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    La ‘Sliding Door’ di Brooklyn DeLeye, talento americano di cui sentiremo parlare

    A tutti noi, prima o poi, sarà capitato di chiederci come sarebbero andate le cose se avessimo preso una strada diversa o fatto una scelta anziché un’altra. Il destino avrebbe comunque seguito il suo corso, oppure un dettaglio apparentemente insignificante avrebbe potuto cambiare tutto? È il fascino dell’incertezza, lo stesso su cui si basa Sliding Doors, il celebre film con Gwyneth Paltrow che esplora le infinite possibilità racchiuse nei “se” e nei “ma”.

    Un esempio perfetto di questa dinamica è la storia di Brooklyn DeLeye, giovane schiacciatrice statunitense delle Kentucky Wildcats e uno dei talenti più brillanti del campionato NCAA di pallavolo femminile. Cresciuta in Kansas, DeLeye avrebbe potuto intraprendere una carriera importante in molte altre discipline: calcio, softball, golf e basket, sport che ha praticato con successo prima di scegliere definitivamente il volley. Una decisione che, finora, si sta rivelando vincente e che potrebbe portarla molto in alto. In attesa di scoprire cosa le riserverà il futuro, proviamo a conoscere meglio Brooklyn attraverso questa intervista esclusiva.

    Per cominciare, ti va di raccontarci qualcosa di te?

    “Mi chiamo Brooklyn DeLeye e, sopra ogni cosa, do valore alla fede, alla famiglia e agli amici. Sono originaria di Topeka, in Kansas, una città non particolarmente conosciuta per la pallavolo. Proprio per questo ho dovuto impegnarmi moltissimo per arrivare dove sono oggi, e sono profondamente grata a tutti i miei allenatori e a chi mi ha sempre sostenuta lungo il percorso“.

    Da dove nasce la tua passione per la pallavolo? È stato qualcosa di naturale?

    “La mia passione per la pallavolo è nata grazie a mia sorella maggiore, Macy. Fin da piccola l’ho sempre ammirata e considerata un punto di riferimento. Quando ha iniziato a giocare, io me ne stavo a bordo campo, a palleggiare da sola. È stata lei la prima ad aiutarmi, ed è proprio così che è cominciato tutto. Dal momento in cui ho toccato il mio primo pallone da pallavolo, è scattato qualcosa: me ne sono innamorata e da allora non mi sono mai fermata“.

    foto Instagram @brooklyndeleye0117

    La pallavolo è solo una parte del tuo percorso sportivo. In un’intervista, tuo padre ha raccontato: “Vivevamo a Topeka, a circa un’ora da Kansas City. Tutti i grandi club della città continuavano a contattarla perché volevano che giocasse con loro, ma era impegnata in così tanti sport che non poteva andarci. Senza i suoi nonni, non saremmo mai riusciti a portarla in giro per Topeka per tutte le attività che faceva”. Com’è stato essere una ‘multi-sport athlete’?

    “Crescere praticando tanti sport è stata, senza dubbio, una delle scelte migliori della mia vita. Ho avuto la fortuna di poter giocare a basket, calcio, softball, golf e ovviamente pallavolo. Nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza il sostegno instancabile dei miei genitori e dei miei nonni. Anche mio fratello e mia sorella erano sportivi, quindi immagino quanto possa essere stato complicato per loro gestire tre figli coinvolti in così tante attività. Eppure, non li ho mai sentiti lamentarsi: si sono sempre organizzati, facendo in modo che tutto funzionasse. Ogni sport mi ha insegnato cosa significa essere parte di una squadra, come affrontare le sfide, e mi ha permesso di sviluppare abilità che mi sono tornate utili anche nella pallavolo. Credo che tutto questo mi abbia aiutata a saper essere reattiva, ad adattarmi e ad affrontare le difficoltà con determinazione, perché ogni disciplina mi ha messa alla prova in modi diversi“.

    Di fronte al grande bivio della tua carriera sportiva, hai scelto la pallavolo, rinunciando a praticare gli altri sport in cui eccellevi. Perché hai preso questa decisione? È una scelta definitiva?

