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Da Courmayeur: La Paolini c’è. Per Donna Vekic l’esame di cinese non finisce mai

Jasmine Paolini non ha deluso. Visto lo status di testa di serie, tutti si aspettavano (almeno) un piazzamento nei quarti al Courmayeur Ladies Open – Cassina Trophy. Missione compiuta, anche se il match contro Lucrezia Stefanini (6-4 7-5) è stato meno facile del previsto: nonostante la netta differenza in classifica (56 contro 188), la Stefanini ha giocato un match coraggioso e senza alcun miedo escenico, visto che era la sua prima volta al secondo turno di un torneo WTA.

Col suo tennis bimane, piatto, fatto di costante pressione, la Stefanini è scattata meglio dai blocchi. Pronti, via, 2-0 e 0-40 sul servizio della Paolini. Lì è stata brava “Jas” a recuperare il game, evitando di compromettere il set. È stato il preludio a quattro game di fila che hanno indirizzato il match, anche se la tenace Stefanini l’aveva ripresa sul 4-4. Lotta anche nel secondo: sembrava tutto semplice per la Paolini (rapidamente avanti sul 5-2), invece la pratese si è rifugiata sul 5-5 giocando con intensità e atteggiamento sempre positivo. Per vincere gli ultimi due game, la Paolini ha dovuto dare il meglio di sé: “Non è mai facile giocare contro un’italiana, poi lei ha un tennis atipico, gioca entrambi i colpi a due mani e quasi senza rotazione. Inoltre mi sto adattando alle condizioni di gioco: il campo è abbastanza rapido, poi l’altitudine si sente. Il lato positivo di tutto questo è che ho tirato il mio servizio più veloce!” ha detto la Paolini, che ha chiamato a raccolta il pubblico per il quarto di finale contro Dayana Yastremska. Le due si sono affrontate un mese fa a Portorose e fu vittoria per l’azzurra, che pochi giorni dopo avrebbe vinto il suo primo titolo WTA. “Ma qui le condizioni sono diverse, lei tira molto forte ed è competitiva e pericolosa, soprattutto indoor. Sarà un match complicato”. Considerazioni sensate, ma Jasmine avrà dalla sua il tifo del pubblico e le riserve d’ossigeno raccolte qualche giorno fa in cima al Monte Bianco, quando ha giocato a 3.466 metri di altezza insieme a Liudmila Samsonova. L’obiettivo Final Four è esattamente come quello per le top-50: difficile, ci mancherebbe, ma ampiamente fattibile. Nell’ultimo incontro di giornata, Ann Li ha vinto il suo settimo match di fila, rimontando un set di svantaggio a Magdalena Frech: in questo modo, ha garantito al pubblico un match da sogno contro Clara Tauson. Due ragazze giovanissime, dal sicuro avvenire, che probabilmente si ritroveranno in palcoscenici decisamente più importanti. E sempre una contro l’altra. “Oggi non ho giocato bene, soprattutto nel primo set ho commesso tanti errori – ha detto la Li dopo il 5-7 6-3 6-1 finale – però ho mostrato una grande forza mentale, anche perché in questo periodo ho davvero tanta fiducia”. Il match contro la Tauson inaugurerà la sessione serale alle ore 18, poi il programma terminerà con Paolini-Yastremska.

L’ex top-20 sta ricostruendo la sua carriera dopo un anno difficile: dopo Qinwen Zheng, doma un’altra Zheng, l’esperta Saisai. Ma la sua sfida al tennis cinese non finisce qui: nei quarti troverà la rampante Xinyu Wang, che ha estromesso l’esperta Zhang.

