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Riccardo Romoli: “Non mi sento un leader, ma so supportare i compagni”

Più che utilizzare il linkediniano termine “carriera”, per Riccardo Romoli è bene parlare di “percorso”. Di una strada contornata da una faticosa gavetta, e nella quale il cartello con la scritta Sarlux Sarroch rappresenta una direzione obbligata da ormai moltissimi anni. Anni nei quali, come dice spesso Romoli, il rinnovo di contratto è avvenuto tramite una stretta di mano, in una società con la quale lo scorso anno ha giocato il miglior campionato della sua vita, trionfando in Serie B con oltre 700 punti all’attivo ed arrivando in Serie A3 con la fiducia di poter fare qualcosa di buono esattamente come negli anni precedenti:

Posso limare ancora qualcosina. Per essere il primo anno, parlo a livello individuale, non posso non essere soddisfatto però. Il campionato di A3 me lo aspettavo esattamente così, ossia diverso da quello di B e certamente molto più competitivo“.

Si sapeva dall’inizio che sarebbe stato impossibile vincere tutte le partite come lo scorso anno. Ribadisco, tutte.

Quest’anno dobbiamo sudarci ogni punto, ogni set con tutti quanti e anche l’ultima in classifica può vincere con la prima della classe. Lo scorso anno anche quando i punti che ci separavano da qualche avversaria in alcuni set erano sette o otto, si riusciva quasi sempre a ribaltare il risultato. Forse sarà stato l’effetto di essere stati primi in classifica per tutto il campionato, e quindi l’avversario, quando si tiravano fuori le unghie, alzava alle volte bandiera bianca. Ecco, in questa stagione, è impossibile che succeda“.

Foto Polisportiva Sarroch

Tutti pensavano che Romoli potesse giocare bene. Ma così bene, forse no.

Io ho la percezione che il così bene non rappresenti appieno la situazione. Ci sono state gare come quelle contro Brugherio o il derby o la prima contro Garlasco, nelle quali non ho fatto il massimo. Mi spiace quando la squadra risenta di queste giornate così, e torno sempre in palestra cercando di dare il massimo e di recuperare il ritmo in vista della partita successiva“.

Sarroch appare “Romolicentrica” alle volte. Si sente più responsabile o più lusingato di una squadra che in qualche modo dipende dal suo leader?

Più responsabile, certamente. Non mi sento un leader, questo lo dico senza problemi. Sono un capitano che cerca di supportare i compagni di squadra spesso, ma non sempre, perché mi rendo conto che alle volte ho bisogno anche io di essere tenuto su. Forse quello che emerge, alle volte, non è il romolicentrismo come lo definisce lei, ma il fatto che tengo le emozioni dentro di me e magari presto attenzione se qualche compagno è più in difficoltà di me“.

La Sarlux lavora per centrare una storica salvezza in A3. Per arrivare al traguardo è arrivato Giombini.

Sono molto contento del lavoro iniziato con Leo. Il cambio è arrivato come in tutte le società quando le cose non vanno più come dovrebbero andare. In queste prime settimane ha dato un’impronta che serviva, lavorando su una maggiore intensità in allenamento che sentiamo e abbiamo provato da subito. Quest’intensità la stiamo ancora digerendo e sono certo che i risultati cominceranno ad arrivare con costanza. Io entro in palestra ogni sera pensando che la salvezza non sia l’unico obiettivo su cui si debba lavorare“.

Foto Polisportiva Sarroch

Romoli vuole i Play Off?

Io ci credo. La classifica è corta dopo i primi posti e certamente abbiamo il dovere di provarci, visto che conosciamo il livello di tutte le avversarie. Dovremo cercare di conquistare i nostri punti in casa e magari sorprendere qualche avversario in trasferta, raggranellando punti importanti in chiave classifica“.

Lo dice alle ragazze che da quest’anno allena all’Aquila Cagliari?

Il coach Tiziano Vacca e Alessio Cadeddu mi hanno chiesto di dare una mano e, visto che sto acquisendo il patentino di allenatore, riesco parzialmente a dare una mano, anche con la Seire A3 da giocare. Sta andando molto bene per le ragazze della Serie C, che purtroppo riesco raramente a seguire in campionato. È un test questo primo anno nel femminile“.

Si ha la sensazione che lei voglia ancora investire tanto nella sua carriera.

Per me è il primo pensiero. Lavoro nel settore sportivo, ma lo spazio per il percorso in Serie A è fondamentale, e spero di potermi togliere ancora molte soddisfazioni nel suo proseguimento“.

di Roberto Zucca


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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