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Paola Egonu in vetta a tutte le classifiche: “Ma le statistiche sono solo numeri”

Il ritorno di Paola Egonu nel campionato italiano non ha certo deluso le attese in termini di numeri: dopo 18 giornate l’opposta dell’Allianz Vero Volley Milano è la top scorer del campionato di Serie A1 Tigotà con 379 punti, oltre che la terza per numero di ace (27) e la settima per muri vincenti (40). Dati che le sono valsi il premio di MVP of the Month assegnato dalla Lega Pallavolo Serie A Femminile per il mese di dicembre.

Per l’occasione Egonu ha risposto alle domande dell’ufficio stampa di Lega, partendo dall’esperienza in Turchia: “Quando decisi di firmare per il Vakif lo feci perché volevo uscire dalla mia comfort zone. A Conegliano stavo benissimo, negli ultimi anni avevamo vinto tutto ed avevo trovato davvero una seconda famiglia, ma per crescere ancora sia come persona che come atleta mi ero resa conto che dovevo mettermi ancora di più in gioco e fare qualcosa di più rischioso e scomodo. Avevo sempre desiderato essere allenata da Giovanni (Guidetti, n.d.r.) e gli avevo promesso che un giorno ci saremmo trovati dalla stessa parte della rete, e così è stato“.

Per una abitudinaria come me – ha raccontato l’opposta – è stato davvero difficile stravolgere tutta la mia routine ed imparare nuove abitudini, abbracciare nuove tradizioni e scoprire nuove culture sportive, ma adesso guardandomi indietro non posso che essere grata del percorso fatto. Dall’esperienza mi porto indietro tante amicizie, sorrisi, ricordi bellissimi con trionfi importanti, ma anche momenti di difficoltà e la maturità con cui li abbiamo risolti insieme, guardandoci in faccia e risollevandoci da vera squadra, chiudendo la stagione con la conquista della Champions League a Torino“.

Sulle differenze tra Giovanni Guidetti e Marco Gaspari, Egonu ha aggiunto: “Giovanni e Marco sono due allenatori diversi e come è giusto che sia ognuno ha la sua filosofia di pensiero. Io non ho le competenze tecniche per giudicarli, il mio compito quando sono in campo è solo quello di provare a soddisfare le loro richieste. Sono contenta di aver lavorato con Giò, così come sono contenta ora di lavorare con Marco, perché credo che ognuno abbia sempre qualcosa di diverso da insegnarmi“.

L’opposta azzurra non si sbilancia, invece, sulle sue prestazioni personali: “Non mi piace molto parlare di me in prima persona, perché la pallavolo è uno sport di squadra. Sembra scontato, ma spesso in una partita si mette sempre in evidenza chi mette a terra il punto finale e non chi ha fatto il lavoro sporco, magari chi si è sacrificato prima in seconda linea o chi ti ha smarcato a muro. Le statistiche individuali per me sono solo numeri, la cosa che conta è se il mio contributo come quello delle mie compagne serve a farci vincere. Come squadra sappiamo che possiamo ancora crescere e faremo di tutto per dimostrarlo sul campo“.

(fonte: Comunicato stampa)


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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