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    Verso la sfida con Gioiella Prisma Taranto: il focus sugli avversari

    CISTERNA DI LATINA – Il Cisterna Volley si prepara al prossimo impegno di campionato contro la Gioiella Prisma Taranto, in programma domenica 9 febbraio alle ore 18:00, con diretta su RAI e VBTV. L’obiettivo è proseguire sulla scia delle due vittorie consecutive ottenute contro Sonepar Padova e Valsa Group Modena. Gli ionici, attualmente dodicesimi in classifica in Superlega Credem Banca, distano sei lunghezze dai pontini.
    LA SQUADRA – In questa stagione, il palleggiatore Jan Zimmermann è l’unico giocatore sempre presente in campo, mettendo a disposizione della squadra l’esperienza maturata in dieci anni con la nazionale tedesca. Tra gli elementi più impiegati da coach Dante Boninfante figurano Roamy Alonso – assente solo per tre set –, il capitano Filippo Lanza, Wout D’Heer e Tim Held, tutti con diciassette presenze in campionato.
    Il miglior realizzatore della squadra è l’opposto Fabrizio Gironi, autore di 224 punti, seguito a breve distanza dallo schiacciatore Filippo Lanza, che ha totalizzato 209 punti e si distingue anche come miglior battitore della formazione con 22 ace messi a segno. A muro, il centrale Roamy Alonso è tra i migliori del campionato, con 40 punti realizzati nel fondamentale, seguito dal compagno di reparto Wout D’Heer con 37.
    NUMERI – La Gioiella Prisma Taranto ha disputato 70 set in questa stagione, un dato che la colloca tra le squadre più impegnate, al pari di Piacenza, Perugia, Modena e Padova, e appena due set dietro alla neopromossa Grottazzolina. Al servizio, invece, gli ionici faticano: con 89 ace realizzati, sono la squadra meno incisiva del campionato, preceduta solo dal Cisterna Volley (83).
    La ricezione rappresenta il punto debole della formazione di coach Boninfante, che registra il maggior numero di errori e ricezioni negative tra tutte le squadre della Superlega. A muro, invece, Taranto si distingue, posizionandosi al quarto posto per punti realizzati nel fondamentale (148).
    LA STAGIONE – La Gioiella Prisma Taranto ha costruito gran parte del proprio bottino di punti tra le mura amiche del PalaMazzola: 11 dei 13 punti complessivi sono arrivati nelle gare casalinghe, mentre in trasferta la squadra è ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale, con soli due punti conquistati lontano da casa.
    Nell’ultimo turno di campionato, gli ionici hanno ceduto con un netto 3-0 alla Sir Susa Vim Perugia. In casa, invece, il loro più recente impegno ha regalato una vittoria cruciale: il successo al tie-break contro la Mint Vero Volley Monza ha permesso alla squadra di rimanere agganciata alla corsa per la salvezza. LEGGI TUTTO

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    Jordan Ewert si unisce al reparto di banda di Rana Verona

