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    Ciclismo, il nuovo calendario: numeri, sovrapposizioni e scelte dei team

    Si riprenderà a pedalare dall’Italia con le Strade Bianche il primo agosto. Il Giro ad ottobre: c’è l’idea di partire dalle zone più colpite dalla pandemia: Codogno, Bergamo, Brescia. Non mancheranno sovrapposizioni tra le corse, ridotta la durata della Vuelta
    TUTTE LE GARE DEL NUOVO CALENDARIO. FOTO

    Se in questi giorni scendere dai rulli per salire in sella e pedalare in strada era già stata una sorta di liberazione per i corridori professionisti ora si può pianificare l’allenamento perché la Federazione Internazionale ha ufficializzato il calendario 2020 e quindi si possono focalizzare gli obiettivi. 
    Il tempo per tornare in forma c’è: quasi 3 mesi. Poi si parte e si parte dall’Italia con le Strade Bianche il primo agosto. Segue l’8 agosto la prima delle 5 classiche monumento: la Milano Sanremo, poi il Delfinato a Ferragosto per preparare il Tour che parte il 29 agosto da Nizza e termina il 20 settembre a Parigi nel giorno stesso in cui iniziano i Mondiali in Svizzera. 25 eventi in calendario: 17 gare di un giorno e 8 gare a tappe.
    Il Giro inizia il 3 ottobre e durerà 3 settimane. Niente start dall’Ungheria: sarà un corsa tutta italiana e un’idea è quella di organizzare la partenza proprio dalle zone più colpite dalla pandemia – Codogno Bergamo Brescia. Sarà l’evento della rinascita come spesso è stato nella storia. Purtroppo restringendosi il calendario ci sono sovrapposizioni: il Giro con la Liegi Baston Liegi e la Parigi Roubaix che si corre durante l’ultima tappa della corsa rosa e la Tirreno Adriatico con il Tour – questi due esempi –  ma erano decisioni inevitabili, come quella di accorciare la Vuelta: 18 giorni di gara e non 21 perché non si parte più dall’Olanda. 
    Ogni team farà le proprie scelte con corridori diversi e ogni gara dovrà confrontarsi con i protocolli sanitari di ogni Paese. Non è escluso che si debba correre a porte chiuse, ma la speranza di tutti è che nei prossimi 3 mesi la situazione continui giorno per giorno a migliorare. LEGGI TUTTO

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    Il Giro d’Italia è su Topolino

    Sul numero 3363 in edicola prende il via la nuova storia a episodi “Zio Paperone e il Giro da capogiro”: un viaggio in Italia su 2 ruote che ripercorre le tappe dell’edizione 2020 della corsa rosa

    Lo sport e la passione per le due ruote arrivano su Topolino! In questa stagione così particolare, in cui anche ogni manifestazione sportiva è stata sospesa e rimandata, per la prima volta sarà Topolino ad ospitare nelle sue pagine la gara ciclistica per eccellenza del nostro Paese, in attesa di disputare la sua 103esima edizione, quando sarà possibile. Il Giro d’Italia, dunque, si correrà su Topolino grazie a Zio Paperone e il Giro da capogiro, un’affascinante storia in 3 episodi che prende vita con un prologo speciale nel numero 3363, in edicola da mercoledì 6 maggio.

    Scritta da Bruno Enna e disegnata da Marco Mazzarello, Zio Paperone e il Giro da capogiro segue lo stesso percorso della “carovana rosa” portando i Paperi (già in Italia per il tour sulle tracce di Raffaello, appena conclusosi nella storia Zio Paperone e la pietra dell’oltreblù) su e giù lungo la Penisola. La storia si sviluppa nelle stesse location che la manifestazione ufficiale avrebbe dovuto toccare, partendo dall’Ungheria (dove, proprio in questi giorni, ci sarebbe dovuto essere lo start della corsa rosa), dove tutti si fanno una sola domanda: perché Zio Paperone partecipa con il suo team alla gara?

