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    Virtus Bologna, ufficiale il rientro di Camara dal prestito a Pesaro

    La Virtus Bologna ha comunicato che “Gora Camara rientrerà dal prestito a Pesaro e farà parte del Roster per la stagione 2022/23”. Centro di 214cm, Gora è nato in Senegal, a Dakar, il 12 aprile 2001. Cresciuto, dalla stagione 2017/18, proprio nel settore giovanile della Virtus, ha fatto il suo debutto in prima squadra nel 2019, a Lubiana, in occasione della Basketball Champions League vinta dalla Segafredo. La sua definitiva consacrazione a livello internazionale è avvenuta nel dicembre 2018 quando, con i bianconeri, ha partecipato alla tappa di Valencia della competizione giovanile di Euroleague Basketball, l’Adidas Next Gen Tournament, raggiungendo la finale, un posto nel quintetto ideale e anche il titolo di MVP della rassegna chiusa con una media di 12.3 punti, 15.5 rimbalzi e 24 di valutazione. Dal 2019 al 2021 ha indossato la canotta di Casale Monferrato prima di disputare con Pesaro la stagione appena conclusa. La Virtus Segafredo Bologna “dà il bentornato a Gora Camara nella grande famiglia bianconera!”.Sullo stesso argomentoUfficiale, Trent Lockett torna all’Aquila TrentoSerie A LEGGI TUTTO

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    La Supercoppa LBA 2022 è targata Frecciarossa

    Frecciarossa – Il treno eccellenza di Trenitalia e dell’alta velocità italiana – sarà il Title Sponsor della Supercoppa 2022 che aprirà a Brescia la stagione del basket mercoledì 28 e giovedì 29 settembre.
    Dopo avere legato il suo nome alle ultime due edizioni della Final Eight di Coppa Italia che si sono disputate a Milano e Pesaro, Frecciarossa sarà inoltre al fianco di LBA come Title Sponsor anche della edizione 2023 che si disputerà dal 15 al 19 febbraio.
    Il programma
    Il palcoscenico della Frecciarossa Supercoppa 2022 che assegnerà il primo titolo della stagione sarà il PalaLeonessa A2A di Brescia che aveva già ospitato la edizione 2018 della Supercoppa, vinta dall’Olimpia Milano.
    Proprio i campioni d’Italia dell’EA7 Emporio Armani Milano saranno i protagonisti di una delle due semifinali che, mercoledì 28, la metteranno di fronte alla Virtus Segafredo Bologna nella riedizione della ultima finale scudetto. L’altra semifinale vedrà di fronte Banco di Sardegna Sassari e Bertram Yachts Tortona. Giovedì 29 invece è prevista la finale.
     La prevendita dei biglietti, una volta definiti gli orari delle garesarà su Vivaticket. LEGGI TUTTO

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    Champions League, preliminari: Ramos trascina il Benfica

    LISBONA (Portogallo) – Il Benfica vince per 4-1 contro il Midtjylland grazie alla tripletta di Goncalo Ramos nel match di andata del 3° turno preliminare della Champions League e si proietta alla fase successiva. Si deciderà invece al ritorno (9 agosto) la sfida tra il Monaco ed il Psv Eindhoven: monegaschi che hanno pareggiato in casa 1-1 grazie alla rete all’80’ di Disasi.
    Sheriff e Rangers chiamati alla rimonta
    Lo Sheriff cade in casa in rimonta per 2-1 per mano del Viktoria Plzen (Chory su rigore al 41′ e Bucha al 55′). Sconfitta anche per i Rangers che a sopresa cadono per 2-0 in Belgio contro l’Union Saint-Gilloise. Infine ottima vittoria in trasferta della Dinamo Zagabria che espugna il campo del Ludogorets per 2-1.
    Le gare di mercoledì
    In campo mercoledì 3 agosto per completare il 3° turno di andata dei preliminari: Qarabag-Ferencvaros, Bodo/Glimt-Zalgiris, Maccabi Haifa-Apollon, Dinamo Kive-Sturm e Stella Rossa-Pyunik. LEGGI TUTTO

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    L'incontro tra LeBron James e Insigne: tutto da vedere e da ridere!