    Verona Volley è lieta di comunicare l’inserimento dello schiacciatore Jordan Matthew Ewert all’interno del proprio roster fino al termine della stagione di SuperLega 2024/2025.
    Nato ad Antioch, in California, il 18 marzo 1997, il martello statunitense ha mosso i primi passi a livello giovanile con la maglia del Pacific Rim, disputando in parallelo i tornei scolastici con il Deer Valley HS. In seguito, ha preso parte ai campionati collegiali con la formazione universitaria dello Stanford, in NCAA Division I, dove è rimasto fino al 2019. L’anno seguente si trasferisce in Spagna per vestire la casacca dell’Eivissa, prima di volare in Germania nella stagione successiva, firmando per il Luneburg. Nel 2022 raggiunge la finale della coppa nazionale, venendo insignito del premio di MVP della competizione. Dopo tre annate, nel 2023 firma per il Club francese del Saint-Nazaire, con cui si laurea campione d’Oltralpe alla fine della stagione 2023/2024. Dal 2023, Ewert è stabilmente nel giro della Nazionale a stelle e strisce.
    “Sono davvero felice di iniziare questa nuova esperienza con la maglia di Rana Verona, la prima per me nel campionato di SuperLega, ritenuto da tutti uno dei migliori al mondo – le prime parole di Jordan Ewert da atleta scaligero – Non appena mi si è presentata l’opportunità di venire a giocare qui ho impiegato poco a prendere la decisione, perché si trattava di una grande occasione per me e la mia carriera. Arrivo in una squadra ambiziosa e che è cresciuta tanto negli ultimi anni, come dimostra la recente finale di Coppa Italia affrontata. Non vedo l’ora di conoscere i miei compagni e lo staff per iniziare l’avventura a Verona. Metterò tutto il mio impegno per aiutare la squadra a raggiungere obiettivi importanti”.
    “Come Club siamo soddisfatti dell’inserimento di Jordan in questo momento della stagione importante per la squadra – ha commentato il direttore sportivo Adi Lami – Dopo l’infortunio di Dzavoronok abbiamo vagliato assieme allo staff tecnico le varie possibilità che c’erano e abbiamo individuato in lui il profilo che facesse al caso nostro e che possedesse le caratteristiche necessarie che cerchiamo in un atleta. Abbiamo trovato in Ewert la volontà e la giusta motivazione per entrare a stagione in corso: è un giocatore che ha già potuto maturare una certa esperienza in alcuni campionati europei e quest’anno è stato protagonista anche sui palcoscenici prestigiosi della Champions League, per cui siamo certi che darà un contributo importante alla nostra causa. Benvenuto Jordan”.
    Scheda Tecnica
    Nome: Jordan Matthew EwertData di nascita: 18 marzo 1997Luogo di nascita: AntiochRuolo: SchiacciatoreNumero di maglia: 3 LEGGI TUTTO

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    Loglisci e le 200 presenze in A: «Ora nuovi traguardi»

    Gianluca Loglisci difficilmente dimenticherà la trasferta di Ancona. E non solo per la vittoria del Belluno Volley, in quattro set. Ma anche e soprattutto perché, in terra marchigiana, lo schiacciatore ha raggiunto quota 200 presenze in Serie A: «È un traguardo molto importante, costruito giorno dopo giorno – afferma il ventiseienne originario di Mantova – e con parecchi sacrifici. Traguardo, comunque, intermedio: spero che questa sia solo una tappa del cammino». 
    NASTRO – Loglisci riavvolge il nastro di una carriera che, almeno ad alti livelli, è decollata nella stagione 2017-2018: «Ricordo il mio esordio in A2. Militavo nelle file dell’Aurispa Alessano, in Puglia. E ho giocato subito titolare: all’inizio ho dovuto fare i conti con gli inevitabili timori e qualche insicurezza, ma sono aspetti destinati a essere superati con l’esperienza. Avevo solo 18 anni, era comprensibile provare un’emozione particolare». Emozioni che, col passare del tempo, hanno cambiato profumi, tonalità e consistenza: «Tanti match mi sono rimasti nel cuore. L’anno scorso, per esempio, sono stato schierato nel ruolo di opposto, a Pineto, perché il titolare non era a disposizione. E ho disputato una buonissima gara al cospetto di Brescia, in un’atmosfera particolarmente “calda”». Per la cronaca, Gianluca segnò 21 punti e contribuì in maniera determinante al successo al tie-break degli abruzzesi: «In questa stagione, invece, le migliori partite le ho giocate contro Mantova, in campionato, e Acqui Terme, nel quarto di finale di Coppa Italia. In più, queste due sfide ci hanno reso più forti, come gruppo, e consapevoli dei nostri mezzi».
    LUCIDI – Nel frattempo, il Belluno Volley si è lasciato alle spalle la nona affermazione stagionale: «Ad Ancona è stata una buona prova collettiva. Al di là del terzo set, in cui i nostri avversari sono cresciuti e hanno forzato in battuta, ci siamo espressi bene in attacco, dai 9 metri. E abbiamo dato vita a una serata solida in ricezione. In questo momento del campionato, in cui si fa sentire la stanchezza, è fondamentale condurre in porto il risultato e rimanere lucidi mentalmente». 
    VERSO L’ANTICIPO – Loglisci è focalizzato sul “qui e ora”. Come tutti i rinoceronti: «L’obiettivo che ci siamo prefissi è quello di portare a termine un percorso netto da qui alla fine della stagione regolare. Pur essendo consapevoli che ogni partita sarà difficile. A cominciare dal confronto con Sarroch, una squadra che ultimamente sta esprimendo una pallavolo efficace: troveremo avversari cambiati nell’atteggiamento, oltre che a livello tattico. Tuttavia, siamo una squadra forte e dovremo pensare soprattutto al nostro gioco». Già a partire da sabato 8 febbraio (ore 20.30), quando i ragazzi di coach Marzola si esibiranno in anticipo, alla VHV Arena, contro la Sarlux Sarroch: «Dispiace per qualche passaggio a vuoto, ma nel complesso sono soddisfatto del nostro rendimento – conclude Loglisci -. Anche perché tutto si può ancora aggiustare. Con Brugherio e Acqui Terme abbiamo lasciato qualche punto per strada, però ci sta: fa parte del percorso. Ora vogliamo interpretare al massimo la fase più delicata dell’annata. Dal canto mio, confido di contribuire ai successi della squadra».  LEGGI TUTTO

