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    Emma Villas Siena in visita alla Pediatria delle Scotte

    La Emma Villas Siena è stata questa mattina nei reparti di Pediatria e di Chirurgia pediatrica dell’ospedale delle Scotte di Siena. In rappresentanza del club senese c’erano l’opposto Gabriele Nelli, gli schiacciatori Claudio Cattaneo e Matteo Alpini, il centrale Victorio Ceban, e il vicepresidente Fabio Mechini.
    I pallavolisti del team senese hanno fatto visita ai piccoli ricoverati nel policlinico cittadino e hanno portato loro anche alcuni doni: quaderni, matite e pennarelli forniti da International School of Siena e poi foto del team. Hanno portato inoltre il loro saluto e un sorriso a bambine e bambini che stanno vivendo momenti non semplici.
    I piccoli sono stati molto felici di vedere i giocatori del team senese di volley e hanno posto domande sulla loro attività sportiva. È stato un bel momento di vicinanza, come sempre avviene quando lo sport si apre al contesto sociale, ancor più quando accade nei confronti di persone fragili e in difficoltà.
    Ad accogliere il team senese all’ospedale delle Scotte c’erano per l’Aou senese il professor Giuseppe Grosso, direttore della Pediatria; il ⁠professor Francesco Molinaro, direttore della Chirurgia pediatrica; ⁠Caterina Caliani, coordinatrice infermieristica, e ⁠in rappresentanza della direzione sanitaria c’erano le dottoresse Chiara Bonavita, Carlotta Lorenzini, Claudia Cuccaro. LEGGI TUTTO

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    Hamilton in pista con la Ferrari: “Sono fiero. Leclerc? Sto imparando che…”

    Chiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itabbonatiLeggi il giornaleNaviga le sezioniSegui le DiretteLiveI nostri socialFacebookInstagramTwitterTelegramContinua ad esplorareContattaciFaqRSSMappa del SitoLa RedazioneEdizione DigitaleAbbonamentiFaqCookie PolicyPrivacy PolicyCondizioni generaliNote legaliPubblicitàChiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itLoginregistratiabbonatiLeggi il giornaleCorriere dello Sport.itABBONATI LiveABBONATI Leggi il giornaleCercaAccedi LEGGI TUTTO

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    Ljubo Travica: “Credo in questo gruppo altrimenti non sarei venuto”.

    Piacenza 19.02.2025 – Ljubomir Travica nel pomeriggio di oggi, mercoledì 19 febbraio, ha diretto l’allenamento dei biancorossi tornati in palestra per preparare la sfida di domenica 23 febbraio a Porto San Giorgio con la Yuasa Battery Grottazzolina valida per la decima giornata di ritorno del campionato di SuperLega Credem Banca.
    “Sono contento di essere tornato a Piacenza dopo 20 anni, è stata una chiamata inaspettata, non voglio parlare di scudetto ma di arrivare il più lontano possibile sì. Credo tantissimo in questa squadra ma non basta, devono crederci anche i giocatori”: sono le prime parole in biancorosso di Ljubo Travica.
    Al link https://www.youtube.com/watch?v=jdN-m104hsM le parole del neoallenatore di Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza. LEGGI TUTTO

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    Leclerc e il primo giorno in Ferrari con Hamilton: “Sarei deluso se…”

    Chiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itabbonatiLeggi il giornaleNaviga le sezioniSegui le DiretteLiveI nostri socialFacebookInstagramTwitterTelegramContinua ad esplorareContattaciFaqRSSMappa del SitoLa RedazioneEdizione DigitaleAbbonamentiFaqCookie PolicyPrivacy PolicyCondizioni generaliNote legaliPubblicitàChiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itLoginregistratiabbonatiLeggi il giornaleCorriere dello Sport.itABBONATI LiveABBONATI Leggi il giornaleCercaAccedi LEGGI TUTTO

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    Berrettini-Griekspoor all’Atp Doha, il risultato in diretta live della partita

    Luca Nardi esce a testa alta dall’Atp 500 di Doha. Arrivato agli ottavi dopo aver superato le qualificazioni, il pesarese ha perso contro il n. 1 del seeding Carlos Alcaraz: 6-1, 4-6, 6-3 lo score in poco meno di due ore di gioco. Una sfida che sembrava a senso unico sul 6-1, 4-1 in favore dello spagnolo, ma Nardi è riuscito a strappare un set al coetaneo e amico Carlos (si conoscono da quando sono junior), alzando poi bandiera bianca nel terzo set in cui Alcaraz ha ritrovato qualità nel suo tennis. LEGGI TUTTO

