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    Australian Open, Alcaraz: “Non dovevo far tornare in partita Djokovic”

    L’esperienza ha avuto la meglio. Carlos Alcaraz si è arreso a Novak Djokovic nei quarti di finale dell’Australian Open, torneo che resta maledetto per lo spagnolo, unico Slam ancora non vinto e in cui non ha mai raggiunto nemmeno le semifinali. Il numero tre del mondo è già consapevole dei suoi sbagli: “Mi sentivo come se stessi controllando la partita e l’ho lasciato rientrare nel secondo set, quello è stato il grande errore. Dovevo spingerlo oltre il limite e non l’ho fatto. In seguito credo che lui abbia iniziato a sentirsi meglio. Ho avuto le mie occasioni, ma quasi tutti i punti importanti sono andati a suo favore perché è stato più aggressivo”, ha spiegato dopo la partita. 

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    “Non pensavo si ritirasse,  nel terzo e nel quarto set era molto diverso”
    Il serbo ha accusato dei problemi alla coscia sinistra e verso la fine del primo set, prima che Alcaraz servisse per chiudere il parziale, ha richiesto un medical timeout. Una volta tornato in campo, la musica è cambiata. Alcaraz non ha retropensieri a riguardo: “L’ho visto soffrire molto e non credo abbia fatto spettacolo, ma nel terzo e nel quarto set era completamente un altro giocatore rispetto ai primi due. Non si sarebbe ritirato se avesse perso il secondo set, un giocatore che si esprime in quel modo alla fine non può aver pensato al ritiro”. Tutto resta un insegnamento utile per il futuro: “Giocare questo genere di partite mi renderà migliore. Lascio l’Australia a testa alta”. LEGGI TUTTO

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    Cev Cup, momento della verità per Novara contro Aksaray, Alsmeier: “Sono assolutamente fiduciosa”

    Serata da dentro o fuori per la Igor Gorgonzola Novara di Lorenzo Bernardi, che mercoledì 21 gennaio sera (ore 20 al Pala Igor) è chiamata a una grande prestazione per ribaltare il 3-1 subito in Turchia nell’andata dei Playoff di CEV Cup. Contro il Kuzeyboru Aksaray, le azzurre dovranno infatti ottenere una vittoria da tre punti (3-0 o 3-1) per pareggiare il risultato del primo incontro e portare la sfida al golden set di spareggio (con la formula del tie-break) che definirebbe a quel punto la qualificata ai quarti di finale. Diversamente, con una vittoria per 3-2 della Igor o con una sconfitta con qualsiasi risultato, le azzurre sarebbero eliminate dalla competizione.

    Lina Alsmeier (schiacciatrice Igor Gorgonzola Novara): “Aspettiamo questa partita dal momento esatto in cui è finita la gara di andata, in Turchia. Non eravamo ancora uscite dal campo e pensavamo già a questa sfida, al desiderio di tornare in campo e di ribaltare il risultato ma ancor più di dimostrare a noi stesse, ai nostri tifosi e alle avversarie che siamo in grado di esprimere una pallavolo migliore di quella vista ad Aksaray. Sarà sicuramente una partita molto complicata e servirà una prestazione di alto livello, ma sono assolutamente fiduciosa che la squadra abbia la possibilità di conquistare la qualificazione al prossimo turno“.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Grottazzolina, Fedrizzi: “E’ assolutamente vietato calare di intensità anche solo per un istante”

    Tra le tante storie che si sono intrecciate al Palasport di Trento domenica è chiaro che il ritorno di Michele Fedrizzi era una di quelle più attese. Indubbiamente grande emozione per lui che li è nato, sportivamente e non solo. Con quella maglia Fedrizzi ha fatto tutta la trafila del settore giovanile per poi vivere grandi stagioni e vittorie in prima squadra tra scudetto, Coppa Italia, Champions League e Supercoppa che gli valgono anche la convocazione in maglia azzurra.

    Un ritorno a casa speciale dunque per lui che lo ha festeggiato come meglio era impossibile (quasi) fare con 16 punti messi a referto e una presenza costante in ogni fondamentale. Insomma una giornata speciale sia per lui sia per la Yuasa Battery, nel vortice di emozioni che lo hanno chiamato in causa davanti a 3200 spettatori. 

    “E’ stata una bellissima gara. Non solo perchè siamo riusciti a portare via un punto molto importante per la nostra classifica ma per tutto quello che si è visto in campo. Poi è chiaro che per me giocare in quel palas è sempre una grandissima emozione. Oggi più che mai mi sono realmente reso conto della bellezza del percorso che ho fatto qui fin dalle giovanili e questa gara me la sono goduta proprio tutta”.

