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ATP Adelaide: Sinner batte Kokkinakis in due set e vola nei quarti contro Korda. Bene al servizio, alti e bassi per l’azzurro nel gioco

Vittoria sofferta per Jannik Sinner all’ATP 250 di Adelaide. L’azzurro supera per 7-6 6-4 l’australiano Thanasi Kokkinakis guadagnandosi l’accesso ai quarti di finale, dove domani sfiderà nella notte italiana (non prima delle 3.30) Sebastian Korda. La prestazione dell’azzurro è stata discreta ma tutt’altro che impeccabile: troppi alti e bassi, soprattutto nel combattuto primo set, nel quale ha concesso quattro palle break e non è stato capace di chiudere il parziale servendo sul 5-4. Al momento decisivo si è come spenta la luce, Jannik ha incassato un parziale negativo di 10 punti a 1 commettendo una serie di errori gratuiti e rimettendo in partita un volitivo Kokkinakis. Per fortuna è riuscito ad arginare il momento negativo e al tiebreak ha alzato il livello, aggiudicandoselo per 7 punti 2. Nel secondo set ha allungato con un break nel terzo game, giocando solido e approfittando soprattutto di un calo nell’intensità del rivale. Forte del vantaggio, ha servito con buon ritmo fino al successo, spingendo in sicurezza e puntando più a spostare Thanasi che rischiare colpi a tutta.

Sinner ha chiuso con 5 Ace, il 74% di prime palle in campo vincendo il 69% di punti. Numeri buoni, ma il dato più positivo è stato l’aver salvato 6 delle 7 palle break concesse, segnale di vigore e presenza nei momenti più delicati. Kokkinakis ha giocato fino alla metà del secondo set un’eccellente partita, molto efficace al servizio ed estremamente potente e preciso nella spinta dalla riga di fondo. Con una posizione piuttosto avanzata (i suoi piedi erano letteralmente sulla riga o appena dietro), ha condotto spesso gli scambi, costringendo l’azzurro a difendersi o rincorrere; oppure cercare qualche variazione per uscire da quel pressing costruito con un diritto pesante, prima carico di spin e poi dritto nella palla alla massima velocità. Qua vengono i nodi al pettine della prestazione dell’altoatesino. Alla fine Jannik l’ha portata a casa – con pieno merito – servendo bene e soprattutto tornando all’antico, aggrappandosi alle solide certezze del suo tennis di pressione e ritmo in progressione. Infatti Sinner non è riuscito a spezzare la resistenza e forza dell’avversario con le “annunciate” novità e variazioni delle quali ha parlato nelle scorse settimane e sulle quali dice di aver lavorato molto nella off-season. Soluzioni come il back di rovescio (usato col contagocce oggi), discese a rete o palle corte hanno funzionato poco e male.

La partita ha confermato come il tennis di Sinner sia ancora un cantiere aperto. Quando Jannik ha cercato di uscire dallo scambio con la discesa a rete o velocizzando i tempi di gioco ha sbagliato troppo ed è stato incerto. Un errore seguito costantemente da una prima di servizio out al punto seguente, quindi una sorta di “doppio problema”. I pochi tentativi di smorzata sono stati inefficaci, quasi mai è riuscito a cambiare ritmo col back di rovescio o esplorando dei cross stretti a bassa velocità e massimo angolo. Questo il film della prima parte del match, contraddistinta più da dubbi che vincenti. Quando Sinner ha ripreso a macinare il suo tennis “classico”, fatto di spinta a grande velocità, intensità e grande ritmo, una serie continua di palle in progressione cercando di spostare l’avversario e rischiando l’affondo dopo essersi aperto il campo, allora sì che ha ritrovato sicurezza ed ha sfondato la resistenza del rivale. Così ha vinto il tiebreak, quindi è stato paziente in costruzione nei primi game del secondo set fino all’allungo col break nel terzo game. Una volta in vantaggio, ha capitalizzato la sua spinta inchiodando Kokkinakis nell’angolo sinistro e tutto è filato via senza altri patemi, sostenuto anche da un buon rendimento della prima palla.