    “La pallavolo è stato l’unico sport in cui mi sono innamorata anche degli allenamenti. Le altre discipline mi piacevano, certo, ma aspettavo le partite. Con la pallavolo era diverso: non vedevo l’ora di allenarmi, di toccare il pallone, di migliorare, giorno dopo giorno. Giocavo ovunque, anche in casa, per ore e ore, ogni giorno. Devo ammettere che a volte mi mancano gli altri sport, soprattutto quando guardo le partite qui alla University of Kentucky. Ma sono profondamente felice della scelta che ho fatto. Non ho mai avuto dubbi, né rimpianti. Da quando ho deciso di dedicarmi completamente alla pallavolo, ho potuto dare tutta me stessa, qualcosa che, prima, dividendo le energie su più fronti, non ero mai riuscita a fare davvero“.

    foto Instagram @brooklyndeleye0117

    Anche se questi sport sono molto diversi tra loro, c’è qualcosa che hai preso dal calcio, dal softball, dal golf e dal basket per migliorare nella pallavolo?

    “Sì, sicuramente. Ho migliorato i miei riflessi, affinato le mie capacità di lavorare insieme alle mie compagne di squadra e sviluppato la leadership, diventando un’atleta più completa. Penso che, oggi, sia difficile per le nuove generazioni praticare più sport, visto che molti di questi (negli USA, ndr) non sono più ‘stagionali’. È davvero triste, perché sta accadendo sempre più spesso che i giovani si stanchino mentalmente e fisicamente, e si facciano male. Personalmente, praticare diversi sport mi ha aiutata a prevenire gli infortuni, perché cambiavo continuamente tipo di movimento e non passavo un intero anno a colpire o schiacciare solo il pallone da pallavolo“.

    Come riassumeresti la tua carriera pallavolistica, dagli inizi all’arrivo alla University of Kentucky? E cosa ti ha portata a scegliere questo ateneo durante il processo di reclutamento?

    “Ho iniziato a giocare a pallavolo a 9 anni e, in quel periodo, coprivo praticamente ogni ruolo. Crescendo e passando a una squadra di club più competitiva, ho cominciato a giocare come centrale. Quando mia sorella frequentava il liceo, il coach mi chiese di unirmi a loro per gli allenamenti estivi. Dato che mia sorella era una centrale e in quella posizione c’erano altre atlete, mi spostarono al ruolo di schiacciatrice. Questo mi ha permesso di giocare anche in seconda linea e di ampliare le mie competenze tecniche.

    Durante l’ultimo anno di scuole medie cambiarono le regole riguardo a quando si potesse parlare con gli allenatori dei college: divenne possibile solo dal secondo anno delle superiori. Prima di questo cambiamento, però, venni chiamata da un’allenatrice della University of Kansas. In quell’occasione ricevetti anche la prima offerta per giocare nella Division 1, ma all’epoca non ne comprendevo davvero l’importanza. Credevo di voler restare vicina a casa, anche se mia madre scherzando diceva che ero la figlia destinata ad andare lontano.

    Quando arrivò il 15 giugno del mio secondo anno di liceo, fui sommersa dalle chiamate. Fino a quel momento non avevo un’idea chiara di dove volessi andare, cercavo solo di vivere il momento. In seguito partecipai a un camp alla University of Kentucky con mia sorella, visitai il campus e me ne innamorai. Lo staff tecnico e le giocatrici furono incredibilmente accoglienti, fecero di tutto per farmi sentire benvenuta e aiutarmi. Questo non accadde in nessun altro camp. Mi fecero sentire importante, e vidi che si interessavano non solo alle mie doti pallavolistiche, ma anche a me come persona. La sera dopo il camp ricevetti un’offerta e dovetti prendere una decisione importante. Tornata a casa, ne parlai con i miei genitori e, alla fine, decisi di impegnarmi con quella che oggi chiamo la mia nuova casa. Non ho mai rimpianto quella scelta, e non potrei essere più felice di dove mi trovo adesso“.

    foto Instagram @brooklyndeleye0117

    Come sono stati i tuoi primi anni con le Wildcats?