    Emozioni importanti per Michele Fedrizzi che a Trento è cresciuto ma che da due anni è un idolo e riferimento assoluto per la Yuasa Battery Grottazzolina con cui ha conquistato la promozione in Superlega (impossibile dimenticare il suo storico ace decisivo a Siena in finale) ed ora marcia spedito in questo girone di ritorno fantastico per la Yuasa iniziato dal blitz di Monza. Nelle sei gare fin qui disputate nel girone di ritorno sono 13 i punti conquistati (15 in totale con iu due maturati nel girone di andata) dalla squadra di coach Ortenzi che mantiene un vantaggio di cinque lunghezze nei confronti dell’ultima piazza occupata da Monza.

    Ancora cinque giornate da giocare al massimo, spingendo in ogni gara per alimentare il sogno chiamato salvezza, che questa Yuasa insieme al suo pubblico vogliono raggiungere insieme. Ma le insidie ci sono in ogni momento e lo stesso Fedrizzi sa bene che occorre mantenere altissima l’asticella dell’attenzione. 

    “La continuità è molto importante perché in poche settimane si può ribaltare la classifica. Basta guardare la graduatoria e si vede che siamo ancora tutti li in zona salvezza e con addirittura i play-off neanche troppo distanti. E’ un equilibrio incredibile e un livello veramente molto alto. E’ assolutamente vietato calare di intensità anche solo per un istante e serve spingere sempre al massimo in ogni momento di ogni singola gara”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Australian Open, Djokovic batte Alcaraz: “Tra le partite più epiche che abbia mai giocato”

    Sono servite oltre tre ore e mezza di gioco, ma alla fine Novak Djokovic si è imposto su Alcaraz in quattro set (4-6, 6-4, 6-3, 6-4), guadagnandosi così l’accesso alla semifinale degli Australian Open, dove affronterà Zverev. “Voglio prima di tutto ribadire la mia ammirazione e il mio rispetto per Carlos, è un ragazzo fantastico, il più giovane numero uno al mondo della storia, 4 Slam vinti. Sono certo che lo rivedrò ancora tante volte, anche troppe volte rispetto a quelle che vorrei – ha commentato il serbo dopo il match -. È stata una delle partite più epiche che abbia mai giocato. Il problema muscolare? Non voglio rivelare troppo. A un certo punto, quello che ho preso, ha iniziato a funzionare. Dovrò prendere un’altra dose del farmaco. Se avessi perso il 2°, mi sarei potuto ritirare. Carlos è stato troppo esitante e io ho iniziato a muovermi meglio”. E a proposito della prossima sfida contro il tedesco ha aggiunto: “Spero di stare al massimo venerdì perché Sascha sta giocando benissimo. Abbiamo un patto con Zverev: fino a quando io gioco, lui deve farmi vincere negli Slam”.

    “Bisognava prendere dei rischi”

    Il serbo si è poi soffermato ulteriormente sul problema all’inguine accusato nel primo set: “Non vuoi giocare con degli infortuni, ma bisogna adattarsi alle circostanze – ha spiegato -. Mi era già successo qui a Melbourne nel 2021 e nel 2023. Spero che la giornata di recupero in più mi aiuti, nel momento il cui corpo si raffredderà riuscirò anche a capire quale sia la realtà. Sicuramente i farmaci hanno aiutato e in situazioni come queste devi rischiare di più: non volevo che gli scambi si allungassero e avevo la sensazione che lui guardasse più a quello che facevo io. Questo ha pagato e sono molto orgoglioso di quanto fatto”.   LEGGI TUTTO

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    Perugia prepara la sfida con Novara, la nuova arrivata Anchante: “Sono entusiasta di iniziare”

    La Bartoccini MC Restauri Perugia ha ripreso i lavori dopo i due giorni di riposo post Milano. Nella mattina di martedì 21 gennaio le Black Angels hanno svolto una seduta in sala pesi per poi ritrovarsi nel tardo pomeriggio al Pala Barton Energy per un allenamento tecnico.

    Domenica mattina ci sarà la rifinitura che anticiperà la settima giornata del girone di ritorno, con le Black Angels impegnate tra le mura di casa contro la Igor Gorgonzola Novara di coach Bernardi (fischio d’inizio alle ore 16.00). Intanto, a parlare per la prima volta da giocatrice delle Black Angels, è l’ultima arrivata Yadhira Anchante, palleggiatrice peruviana nata a Lima il 19 novembre 2002.