    TORINO – Di fianco sembrano il gigante e il bambino eppure sono entrambi colossi nei rispettivi sport: da una parte Lorenzo Insigne, la nuova star della Toronto del soccer MLS, dall’altra il mito LeBron James, stella dei Los Angeles Lakers e uno dei più grandi cestisti Nba di ogni epoca. Un incontro casuale, in un locale in Canada: l’occasione per stringersi la mano (e che differenza di mani…) e per posare per le foto social. Gli scatti hanno in breve fatto il giro del mondo. LEGGI TUTTO

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    Addio Bill Russell, un mito anche nella vita

    “Strange fruit”. Il frutto strano, cantato magistralmente da Billie Holiday per la prima volta nel 1939, era appeso anch’esso agli alberi, ma non era un frutto: era il corpo di un afroamericano che penzolava lentamente da un grosso ramo. Se ne contavano a migliaia in quegli anni, e nei decenni a seguire, nell’America del Sud violenta e razzista.Ecco, la grandezza di Bill Russell, straordinario pivot che con Boston diede vita ad una impareggiabile dinastia vincente grazie agli 11 anelli NBA, risiedeva nel suo fisico possente, nella capacità di stoppare chiunque gli capitasse a tiro, nella clamorosa media rimbalzi (22,5). Ma Bill “The Hill” è stato anche uno degli atleti di colore che più ha lottato, non solo a parole, contro quel razzismo da cui i genitori avevano tentato di tenerlo lontano, trasferendosi dalla natia Louisiana alla California. Proprio ad Oakland, ad appena nove anni, Russell ricevette una lezione che cambiò la sua vita.Era nei pressi dell’edificio in cui viveva, quando cinque ragazzi gli corsero dietro e lo circondarono. Uno di loro lo prese a schiaffi in faccia. Bill andò a chiamare la madre, che scese nel cortile assieme a lui per cercare quelli che lo avevano aggredito. Una volta trovati, il piccolo si mise ad aspettare che la mamma facesse giustizia al posto suo. Invece Katie Russell lo guardò dritto negli occhi e gli disse con voce calma: «Combatti contro di loro, uno alla volta». Bill obbedì: vinse due sfide, ne perse tre.

    Quell’odio lo aveva dunque raggiunto anche ad Oakland, dove in seguito iniziò a dominare sotto canestro. Quante volte, con la maglia dei S. Francisco Dons, erano gli anni 50, era stato raggiunto dalle ingiurie dei tifosi avversari, quante volte in trasferta gli hotel avevano rifiutato a lui e ad altri due compagni afroamericani una stanza e un tavolo al ristorante. E’ stato allora che Russell aveva iniziato a non essere solo un atleta, ma anche un simbolo, un leader che lottava per i diritti di chi, sino a poco tempo prima, spesso finiva per diventare uno “strano frutto”.

    Addio a Bill Russell: la leggenda dell’Nba aveva 88 anni

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    Boston

    Così, quando nel 1956 entrò nei Celtics, ecco che iniziò a combattere. Quando l’albergo di Lexinton gli negò l’accesso al bar e al ristorante, insieme con KC Jones lasciò la squadra per dare un segnale forte. Tornato in campo, sfogò la sua rabbia diventando il più forte pivot dei suoi tempi: vagonate di rimbalzi (in un unico incontro ne prese 51), punti, stoppate, trasformando i Celtics del mitico coach Red Auerbach nella migliore squadra NBA di sempre, o almeno la più vincente. E dando vita con l’immenso Wilt Chamberlain, mister 100 punti, a sfide leggendarie.

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    Ali

    Senza però mai dimenticare la lotta al razzismo. Nel 1963 marciò su Washington per difendere i diritti dei suoi fratelli. Nel 1967 partecipò a Cleveland ad un incontro che vide assieme per la prima volta i più conosciuti sportivi americani dell’epoca: Russell, Muhammad Ali, Jim Brown (ex NFL), Kareem Abdul Jabbar. Tutti fecero sapere al mondo che avrebbero iniziato una forte e determinata guerra al razzismo. «Lascerei i Boston Celtics senza esitazione se questo contribuisse al movimento dei diritti civili. Non ci sarebbe altra scelta, è il dovere di ogni cittadino americano lottare per una causa in cui crede fermamente». 