    “Quando sono arrivata in Kentucky, ho dovuto affrontare molti cambiamenti dal punto di vista pallavolistico. Giocavo in un piccolo club durante il liceo, dove il ritmo e la velocità del gioco non erano molto elevati. Passare al volley universitario è stato qualcosa di drastico, come passare dal giorno alla notte. Non sono una persona o una giocatrice molto paziente e perciò cercavo di adattarmi velocemente. Tuttavia, ci è voluto molto più tempo di quanto pensassi.

    All’inizio della mia prima fall-season, il ruolo di schiacciatrice era condiviso da tre giocatrici, quindi non c’era molto margine per sbagliare: se non rendevi, qualcun altro prendeva il tuo posto. Ho dovuto prepararmi mentalmente e fisicamente a tutto ciò. Abbiamo iniziato la stagione con un record negativo e mi sono assunta la responsabilità per molte di quelle sconfitte. Inoltre, per la prima volta nella mia vita, giocavo solo tre rotazioni: anche quello è stato un grande cambiamento. Poi, quando è cominciata la conference, una delle nostre opposte da sei rotazioni si è infortunata. Il mio allenatore, Craig Skinner, mi ha chiamata nel suo ufficio e mi ha detto che avevano bisogno che io facessi un passo avanti e giocassi tutte le sei rotazioni. L’avevo sempre fatto nella mia carriera, ma mai a livello universitario. La velocità del gioco ha richiesto un po’ di tempo di adattamento, ma ho fatto del mio meglio. Abbiamo vinto la SEC, sono stata nominata Matricola dell’Anno della SEC e abbiamo raggiunto gli ottavi di finale (Sweet 16) del torneo NCAA.

    Nel mio secondo anno, ho dovuto crescere non solo in campo, ma anche come leader. Avevamo perso molte senior l’anno precedente, comprese le nostre leader principali. È stata una sfida più grande di quanto pensassi, ma siamo riuscite a mantenere i nostri standard e a vincere di nuovo la SEC, per l’ottava volta consecutiva. Sono stata eletta Giocatrice dell’Anno della SEC e sono arrivata in finale per il premio di Miglior Giocatrice a livello nazionale. La mia carriera universitaria non è stata facile, ma mi ha insegnato a superare le difficoltà e le sfide, ed è proprio questo che mi ha portato dove sono oggi“.

    Quali sono le difficoltà che hai affrontato al college e come le hai superate?

    “Ho dovuto dare priorità alla mia salute mentale, capire come gestire una vita a 9 ore e mezza di distanza da tutta la mia famiglia, fare nuove amicizie e uscire dal mio guscio, adattarmi ai cambiamenti di ruolo in campo, affrontare le critiche e le aspettative personali. Mi sono rivolta al nostro psicologo sportivo affinché mi aiutasse a superare tutte queste difficoltà, e ho parlato con il mio allenatore e con lo staff di questi temi. Loro mi hanno supportata in modi che forse non si rendono nemmeno conto, e mi sono stati sempre vicini in ogni cosa che ho fatto“.

    Come descriveresti te stessa come schiacciatrice a qualcuno che ha sentito parlare bene di te, ma non ha ancora avuto occasione di vederti giocare?

    “Mi descriverei come una giocatrice che passa un po’ sotto il radar, una vera competitiva che non vuole mai perdere e che fa dell’astuzia il suo punto di forza. Non mi definirei una grande saltatrice né una con il braccio potente. Direi invece che sono abile nel piazzare i colpi con precisione e nel saper sfruttare molto bene il muro. Ogni volta che metto piede in campo, spero di ispirare le bambine, affinché possano sognare in grande e magari un giorno giocare su un palcoscenico come quello della NCAA Division 1“.

    foto: Danny Pendleton

    Sei considerata una delle stelle emergenti della NCAA. Quanto è difficile mantenere i piedi per terra?