    “Più che sorpresa ero davvero emozionata – ammette ai microfoni della società la regista ventiduenne -. Una volta finito il college, non sapevo quale sarebbe stato il mio prossimo capitolo. Sapevo solo che volevo giocare a pallavolo a livello professionistico in uno dei migliori campionati del mondo. Tuttavia, sapevo anche che sarebbe stato difficile trovare una squadra perché eravamo già a metà stagione. Quando però il mio agente mi ha parlato per la prima volta di Perugia, ero felicissima e non ci ho pensato due volte a venire. Sono molto grata di essere qui”.

    Yadhira racconta anche dell’accoglienza ricevuta a Pian di Massiano:

    ⁠”Sono super emozionata per l’opportunità di potermi allenare di più con la squadra e giocare. Tutti sono stati davvero gentili e disponibili fin dall’inizio con me”.

    La palleggiatrice peruviana racconta poi più nel dettaglio la giovanissima carriera nel mondo della pallavolo:

    “Gioco a pallavolo da quando avevo nove anni. Inoltre, gioco con la nazionale peruviana da quando ne avevo tredici. Ho militato in molti campionati sudamericani e mondiali a livello giovanile. Tuttavia, una volta arrivata in America, ho smesso di giocarci perché i tornei dei College si svolgevano contemporaneamente. Quindi sì, pratico questo sport da molto tempo. E ora sono entusiasta di iniziare la mia carriera da professionista qui in Italia”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Aimone Alletti, l’oro di Taranto: l’umanità, lo spessore, la leadership, l’amore per la famiglia

    Diciotto stagioni, ci scherziamo su. Quasi una maggiore età pallavolistica con la lettera A davanti. Ma è questo il quantitativo di annate che emergono dal curriculum di una delle certezze della Superlega, ovvero Aimone Alletti. La percentuale delle stagioni che Alletti ha trascorso in quel di Taranto, alla Gioiella Prisma, supportano la riflessione legata al fatto che la Puglia è senza dubbio la sua storia professionale più lunga, certamente quella in cui Aimone ha avuto modo di utilizzare tutto ciò che si è sedimentato in anni di grande e lungimirante formazione.

    “La carriera me la sono costruita da solo. Quando ho incominciato a sedimentare l’esperienza in serie A non avevo pretese diverse da quelle di ritagliarmi il mio spazio e avere il mio posto, senza alcuna falsa promessa da parte delle società. Non volevo nulla se non avere la possibilità di giocare e di mettermi alla prova. Anche a Taranto è successo così. È stato un arrivo molto particolare, lo ricordo come fosse ieri. Arrivavo da un piccolo problema di salute legato al cuore e il Presidente e la società furono tra i pochi a darmi quella fiducia e a presentarmi un progetto che potesse stimolarmi in un anno in cui volevo davvero rimettermi in gioco e da lì è partita un’avventura che in cinque anni mi ha sempre convinto a rinnovare l’impegno preso. Ecco perché Taranto la considero un po’ una seconda casa”.

    Foto Walter Nobile

    Ho sempre pensato che lei fosse un erede naturale di Birarelli e Tencati.

    “Beh, ricevere questo complimento non può che farmi piacere. Sono stati compagni di squadra, e di Birarelli riconosco le sue doti morali e caratteriali e mi ci rivedo abbastanza. Di Tencati le posso parlare anche dell’aspetto mentale che era in grado di fare la differenza e aver appreso tanto da loro, anche a livello umano, già appena maggiorenne è stato importante. Ma non sono i soli”.

    Vada avanti lei.

    “Mi piace ricordare anche Finazzi, con cui ho avuto piacere di lavorare a Crema, così come ho avuto la fortuna di lavorare con Vujevic a Perugia nei suoi ultimi anni di carriera. Lui era capace di fare qualcosa come la finta rincorsa della pipe e il palleggio alla sua età, che all’epoca forse vedevi fare da due o tre persone e lo faceva con una naturalezza disarmante. Posso dirle anche Kazyiski, o Papi, che adesso è il mio secondo a Taranto e mi fa sempre specie pensare a quando giocavamo dalla stessa parte del campo. Poi non posso non avere un pensiero per Cazzaniga”.

    So che anche lei, come Elia, come Rosso, è stato molto toccato dalla vicenda umana che lo ha riguardato. Perché?