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    Atp Doha, Nardi ko con Alcaraz: lo spagnolo vince in tre set

    Luca Nardi strappa un set ad Alcaraz, ma non basta: lo spagnolo vince al terzo dopo quasi due ore di gioco e raggiunge i quarti di finale. Alla settima vittoria consecutivo, l’iberico tornerà in campo giovedì contro Lehecka. Il torneo è in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW
    BERRETTINI-GRIEKSPOOR LIVE

    Luca Nardi esce a testa alta dall’Atp 500 di Doha. Arrivato agli ottavi dopo aver superato le qualificazioni, il pesarese ha perso contro il n. 1 del seeding Carlos Alcaraz: 6-1, 4-6, 6-3 lo score in poco meno di due ore di gioco. Una sfida che sembrava a senso unico sul 6-1, 4-1 in favore dello spagnolo, ma Nardi è riuscito a strappare un set al coetaneo e amico Carlos (si conoscono da quando sono junior), alzando poi bandiera bianca nel terzo set in cui Alcaraz ha ritrovato qualità nel suo tennis dopo gli alti e bassi del secondo parziale.

    Il racconto del match

    Nardi parte contratto e il primo set si trasforma rapidamente in un monologo di Alcaraz. Lo spagnolo vince i primi dieci punti del match e indirizza il parziale, chiuso con un netto 6-1 in 36 minuti e con tre break a favore. Nel secondo set il copione sembra lo stesso con Alcaraz avanti 4-1, ma da qui cambia l’inerzia. Nardi resta aggrappato al match nonostante le difficoltà e vince cinque game consecutivi, strappando due volte il servizio allo spagnolo. Qualità nel gioco e turni di servizio impeccabili per il pesarese che vince 17 degli ultimi 21 punti giocati nel secondo set. Nel terzo parziale, però, Alcaraz torna implacabile dopo tanti alti e bassi. La sfida gira nel quarto game in cui Alcaraz ottiene il break grazie a un rovescio in corridoio di Nardi sulla seconda palla break. Carlitos fatica a confermare il break nel quinto gioco (chiuso alla sesta chance dopo essere stato avanti 40-0), ma poi chiude l’incontro dopo quasi due ore. LEGGI TUTTO

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    Giannotti esclusivo: la nazionale rifiutata, San Donà, Ngapeth e “quelle regole che rivendico”

    La prima e unica volta in cui lo intervistai fu in occasione di una Coppa Italia vinta con la maglia della Padova con cui Stefano Giannotti ha trascorso ben sette stagioni della sua carriera, in un anno che rappresentò il primo di tanti in cui il nome del forte opposto veneto è stato sinonimo di bel gioco e di qualità espressa. Un po’ la vita sceneggiatrice spericolata e un po’ le mancate occasioni del lavoro di entrambi hanno creato tra me e Giannotti un muro divisore, non voluto da nessuno, ma popolato da alcune leggende che oggi, dopo tanti anni, decido di sfatare o di confermare. 

    Giannotti dal troppo carattere, Giannotti l’ingombrante, Giannotti che fa sempre di testa sua. Ne ho sentite e ne ho schivate parecchie in questi anni, sempre pensando dall’alto del potermi specchiare nella vita di coloro che ci troviamo a raccontare, come molti di noi mestieranti fanno, che molto di ciò che ho sentito mi appartenesse. C’è un fattore che mi accomuna con orgoglio a Stefano, ed è il fatto di aver vissuto la carriera come volevamo noi, senza dover essere ciò che gli altri volevano per lui e senza dover sempre scendere a patti con la pallavolo. Il prezzo si paga, è doveroso ammetterlo, ma non se vivi tutto questo con la lucidità e la consapevolezza di Stefano, che oggi è ancora il punto di riferimento della serie A3, nonché, numeri alla mano, il miglior realizzatore del suo girone, oltre a detenere un primo posto in classifica con la Personal Time San Donà di Piave, che dice molto del suo presente.