Esattamente due anni fa, Donna Vekic saliva al numero 19 WTA. Aveva 23 anni e sembrava lanciata verso un futuro ancora più luminoso, magari da top-10. Poi è arrivata la pandemia, infine un fastidioso infortunio al ginocchio destro che lo scorso febbraio l’ha obbligata a un piccolo intervento churirgico, effettuato in Germania. La recente sconfitta al primo turno dello Us Open le ha fatto perdere i punti conquistati due anni fa con i quarti di finale, sua miglior prestazione Slam in 32 partecipazioni. È questa la ragione per cui si è presentata al Courmayeur Ladies Open – Cassina Trophy (235.238$, Mapei indoor) da numero 97 WTA, classifica che non rispecchia – nemmeno lontanamente – le sue qualità. Lo sta dimostrando in un torneo che, nella sua zona di tabellone, sembra un Campionato Nazionale Cinese. Dopo aver superato Qinwen Zheng, si è ripetuta contro l’esperta Saisai Zheng. Ma non finisce qui: per un posto in semifinale, la sua avversaria sarà la rampante Xinyu Wang. “Temevo molto il match di oggi, lo abbiamo preparato a lungo insieme al mio coach, perché sapevamo che la Zheng è una giocatrice molto intelligente” dice la Vekic dopo il 6-3 6-4 che l’ha spinta nei quarti, in cui ha giocato un match di buonissimo livello. Molto aggressiva sin dal primo punto, ha tirato molti vincenti con il dritto e ha servito benissimo, costringendo la Zheng a rispondere molto lontano dalla riga di fondo. Avanti 5-1 nel primo set, ha avuto un attimo di rilassamento ma poi ha chiuso 6-3, mentre nel secondo le è bastato firmare un break al nono gioco. Ha un po’ tribolato nell’ultimo game, chiuso al terzo matchpoint, ma poi lei e il suo team hanno potuto alzare le braccia al cielo: “Negli ultimi due mesi ho raccolto qualche sconfitta di troppo, ma adesso sono sulla strada giusta. Adesso il mio obiettivo è giocare più partite possibili, trovare la giusta forma, riposarmi e poi partire alla grande nel 2022”. Vederla così indietro in classifica fa davvero impressione, anche se Donna preferisce non parlare di numeri. “Intanto vediamo di terminare il 2021 nel modo giusto, poi sarà il momento di pensare agli obiettivi. Per ora posso dire che i miei sono molto, molto ambiziosi”. In fondo l’età è ancora dalla sua parte, soprattutto in un tennis che ha visto le carriere allungarsi a dismisura grazie ai nuovi sistemi di allenamento, recupero e alimentazione.

XINYU WANG VINCE IL DERBY… CON UN GIALLO NEL FINALE
Di certo sarà molto lunga la carriera di Xinyu Wang, classe 2001, una delle tante cinesi che ormai da anni hanno fatto irruzione nel circuito. Con nomi e volti simili, talvolta è difficile distinguerle: la 20enne di Shenzhen, tuttavia, punta a emergere in virtù di un fisico imponente (è alta 182 centimetri) e un tennis potente e aggressivo. Intanto ha vinto il derby generazionale contro Shuai Zhang (12 anni più grande di lei), terminato 7-6 6-4 con qualche polemica. Sul matchpoint per la Wang, un rovescio incrociato della Zhang è stato chiamato fuori. Secondo Shuo Lin, tecnico della Zhang (che si trovava proprio in linea), la palla è stata chiamata ancora prima che rimbalzasse. Mentre la giocatrice chiedeva spiegazioni, lui ha manifestato il suo disappunto, sostenendo che non fosse la prima decisione sfavorevole alla sua giocatrice. Il nervosismo è comprensibile, ma la Wang ha mostrato una certa superiorità, anche considerando che si erano affrontate dieci giorni fa nelle qualificazioni di Tenerife e finì 6-2 6-1. “Oggi è stata una gran bella partita, giocata bene da entrambe” ha detto la Wang, che andrà a caccia della sua seconda semifinale WTA in carriera (ha giocato la prima tre mesi fa, a Praga). “In Cina ci sono tante giocatrici, abbiamo un bel movimento, ci alleniamo spesso tra di noi e questo permette di essere sempre competitive. Quanto al futuro, il mio unico obiettivo è giocare bene, rimanere felice e stare sempre in salute”. Numero 110 WTA, sua miglior classifica, è ormai a ridosso delle top-100 e dell’ammissione diretta all’Australian Open, che quasi 4 anni fa fu il suo primo Slam grazie alla vittoria nei play-off della zona Asia-Pacifico. Oggi Xinyu è cresciuta (non solo fisicamente) e punta a entrare nell’elite del tennis con le proprie forze, a suon di servizi e dritti vincenti.

COURMAYEUR LADIES OPEN – CASSINA TROPHY

Secondo Turno Singolare
Donna Vekic (CRO) b. Saisai Zheng (CIN) 6-3 6-4
Xinyu Wang (CIN) b. Shuai Zhang (CIN) 6-3 6-4
Jasmine Paolini (ITA) b. Lucrezia Stefanini (ITA) 6-4 7-5
Ann Li (USA) b. Magdalena Frech (POL) 5-7 6-3 6-1

Quarti di Finale Doppio
Wang / Zheng (CIN-CIN) b. Piter / Voracova (POL-CZE) 4-6 6-2 12-10
Lechemia / Santamaria (FRA-USA) b. Bolsova / Rakhimova (SPA-RUS) 6-1 5-7 10-7
Diatchenko / Panova (RUS-RUS) b. Neel / Rosolska (USA-POL)


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