    “Perché l’ho vissuto in prima persona, perché con questa persona che per anni lo ha circuito con una storia completamente fasulla, io ci ho parlato varie volte. Quando però sei così accanto ad una persona e vedi la felicità nei suoi occhi, vai al di là di ogni sospetto e lasci correre per non rovinare tutto. Una volta che la situazione è però degenerata, abbiamo capito che l’unico modo per fargli aprire gli occhi era dargli uno scossone e andare pubblicamente in fondo alla cosa. Adesso lo vedo meglio, ci siamo rivisti per un caffè perché anche lui gioca in B qui in Puglia e la situazione è migliorata parecchio”.

    Foto di Lega

    Si capisce che per lei è un anno particolare.

    “Mia figlia ha cominciato le elementari a La Spezia e quindi non ho mia moglie e le mie figlie con me. Cominciano ad essere grandi, le distanze iniziano ad essere un tema e io non posso più pensare di non dare una stabilità alla famiglia, quindi è un anno in cui inevitabilmente le riflessioni le cominci a fare. Poi è la diciottesima stagione, quindi anno di bilanci, e anno in cui ti rendi conto che contro alcuni giovanissimi non puoi pensare di esprimerti al massimo la domenica in Superlega per tutta una gara. Dall’altro lato però, quando entro in campo e sul 2-0 riusciamo a recuperare il risultato e a portare a casa un punto come contro Grottazzolina, con me in campo, allora lì mi rendo conto che esserci e affrontare l’avversario è una grande emozione e mi inorgoglisco parecchio. Oltre a divertirmi”.

    Le partite uno come Alletti le può ancora cambiare, questo lo dico io. Cosa porta dentro il campo in quei frangenti?

    “L’esperienza, il carattere che formi quando sei diciottenne, nei luoghi in cui hai imparato a vivere tante situazioni nelle quali maturi una grande consapevolezza di te e dei tuoi mezzi. Magari ti rendi conto che negli anni della maturità non apporti grossi benefici tecnici perché i nuovi che volano in confronto a te, sono fisicamente superiori, ma alle volte non serve solo quello. Metto tranquillità, forse ci sono per qualche consiglio o per dare uno stimolo in più. Mi piace pensarla così”.

    foto Lega Volley

    Facciamo anche un bilancio di questi cinque anni. Di cosa si sente più orgoglioso?

    “Di essere sceso di categoria qualche anno fa e di averci messo il cuore per costruire questa storia. Sento molta riconoscenza da parte di tutte le persone che hanno vissuto con me questa parte della carriera e di chi ha fatto parte e fa parte della società. Essere ancora qui e cercare di difendere la categoria dopo tutto questo tempo per me è stato importantissimo”.

    Lei ci crede nella salvezza?

    “Assolutamente sì, penso che lo abbiamo dimostrato anche nell’ultima gara. Siamo un gruppo affiatato di persone perbene e credo che lo meritiamo”.

    Poi cosa c’è dopo quest’anno?

    “Non sono ancora in grado di rispondere. Sento il richiamo della mia vita da papà, questo si può dire”.

    Foto Instagram Aimone Alletti

    Non ci lasci senza l’Alletti leader in campo. Questa deve essere una promessa.

    “Ci penseremo più avanti!”.

    È felice della carriera fatta?

    “Molto”.

    Che cosa è stato importante? Lei ad esempio non ha mai vinto uno scudetto. Lo vive come un minus?

    “No, perché sono state importanti le emozioni provate in alcuni anni e in alcuni momenti della mia vita pallavolistica. Posso dirle di averle provate dentro il campo. Questo è più importante di riuscire a cucirsi uno scudetto senza lottare, ad esempio. È un mio parere, ma ho sempre preferito costruire io ciò che poi ho avuto modo di provare con la pallavolo e con il mio lavoro”.

    Di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Verso il big match Milano-VakifBank, Lavarini e Sylla: “Prova cruciale per ribaltare la classifica”

    La Numia Vero Volley Milano si prepara a vivere una grande notte di CEV Champions League. Mercoledì 22 gennaio alle ore 20:00 (diretta su DAZN e Sky Sport), al Palalido di Milano, Orro e compagne affronteranno l’attesissimo ritorno contro la corazzata turca del VakifBank Istanbul. Un big match cruciale che segnerà anche la chiusura della Pool C per le ragazze di coach Lavarini.