    In attesa di goderci quello vero, quindi, il Giro d’Italia si correrà intanto su Topolino: un’occasione unica che ancora una volta conferma l’approccio narrativo sempre dinamico e ricco di creatività e fantasia del settimanale edito da Panini Comics.
    L’appuntamento sportivo con Topolino, inoltre, prosegue anche su La Gazzetta Dello Sport che, da sabato 9 maggio, ospiterà quotidianamente nelle sue pagine alcune delle storie Disney più belle dedicate a calcio, basket, volley e tanti altri sport. Un’occasione perfetta per i lettori de La Gazzetta dello Sport per consentire di avvicinarsi al mondo di Topolino e riscoprire storie appassionanti, rendendo così ancora più “colorata” la lettura! LEGGI TUTTO

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    Il Giro d'Italia su Topolino: 'Giro da capogiro' con Zio Paperone. FOTO

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    Nella storia, scritta da Bruno Enna e disegnata da Marco Mazzarello, Zio Paperone e il Giro da capogiro seguono lo stesso percorso della ‘carovana rosa’, portando i paperi (già in Italia per il tour sulle tracce di Raffaello, appena conclusosi nella storia Zio Paperone e la pietra dell’oltreblù) per le strade della Penisola. LEGGI TUTTO

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    Aru a 'Casa Sky Sport': “Obiettivi del 2020? Tornare a competere con i migliori”

    Il sardo della UAE Emirates è stato ospite di ‘Casa Sky Sport’: “Questo stop è una cosa più grande dello sport, speriamo di poter ripartire ad agosto. Obiettivi? Dovevo fare Tour e Giochi, ora dovremo ridisegnare tutto con la squadra. Sarà difficile fare due grandi giri, visto che sarà una stagione intensa. Voglio tornare a competere con i migliori e magari tornare a vincere”
    CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI LIVE DEL 15 MAGGIO

    Fabio Aru è stato ospite di ‘Casa Sky Sport’. Il ciclista della UAE Emirates ha toccato molti argomenti, partendo dal suo soprannome, ‘il cavaliere dei quattro mori’: “Chiamai Magrini, che mi aveva dato questo nome in telecronaca, per chiedergli il permesso di utilizzarlo. La gente mi ha identificato subito così, mi piace questo soprannome”. Aru parla del suo futuro: “Nelle ultime due stagioni ho fatto fatica, soprattutto dal punto di vista fisico e ho superato tanti problemi. Ci sono voluti mesi, avevo fatto una buona preparazione in vista della Tirreno, delle classiche e del Tour. Non ci voleva questo stop, ma è un problema più grande dello sport. Quando torneremo alle gare, sarò pronto per dimostrare quanto valgo”. Nelle ultime settimane, Aru è tornato ad allenarsi con Vincenzo Nibali: “Da un mese a questa parte giro con Ulissi, Vincenzo e Bettiol – ha detto -. E’ un grosso stimolo per me e so che io lo sono per lui. Ogni tanto simuliamo qualche gara in salita, ci vuole un po’ di competizione anche al di fuori delle gare. Ieri ad esempio ha vinto Nibali, sono arrivato secondo. Io lo rispetto immensamente, lui va davvero forte”. 

    Aru: “Sarà difficile fare Tour e Giro insieme”
    Il calendario UCI del 2020 è totalmente rivoluzionato dall’emergenza sanitaria: “Sarà molto strano, spero che si possa tornare il sella dal 1° di agosto. Il tempo sarà poco, avremo tre mesi di gare, ma è importante ripartire con le dovute precauzioni. Siamo riusciti a tornare in strada ad allenarci, ma abbiamo ancora due mesi per allenarci. Con i metodi moderni, arriveremo con una condizione buona e saremo allo stesso livello. Sarà una stagione intensa, ma le squadre sono numerose e abbiamo i numeri. Difficilmente faremo 50 gare a testa”. Il calendario di Aru non è ancora chiaro: “Avevo il Tour nel mio programma e i Giochi – ha detto -. Dobbiamo fare il punto con la squadra, dividendo i ciclisti per le varie competizioni. Sarà difficile fare due grandi giri insieme, forse Tour e Vuelta perché c’é un mese di differenza, ma se vai in Francia non riuscirai sicuramente ad essere al Giro”. 

    Aru: “Ho amato Marco Pantani”
    Aru è salito in sella per la prima e ultima volta nel 2020 al Tour di Colombia: “Siamo stati lì in ritiro prima della gara del 12 febbraio – ha detto -. Volevo solo cercare la gamba, non pensavo al risultato. Sono uscito abbastanza bene da quella gara, poi mi sono allenato a Lugano per trovare la condizione a marzo. Poi l’emergenza coronavirus mi ha consentito di allenarmi limitatamente in strada e ho proseguito il lavoro in casa. Al momento lavoro settimanalmente, non mi pongo obiettivi lunghi. E’ difficile pensare che fino ad agosto non ci saranno le gare. Il ritorno si sta avvicinando, quindi va sicuramente meglio”. Aru parla del mito Pantani: “La mia generazione ha amato Marco, mi sono documentato sulle sue imprese ma non ho mai avuto l’occasione di conoscerlo e di correrci insieme”. Il ricordo va anche al trionfo del 2015 alla Vuelta: “L’ho apprezzato molto dopo, ci ho messo un po’ per rendermi conto della vittoria. Sono cambiato molto da allora, è stata una grande vittoria”. 

