accolto con piacere la notizia della partnership tra il team Andretti e la Cadillac, la FIA non vede l’ora di approfondire il processo in corso che punta proprio a valutare l’interesse su nuovi ingressi in Formula 1”, un’ipotesi che potrebbe divenire reale forse a partire dal 2026 quando entreranno in vigore le nuove normative sulle power unit. LEGGI TUTTO