Questo commento non è affatto una bocciatura alle novità che Sinner sta cercando di inserire nel suo gioco, solo la constatazione di quanto resti fondamentale la sua base storica, quella incredibile capacità di muovere la palla con grande velocità e progressione, stroncando l’avversario a furia di pallate alla fine insostenibili. È importante che Jannik abbia anche altro nella sua faretra, per usarlo quando il pressing non funziona per le capacità difensive dell’avversario o perché l’altro è bravo a non consentirgli di condurre lo scambio. C’è molto da lavorare sui tempi dell’attacco e sulla sicurezza nel chiudere sotto rete. Nella partita odierna sono state più le incertezze in quelle fasi che le giocate portate a casa.

Contro Korda nei quarti avrà di fonte un avversario che disegna il campo con colpi eleganti ed efficaci, ma anche uno che non eccelle in difesa e nemmeno nelle fasi calde. Sarà fondamentale condurre il match e servire bene per non farsi aggredire in risposta.

Marco Mazzoni

La cronaca

Il match scatta con Sinner alla battuta. Quattro prime palle, di fatto non si scambia, 1-0 Sinner. Si palleggia ad alto ritmo invece nel turno di servizio di Kokkinakis, molto aggressivo con i piedi sulla riga l’australiano. 1 pari. Il campo è segnato dalle ombre della struttura, una situazione che sembra infastidire i due in risposta. Prima difficoltà per l’azzurro nel terzo game: Thanasi prende il sopravvento spingendo forte col diritto, 0-30. Jannik sposta lo scambio sulla diagonale di rovescio, ritrova la prima di servizio e con 4 punti di fila (Ace sul 40-30) si porta 2-1. Sul 2 pari, Sinner è di nuovo sotto: prima sbaglia malamente una comoda volée di diritto dopo essersi aperto il campo benissimo col diritto; poi subisce il pressing di Kokkinakis, per il 15-40. Cancella la prima palla break spingendo bene col rovescio cross; lo aiuta un nastro fortunato sulla seconda, mentre stava conducendo un lungo scambio di ritmo. Le palle break diventano tre, erroraccio di Jannik in spinta col diritto nei pressi della rete. Si salva ancora, servizio e diritto cross. A fatica, Sinner annulla tre palle break si porta 3-2. Più efficace finora Thanasi, col suo tennis semplice, verticale di grande spinta, forte di una prima di servizio solida e di un diritto che può alternare tra palle cariche di spin e sbracciate a tutte in anticipo. Non ci sono più turni di servizio facili per Sinner… Da 30-0 si fa rimontare (incluso un doppio fallo), quindi cerca una palla corta col diritto che non riesce a mascherare, facile per l’australiano arrivare e “punire” l’azzurro. Sinner cancella di forza la quarta palla break del match. Alza il ritmo l’altoatesino, ritrova la prima di battuta e si porta 4-3. L’azzurro trova finalmente un bel game in risposta: regge, rincorre, fa colpire molte palle al rivale che sbaglia qualcosa. 30-40, prima palla break per Jannik. Non entra la prima di servizio, comanda dalla risposta Sinner ma… magia di “Kokk” in difesa!?! Jannik costruisce uno schema offensivo perfetto, avanza spingendo a tutta sul rovescio di Thanasi che stacca la mano e indovina un passante alice lungo linea tanto improbabile quanto bello. Scatta in piede il pubblico di Adelaide, è il punto del match finora, anche per importanza. Un errore col diritto costa a Kokkinakis la seconda palla break. Stavolta Sinner trova il punto esclamativo: dall’angolo sinistro spara un’accelerazione inside out micidiale, imprendibile. BREAK Sinner, 5-3, serve per il primo set. Non parte bene, affrettai tempi della spinta, 0-30. E nemmeno la prima di servizio lo aiuta. Un altro errore col diritto lungo linea gli costa lo 0-40, tre chance per il contro break per Thanasi, tutti errori di Sinner. Il quarto errore di fila, stavolta col diritto lungo linea, condanna Sinner al BREAK. Resta avanti 5-4, ma ora serve l’aussie. Sembra aver accusato il colpo Jannik, continua a sbagliare perdendo 7 punti di fila, come frastornato. 5 pari, il set entra nel rush finale. E ci entra assai male l’azzurro… errore, quindi incassa una risposta poderosa di Kokkinakis su di una seconda palla troppo centrale. 0-30 (parziale di 10-1 per l’australiano). Con un altro errore col rovescio, molto scarico di gambe, Sinner crolla 15-40, due chance per l’allungo per l’australiano. Annulla la prima buttandosi avanti, con coraggio; ritrova finalmente un bel ritmo manovrando col diritto. Parità. Col ritmo da fondo campo, Jannik ritrova fiducia ed efficacia. Con quattro punti di fila si salva Sinner, avanti 6-5. Il primo set, assai complicato, si decide al tiebreak. Inizia bene Jannik, diritto vincente per l’1-0. Lo strappo arriva nel terzo punto: gran ritmo di Sinner, sposta il rivale e lo infila col rovescio cross. 2-1 e servizio Sinner. Ora sì che il diritto dell’azzurro fila, veloce e preciso dal centro. 4-1 Sinner, Kokkinakis non difesa non regge la spinta dell’italiano. La velocità di palla di Jannik è superiore, come la sua intensità. Meno fronzoli e più sostanza nella spinta, nel ritmo. Così diventa incontenibile. Con un Ace si porta 6-2, quattro set point. Chiude 7 punti a 2 con un’altra prima palla potente. Tanta fatica per chiudere il primo parziale, con una certezza: quando Sinner ha rimesso in moto il suo “vecchio” tennis di ritmo e intensità, ha ritrovato efficacia e sicurezza.