    “C’è soddisfazione per il lavoro fatto dai miei ragazzi e la convinzione che arrivare fino in fondo sarebbe un bellissimo obiettivo da realizzare tutti assieme. Questo è un bel gruppo, nel quale, guardando bene, si trovano dei giovani che stanno disegnano una bella strada davanti a sé. Io sono uno di loro e i risultati individuali non arrivano solo per me perché tutti stiamo dando il nostro contributo”.

    Quando si parla di San Donà Giannotti dipendente, è un qualcosa per cui storce il naso o le fa piacere?

    “No, non mi fa piacere, anche perché non penso sia vero. Quando accetto un progetto ed entro in un gruppo non lo faccio con l’intenzione di diventare l’ago della bilancio, ma di fare la mia parte, che è la stessa di tutti gli altri, in egual misura. A me piace dare il mio contributo ed essere una garanzia. Cerco sempre di dare il mio meglio e voglio che anche gli altri facciano lo stesso, perciò gli sprono a fare altrettanto”.

    Il gioco espresso è di altissimo livello. Posso dire che lei e Bellucci siete una delle diagonali migliori della A3?

    “Io credo che una squadra sia forte quando ha un’identità. E San Donà ha una forte identità. Con Alessandro abbiamo costruito un rapporto in divenire dai tempi di Garlasco. All’inizio non ci siamo trovati, poi abbiamo trovato un punto di incontro e abbiamo fatto assieme un bel lavoro. Teniamo molto ad avere una buona intesa ed è merito del lavoro che si costruisce col tempo. I ragazzi si allenano molto e i risultati si vedono giorno dopo giorno”.

    foto Volley Savigliano

    Ci pensa alla promozione? So che per molti è un sogno, per lei si tratterebbe di un ritorno. 

    “Sarebbe bellissimo tornare in A2 e sarebbe importante farlo con questa squadra. Ma dove vuole che vada io, sono troppo vecchio! (ride n.d.r.)”.

    Trentacinque anni, diciassette stagioni in serie A. Guardandosi indietro, è felice del Giannotti pallavolista?

    “Me lo sono chiesto tante volte. Ripenso al passato con un grande sorriso, perché ho giocato delle stagioni ottime in campionati che alcuni hanno solo sognato. Rimprovero a quel Giannotti del passato solo alcune scelte che non ho fatto forse per paura. Rimprovero anche il fatto che non mi sono sempre sentito libero di fare delle scelte, perché la situazione del cartellino non è la stessa di oggi. Ma non entro nei dettagli. Detto questo, posso dire di aver giocato una gran bella pallavolo”.

    Mi dica i più forti con cui si è ritrovato a giocarsela.

    “I primi nomi che mi vengono sono Atanasijevic, Omrcen, Juantorena, Ngapeth. Ma l’elenco è lungo”

    Pistola alla tempia. Ne scelga solo uno.

    “Earvin. L’ho visto giocare all’apice della carriera con una Modena assoluta regina della Superlega. Non era tanto la forza dell’atleta, ma cosa era in grado di fare. Se decideva di vincere, non ce n’era per nessuno. Con Bruno erano in grado di fare delle magie incredibili in campo. Avevano una classe immensa”.

    Il compagno più forte?

    “A Monza ho giocato con i primi Dzavoronok e Plotnytskyi, giocatori che già dagli esordi risultavano determinanti. Posso anche dirle con chi mi è piaciuto molto giocare e ricordo un grande Mattia Rosso negli anni di Padova, che è stato un ottimo compagno di squadra”.

    In quegli anni si diffuse una leggenda, ossia che lei avesse rifiutato la nazionale. Sfatiamo o confermiamo?

    “(ride n.d.r) Me la faccia spiegare perché detta così resterebbe una leggenda. Sono stato chiamato per fare un mese e mezzo di nazionale e poi per andare ai Giochi del Mediterraneo. Quando mi sono reso conto che nemmeno ai Giochi avrei giocato, perché ero stato chiamato semplicemente per allenare gli altri, ho detto che preferivo declinare. Poi in realtà quell’anno mi venne una brutta tendinite, quindi alla fine tutto sommato è andata bene così”.

    Altra leggenda: dicono che lei sia un decisionista. O è semplicemente un leader?

