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Federico Ricci, coach di Ruusuvuori: “Emil è una persona che vive alla giornata. Next Gen? Tanti giovani molto forti” (AUDIO)

Federico Ricci, allenatore del giovane finlandese Emil Ruusuvuori (n.101 ATP in singolare) è stato ospite di Luca Fiorino, telecronista di SuperTennis TV, nel podcast “Tennis ai tempi del Coronavirus“: il coach italiano, trasferitosi da diversi anni dalla Florida alla Finlandia, ha parlato dell’inizio dell’esperienza con Jarrko Nieminen e del rapporto con uno dei migliori prospetti del panorama tennistico internazionale, non tralasciando il capitolo Next Gen.

La quarantena in Finlandia: “Ormai sono qui da nove anni, ma la lingua è talmente difficile che probabilmente non la imparerò mai. Ci sono restrizioni, hanno chiuso parecchi luoghi d’incontro compresi i circoli sportivi: alcuni grandi club, privati, sono ancora aperti; a loro è stato dato solo l’invito a chiudere ma non un vero e proprio obbligo. Scuole e asili chiusi, tutti i bambini sono a casa: non si può neanche andare nei ristoranti, però è permesso uscire di casa senza esagerare“.

L’avventura da coach in Finlandia: “L’Accademia di Nieminen ora è chiusa. Jarkko non aveva più tanto interesse a lavorare e viaggiare full-time con i giocatori, non aveva senso mantenere un’Accademia con il suo nome: preferisce altri ruoli, come ad esempio commentare le partite su Eurosport. Io e Nieminen ci incontravamo spesso nel tour, è un progetto partito all’improvviso. Ero stanco del lavoro in Florida, in Italia non vedevo grosse opportunità e dunque ho accettato il suo invito. Nei paesi piccoli come la Finlandia e l’Estonia non ci sono metodi di lavoro, ci vuole poco a fare la differenza“.

La collaborazione con Emil Ruusuvuori: “E’ entrato a far parte dell’Accademia a 13 anni, quindi lo conosco e lo seguo ormai da parecchio. Sono stati anni difficili, non voglio dire che sia stato un processo facile e lineare: la cosa più complicata è stata fargli credere che potesse fare qualcosa di inusuale per uno stato come la Finlandia. E’ un ragazzo abbastanza rilassato e artistico, tentare di passargli quel minimo di nervosismo che ti fa fare una performance migliore non è stato semplice. A 5 anni ha iniziato a giocare a badminton, uno degli sport più popolari. Emil è una persona introversa, vive alla giornata e ciò gli fa bene per la sua crescita tennistica, anche se spesso sarebbe utile che pensasse anche al domani“.

Capitolo Next Gen: “Ci sono tanti giovani molto forti. Il Canada è avanti, ma non è scontato che Auger-Aliassime e Shapovalov diventino i più bravi: hanno un talento eccezionale, ma vorrei aspettare almeno un paio d’anni per vedere il loro divario da Sinner, Ruusuvuori, Seyboth-Wild, Davidovich-Fokina o Ymer. Jannik è un giocatore incredibile, sa generare una potenza impressionante: è una persona bravissima, un ragazzo che lavora bene senza alcuna distrazione. E’ difficile trovargli un difetto“.

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Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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