    La posta in palio è davvero alta, ed entrambe le squadre ne sono consapevoli: la prima classificata del girone accederà direttamente ai quarti di finale, evitando un turno aggiuntivo. Per conquistare la vetta della Pool, Milano dovrà vincere con un risultato netto, senza concedere alcun set oppure 3-1 e poi guardare il quoziente punti. All’andata, infatti, le meneghine si erano arrese con un secco 3-0 in Turchia, subendo l’unica sconfitta nel loro percorso in Europa.

    Un vero e proprio classico del volley internazionale. Per la terza volta negli ultimi quattro anni, le due formazioni si sfidano nella fase a gironi della massima competizione europea per club. Tra le ex della partita per Milano Paola Egonu e Nika Daalderop, compagne di squadra a Istanbul nella stagione 2022/23, quando poi a Torino alzarono al cielo il trofeo.

    Sono ancora disponibili biglietti per assistere alla grande sfida. VolleyNews ti regala l’opportunità di vivere una serata indimenticabile: clicca qui per ricevere il codice per acquistare il tuo biglietto a soli 5€!

    Per questa stagione qualche movimento per la formazione turca, che conferma la sua panchina sempre saldamente guidata da coach Guidetti. La partenza di Gabi – approdata tra le fila di Conegliano – ha visto l’arrivo in Turchia di Bosetti. Rientro in patria invece per Thompson e Ogbogu. Si sono unite alla squadra anche la cinese Yuan e da Novara la schiacciatrice Markova. Tra le super confermate Ozbay, Gunes, Akbay, Frantti e il libero Aykac Altintas.

    Stefano Lavarini, allenatore Numia Vero Volley Milano: “La sfida contro il VakifBank rappresenta per noi un’occasione per provare a ribaltare la classifica del girone. Un risultato positivo ci permetterebbe di accedere direttamente ai quarti di finale, evitando così una trasferta di Champions nella settimana della Final Four di Coppa Italia. Nonostante il fitto calendario delle ultime tre settimane, siamo riusciti a lavorare al completo con maggiore continuità in allenamento, e i progressi sono evidenti. Quella di domani sarà quindi una prova cruciale: un confronto contro una squadra di altissimo livello che ci offrirà l’opportunità di misurare i nostri miglioramenti”.

    Myriam Sylla, schiacciatrice Numia Vero Volley Milano: “Conosciamo bene l’importanza di questa sfida, che potrebbe consentirci di raggiungere la vetta della Pool. La partita arriva in un momento cruciale per noi, in cui è fondamentale consolidare certezze e sicurezze. All’andata non siamo riuscite a esprimerci al meglio, anche a causa di alcune assenze. Ora speriamo di riuscire a imporre il nostro gioco e il nostro ritmo, conquistando punti preziosi. Sono fiduciosa, perché stiamo lavorando bene. Sulla carta ce lo stiamo meritando, ora bisognerà farlo sul campo”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Ritorno quarti Challenge Cup: Chieri ospita il Benfica forte dell’1-3 dell’andata

    La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 si appresta a giocare la prima partita di questa stagione al Pala Gianni Asti. L’impegno che porta le biancoblù nell’impianto torinese (che ospiterà anche i match di campionato con Scandicci e Milano) è il ritorno dei quarti di finale della CEV Challenge Cup contro il Benfica. L’appuntamento è per domani, mercoledì 22 gennaio, con fischio d’inizio alle ore 20.La serie riparte dalla vittoria per 1-3 che Spirito e compagne hanno conquistato l’8 gennaio a Lisbona. Il risultato garantisce un vantaggio nell’ottica del passaggio del turno per cui sarà sufficiente perdere 2-3 o eventualmente aggiudicarsi il golden set di spareggio, ma le chieresi puntano a chiudere la pratica con una vittoria, anche per mantenere l’imbattibilità nelle coppe europee che arriverebbe a 33 risultati utili in altrettante partite giocate. Il primo set stagionale perso in Challenge nella gara d’andata è, se mai ce ne fosse bisogno, un ulteriore monito a non prendere sottogamba la formazione portoghese, che si è confermata ordinata e solida e andrà affrontata con la massima determinazione e concentrazione.Il servizio a bordo campo durante la partita verrà svolto dalle ragazze dell’ARC Brume, in questi giorni ospiti della Reale Mutua Fenera Chieri ’76 nell’ambito della nuova collaborazione con la Federazione Catalana e il Cuneo Volley maschile.Chi fra Chieri e Benfica passerà il turno conoscerà giovedì l’avversaria che affronterà in semifinale. Sarà l’Olympiacos o il Galatasaray. Nella gara d’andata le turche hanno vinto 0-3 in Grecia.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO