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Ciclismo, Tour de France: riecco Sagan, vittoria allo sprint. Alaphilippe resta in giallo

Ne aveva proprio bisogno Peter Sagan. Una vittoria delle sue, con quel mimo del gorilla che una volta faceva arrabbiare i senatori. E’ la dodicesima volta che vince una tappa al Tour, ma è una di quelle dal sapore più particolare. “Per vincere è necessario avere una buona giornata, buone gambe e tanta pazienza…”, spiega. Già, la pazienza: in stagione non gli è mancata. Una campagna primaverile in cui aveva raccolto le briciole, quindi i primi giorni in Francia senza acuti. A Colmar si è rifatto con gli interessi, in un finale a ranghi non compatti: non poteva essere altrimenti visto l’arrivo ai Vosgi e 4 gran premi della montagna non troppo agevoli.
 
C’erano quelli di classifica (a proposito, Alaphilippe resta in maglia gialla) con le corti  di luogotenenti al seguito, quelli da classica e qualche velocista di buona tenuta. Appartiene alle ultime due categoria Wout van Aert, secondo. Dire però che ha rappresentato un insidia per lo slovacco sarebbe eccessivo, vista la velocità doppia alla quale è stato passato.  Chi tatticamente si è giocato lo sprint senza fare una piega sono stati gli italiani: il lavoro di Impey per pilotare Trentin è stato impeccabile, ma il campione d’Europa si è dovuto accontentare del terzo posto: “Con un Sagan così poco da fare”. Meno rilassato Sonny Colbrelli, quarto: “Occasioni così già ce ne sono poche, andrebbero sfruttate meglio”.
 
Vanno via in 4: Wellens (Lotto Soudal), Schmidt (Katusha-Alpecin), Clarke (Education First, il miglior piazzato in classifica a 5’ da Alaf) e Skuijns (Trek-Segafredo). Quest’ultimo, lettone, è quello che lascia la migliore impressione: resta solo e si guadagna il premio della combattività. Per andarlo a prendere si muovono in parecchi: la Deceunink Quick Step lo fa per Alaphilippe, visto che Viviani non tiene le pendenze. La Sunweb lo fa per Matthews, che le pendenze le tiene ma alla fine spreca le energie dei compagni finendo solo sesto. Sorprendente invece l’affanno di Ilnur Zakarin: giornata non eccezionale per la sua squadra, la Katusha Alpecin, che annuncia la chiusura dei battenti a fine anno.  
 
Nel complesso un antipasto dell’abbuffata di salita prevista per giovedì verso Planche des Belles Filles. Un giorno che darà sicuramente una prima scremata ai pretendenti alla gialla di Parigi. Nibali, che per ora sta correndo bene, iniziò a costruirci il trionfo del 2014, mentre un paio di anni fa, Aru illuse tutti con una impresa analoga. Insomma, una tappa che va a braccetto con il giallo. A proposito, giusto 100 anni fa, il 10 luglio 1919 L’Auto annunciò che Henri Desgrange, patron del Tour, aveva ideato una maglia speciale, senza specificare il colore, che distinguesse il leader della generale. Doveva essere pronta per il 13 (arrivo a Marsiglia), ma un ritardo nella consegna fece slittare il tutto a Grenoble. Il primo d indossarla fu Eugène Christophe: francese, come Julian Alaphilippe. I padroni di casa sperano che re Alaf (ma sarà molto dura per lui) non abdichi, a meno che il successore non sia quel Thibaut Pinot sul quale puntano più che su altri per interrompere un digiuno di Grandeur che ormai da avanti da 34 anni.

ORDINE D’ARRIVO
1. Peter Sagan           (Svk, Bora-Hansgrohe)  in 4h02’33”
2. Wout Van Aert         (Bel, Jumbo-Visma)          s.t.
3. Matteo Trentin        (Ita, Mitchelton-Scott)     s.t.
4. Sonny Colbrelli       (Ita)                       s.t.
5. Greg Van Avermaet     (Bel)                       s.t.
6. Julien Simon          (Fra)                       s.t.
7. Michael Matthews      (Aus)                       s.t.
8. Nils Politt           (Ger)                       s.t.
9. Jasper Stuyven        (Bel)                       s.t.
10. Julian Alaphilippe    (Fra)                       s.t.
CLASSIFICA GENERALE
 1. Julian Alaphilippe (Fra, Deceuninck-Quick Step) in 18h44’12”
2. Wout Van Aert      (Bel, Jumbo-Visma)            a 14″
3. Steven Kruijswijk  (Ned, Jumbo-Visma)            a 25″
4. George Bennett     (Nzl)                          s.t.
5. Michael Matthews   (Aus)                         a 40″
6. Egan Bernal        (Col)                          s.t.
7. Geraint Thomas     (Gbr)                         a 45″
8. Enric Mas          (Esp)                         a 46″
9. Peter Sagan        (Svk)                         a 50″
10. Greg Van Avermaet  (Bel)                         a 51″
13. Thibaut Pinot      (Fra)                         a 52″
21. Vincenzo Nibali    (Ita)                       a 1’01”
23. Adam Yates         (Gbr)                       a 1’06”
25. Jakob Fuglsang     (Den)                          s.t.
37. Nairo Quintana     (Col)                       a 1’30”
38. Alejandro Valverde (Esp)                          s.t.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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