    “Sono davvero onorata di aver ricevuto tanti premi e riconoscimenti individuali, ma non li considero merito esclusivamente mio. Provo una profonda gratitudine verso le mie compagne di squadra, i miei allenatori, gli amici e la mia famiglia, perché senza di loro non ci sarei mai riuscita. Cerco sempre di migliorarmi, come atleta e come persona. Non mi accontento di questi riconoscimenti: nella mia mente, ogni stagione rappresenta un nuovo inizio. Per me non conta ciò che ho ottenuto in passato, se non riesco a mantenere costanza e qualità nelle prestazioni che verranno“.

    Quali sono le aspettative e gli obiettivi delle Wildcats per la fall-season 2025?

    “Il nostro obiettivo è chiaro: vincere il campionato SEC per la nona volta consecutiva, il torneo della conference e il titolo nazionale. Siamo sempre state viste come delle outsider, e proprio per questo penso che l’anno prossimo molte squadre ci sottovaluteranno. Ma abbiamo tutto quello che serve per fare qualcosa di speciale. Il potenziale c’è, i pezzi del puzzle ci sono: ora sta a noi lavorare ogni giorno con costanza e continuare a onorare gli standard di eccellenza che ci sono qui alla University of Kentucky“.

    Dove ti vedi tra qualche anno? Quali sono gli obiettivi che ti sei posta?

    “Dopo il college, il mio sogno è giocare a livello professionistico. Mi piacerebbe moltissimo trasferirmi all’estero, magari in Europa, e scoprire com’è vivere la pallavolo in un altro paese. Ovviamente, il traguardo più ambizioso è partecipare alle Olimpiadi, anche se so che la strada per arrivarci è ancora lunga“.

    Un’ultima curiosità: cosa ti piace fare quando non sei in palestra?

    “Alcune delle mie passioni sono cucinare e preparare dolci, praticare altri sport, guardare film e passare del tempo con gli amici. Amo anche viaggiare e andare alla scoperta di posti nuovi“.

    Di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    Beach Pro Tour Challenge Xiamen: tutte vittorie all’esordio per le tre coppie azzurre

    Tre vittorie nei rispettivi esordi per le coppie azzurre impegnate nel secondo Challenge del Beach Pro Tour 2025, torneo in corso di svolgimento a Xiamen (Cina).

    Partite tutte dal main draw, le formazioni azzurre hanno aperto dunque il torneo cinese con tre risultati positivi. I primi a scendere in campo sono stati Alex Ranghieri e Manuel Alfieri vincitori con il risultato di 2-0 (21-18, 21-13) sugli austriaci Hörl/Pristauz nella prima uscita della Pool F; Ranghieri/Alfieri torneranno sulla sabbia nella notte italiana (ore 04.00) contro i francesi Chouikh/Genevieve Gardoque, formazione proveniente dalle vittorie nelle qualifiche e dal successo in due set (21-16, 26-24) ottenuto nella prima uscita del main draw contro l’altra coppia francese Bassereau/Aye.

    Buona la prima anche per Enrico Rossi e Marco Viscovich; gli azzurri, all’esordio ufficiale di coppia, hanno brillantemente superato 2-0 (21-10, 21-15) i tedeschi Jonas e Benedikt Sagstetter e nella seconda sfida del Girone G, in programma questa notte (ore 05.00), affronteranno gli svizzeri Haussener/Friedli, team vittorioso nel primo match contro i neozelandesi Fuller/O’Dea e proveniente dal secondo posto ottenuto nel primo Challenge del BPT 2025 nello Yucatan (Messico).

    Vittoria al tie-break per Samuele Cottafava e Gianluca Dal Corso; nella prima uscita della Pool B la coppia federale si è infatti imposta 24-22, 14-21, 15-13 sugli australiani Burnett/Ryan, e nel secondo match, anche per loro in programma nella notte (ore 03.00), affronteranno l’altro team australiano composto da Mark Nicolaidis e Izac Carracher, formazione testa di serie numero due del torneo.

    *Orari di gioco italiani

    DIRETTA STREAMINGTutti i match saranno trasmessi in diretta su VBTV (QUI).

    Tutte le informazioni sono invece disponibili sul sito ufficiale della manifestazione (QUI).

