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    30 anni dopo la strage, riparte da Capaci il viaggio del Volley S3

    Di Redazione L’intensa attività legata al Volley S3, progetto educativo-sportivo promosso dalla Federazione italiana Pallavolo rivolto ai più piccoli riparte dalla Sicilia. Dopo gli anni di stop causati dalla pandemia di Covid-19, la FIPAV, dunque, rinnova e intensifica il suo impegno nella promozione degli eventi di piazza che fanno del coinvolgimento dei bambini il punto di forza. Il primo dei cinque appuntamenti, che vedranno il villaggio del Volley S3 attraversare in lungo e largo la penisola, si terrà lunedì 23 maggio nella città di Capaci (PA), un appuntamento importante e simbolico dato che proprio in quella data cadrà il trentennale dalla strage di Capaci. La Federazione Italiana Pallavolo, dunque, ha voluto essere presente con il villaggio del Volley S3 a sostegno delle iniziative che si terranno in città dedicate ai temi della legalità e della lotta alle mafie. Le figure del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei tre uomini della scorta – Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro – uccisi da un ordigno posto sull’autostrada a pochi chilometri da Palermo, saranno ricordati dal comune di Capaci con una serie di iniziative che culmineranno lunedì 23 maggio con la commemorazione presso il Giardino della Memoria. Alle celebrazioni parteciperanno anche le tante ragazze e ragazzi delle scuole e società di pallavolo siciliane che animeranno il villaggio S3. Tutti i giovani che animeranno la giornata, trent’anni fa non erano nati, ma è certo che potranno condividere valori e trarre esempio dal sacrificio dei giudici Falcone e Borsellino, due uomini ai quali tutta Italia è riconoscente. Il calore e la passione della Sicilia faranno, dunque, da cornice il 23 maggio all’evento cui prenderanno parte oltre 1000 giovanissimi pallavolisti e che promuoverà come sempre i principi fondamentali del divertimento e della sana pratica sportiva. La manifestazione, organizzata in collaborazione con il Comitato Territoriale della FIPAV Palermo e il comune di Capaci, si terrà presso Piazza Matrice quando dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18 migliaia di giovani atleti daranno vita ad una giornata all’insegna del sorriso in compagnia di Andrea “Lucky” Lucchetta e Valerio Vermiglio. Questo il messaggio del presidente federale Giuseppe Manfredi: “La Federazione Italiana Pallavolo ha voluto far ripartire il viaggio del Volley S3 proprio dalla Sicilia con l’appuntamento di Capaci il prossimo 23 maggio. In occasione del trentennale della strage siamo onorati di poter scendere in campo per omaggiare – attraverso la forza del movimento della pallavolo – la memoria del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie e degli uomini della scorta vittime dell’attentato compiuto il 23 maggio 1992. Condivideremo i valori di una giornata che vogliamo celebrare attraverso la forza dello sport credendo fortemente nel senso civico di una giornata così importante per il nostro Paese”. Il calendario completo23 maggio – Capaci (PA)11 giugno – Bari14 settembre – Trento21 settembre – Imola (BO)4 ottobre – L’Aquila Il progetto Volley S3La Federazione Italiana Pallavolo con l’attività del Volley S3 ha introdotto un nuovo modo di avvicinarsi al volley, in ambito sia federale che scolastico. Questo progetto pone al centro dell’attenzione delle attività promozionali il divertimento come generatore di entusiasmo, promozione e affezione alla pratica del volley. Con il Volley S3 si vogliono avviare i “giovani” al gioco della pallavolo in maniera diversa, partendo dal “giocare” per arrivare al “gioco della pallavolo”, seguendo un percorso formativo che stravolge l’approccio al nostro sport senza, per questo, tralasciare gli aspetti didattici dello sviluppo coordinativo motorio, delle tecniche e di tutti quegli elementi socio-relazionali che tanto caratterizzano gli sport di squadra. (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Valerio Vermiglio subito squalificato, stangata per Ottaviano