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    Medaglia

    Bill, il numero 6, non smise di vincere neppure quando prese il posto del Rosso Auerbach sulla panchina dei Celtics, conquistando due titoli. Un mito sul campo, ancora di più fuori, tanto è vero che nel 2011 Russell ricevette dalle mani di un emozionato Barack Obama la “Medaglia presidenziale della libertà”, altissima onorificenza che viene assegnata solo a chi «ha dato un contributo meritorio speciale per la sicurezza o per gli interessi degli Stati Uniti, per la pace nel mondo, per la cultura o per qualsiasi iniziativa pubblica o privata». No, Russell non è stato esclusivamente una leggenda del basket. E’ stato un leader dei movimenti di protesta in anni terribilmente difficili per gli afroamericani, quando forse per uno sportivo ricco e famoso sarebbe stato molto più facile tacere. Bill non lo ha mai fatto. LEGGI TUTTO

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    Morto Bill Russell: la leggenda dei Boston Celtics aveva 88 anni

    Bill Russell, leggenda dell’Nba e dei Boston Celtics, è scomparso all’età di 88 anni. Il mondo del basket è in lutto. La notizia è arrivata tramite un comunicato pubblicato sul suo profilo Twitter ufficiale. Russell è mancato “serenamente” con al suo fianco la moglie Jeannine. In carriera, ha vinto 11 titoli Nba di cui 8 consecutivi fra il 1959 al 1966: si tratta di un record che resiste ancora oggi. Inoltre, è stato inserito nella Hall of Fame del basket sia come giocatore che come allenatore. LEGGI TUTTO

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    Napoli, ufficiale il colpo Robert Johnson

    NAPOLI – Gran colpo di mercato firmato dalla Gevi Napoli che si assicura il talento dell’americano Robert Johnson. Visto l’anno scorso in Serie A2 (per metà stagione) con Cantù Johnson aveva mostrato le sue grandi doti di realizzatore (19.7 punti di media) e adesso si appresta a confrontarsi con la Serie A1. Gran entusiasmo da parte di coach Maurizio Buscaglia: “Un giocatore con enormi qualità, che ha dimostrato anche in Italia, ed è bellissimo che possa ritornare, e lo si possa rivedere, in un campionato superiore a quello disputato, proprio per ritagliarsi il suo spazio. Ha grandi motivazioni, ha qualità di scorer e di giocatore che può creare per sé stesso e per i suoi compagni. È un perfetto incastro per i nostri giocatori del perimetro completando molto bene il reparto”.
    Bolognesi: “Robert è il giocatore che cercavamo”
    Grande soddisfazione anche da parte del direttore sportivo Alessandro Bolognesi: “Siamo molto contenti dell’arrivo di Robert. Nel ruolo di guardia cercavamo un giocatore che fosse capace sia di creare per sé stesso, che per gli altri. Robert infatti è uno scorer bravo ad innescare i suoi compagni. Con Johnson andiamo a puntellare il pacchetto esterni proseguendo la costruzione della nostra squadra”. LEGGI TUTTO

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    Ufficiale, Robert Johnson sbarca a Napoli

    NAPOLI –  Robert Johnson è ufficialemente un giocatore della Gevi Napoli. Johnson aveva ben impressionato ad inizio della scorsa stagione con i colori di Cantù in Serie A2 mostrando grandi doti realizzative (19.2 punti) e un talento nettamente fuori categoria, adesso Napoli gli offre la possibilità di confrontarsi al piano superiore. Coach Maurizio Buscaglia ha accolto così il nuovo arrivato: “Un giocatore con enormi qualità, che ha dimostrato anche in Italia, ed è bellissimo che possa ritornare, e lo si possa rivedere, in un campionato superiore a quello disputato, proprio per ritagliarsi il suo spazio. Ha grandi motivazioni, ha qualità di scorer e di giocatore che può creare per sé stesso e per i suoi compagni. È un perfetto incastro per i nostri giocatori del perimetro completando molto bene il reparto”. LEGGI TUTTO