    (fonte: Federazione Italiana Pallavolo) LEGGI TUTTO

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    Verso le Finali Nazionali U17: il punto con coach Alessandro Stellin

    La formazione Under 17 dell’Accademia Kioene Pallavolo Padova si preparare a scendere in campo alle Finali Nazionali FIPAV di categoria, in programma dal 20 al 25 maggio ad Alba Adriatica (TE). Un appuntamento di grande rilievo, raggiunto al termine di un percorso intenso culminato con la vittoria nella semifinale regionale contro Verona. A guidare il gruppo bianconero è coach Alessandro Stellin, che ha tracciato un bilancio sulla crescita dei ragazzi fino a questo momento della stagione. 
    Coach Stellin, la vittoria in semifinale regionale contro Verona ha aperto le porte delle Finali Nazionali. Come avete vissuto quella gara?
    “Inizialmente è stata una gara dal risultato piuttosto incerto, soprattutto nella semifinale d’andata. Abbiamo alternato momenti di buon gioco ad altri meno brillanti, e questo ha permesso a Verona di esprimere al meglio le proprie individualità. Alla fine, però, con determinazione e un po’ d’orgoglio, siamo riusciti a portare a casa il risultato. La gara di ritorno è stata molto combattuta nei primi due set, con un esito tutt’altro che scontato. Siamo però riusciti fin da subito a incanalare la partita nei binari giusti, e questo ci ha permesso di ottenere il risultato che cercavamo”.
    Cosa rappresenta per te e per la squadra il traguardo delle Finali Nazionali ad Alba Adriatica?
    “Per me, che vivo la mia prima esperienza a questo livello, è un grande motivo d’orgoglio. Non tanto per ciò che ho fatto io, ma per il lavoro che i ragazzi hanno svolto in palestra. Per la squadra, credo che questo traguardo rappresenti anche una rivincita. Il gruppo ha attraversato momenti difficili e questo risultato è il giusto riconoscimento per l’impegno quotidiano che continuano a mettere in campo”.
    Come descriveresti il percorso della squadra fino a questo momento?
    “È stato un percorso in salita, soprattutto nella prima parte della stagione e durante il campionato di Serie C, che è stato piuttosto impegnativo. I risultati, inizialmente, non sono stati soddisfacenti, ma da metà stagione in poi – come spesso accade alle squadre giovani – sono arrivate molte soddisfazioni, soprattutto a livello di prestazioni”.
    Quali saranno gli aspetti su cui punterete per farvi valere alle Finali Nazionali?
    “Sicuramente sull’entusiasmo. Per molti ragazzi è la prima esperienza da protagonisti a livello nazionale, quindi l’entusiasmo e la voglia di fare saranno fondamentali. E poi ci servirà anche una buona dose di spavalderia: affronteremo le migliori squadre d’Italia, e ci vorrà coraggio”. LEGGI TUTTO

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    Bergamo conferma Carraro in regia: “Possiamo continuare a prenderci delle soddisfazioni”

    Si continua con le conferme e le certezze: è il turno della cabina di regia del Volley Bergamo 1991, dove resterà Roberta Carraro.

    “Un anno fa avevo sposato Bergamo e il suo progetto per mettermi in gioco con un gruppo giovane nella massima serie. È stata una scelta superpositiva, perché ho trovato molti spazi e abbiamo raggiunto traguardi che sono andati oltre le aspettative. A distanza di un Campionato, non posso che scegliere di accettare la proposta di rinnovo e di rimanere a Bergamo con questa maglia”.

    “Resto per proseguire il processo di crescita personale – ammette – e perché il nostro percorso non si è esaurito con la bella stagione passata insieme: possiamo continuare a prenderci delle soddisfazioni e a dare fastidio, sempre di più, alle grandi. L’anno passato siamo stati una sorpresa e questo è un fattore su cui non potremo più fare affidamento, però il gruppo si rinnova in parte e avremo qualcosa di nuovo da far vedere…”.

