consigliato per te

  • in

    Macerata vola in A1! La Cbf vince anche gara-2 contro Messina e conquista la promozione

    Al PalaRescifina l’Akademia Sant’Anna Messina non riesce nell’impresa di portare la serie di Finale a gara-3. La Cbf Balducci Hr Macerata si impone 1-3 (25-18, 19-25, 23-25, 21-25) e, dopo Omag Mt San Giovanni in Marignano, è la seconda formazione a conquistare la promozione in A1.

    [IN AGGIORNAMENTO]

    Akademia Sant’Anna Messina 1Cbf Balducci Hr Macerata 3 (25-18 19-25 23-25 21-25)

    Akademia Sant’Anna Messina: Carraro 3, Vernon 13, Olivotto 6, Diop 22, Rossetto 20, Modestino 4, Caforio (L), Mason. Non entrate: Trevisiol, Guzin, Norgini (L), Babatunde, Bozdeva. All. Bonafede. Cbf Balducci Hr Macerata: Caruso 9, Decortes 17, Bulaich Simian 12, Mazzon 10, Bonelli 3, Battista 16, Bresciani (L), Morandini, Fiesoli. Non entrate: Busolini, Fabbroni, Orlandi, Sanguigni, Allaoui. All. Lionetti. Arbitri: Scotti, Gaetano. Note – Durata set: 27′, 26′, 31′, 27′; Tot: 111′. MVP: Bonelli. LEGGI TUTTO

  • in

    Giro d’Italia, presentata la maglia rosa del 2025 a Verona

    A Verona è stata presentata la maglia rosa del 2025. “La maglia rosa è un’icona del mondo sportivo italiano. Siamo orgogliosi di poter rafforzare il lancio di Luman attraverso una sponsorizzazione di tale prestigio. Mantenendo saldi la sua specializzazione e il suo dna di qualità e comfort, il brand si rinnova per riscrivere il futuro dell’underwear maschile. La maglia rosa è il primo e deciso passo di questo ambizioso percorso e siamo sicuri ci garantirà soddisfazioni e grandi emozioni”. Matteo Veronesi, membro del board Oniverse, non nasconde l’entusiasmo alla presentazione della maglia rosa griffata dal gruppo scaligero. 

    Cunego: “La maglia rosa ti entra dentro”
    A suggellare la presentazione del nuovo simbolo del primato della corsa a tappe italiana chi il Giro lo ha vinto nel 2004, il veronese Damiano Cunego. “La maglia rosa è qualcosa che ti entra dentro. È la maglia che ogni corridore sogna, quella che cambia la tua carriera e il modo in cui vivi il ciclismo. Essere qui a Verona, la mia città, per celebrare il lancio della versione 2025 è davvero emozionante”. LEGGI TUTTO

  • in

    Atp Madrid, Alcaraz ancora in dubbio: giovedì prevista una conferenza stampa

    Madrid sì o Madrid no? Carlos Alcaraz non ha ancora sciolto le riserve per la partecipazione al Masters 1000 spagnolo. La sua presenza è in dubbio dopo il problema all’adduttore destro accusato domenica, nel corso della finale di Barcellona contro Holger Rune. Il murciano si è sottoposto a degli esami strumentali, ma il risultato non è ancora noto. Un indizio, però, arriva dal campo. Come riportato da Cadena Ser, Alcaraz – che in questi giorni è stato impegnato in alcune attività promozionali (tra cui la presentazione della docuserie a lui dedicata) – non si è ancora allenato alla Caja Magica. Giovedì alle 12.30 è prevista una conferenza stampa in cui Alcaraz dovrebbe chiarire la sua posizione. In caso di conferma di partecipazione, Carlitos debutterebbe sabato contro Bergs o Nishioka.