    Aru: “Obiettivo? Tornare a competere con i migliori”
    Aru parla dei suoi obiettivi del 2020: “Sto bene, ora anche la gamba sinistra spinge normalmente. C’è voluto molto tempo per avere le sensazioni giuste. Non ho un obiettivo in particolare, ma quello di tornare a competere con i più forti, a dare emozioni ai miei tifosi e magari tornare a vincere”. Gli avversari non mancheranno: “Questa situazione per un atleta che torna dall’infortunio come Froome potrebbe aiutarlo, ha avuto più tempo per prepararsi – ha detto Aru -. E’ stato un grave infortunio, ma sono sicuro che tornerà ai suoi livelli. Bernal, a 22 anni, è già un campione. Ciccone mi piace molto, ha margini di miglioramento e potrà diventare un ottimo corridore nelle gare a tappe”. 

    #CasaSkySport, gli ospiti del 15 maggio
    Canale 200
    15 mag – 09:30

    Ciclismo, come cambia: numeri e scelte dei team
    Nuovo calendario
    05 mag – 20:02

    Calendario ciclismo: il Giro dal 3 al 25 ottobre
    Ciclismo
    05 mag – 16:48

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    Ciclismo su pista, a Montichiari è ripartita l’attività della Nazionale

    Elisa Balsamo: “L’emozione è stata forte, in pista c’è bisogno di allenare la sensibilità e temevo di averla perduta ma in un paio d’ore tutto è tornato come prima”
    CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA

    Da qualche giorno al Velodromo di Montichiari gli azzurri sono tornati a girare in pista. I commissari tecnici Salvoldi e Villa hanno iniziato a convocare gli atleti che qualche giorno prima del lockdown erano tornati dal Mondiale su pista in Germania con risultati importanti: 6 medaglie (1 oro, 2 argenti e 3 bronzi), 1 titolo mondiale, 1 record del mondo, 6 record italiani e il 5 posto nel medagliere per nazioni. Fra gli atleti medagliati anche Elisa Balsamo che insieme a Letizia Paternoster ha vinto la medaglia di bronzo nel madison e con il quartetto (Alzalini, Paternoster, Valsecchi,Balsamo) è stata capace di far registrate il nuovo record italiano. Per lei il ritorno a Montichiari è stato un vero e proprio ritorno a casa. L’impianto per le azzurre è luogo di ritrovo da sempre: “Adattarsi alle nuove misure è stato semplice – ha detto la Balsamo -, certo siamo sempre state abituate a lavorare in gruppo fin dal riscaldamento e ci siamo adattate a fare esercizi solo a livello individuale, ma era importante ripartire ed è un primo passo.”. Anche per le azzurre del Ct Salvoldi il posticipo dei Giochi è stata una doccia gelata, soprattutto dopo gli ottimi risultati del Mondiale di Berlino che abbiamo appena elencato, ma dopo aver elaborato la notizia ora si vede la situazione dal lato positivo: “Per noi – aggiunge Elisa Balsamo – si tratta di un anno in più per migliorare, colmare le lacune e arrivare ancora più preparate.” LEGGI TUTTO

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    Lance Armstrong alla ESPN: “Legame tra doping e cancro? Non posso escluderlo”

    L’americano protagonista di un documentario della ESPN: “La prima volta che usai sostanze? Penso intorno ai 21 anni. Non posso sapere con certezza se esista un legame tra doping e cancro, ma certamente non posso escluderlo”
    CORONAVIRUS, LE NEWS IN DIRETTA

    A sette anni dalla famosa intervista con Oprah, Lance Armstrong torna a parlare. Il texano lo fa in un documentario della ESPN prossimo all’uscita (il 24 maggio). Sun in Inghilterra e Marca in Spagna anticipano alcune delle sue parole, tema centrale il doping. “Non posso sapere con certezza se ci sia stato un legame tra doping e il cancro – sono le parole dello stesso Armstrong – ma certamente non posso escluderlo. L’unica cosa che dirò è che l’unica volta nella mia vita che ho fatto uso dell’ormone della crescita è stato proprio nel 1996. Già nella mia prima stagione da professionista assumevo il cortisone, ma l’Epo era di un altro livello. La prima volta che usai sostanze? Penso intorno ai 21 anni. Sapevo quello che stava succedendo. Ho sempre chiesto, sempre saputo e ho sempre preso le mie decisioni da solo”. Armstrong, tra il 1999 e il 2005, vinse per sette volte consecutive il Tour de France, ma ogni sua vittoria venne revocata e lui squalificato a vita dopo l’ammissione di aver fatto uso di sostanze dopanti. LEGGI TUTTO