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    Champions League, Milano in Germania per l’andata dei playoff

    Su Sky e in streaming su NOW prosegue la stagione del volley europeo. Oggi, mercoledì 5 febbraio, si giocano le partite d’andata dei playoff di CEV Champions League femminile, il torneo continentale che vede di fronte venti tra i migliori club internazionali. Due le squadre italiane già qualificate ai quarti di finale: Antonio Carraro Imoco Conegliano e Savino Del Bene Scandicci.
    Vero Volley Milano in casa delle tedesche dello Schwerin
    Mercoledì 5 febbraio, alle 18, la Numia Vero Volley Milano gioca in casa delle tedesche del SSC Palmberg Schwerin la partita d’andata dei playoff che qualificano ai quarti di finale, in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport Arena e NOW. Telecronaca di Stefano Locatelli e Francesca Piccinini. La partita di ritorno si giocherà in Italia il prossimo giovedì 20 febbraio. Con risultati, classifiche, notizie e highlights, il grande volley europeo è protagonista anche su skysport.it, sulla APP Sky Sport e sui profili e account ufficiali di Sky Sport sui principali social network. LEGGI TUTTO

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    Keita illegale: mura al primo piano di un palazzo, colpisce come un pugile professionista!

    Nel weekend delle Final Four di Coppa Italia, girando per l’Unipol Arena prima delle partite, davanti a un cartellone gigantesco siamo rimasti letteralmente a bocca aperta. Roba da Sindrome di Stendhal. A grandezza naturale erano rappresentate le sagome di quattro giocatori con relative altezze: 206 cm per Keita, 211 cm per Michieletto, 204 cm per Chinenyeze, 200 cm per Giannelli. E sin qui nulla di nuovo. Alzando lo sguardo, però, abbiamo letto altri numeri: 350 cm Keita, 345 cm Michieletto, 338 cm Chinenyeze, 335 cm Giannelli. Ovvero le misure dei loro salti a muro, ovviamente a braccia distese, dunque dalla punta delle dita.

    Grazie alla collaborazione della Lega Volley, nella persona di Francesco Mazziotti, responsabile della Comunicazione, abbiamo chiesto e ottenuto quella grafica che potete ammirare qui in basso.

    foto Lega Volley

    Vi possiamo garantire che vederla a schermo è una cosa, farlo dal vivo trovandocisi sotto fa tutto un altro effetto perché, nel caso di Keita, 3 metri e mezzo d’altezza sono una misura che fa impallidire.

    Detto che la rete di pallavolo, nel maschile, è piazzata a un’altezza di 2,43 metri, capite bene che quando il numero 9 di Verona ti salta davanti a muro, tra la banda e le sue mani c’è un ostacolo alto un metro in più. Ma cosa ancor più impressionante è capire realmente di che misura stiamo parlando. Tre metri e mezzo, ad esempio, è l’altezza del balcone del primo piano di un palazzo. Dunque, se vi trovate per strada, provate ad alzare gli occhi e fare un salto, e poi pensate al fatto che lui arrivi a toccare sotto il balcone con la punta delle dita e noi altri al massimo al tasto dell’ultimo piano… del citofono.

