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Motogp, Iannone: “La vicenda doping è un incubo, voglio tornare più forte di prima”

MILANO. “Giovedì sarà il giorno più importante della mia vita”, giura Andrea Iannone. A Losanna il Tas decide il suo futuro di pilota e di uomo: “Non riesco neppure a immaginare il domani, senza la moto”. Nel sangue del pilota avevano trovato del drostanolone, steroide androgeno esogeno anabolizzante inserito nella lista proibita dalla Wada. Doping. In aprile era stato giudicato colpevole e sospeso 18 mesi dalla Federazione Internazionale di Motociclismo, ma che strana – surreale – motivazione: “contaminazione involontaria”, per aver mangiato una bistecca cinese adulterata. Tra 2 giorni in Svizzera comincia il processo d’appello, la sentenza è attesa all’inizio della prossima settimana.  L’agenzia mondiale antidoping non molla: ha chiesto 4 anni di qualifica. In caso venga accolta la richiesta, ma pure se fosse confermato il verdetto precedente, la carriera di The Maniac è fortemente a rischio: potrebbe tornare in sella su di un qualsiasi circuito (adesso non lo può fare, neppure per allenarsi) non prima del 21 giugno 2021, perché lo stop era scattato nel dicembre 2019. Addio pure alla prossima stagione di MotoGP, e a quel punto quale squadra potrebbe attenderlo ancora? 
 
“Mi sembra tutto un incubo” 
“Mi sembra tutto un incubo. Dovrei dire addio a tutto per non aver controllato – eravamo a tavola con mio fratello Angelo e mio padre al Sama Sama di Sepang, vicino al circuito malese – da dove veniva una stupida bistecca ordinata al ristorante. Io su di una moto ci sono salito un secondo dopo che mia madre mi ha partorito. E non voglio scendere, non così. Vi prego: fatemi uscire da questo brutto sogno”. Nonostante tutto racconta di essere positivo: “Perché questa è una storia assurda, e sono sicuro verrà finalmente fatta chiarezza. So che tornerò, l’Aprilia mi ha sempre aspettato e la mia moto la vedo lì, pronta per me”. In questi mesi ha continuato ad allenarsi senza sosta: “Sono pronto per tornare in pista: subito. Fisicamente non sono mai stato tanto in forma: 71.5 chili, con più muscoli e meno massa grassa di prima. Corro – a piedi, ahimè -, vado in bici, faccio palestra. Però non sono più salito su una moto. Anche se potrei farlo domattina, senza problemi”. L’ultima volta 11 mesi fa a Valencia, nel tradizionale test dopo la gara finale della stagione. “E’ stato un periodo molto difficile, in cui per la testa mi è passato di tutto. E mi sono arrivate mille offerte di lavoro, in vari settori: ho sempre detto di no, perché la pista è l’unica cosa che conta per me”. 
De Rensis: “Faremo chiarezza: è innocente” 
L’avvocato Antonio De Rensis, che lo assiste, aveva chiesto un’udienza pubblica con tanto di televisioni presenti. “Perché abbiamo tutto l’interesse a che sia fatta luce su questa vicenda. È nostro interesse giocare a carte scoperte, non abbiamo nulla da nascondere”, spiega il legale. Ma la pandemìa ha finito per far saltare il progetto: a  Losanna ci saranno solo loro con un arbitro, Frattini, mentre il presidente col collegio – Gahvari – si collegherà da Parigi, e così l’arbitro scelto dalla Fim – Belov, un inglese che ha lavorato spesso per la Wada – deciderà attraverso uno schermo. C’è un punto fondamentale su cui insiste De Rensis: ed è che la scelta di dare ragione a Iannone – innocente, perché mica poteva aprire un’indagine prima di mettersi in bocca un boccone della bistecca – provocherebbe un terremoto all’agenzia per la lotta al doping. “Sarebbe un fondamentale momento di giustizia e democrazia”. Avranno tanto coraggio i giudici?, sottintende. 
Rivola: “Lo aspettiamo in Aprilia” 
Anche l’Aprilia non ha mai fatto mancare il suo appoggio al 31enne pilota di Vasto. Massimo Rivola, ad Aprilia Racing, ribadisce di “non voler essere complice di una ingiustizia: noi siamo e saremo sempre accanto ad Andrea, che non ha nessuna colpa e la nostra totale fiducia”. Confessa che The Maniac ha fatto tanto per la casa di Noale in MotoGP: “Lo scorso anno col suo lavoro ci ha permesso di fare enormi progressi, e vederlo in testa in alcune occasioni ci ha insegnato che ce la possiamo fare. Con la reazione che ha avuto in questi mesi ci ha insegnato un’altra cosa: che non dobbiamo mollare mai”. Iannone lo ascolta e annuisce. Non molla, e aspetta il giorno più importante della sua vita. 
 


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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