    “Io dipendo dall’allenatore. Nel caso di San Donà ho una grande stima per il lavoro di Moretti. In partita mi arrabbio, mi capita di dare delle indicazioni, dei suggerimenti, sono uno che non fa passare certe cose. Però sono anche decisioni che vengono condivise col tecnico. L’unica cosa su cui ho avuto un pochino di libertà come capitano è che mi hanno lasciato fare il regolamento dello spogliatoio e lo rivendico da capitano con orgoglio (ride n.d.r.)”.

    foto Nicolo’ Scottà

    Giannotti, mi cade un mito.

    “Si ricordi che carota e bastone sono sempre essenziali”.

    Quando finirà di essere il giocatore forte che ho conosciuto, cosa vorrebbe fare?

    “Non le so rispondere. Ho studiato per fare l’elettricista. Può bastare?”

    Nell’ambiente della pallavolo come si vedrebbe?

    “Conoscendomi, quando finirò di giocare, vorrò provare a fare altre scelte. Anche se adesso è troppo presto per parlarne. Risentiamoci tra qualche anno”.

    Di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Giannelli carica il gruppo: «Tutti possono fare la differenza»

    Perugia , 19 febbraio 2025

    Prosegue il lavoro a pieno ritmo sotto le volte dell’impianto di Pian di Massiano che domenica prossima, 23 febbraio alle 18, ospiterà l’ultimo match casalingo di regular season dei Block Devils, prima della chiusura del girone di ritorno, domenica 2 marzo, con tutte le partite in contemporanea, e con la Sir Susa Vim Perugia impegnata in trasferta a Piacenza.
    In palio ci sono gli ultimi 6 punti, per consolidare una vetta della classifica che per Perugia è frutto dell’ottimo lavoro svolto dall’inizio della stagione. Sei punti importanti, ma che non sono l’obiettivo su cui concentrare il focus, come ha spiegato il capitano bianconero, Simone Giannelli:«Il nostro obiettivo è più il gioco che “i punti”. Sicuramente i punti sono sempre importanti, però io credo che dobbiamo pensare di più alle nostre performance, come ci ha detto il coach, pensare al gioco e cercare di arrivare pronti per i play off, che saranno tutta un’altra storia, quindi vogliamo migliorare in questo periodo e sfruttarlo».
    Ed è proprio quello che sta facendo il gruppo, sotto il coordinamento dell’intero staff tecnico che sta ottimizzando al massimo queste “settimane tipo”, prima di tornare a giocare in Champions (la gara di andata dei Quarti è fissata per martedì 11 febbraio alle 20:30 all’Opiquad Arena di Monza).Sessione preventiva in palestra questa mattina e allenamento tecnico-tattico nel pomeriggio per i ragazzi, che capitan Giannelli incita a fare un ulteriore step in termini di aggressività: «E’ necessario che tutti quanti si prendano le proprie responsabilità e vadano, perché tutti quanti possono fare la differenza, quindi ogni set bisognerà stare lì, non bisogna subire gli avversari, il gioco e il punteggio, dobbiamo essere sempre aggressivi! Questa cosa bisogna ancora migliorarla, col gioco, con dei set persi (perché ci puo’ stare), stando sotto, recuperando come abbiamo fatto con Milano nel terzo set, però dobbiamo metterci in testa che su queste cose dobbiamo migliorare perché vogliamo essere aggressivi e non subire la pallavolo perché è un gioco ed è bello farlo».
    Anche il capitano sottolinea la qualità del lavoro settimanale, ora che il gruppo è tornato a ranghi completi: «Ci stiamo allenando bene, stiamo andando bene, stiamo facendo tutto bene, però poi quando si gioca non puo’ essere tutto perfetto e quindi bisogna essere in grado anche di essere aggressivi, con orgoglio, voglia di vincere e non farsi fare i punti in faccia dagli avversari. E’ giusto così: bisogna essere competitivi; questo ancora un po’ ci manca secondo me e dobbiamo spingere, io in primis, devo trasmettere questa cosa ancora di più ai miei compagni di squadra e finché poi saremo pronti a spingere con la stessa aggressività e grinta in tutti i punteggi».
    Attiva la vendita per il match con MonzaE’ attiva da venerdì la vendita dei biglietti per il match casalingo con la Mint Vero Volley Monza, in programma al PalaBarton Energy domenica 23 febbraio alle 18. E’ possibile acquistare i tagliandi in tutti i punti vendita abilitati e on line sul circuito vivaticket. La vendita prosegue fino al giorno del match.

    UFFICIO STAMPA SIR SUSA VIM PERUGIA LEGGI TUTTO