    Alcaraz e il torneo di casa

    Alcaraz vanta due titoli a Madrid, nel 2022 e nel 2023. Lo scorso anno, invece, ha perso ai quarti contro Rublev, interrompendo una striscia di 14 successi consecutivi alla Caja Magica. “Fisicamente mi sento bene, ho fatto alcuni test e aspetto i risultati – aveva detto martedì sera durante la presentazione del suo documentario per Netflix – Noi giocatori siamo abituati a giocare con dei fastidi, quindi spero di potermi godere fino in fondo il torneo di Madrid”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Atp Madrid, i risultati degli italiani: Fognini eliminato, più tardi Cobolli

    Fabio Fognini saluta il Masters 1000 di Madrid. Dopo aver superato le qualificazioni, il ligure ha perso al primo turno contro il serbo Laslo Djere, n. 71 al mondo, con il punteggio di 6-2, 6-3 in poco più di un’ora di gioco. Fognini ha pagato le fatiche della “maratona” di martedì con Hijikata (durata quasi tre ore) e non mai riuscito a impensierire Djere. Pesano anche i numeri dell’azzurro, con 34 errori gratuiti commessi (contro appena 3 vincenti), 7 doppi falli e appena il 47% di prime in campo. Nel primo set, indirizzato dal break nel quarto gioco, Fognini ha vinto appena un punto in risposta. Nel secondo parziale, invece, l’azzurro era riuscito a conquistare il break in apertura – sfruttando alcune disattenzioni dell’avversario – ma ha poi perso i quattro game successivi. Fabio tornerà in campo agli Internazionali d’Italia grazie a una wild card. LEGGI TUTTO

  • in

    Freccia Vallone, Pogacar vince la classica delle Ardenne. La classifica

    La Freccia Vallone è di nuovo di Tadej Pogacar. Due anni dopo la prima volta, lo sloveno torna a vincere il secondo round del Trittico delle Ardenne. E stavolta lo fa da dominatore assoluto, con un’azione sbalorditiva sul Muro di Huy. Partito a 500 metri dal traguardo, Pogacar ha staccato tutti i rivali senza mai alzarsi sui pedali. Imprendibile per tutti, in una giornata in cui era atteso il testa a testa con Remco Evenepoel. Alla fine, però, il belga si è dovuto accontentare del nono posto, arrivato all’arrivo con 16 secondi di ritardo su Pogacar. Alla sesta vittoria stagionale (la terza gara di un giorno dopo la Strade Bianche e il Giro delle Fiandre), il campione del mondo ha finalizzato uno splendido lavoro di squadra da parte della UAE Emirates. Il team ha lavorato al meglio per Pogacar, con il forcing finale iniziato già a 8 km dal traguardo sulla Cote de Cherave per allungare il gruppo. Nel finale ci ha pensato lo sloveno che ha chiuso con 10 secondi di vantaggio sul francese Kevin Vauquelin, secondo davanti a Tom Pidcock. Non è arrivato al traguardo, invece, il danese Skjelmose: vincitore domenica scorsa della Amstel Gold Race, il corridore della Lidl-Trek è caduto a 40 km dal traguardo in prossimità di uno spartitraffico e ha abbandonato la gara.

    Pogacar: “Alla Liegi proverò a vincere ancora”

    “Vincere di nuovo qui è una bella sensazione, con questo finale duro e su questa bellissima salita – ha spiegato Pogacar dopo la gara – È stata dura anche per il meteo, ma averla chiusa con una vittoria significa molto. Abbiamo corso molto bene come squadra, seguendo il piano che avevamo”. Adesso per Pogacar c’è nel mirino la Liegi-Bastogne-Liegi, in programma domenica: “Saremo praticamente la stessa squadra: proveremo a fare un’altra grande gara e cercare di vincere ancora”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Finali Play Off SuperLega Credem Banca: la programmazione di Gara 1

    Finali Scudetto SuperLega Credem BancaLa programmazione di Gara 1: si parte alla ilT Quotidiano Arena domenica 27 alle 18.30
    Nell’attesa di conoscere la seconda formazione che si giocherà con l’Itas Trentino lo Scudetto di SuperLega Credem Banca 2024/25, viene resa nota la programmazione di Gara 1. La prima battuta del primo atto delle Finali sarà domenica 27 aprile alle 18.30, con diretta TV e streaming in contemporanea su Rai Sport, DAZN e VBTV.