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione
    Non è passato certo inosservato il ritorno al volley giocato di Valerio Vermiglio: nella prima partita disputata con la nuova maglia della Sistemia LCT Aci Castello l’ex palleggiatore della nazionale è stato subito protagonista, ma non per i motivi auspicati dai suoi fan. Il Giudice Sportivo ha infatti inflitto a Vermiglio una squalifica per una giornata perché “al termine dell’incontro adottava un atteggiamento provocatorio nei confronti dei tesserati della squadra avversaria, scatenando tafferugli“. Il palleggiatore era già stato sanzionato con un cartellino nel corso della gara.
    Gli scontri con giocatori e dirigenti della Falù Ottaviano sono poi degenerati, ed è proprio la società campana a farne le spese in maniera più pesante: il dirigente Francesco D’Ascoli è stato sospeso da ogni attività federale per 21 giorni (fino al 7 gennaio compreso) per frasi offensive all’indirizzo di un giocatore avversario e per aver partecipato ai tafferugli, mentre sono 30 i giorni di sospensione (fino al 16 gennaio) per il collega Lucio Mazza, accusato di aver colpito con un calcio un componente dello staff di Aci Castello.
    A questi episodi poco edificanti si aggiungono le sanzioni attribuite ad altre due squadre di Serie A3 per violazioni al protocollo anti Covid-19: l’Efficienza Energia Galatina è stata punita per aver permesso l’accesso all’impianto ad alcuni sostenitori, tra cui anche minori, mentre la Tinet Prata di Pordenone per l’utilizzo di “strumenti acustici” da parte delle persone autorizzate all’accesso. Entrambe le società dovranno pagare una multa di 400 euro.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Vermiglio: “Voglio trasmettere i valori che ho imparato da ragazzino”

    Di Redazione
    È stata la notizia di mercato più sentita della settima scorsa. Il ritorno sul taraflex di un grande campione che ha scritto la storia con la nazionale e con tante squadre nel bel paese, quello di Valerio Vermiglio.
    Il regista 44enne ha infatti deciso di tornare a alla pallavolo giocata nella sua Sicilia, con la Sistemia LCT Saturnia Aci Castello con cui ha già esordito domenica contro Ottaviano, non riuscendo però a trovare la prima vittoria.
    Il palleggiatore messinese con 31 titoli conquistati in giro per il mondo e 308 presenze in Nazionale, intervistato da La Repubblica Palermo, spiega così la sua decisione: “Mi hanno detto che la mia è una missione impossibile, ma a me piacciono queste sfide. E proprio per questo mi sono rimesso in gioco. La Saturnia Aci Castello è una società storica e con un bellissimo progetto legato allo sviluppo di questo sport che io amo visceralmente“.
    “Per me ogni allenamento è sempre stato motivo di crescita e di confronto. Voglio trasmettere ai miei compagni di squadra i valori che ho imparato da ragazzino e diventare un punto di riferimento per i più giovani. Non torno in campo per far vedere chi è Valerio Vermiglio, perché non ne ho bisogno, ma avrò raggiungo il mio obiettivo nel momento in cui avrò portato in squadra la mia mentalità“.
    Il classe ’76 è tornato a vivere a Messina e con l’entusiasmo di un ragazzino viaggia giornalmente per recarsi agli allenamenti: “Prima di tuffarmi in questa nuova sfida mi sono confrontato con la mia famiglia. Mi avevano detto di ragionarci bene e di non fare scelte avventate. Ma ho seguito il cuore. Domenica ho esordito in campionato e ho provato le stesse emozioni di sempre. Adesso la bagarre è iniziata, e io non ho alcuna intenzione di tirarmi indietro” LEGGI TUTTO

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    Puleo: “Vermiglio ha fatto bene all’umore della squadra”

    Di Redazione
    Sono stati in partita fino alla fine, ma la buona volontà e la grinta dimostrate non sono state sufficienti a chiudere i set decisivi in proprio favore. Ancora una volta Sistemia LCT Saturnia Aci Castello esce sconfitta dal campo, nonostante coach Mauro Puleo, a margine della partita, definisca il gioco dei suoi atleti “più maschio di quanto abbiamo mai visto da inizio Campionato”. Il 3-1 (29-27, 25-20, 20-25, 31-29) subito contro Falù Ottaviano, valido per la nona giornata del girone di andata del Campionato di volley Maschile di Serie A3 Credem Banca 20/21, lascia ben presagire per il futuro di questi giovani pallavolisti che, finalmente e nonostante la sconfitta, hanno dimostrato il proprio carattere.
    Complice il debutto in A3 di Valerio Vermiglio? Il numero 5, ex palleggiatore della nazionale italiana, ha dato fin da subito la sua impronta al gioco, ma per coach Puleo non si è trattato solo di questo: “Avere una persona di esperienza in campo ti permette di giocare più sereno. Ha fatto bene all’umore della squadra, anche se ancora abbiamo tanto da lavorare. Avremmo potuto portarci a casa il quarto set e anche il primo, dopo essere arrivati ai vantaggi. In entrambi i casi abbiamo avuto la palla per mettere al sicuro il set, ma non abbiamo saputo sfruttare l’opportunità”.
    Con la squadra anche il consigliere delegato Natale Costanzo, che ha così commentato: “Ci sono stati miglioramenti, questo è stato evidente soprattutto per il carattere che i giocatori hanno tirato fuori, nonostante un ambiente ostile e non da partita a porte chiuse. Cosa ci aspettiamo da questo momento in poi? Che la squadra porti a casa dei punti”.
    Da domani la testa ritorna agli allenamenti, in vista del prossimo incontro di domenica 20 dicembre. Sul time table dei biancoblu una buona trasferta contro Abba Pineto.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Puleo: “Con Ottaviano, dovremo essere bravi a limitare tutti gli attacchi”