    Prima di pensare al futuro, uno sguardo, però, al passato.“Uno dei momenti più belli a livello personale? La prima partita da titolare, contro Cuneo davanti ai nostri tifosi, terminata con una vittoria da tre a zero. Ma davvero emozionante è stata anche la partita alla ChorusLife Arena. Indimenticabili quei 5.000 tifosi che gridavano Bergamo!”.

    E ora? Come trascorrerà i prossimi mesi? “Mi prendo un periodo da dedicare allo studio e per godermi casa mia, la mia famiglia e il mare. Ci rivedremo in palestra ad agosto, carichi come sempre. O forse ancora di più!”.

    (fonte: Volley Bergamo 1991) LEGGI TUTTO

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    Giro d’Italia 2025, la tappa di oggi in diretta live

    Per il quarto anno consecutivo c’è un arrivo a Napoli al Giro. Il lungomare di via Caracciolo è pronto a ospitare un’altra volata. Nel 2023 vinse Pedersen, oggi maglia rosa e dominatore di quest’edizione con tre successi nelle prime cinque tappe. Si parte da Potenza, prima parte di percorso movimentata con tante salite. Il Giro è in diretta su Eurosport, canale 210 di Sky Sport, su skysport.it il liveblog con la cronaca in tempo reale
    CLASSIFICHE – PERCORSO LEGGI TUTTO

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    Finali Nazionali Under 19, inizia oggi il cammino dei gialloblù

    Settore giovanile Modena Volley – Finali Nazionali Under 19, inizia oggi il cammino dei gialloblù di Andrea Asta: ecco dove vedere i match
    Prende il via oggi a Termoli l’avventura dell’Under 19 di Modena Volley nelle Finali Nazionali. I gialloblù di Andrea Asta, inseriti nel girone G con Itas Trentino e Marino Pallavolo Cv, esordiranno oggi (ore 10) con Itas Trentino e poi torneranno in campo domani (ore 10) con Marino Pallavolo Cv. I risultati ottenuti determineranno il percorso nella fase successiva e il conseguente piazzamento finale.
    Le partite delle finali nazionali under 19 saranno tutte trasmesse in diretta sul canale YouTube “Federazione Italiana Pallavolo – Fipav”.
    Lì troverete i match di tutte le categorie giovanili, sia maschili che femminili: basterà accedere alla sezione LIVE e scorrere fino a che non si trova la gara interessata. LEGGI TUTTO

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    Finale Play-Off A3, Belluno e Sorrento alla bella. Mian: “Affrontiamo gara-5 con grande fiducia”

    Una stagione in una partita. E stavolta non è una frase che si presta alla retorica. Domenica 18 maggio, al PalaTigliana di Sorrento (prima battuta alle ore 18.30), si decide tutto. O meglio, si decide chi farà compagnia a Lagonegro e volerà in A2 e chi, invece, rimarrà per un’altra stagione in Serie A3: i campani della Romeo Sorrento e il Belluno Volley si preparano all’ultimo duello di una Finale Play-Off che, a prescindere dall’esito, ha regalato spettacolo. Tanto che entrambe, per i valori espressi sul taraflex, meriterebbero di obliterare il biglietto e raggiungere il “piano di sopra”. 

    Tutto in una sera, quindi. E Riccardo Mian “scalda” il braccio. Ma non prima di aver ripensato alla clamorosa rimonta nel quarto atto della serie, quando i rinoceronti hanno danzato sul ciglio del precipizio, salvo poi prendersi un successo al tie-break destinato a rimanere nella memoria collettiva.“Ho vissuto partite importanti, ma gara-4 è stata unica. Il livello di adrenalina, la posta in palio e soprattutto la reazione della squadra nei momenti più difficili sono cose che non si dimenticano. È stata una ‘battaglia’ vera, impossibile da scordare”.