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    Froome a 'Casa Sky Sport': “Giro d'Italia la vittoria più bella della mia vita”

    Chris Froome ha ricordato a ‘Casa Sky Sport’ il trionfo al Giro del 2018: “E’ stata la mia vittoria più bella e difficile, il Giro è speciale e vorrei tornare a correrlo per provare a vincerlo”. Quest’anno il britannico sarà al Tour, a caccia del quinto sigillo: “Saremo tre capitani, deciderà la strada. La Maglia Gialla è il mio grande obiettivo. L’infortunio? Ho recuperato”
    CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI

    Chris Froome è stato ospite a ‘Casa Sky Sport’. Il fenomeno del Team Ineos ha ricordato la sua vittoria al Giro 2018, esattamente due anni dopo il fantastico trionfo in rimonta con tanto di impresa sullo Zoncolan e Prato Nevoso: “E’ stato qualcosa di speciale, bello e difficile – ha ricordato Froome -. Sicuramente la vittoria più bella della mia vita. Riguardare certe immagini mi fanno capire quanto sia stato speciale. Ho capito durante la corsa quanto i tifosi italiani fossero simpatici e sportivi. Mi hanno aiutato e mi hanno supportato, nonostante fossi inglese. Loro guardavano al corridore e alla voglia di vincere, non alla nazionalità”. Froome svela il segreto di come abbia imparato l’italiano: “Sono rimasto a Chiari per parlare italiano – ha detto il nativo del Kenya, che ha iniziato da professionista nel nostro Paese -. Ogni giorno uscivo per allenarmi e mi segnavo su dei post-it una decina di parole comuni nel ciclismo: in cinque-sei ore di bicicletta riuscivo ad apprendere qualcosa e anche così ho imparato la lingua, ogni giorno sempre di più. All’inizio è stato difficile, perché non sapevo tante cose tecniche del ciclismo. Faceva freddo, non avevo mai visto la neve prima dell’Italia. Ho imparato tante cose all’inizio e sono cresciuto”. 

    Froome: “Al Tour con tre leader? Non so come faremo…”
    Froome è reduce da un terribile infortunio (doppia frattura nella gamba destra), che ha rischiato di comprometterne la carriera: “Ho recuperato dall’infortunio – ha detto -. Lo stop mi aiutato, facevo 5-6-7 ore di rulli ogni giorno. Non è stato facile, ma siamo tutti nella stessa posizione. Sono molto motivato per tornare come prima. Questo periodo mi ha dato due mesi in più per essere pronto”. Il Team Ineos si presenterà al Tour de France di fine agosto con una squadra stellare e tre capitani: Froome, Bernal e Thomas. “Sono pronto per il Tour, anche per essere leader. La cosa importante è che a fine giornata la squadra abbia vinto, è la cosa che conta. Poi sarà la strada a decidere il resto. Tre leader? Non so come faremo… Scherzo, troveremo la soluzione e rispettare i nostri obiettivi. Ognuno vorrà vincere, ma conta la squadra”. Froome torna poi sul trionfo al Giro 2018: “E’ stato un sogno, perché tre giorni prima ero a 3′ di ritardo dalla Maglia Rosa, pensavo non fosse possibile – ha detto -. Quando sono arrivato a Roma è stato speciale, non lo dimenticherò mai”. 

    Froome: “Giro mia vittoria più difficile”
    Froome, che correrà il Tour a caccia della quinta vittoria e forse la Vuelta, guarda anche al 2021: “Ci saranno i Giochi Olimpici, ma in generale speriamo di poter avere una stagione normale. Quest’anno però il grande obiettivo è il Tour”. La vittoria più difficile di Froome? La risposta non scontata: “Il Tour è prestigioso a livello mediatico e di sponsor, ma il Giro è più difficile per me. Cambia ogni giorno, è come fare tre settimane di Classiche. C’è anche la variabile meteo, con il freddo. Per me è stata la vittoria più difficile, sono contento di averne vinto uno. Vorrei tornare per vincerne un altro”.  

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    Aru: “Obiettivi? Tornare a competere con i big”
    #casaskysport
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