Secondo set. inizia Kokkinakis alla battuta. Nel terzo game un classico errore gratuito ai vantaggi regala una palla break a Sinner. Se la gioca bene Jannik: risponde al centro, lavora bene lo scambio col rovescio, sposta Thanasi che arriva pesante a sinistra e affossa un back in rete. BREAK Sinner, 2-1 e servizio. Ora l’azzurro può fare corsa di testa, avanti un set e un break. Con un game laborioso consolida il break, 3-1. Kokkinakis ha accusato il colpo, è meno sicuro nella spinta col diritto, commette un doppio fallo, ma trova un Ace e resta aggrappato al match sul 2-3. Jannik continua a spingere con buon ritmo, non cerca grandi invenzioni ma resta nei suoi binari classici, puntando sulle certezze. È efficace quando riesce ad inchiodare il rivale a sinistra, in difficoltà a tornare nell’angolo più e più volte. Con l’aiuto degli errori in difesa di “Kokk”, Sinner vola 4-2 con un Ace. Pochi fronzoli e molta sostanza in questa fase nel gioco dell’azzurro, è calata invece l’intensità in quello dell’australiano, che si affida soprattutto alla prima di battuta. Resta enorme la differenza di efficacia nel tennis di Sinner tra quando cerca la chiusura sotto rete (non riuscendo) e quando punta sull’affondo in spinta. Come nel secondo punto dell’ottavo game: non chiude di volo, è ricacciato indietro, torna a manovrare e sfonda col diritto a sventaglio. Thanasi regala sul 15-30, aveva campo aperto sul lungo linea ma sparacchia in corridoio. Era una grande chance per tornare a palla break. Jannik “ringrazia”, trova lo schema servizio + diritto vincente e si porta 5-3, a un passo dalla vittoria. Serve sul 5-4 Sinner e serve da campione: chiude con due Ace (il quinto in totale del match, non molti), accedendo ai quarti di finale. Una vittoria importante, sofferta, costruita ritrovando sensazioni nelle proprie certezze. Una prestazione inferiore al servizio rispetto al primo turno e con qualche problema quando ha cercato variazioni. La strada verso un Sinner più vario in campo è ancora lunga.

[6] Jannik Sinner vs [WC] Thanasi Kokkinakis

5 ACES 9
2 DOUBLE FAULTS 3
58/78 (74%) FIRST SERVE 45/72 (63%)
40/58 (69%) 1ST SERVE POINTS WON 33/45 (73%)
12/20 (60%) 2ND SERVE POINTS WON 13/27 (48%)
6/7 (86%) BREAK POINTS SAVED 1/3 (33%)
11 SERVICE GAMES PLAYED 11
12/45 (27%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 18/58 (31%)
14/27 (52%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 8/20 (40%)
2/3 (67%) BREAK POINTS CONVERTED 1/7 (14%)
11 RETURN GAMES PLAYED 11
52/78 (67%) SERVICE POINTS WON 46/72 (64%)
26/72 (36%) RETURN POINTS WON 26/78 (33%)
78/150 (52%) TOTAL POINTS WON 72/150 (48%)


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