    Per coronare il sogno, bisognerà violare il PalaTigliana. E ripetere l’impresa della sera di Pasqua.“Cambia il contesto, non l’approccio. Sappiamo che sarà un’altra partita durissima, ma abbiamo dimostrato di esserci, mentalmente e fisicamente. Andiamo a giocarci gara-5 con grande fiducia, consapevoli che ogni palla sarà decisiva e che servirà ancora qualcosa in più da parte di tutti. Sarà necessaria la lucidità nei momenti caldi, oltre a una particolare attenzione nei dettagli e al coraggio di osare. I nostri avversari, in casa, sono molto solidi, ma se restiamo uniti e sfoderiamo la stessa fame di domenica scorsa, possiamo mettere in difficoltà chiunque”.

    C’è un ostacolo in più da affrontare in questa fase dei play-off. Ed è la pressione.“Fa parte del gioco e, col tempo, impari a trasformarla in energia. Cerco di viverla come una responsabilità positiva: sapere che ogni cosa che fai ha il suo peso, ti aiuta a rimanere concentrato e a dare il meglio. Poi, ovviamente, è fondamentale avere compagni su cui si può contare”.

    Il Belluno Volley ha dimostrato carattere.“Siamo un gruppo vero, desideroso di lottare. E, nelle fasi complicate, nessuno si tira indietro. Giorno dopo giorno, abbiamo cementato la fiducia e questo fattore si riflette sul campo. È la nostra forza”. 

    In vista del quinto capitolo della serie finale, la società ha organizzato una serata all’Astor di Belluno, dove domenica 18 i tifosi e gli appassionati biancoblù potranno seguire la super sfida sul maxi schermo e tifare in maniera compatta per i rinoceronti, ricreando così, anche a distanza, la magia della VHV Arena.  

    (fonte: Belluno Volley) LEGGI TUTTO

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    Quale risultato otterrà Perugia alla Final Four di Champions League? VOTA il sondaggio

    È finalmente arrivato il momento di scoprire anche la squadra che conquisterà la Champions League maschile 2024/2025. Al contrario del torneo femminile, che ha visto impegnate nell’atto finale di Istanbul ben tre formazioni italiane su quattro, tutte andate a medaglia due settimane fa, a Lodz ci sarà solo Perugia a lottare per la conquista del più importante titolo continentale per club.

    Sfumate sia la Cev Cup, vinta dai turchi dello Ziraat Bank di Ankara, che la Challenge Cup, conquistata dai polacchi del Bogdanka Luk Lublin, gli umbri avranno il delicato compito di evitare, per le formazioni di Superlega, una stagione da zero titoli a livello europeo. In caso di vittoria, poi, per il club del patron Sirci si tratterebbe di una storica prima volta in Champions dopo il terzo posto del 2018 e il secondo dell’anno prima, ma anche di un nuovo successo italiano dopo il trionfo di Trento nel 2024.

    Le altre squadre in corsa sono due polacche, Jastrzebski e Zawiercie che si affronteranno nella seconda semifinale, con i primi che hanno il dente avvelenato per le ultime due finali di Champions perse consecutivamente e i secondi che sono stati battuti dal Lublin nella serie finale del campionato polacco; e i turchi dell’HalkBank, avversari di Perugia e allenati ora da Rado Stoytchev.

    Rispetto alle Finals femminili, sarà diverso anche il calendario. La prima semifinale, con Perugia, si disputerà venerdì 16 maggio, la seconda invece, quella tutta polacca, il sabato. Domenica 18 maggio le due finali che assegneranno le medaglie e la coppa.

    Venerdì 16 maggioAlle 20.00 Sir Sicoma Monini Perugia-Halkbank Ankara in diretta su Sky Sport Arena e NOW(telecronaca di Stefano Locatelli e Andrea Zorzi)

    Sabato 17 maggioAlle 14.45Jastrzębski Węgiel–Aluron CMC Warta Zawierciein diretta su Sky Sport Arena e NOW(telecronaca di Rudy Palermo)

    Domenica 18 maggioAlle 16.00Finale 3°-4° postoin diretta su Sky Sport Arena e NOW(telecronaca di Stefano Locatelli e Andrea Zorzi)

    Alle 20.00Finale 1°-2° postoin diretta su Sky Sport Arena e NOW(telecronaca di Stefano Locatelli e Andrea Zorzi) LEGGI TUTTO