    Gara 1 – Finali Scudetto SuperLega Credem Banca
    Domenica 27 aprile 2025, ore 18.30Itas Trentino – Vincente Semifinale Perugia/CivitanovaDiretta Rai Sport, DAZN, VBTV
    Di seguito le altre date previste delle Finali, che saranno ufficializzate una volta nota la seconda finalista: 27, 30 aprile, 4, 7 e 11 maggio 2025 LEGGI TUTTO

  • in

    Menicali: “Cosa ha di speciale Cagliari? Il fattore CUS. Vi spiego in cosa consiste”

    Cosa spinge un ragazzo nato a Moncalieri, cresciuto in B1 a Biella, dove tra le altre cose incrocia il suo allenatore di questa stagione Lorenzo Simeon, a diventare da anni la bandiera del Cus Cagliari, nonché il capitano e colui che è dietro l’autentico miracolo che si è manifestato ai quarti di finale, quando gli isolani hanno mandato a casa la prima della classe San Donà? 

    È una domanda a cui da anni cerco di dare una risposta semplice, ma in realtà è molto articolata, perché col tempo si aggiungono continuamente dei tasselli utili a spiegarne la genesi. 

    La verità è che non c’è una sola ragione perché Michael Menicali sia diventato così cagliaricentrico, ma una serie di fattori di natura sentimentale, affettiva, personale che lo hanno spinto ad arrivare fino a questo capitolo della storia. Questo capitolo si è concluso con una sconfitta nelle semifinali playoff contro Lagonegro, che non è però il segno di una stagione giocata a bassa quota, quanto la fine di un sogno in cui si è andati davvero più avanti di ogni aspettativa.

    “È finita in un mix di rammarico per non aver continuato sulla scia dei quarti e la consapevolezza di aver fatto più di ciò che ci si aspettava da noi. Lagonegro è stata più forte e più consapevole di dove volesse arrivare, mentre noi abbiamo forse pagato i quarti giocati davvero bene. Dovevamo mantenere quella carica e non siamo riusciti a bissare. Loro hanno avuto il merito di giocare due partite davvero ottime, noi abbiamo il rammarico di aver giocato due primi set, sia all’andata che al ritorno, in cui se avessimo vinto, chissà dove saremo arrivati. Ma con i se e con i ma non si arriva da nessuna parte. Resta la soddisfazione per la stagione che è stata”

    Siete stati la vera sorpresa dei quarti.

    “Venivamo da cinque sconfitte nelle cinque gare precedenti all’inizio dei playoff. Ma il gruppo c’era e c’è sempre stato in tutta la stagione. Abbiamo capito che quel gruppo poteva andare al di là del set o set e mezzo in cui faceva bene o era capace di farlo con qualsiasi squadra e siamo arrivati ai playoff senza la pressione di dover fare risultato, ma con la volontà di far capire dove si poteva arrivare. La prima gara a San Donà è stata una bellissima vittoria ottenuta giocando liberi e ci ha dato una carica enorme. Ho visto i ragazzi ritrovare quelle certezze che nella seconda fase dell’anno avevamo un po’ perso e in gara due siamo riusciti ad amministrare il fattore campo, che dopo tanto tempo è stato bello ritrovare con tanto calore nel nostro palazzetto”

    Lei quando ha cominciato a credere che si poteva ribaltare il pronostico?

    “Al terzo set di gara due. Dentro di me ho provato l’emozione di aver superato uno scoglio e ho pensato che ce l’avremo potuta fare. È così che abbiamo affrontato il quarto set punto a punto e abbiamo staccato San Donà nel finale”

    Il segreto del Cus Cagliari è apparso proprio il fattore Cus. Mi rendo conto sia difficile da spiegare a chi non vive un contesto così. Ma proviamoci.

