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Adria Tour, la difesa di Babic (Fed. croata): “Era occasione irripetibile”

La tempesta “Adria Tour” non si placa. Dopo le positività di Djokovic, Dimitrov, Coric ed altri membri dei loro staff, il mondo del tennis e dello sport continua ad interrogarsi sull’opportunità dell’evento, e soprattutto di come sia stato organizzato.

Il presidente della federazione croata, Nikolina Babic, è stata fin da subito in prima linea per mettere in piedi l’evento, ed oggi continua a difenderlo. Ecco alcune sue frasi, riportate dalla stampa croata: “Quando abbiamo accettato l’idea di Novak, la situazione in Croazia era molto migliore a livello di contagi. Inoltre, abbiamo aderito a tutte le misure epidemiologiche, Zadar non era il centro dell’epidemia. Tutto è stato celebrato all’aria aperta e abbiamo sempre detto alla gente di seguire con scrupolo le raccomandazioni, di fare attenzione. Anche la giornata dei bambini, aspramente criticata, è stata celebrata all’aperto, il fatto che i bambini si siano passati la palla non è considerato pericoloso. Alle cene, ogni giocatore ha seguito il proprio protocollo, quindi niente è riconducibile all’organizzazione del torneo in sé. Sfortunatamente, il contagio di Dimitrov c’è stato. Ha detto che aveva un fastidio, se fosse stato di altra forma lo avremmo testato e isolato. In generale, non avevamo molte persone o un sacco di soldi per assumere altri professionisti. Potremmo aver commesso alcuni piccoli errori, ma l’idea era buona. A Zadar abbiamo potuto ammirare giocatori per i quali avremmo dovuto pagare 10 milioni di euro, era un’occasione irripetibile che non avremmo mai più avuto”.

Non convincente la difesa per Felix Lukas, direttore del torneo WTA di Bol, che ha chiesto direttamente le dimissioni di Babic: “L’organizzazione è stata un disastro. Non c’erano misure epidemiologiche, non c’era gel alcolico per le mani all’ingresso del complesso. È terribile come si sono sviluppate le cose, e la cosa peggiore è che è qualcosa che avrebbe potuto essere evitato con più attenzione. Il torneo è stato organizzato dalla federazione di un paese che ha vinto due volte la Davis. Era scontato il fallimento a Zadar perché il torneo era organizzato da persone incompetenti. Mi è chiaro che tutti volevano essere visti al fianco di Novak Djokovic e che poche persone stavano organizzando per davvero il torneo. Sarebbe bello se la federazione assumesse qualcuno che sappia fare il proprio lavoro la prossima volta”.

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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