    Non contenti, abbiamo chiesto informazioni anche sul punto più alto che Keita raggiunge con una breve rincorsa e non da fermo, ovvero quando attacca un pallone con qualche passo di rincorsa. Udite udite, la misura passa da 350 a 380 cm!!! Stiamo parlando di quasi quattro metri d’altezza, l’equivalente di un tir misurato dall’asfalto al tetto del rimorchio. Si tratta comunque di misure che vengono prese, è corretto precisarlo, utilizzando il vertec jump test. In partita magari sarà qualcosina di meno, ma tre metri e ottanta li devi comunque saltare e non è cosa banale neanche tra i giocatori professionisti (cestisti compresi). Pensate che alcuni suoi compagni di squadra, ridendo di gusto, ci hanno anche raccontato che proprio al vertec, in palestra, Keita i 380 cm “li fa tranquillamente quando non c’ha voglia” e che a muro, in realtà, arriverebbe anche ai 364 centimetri. Misura, aggiungiamo noi, che difficilmente sfiora in partita a causa di quel saltare a muro sempre tutto scomposto, ma questa è un’altra storia.

    foto Verona Volley

    Detto dell’altezza siderale da cui partono i palloni che schiaccia, notevole è anche la potenza di sparo. In questo caso abbiamo interpellato direttamente l’ufficio stampa della Rana Verona che ci ha risposto così: arriva a schiacciare a 120 km/h e a battere a 130!!!

    No, dimenticate i paragoni con auto e moto, gli esempi che vi stiamo per fare potrebbero incuriosirvi molto di più. Partiamo dalla forza che un giocatore come Keita può imprimere a un pallone schiacciandolo da tale altezza e a quelle velocità con una traiettoria inclinata di 40°/45°. Il risultato si aggira attorno ai 470 Newton, unità di misura della forza. Per darvi un’idea, un pugile professionista, con un pugno potente, può generare una forza che varia tra i 400 e i 700 Newton.

    Subito, ovviamente, il pensiero va a quei liberi e ricettori che certe bordate se le vedono arrivare addosso e, come visto fare ad esempio in diverse azioni a Fabio Balaso proprio in finale di Coppa Italia, magari le tirano pure su mettendo la palla in testa al palleggiatore… (mostri pure loro senza se e senza ma). Ebbene, detto della forza sprigionata dall’impatto con il pallone al momento della schiacciata, quella relativa all’impatto del pallone stesso a terra o sui polsi di un giocatore avversario, dunque a fine corsa, è ancora maggiore e supera i 482 Newton.

    Cosa vuol dire questo? Che un pallone che pesa 280 grammi viene percepito da chi lo riceve come un peso di 47/50 kg che gli arriva addosso alla velocità 34,5 metri al secondo. Bisogna avere davvero braccia d’acciaio, proprio come quelle di Balaso.

    La foto che lo ritrae qui in alto, per quanto non sia recentissima, ci torna utile perché mostra chiaramente la deformazione del pallone sulle sue braccia. E dire che, chi gioca lo sa bene, i palloni da pallavolo non sono certo morbidi (la pressione interna è di 0,33 bar). Se ti arrivano addosso fanno davvero male. Qualche volta lo scoprono persino i computer dei giornalisti seduti a bordo campo…

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Atp Rotterdam, Sonego ci prova ma non basta: Rune vince 7-6, 6-4

    Nulla da fare per il tennista azzurro che, nonostante la prestazione, si arrende a Holger Runer. Il danese trionfa 7-6(4), 6-4 dopo 2 ore e 11 minuti di gioco. Il torneo è in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW
    ATP ROTTERDAM, RISULTATI DEL MARTEDI’

    Sonego ci prova, gioca un grande tennis ma non basta. A vincere al primo turno dell’Atp di Rotterdam è Holger Rune con il punteggio di 7-6(4), 6-4 dopo 2 ore a 11 minuti di gioco. Nonostante la sconfitta, ottima prestazione da parte del tennista azzurro che ha chiuso il match con ben 11 palle break annullate su 13. 

    La cronaca del match
    Primo set molto equilibrato: Rune conquista subito una palla break al terzo game, prima di subire il contro-break da Sonego. L’azzurro è abile con un dritto lungolinea a conquistare la palla break che ristabilisce la parità. All’undicesimo game Sonego tiene duro e mantiene il servizio annullando ben 4 palle break a Rune. Si arriva al tie-break con il danese che con tre set point chiude avanti 7-6. Nel secondo set Sonego inizia soffrendo, ma riesce ad annullare 3 palle break nel secondo game a Rune. Il match segue i turni di battuta, nonostante i tantissimi scambi all’interno di ogni game. Sonego alla fine è costretto ad arrendersi: Rune vince anche il secondo set 6-4 e passa il turno. 

