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    MotoGP, Valentino Rossi: “Meritavo il decimo titolo. Se avessi vinto in Ducati…”

    ROMA – “Sono un po’ triste per non essere riuscito a conquistare il decimo Mondiale. Principalmente perché penso che me lo sarei meritato, in base al mio livello e alla mia velocità”. Valentino Rossi, ripercorrendo la sua carriera in MotoGP, non guarda solo ai tantissimi successi. Intervistato da “Motorsport-total”, il pesarese non ha avuto dubbi: avrebbe meritato il decimo titolo nel Motomondiale: “Per due volte ho perso il titolo all’ultima gara della stagione. Anche per questo motivo ritengo che avrei meritato il decimo titolo”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Sulla Ducati
    Rossi è poi tornato anche sull’esperienza in Ducati, i cui risultati sono stati inferiori alle aspettative: “Il periodo trascorso con il team di Borgo Panigale è stato difficile per me, ma non mi pento di aver preso quella decisione. È stata una grande sfida: un pilota italiano su una moto italiana. Vincendo, avremmo fatto la storia”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Pernat crede ancora in Iannone: “Lo rivedremo in un mondiale”

    ROMA – Manca un solo anno al termine della squalifica per doping di Andrea Iannone. Secondo l’ex manager del pilota abruzzese Carlo Pernat al termine della pena non è escluso un ritorno in pista. “Iannone è un talento pazzesco e di sicuro non bastano quattro anni per annullare il talento. Quello resterà sempre – ha dichiarato a Men on Wheels – e secondo me lui vorrebbe tornare alla competizione. Nella MotoGP, il marketing poi è diventato predominante, ed essendo io un uomo marketing, un rischio su Iannone me lo prenderei senza dubbi. Non so se qualche team lo farà ma sarebbe un bel colpo dal punto di vista mediatico”.
    Il futuro di Iannone
    Per Pernat sono più alte le possibilità di un’esperienza in Superbike rispetto al ritorno in MotoGP.”Penso che lo rivedremo in un mondiale, forse non la MotoGP ma magari la Superbike. Credo che qualcuno, al termine della squalifica gli offrirà una sella, anche perché Andrea si è sempre allenato sodo, non si è mai completamente distaccato dall’ambiente del motorsport e se andiamo a guardare, è ancora un classe 1989 e il prossimo anno avrà 35 anni. Chiedete a Valentino Rossi se si può essere ancora veloci a quell’età. Il Dottore, forse ce lo siamo dimenticati, stava per vincere un mondiale a 36 anni suonati”, queste le parole dell’ex manager genovese. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Pernat su Iannone: la rivelazione sul futuro

    ROMA – Tra un anno il mondo delle moto potrebbe ritrovare un grande protagonista, Andrea Iannone, che vedrà terminare la sua squalifica per doping. Secondo l’ex manager del pilota abruzzese Carlo Pernat non è escluso un ritorno in pista. “Iannone è un talento pazzesco e di sicuro non bastano quattro anni per annullare il talento. Quello resterà sempre – spiega a Men on Wheels – e secondo me lui vorrebbe tornare alla competizione. Nella MotoGP, il marketing poi è diventato predominante, ed essendo io un uomo marketing, un rischio su Iannone me lo prenderei senza dubbi. Non so se qualche team lo farà ma sarebbe un bel colpo dal punto di vista mediatico”.
    Superbike o MotoGP?
    Per Pernat è più probabile un rientro in Superbike rispetto al reintegro in MotoGP. “Penso che lo rivedremo in un mondiale, forse non la MotoGP ma magari la Superbike. Credo che qualcuno, al termine della squalifica gli offrirà una sella, anche perché Andrea si è sempre allenato sodo, non si è mai completamente distaccato dall’ambiente del motorsport e se andiamo a guardare, è ancora un classe 1989 e il prossimo anno avrà 35 anni. Chiedete a Valentino Rossi se si può essere ancora veloci a quell’età. Il Dottore, forse ce lo siamo dimenticati, stava per vincere un mondiale a 36 anni suonati”, ha concluso il manager genovese. LEGGI TUTTO

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    F1, dalla Francia: pronto contratto da 400 milioni per Hamilton in Mercedes

    ROMA – Ci sono ancora tanti dubbi sul futuro di Lewis Hamilton in Formula 1. Il pilota britannico ha affermato di voler continuare ancora per alcune stagioni, ma a 38 anni le voci su un suo ritiro si fanno sempre più insistenti. Il sito “Sportune” ha però svelato una bozza di accordo con Mercedes che avrebbe dell’incredibile, e che soprattutto si estenderebbe oltre il suo ritiro dal Circus. Intanto, però, l’eventuale contratto prevedrebbe due anni ancora in pista con 45 milioni di euro a stagione, più 25 milioni di bonus in caso di altri titoli mondiali.Guarda la galleryLa Ferrari 365 GT4 2+2 di Niki Lauda
    L’accordo
    Dopo il ritiro di Hamilton, però, il pluricampione britannico rimarrebbe legato a Mercedes per circa dieci anni come ambasciatore, ricoprendo un ruolo che gli garantirebbe 25 milioni di euro all’anno, per un totale di 250 milioni. Alle cifre già elencate si aggiungerebbe anche l’impegno di Mercedes nella fondazione “Mission 44” di Hamilton. L’accordo, insomma, arriverebbe a toccare i 400 milioni di euro complessivi. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton e il maxi contratto con Mercedes: accordo da 400 milioni?