    “Ne ho parlato con Marinelli, che per me ormai è come un fratello. Viviamo un ambiente in cui nel bene o nel male trascorriamo ore e ore ogni giorno negli impianti, che sono un po’ palestra, un po’ palazzetto, ma anche un po’ un mondo nel quale a fine allenamento o il giovedì diventano uno spazio ricreativo dove bere una birretta e trovarsi con tutti gli atleti di altre discipline. Viviamo una squadra e un gruppo in cui ti senti parte di qualcosa, ti senti di appartenere un progetto. È un modo che ti porta a stare dentro a quel mondo, tra l’altro senza sentire pressioni che in passato mi è capitato di vivere in altri ambienti”

    Menicali, Marinelli e Gozzo come zoccolo duro. Insieme ad un gruppo di giovani molto promettenti, tra cui Biasotto e Rascato.

    “Gara due l’abbiamo giocato tutti con il sangue negli occhi. Morgan psicologicamente ha retto molto bene, lo stesso anche Ciardo, ma in generale tutta la squadra. Rascato è il risultato di chi si sta allenando veramente molto bene e poi in campo riesce a dare tutto. Con Marinelli, ripeto, c’è un rapporto di fratellanza e spero di ritrovarci nella stessa squadra ancora per molto tempo. Gozzo è arrivato quest’anno ed è stato una bella scoperta”

    Simeon?

    “Con Lollo avevo giocato già in B a Biella. Lui e Alessio Marotto sono riusciti a tenere la squadra anche quando non riuscivamo a girare come all’inizio e va il merito di essere stati capaci di lavorare sulle nostre fragilità”

    Il prossimo anno quanta voglia c’è di rimanere al Cus Cagliari?

    “Ci sono buone possibilità che ciò avvenga. Per me ormai è casa. Ho comprato anche casa a Quartu Sant’Elena, vicino Cagliari, quindi la voglia di restare c’è tutta”

    L’estate nel mondo del beach con Balsamo è confermata?

    “Assolutamente sì, anche se scherzando gli ho detto di non venire a gufarmi ai quarti e in semifinale per poter cominciare prima a pensare alle tappe. Però scherzi a parte, ci ritroveremo e vorremo riuscire a giocare il campionato italiano, almeno per qualche tentativo di qualifica”

    Di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

  • in

    L’ABBA Pineto blinda Matteo Zamagni per la stagione 2025/26

    Un’altra conferma eccellente in casa ABBA Pineto. Dopo la guida tecnica, affidata ancora a Simone Di Tommaso, il sodalizio del Presidente Guido Abbondanza ha prolungato l’accordo con Matteo Zamagni. Il centrale, classe 1989 e originario di Cesena, rimarrà dunque all’ombra della Torre di Cerrano dopo una prima annata in cui ha non soltanto offerto garanzie sul campo (205 punti, 57.6% di efficacia offensiva e 37 muri vincenti), ma ha saputo garantire al giovane roster biancoazzurro quella iniezione d’esperienza necessaria in un campionato impegnativo come la Serie A2.
    «Sono molto contento – dice Matteo Zamagni – e ringrazio la società e l’allenatore per avermi voluto qui a Pineto anche per la prossima stagione. Sono davvero orgoglioso di ciò che abbiamo costruito quest’anno. Abbiamo dimostrato che anche i momenti di difficoltà d’inizio stagione facevano parte di un percorso di crescita affrontato da una squadra giovane, con tanti esordienti nella categoria. Giocatori come Mattia (Catone) o Flavio (Morazzini) sono cresciuti tantissimo, anche i due stranieri (Kaislasalo e Baesso) hanno fatto bene al loro primo anno in Italia, Paolo (Di Silvestre) a mio avviso ha giocato una grandissima stagione e anche Luca (Presta), dopo un momento un po’ difficile, ha dimostrato di che pasta è fatto. Onestamente non vedo già l’ora di ricominciare perché se è vero che ci saranno dei volti nuovi, so già che ritroverò tanti ragazzi che hanno vissuto con me la stagione appena conclusa e coi quali voglio costruire qualcosa di ancora più importante, continuando a riempire un Palavolley dove, con quell’atmosfera e quell’energia viste quest’anno, possiamo battere chiunque. Non mi resta che augurare un buon riposo a tutti, pronti a ritrovarci, in campo e coi pinetesi sugli spalti, carichi per una nuova stagione da affrontare insieme». LEGGI TUTTO