    Atp Rotterdam: vincono Bolelli/Vavassori nel doppio

    Esordio con vittoria invece per Simone Bolelli e Andrea Vavassori all’Atp 500 di Rotterdam. Gli azzurri, finalisti degli Australian Open, battono la coppia formata da Huber Hurkacz e Jakub Mensik col punteggio di 7-5, 7-6(1). Nel primo set, al nono game Bolelli/Vavassori hanno la prima palla break del match a disposizione, che non riescono però a concretizzare. Si arriva al 5-5 e con due palle break a disposizione: agli azzurri basta la prima per poi chiudere il set sul 7-5. Anche il secondo set non fa altro che seguire i turni di battuta. Inevitabile il tie-break, nel quale non c’è partita: a vincere sono Bolelli/Vavassori dopo un’ora e 25 minuti di gioco. LEGGI TUTTO

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    Cev Cup, Novara-Plovdiv 3-0, Bernardi: “Non è facile giocare senza pensare alla partita successiva”

    Inizia nel migliore dei modi il quarto di finale di CEV Cup per la Igor Gorgonzola Novara, che supera per 3-0 (25-20, 25-13, 25-19) il Maritza Plovdiv nel match di andata in un match che ha visto protagoniste praticamente tutte le atlete del roster azzurro. Da segnalare anche lo spazio ottenuto da Vita Akimova, alla prima uscita stagionale dopo il lungo stop per l’operazione subita alla spalla destra.

    Prese le misure nel primo set, dal secondo parziale le Zanzare hanno chiuso i conti in un’ora e sette minuti. Top scorer ed MVP del match Tatiana Tolok grazie ai 23 punti realizzati nel match.

    Lorenzo Bernardi (coach Igor Gorgonzola Novara): “C’è da dire una cosa. Non è mai facile giocare partite senza pensare a quella successiva, soprattutto se quella successiva è una semifinale di Coppa Italia contro Conegliano. Anche inconsciamente è chiaro che il pensiero è sempre rivolto a quella cosa li e infatti nel primo set abbiamo commesso tre errori in battuta, tre in attacco e Tatiana ha preso 4 murate.

    È chiaro che le abbiamo tenute in partita noi nel primo set, poi non c’è più stata partita. Nel secondo set assolutamente e paradossalmente tranne quell’1-7 nel terzo neanche nell’ultimo parziale c’è stata più partita. Poi è chiaro che tutte si devono far trovare pronte. So che tutte vogliono giocare poi in campo ne possono andare solo sette. Sono io che devo fare delle scelte. Cerco di fare sempre delle scelte per il bene della squadra, certe volte sono positive e altre diventano non positive perchè le sbaglio. Però è una situazione che dobbiamo condividere tutti con la massima tranquillità e serenità perché sappiamo che il bene ultimo e primario è sempre e solamente la squadra. 

    Oggi era una partita più complicata da affrontare da un punto di vista emotivo più che dal lato dell’intensità. È una settimana particolare, dove andremo ad affrontare un evento e una due giorni stroardinaria. Anche quando io giocavo consideravo la final four di Coppa Italia uno degli eventi più belli. Ci sono le migliori quattro squadre del campionato italiano, tutti i tifosi infatti sarà tutto pieno. È normale pensarci anche inconsciamente, anche se ci eravamo fissati di pensare fino a questa sera a questa partita. Alla fine però abbiamo capitalizzato al meglio quello che volevamo. Siamo riuscite a dare spazio anche a giocatrici che ne hanno avuto un po’ meno, ma che si meritano ugualmente di avere il loro spazio”.

    Il coach di Novara ha poi concluso: “Vita sta riprendendo e oggi ho avuto la possibilità di inserirla perché la partita me lo permetteva. Chiaro che è un premio che le stiamo dando. Lei ha una voglia incredibile e una grande determinazione. Si allenerebbe più ore dell’orologio; cerca di fare il meglio che può, tutto quello che può sempre di più. È chiaro che è ancora molto lontano dall’Akimova che tutti noi vorremmo che fosse, ma è più che logico”.  LEGGI TUTTO