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Ciclismo, funerali Gimondi: l'ultimo omaggio a Felice: “Salutaci Pantani”

PALADINA – Un lungo applauso ha salutato per l’ultima volta Felice Gimondi. All’uscita del feretro dalla piccola chiesa di Paladina, dove oggi si sono svolti i funerali dell’ex campione di ciclismo morto venerdì a Giardini Naxos, in Sicilia, colpito da un malore mentre faceva il bagno, la folla commossa gli ha reso l’ultimo omaggio. Il suo corpo sarà cremato, seguendo un desiderio espresso dallo stesso campione. Il feretro sarà portato al cimitero monumentale di Bergamo scortato dalla polizia stradale: dopo la cremazione, le ceneri di Gimondi saranno custodite nella casa di Paladina.Felice Gimondi, sui cartelli stradali della Bergamasca l’omaggio “all’eroe del pedale”“Felice, salutaci Marco Pantani”Il sagrato della parrocchiale era gremito di corridori, tifosi, i ‘Gimondiani’, che si sono stretti intorno alla famiglia Gimondi. Presenti fra gli altri anche molti nomi noti delle due ruote come Francesco Moser e Beppe Saronni, Paolo Salvoldelli e Moreno Argentin, Giambattista Baronchelli, ma anche Tonina, la mamma di Marco Pantani, gli ex Marino Basso, Davide Boifava, il ct della Nazionale Davide Cassani, Maurizio Fondriest, Marco Milesi, Gianmaria Fagnini, Giancarlo Ferretti ‘Ferron’. Tra i cartelli presenti anche un nostalgico: “Felice, salutaci Marco Pantani”. “Felice è stato un grande uomo – le parole di don Vittorio Rossi, al termine dei funerali -, un grande marito, un grande papà, un grande fratello, un grande ciclista, maestro di vita e guida per i giovani atleti di cui è presente una rappresentanza, trasmettendo passione e sacrificio e i veri valori sportivi del ciclismo, che mi auguro non siano mai salutati”.Felice Gimondi, Moser e gli altri colleghi per l’addio al campione del ciclismoLa lettera toccante della figlia FedericaAl termine dei funerali l marito di Federica Gimondi, una delle due figlie, ha letto una toccante lettera scritta dalle figlie: “Ti scrivo come facevo quando partivi per il Giro. Ci hai insegnato il rispetto per l’avversario e, soprattutto, a non arrenderci mai come faremo anche noi. Oggi più che mai abbiamo bisogno che tu sia con noi. Con le tue poche parole, ma con i tuoi tanti fatti, ci hai amato immensamente. Il tuo cuore grande e forte non ha retto e ora sei qui su questo tavolo, in questa stanza gelida. Vorrei poterti dire: alzati papà, ci sono tanti che fanno il tifo per te. Ora tutto sembra finito, ma tu ci hai insegnato che nella vita si lotta tutti i giorni per ciò in cui si crede anche quando gli altri ti danno per perdente. Ora riposa, papà: questa tappa è finita. Sei il miglior papà che si possa avere. Ti amiamo sempre, fino alla fine”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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