    ROMA – Il futuro di Lewis Hamilton in Formula 1 è ancora un’incognita. Il pilota britannico ha affermato di voler continuare ancora per alcune stagioni, ma a 38 anni le voci su un suo ritiro si fanno sempre più insistenti. Il sito “Sportune” ha però svelato una bozza di accordo con Mercedes che avrebbe dell’incredibile, e che soprattutto si estenderebbe oltre il suo ritiro dal Circus. Intanto, però, l’eventuale contratto prevedrebbe due anni ancora in pista con 45 milioni di euro a stagione, più 25 milioni di bonus in caso di altri titoli mondiali.Guarda la galleryF1, i piloti più pagati: un ex Ferrari sul podio, indietro Leclerc e Sainz
    Accordo decennale
    Dopo il ritiro di Hamilton, però, il pluricampione britannico rimarrebbe legato a Mercedes per circa dieci anni come ambasciatore, ricoprendo un ruolo che gli garantirebbe 25 milioni di euro all’anno, per un totale di 250 milioni. Alle cifre già elencate si aggiungerebbe anche l’impegno di Mercedes nella fondazione “Mission 44” di Hamilton. L’accordo, insomma, arriverebbe a toccare i 400 milioni di euro complessivi.
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    MotoGP, Bagnaia: “A Ducati avevo promesso il titolo mondiale”

    ROMA – Francesco Bagnaia, dopo il titolo mondiale conquistato con la Ducati in MotoGP, torna a parlare della sua impresa. Ospite del programma “Che tempo che fa” condotto da Fabio Fazio, il pilota italiano ha ripercorso le tappe dalla firma con la scuderia emiliana fino al trionfo dell’ultima stagione: “Ogni tanto penso al fatto di essere campione del mondo, ma più che altro mi emoziona pensare di essere il più veloce del mondo in moto. Avevo fatto una promessa alla Ducati il giorno della firma sul contratto.Avevo detto che saremmo diventati campioni del mondo insieme. Sapevo che mettendo insieme tutte le cose, saremmo riusciti ad ottenere un grande risultato. La moto del 2023 sarà diversa: sarà un’evoluzione, non una rivoluzione. Mentre la Ducati 2022 spero venga a casa mia”, ha raccontato il pilota della Ducati che da quest’anno dividerà il box con Enea Bastianini.
    La patente presa l’estate scorsa
    Bagnaia ha poi raccontato di aver preso la patente soltanto di recente: “Ho preso la patente per la moto la scorsa estate, è meglio così per tutti i piloti. Pensavo che sarei stato in difficoltà con la pratica, avevo una grande paranoia, temevo di non ricordare alcune cose. Mi ripetevo: ‘Devi stare sempre con due mani sul manubrio’, poi per fortuna è andata bene”, ha scherzato il torinese. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, il retroscena di Bagnaia: “A Ducati avevo promesso…”

    ROMA – “Ogni tanto penso al fatto di essere campione del mondo, ma più che altro mi emoziona pensare di essere il più veloce del mondo in moto”. Pecco Bagnaia ha raccontato così il titolo conquistato in MotoGP nel 2022. Ospite del programma “Che tempo che fa” condotto da Fabio Fazio, il pilota della Ducati ha ripercorso le tappe dalla firma con la scuderia emiliana fino al trionfo dell’ultima stagione: “Avevo fatto una promessa alla Ducati il giorno della firma sul contratto. Avevo detto che saremmo diventati campioni del mondo insieme. Sapevo che mettendo insieme tutte le cose, saremmo riusciti ad ottenere un grande risultato. La moto del 2023 sarà diversa: sarà un’evoluzione, non una rivoluzione. Mentre la Ducati 2022 spero venga a casa mia”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    La patente in ritardo
    Bagnaia ha poi raccontato di aver preso la patente soltanto di recente: “Ho preso la patente per la moto la scorsa estate, è meglio così per tutti i piloti. Pensavo che sarei stato in difficoltà con la pratica, avevo una grande paranoia, temevo di non ricordare alcune cose. Mi ripetevo: ‘Devi stare sempre con due mani sul manubrio’, poi per fortuna è andata bene”. LEGGI TUTTO

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    F1, Silverstone vuole cominciare al giovedì: “Tre giorni non sono sufficienti”

    ROMA – Un Gran Premio di Formula 1 su quattro giorni? E’ l’idea di Stuart Pringle, Ceo del circuito di Silverstone, che ha affermato di voler estendere il Gran Premio della Gran Bretagna già al giovedì, quando si disputerebbero i primi giorni di prove. In un’intervista ad “Autosport International”, Pringle ha illustrato la sua idea: “Stiamo cercando di estendere il weekend– ha confermato in un’intervista adAutosport International–sto lavorando sodo sulla Formula 1, e credo che debbano cambiare il formato del weekend”.Guarda la galleryF1, le più veloci al pit stop: la posizione della Ferrari
    L’idea di Pringle
    “Mettiamo in pista qualcosa giovedì. Ci sono molte persone che vogliono venire a vedere le cose e tre giorni non sono sufficienti – ha aggiunto Pringle -. Rendiamolo una parte importante di un festival di una settimana. La gente si presenta a Silverstone il martedì, monta la tenda ed è fatta, è dentro”. Poi, sull’edizione del 2023: “Sono rimasti una manciata di biglietti, ma sono quelli a prezzo più alto, è un problema molto bello da risolvere, e si sta manifestando molto rapidamente. Con il Covid sembra che tutti noi ci siamo resi conto che quando abbiamo smesso di andare a vedere le cose, abbiamo avuto il tempo di pensare a quanto ci mancava vivere le cose che amiamo fare. Questo, unito alla maggiore popolarità mai avuta dalla Formula 1, ha fatto sì che i biglietti siano andati esauriti nel giro di una settimana”.
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