    Sistemia LCT Aci Castello

    Di Redazione
    I biancoblu di Sistemia LCT Saturnia Aci Castello vogliono dimostrare di meritarsi la categoria, che non si affibbi loro l’aggettivo di rinunciatari e, per dimostrarlo, nel corso della settimana, si sono allenati con un unico obiettivo: scendere in campo al Palaveliero di San Giorgio a Cremano (Na) e fare punti. Per domenica 13 novembre, alle ore 18:00, è infatti in programma la partita contro Falù Ottaviano, valida per la nona giornata del girone di andata del Campionato di volley Maschile di Serie A3 Credem Banca 20/21, fare punti non è un’opzione, ma un imperativo.
    Francesco Pricoco e compagni questa settimana hanno cominciato ad allenarsi con Valerio Vermiglio, il palleggiatore ex della nazionale, che si è unito alla squadra negli ultimi giorni e, come racconta coach Puleo: “C’è tanto entusiasmo, alcuni di loro riconoscono in lui un idolo della pallavolo e sono scesi in campo con un piglio diverso”. Vermiglio ha cominciato ad entrare nei meccanismi di gioco, fermo da un po’ a causa dello stop covid-19, il campione della nazionale, nuovo numero 5 biancoblu, sta lavorando per la piena disponibilità.
    Guardando alla partita di domani: “Ottaviano viene da una serie di risultati negativi, devono recuperare il loro posto quattro e, se lo faranno, noi dovremo essere bravi a limitare tutti i suoi attacchi”.
    La partita di domani sarà in diretta streaming su Lega Volley Channel, canale ufficiale della Lega Pallavolo Serie A.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Valerio Vermiglio torna in campo. Vestirà la maglia di Aci Castello

    Di Redazione
    Valerio Vermiglio, il palleggiatore messinese classe ‘76 pluriscudettato con le maglie di Treviso e Civitanova, due volte Campione d’Europa, argento alle Olimpiadi di Atene, con un palmares ricco di successi con la nazionale azzurra e con i club, torna alla pallavolo giocata e ricomincia nella sua Sicilia, con Sistemia LCT Saturnia Aci Castello.
    In stop forzato, a causa del covid-19, l’ex palleggiatore della nazionale italiana, da qualche anno rientrato in Sicilia, nell’ultima stagione aveva indossato la maglia del gruppo Media in Serie C siciliana, ma a marzo scorso il mondo dello sport si è fermato a causa della pandemia.
    Adesso Vermiglio è pronto a ritornare sul taraflex. Lui, che non ha bisogno di presentazioni, è emozionato quasi come fosse la prima volta: “Aspettavo un momento come questo da molto tempo, giocare nella mia terra, farlo con una società storica, con un progetto legato ai giovani. E’ una scommessa bella, oltre che emozionante che meritava il mio rientro in campo”. 
    Il n° 5 della nazionale, che indosserà lo stesso numero per i biancoblu, attende di conoscere i suoi compagni, lo farà martedì con il primo allenamento in palestra, ma intanto si è già fatto un’idea: “Li ho osservati nelle dirette dei match, hanno un potenziale enorme. Non sarò un sostituto, ma un giocatore complementare a disposizione di coach Mauro Puleo e del direttore sportivo Piero D’Angelo. Metterò a frutto tutta la mia esperienza, i miei compagni potranno utilizzarla per raggiungere gli obiettivi che si prefissano in futuro”. 
    Da cosa si parte? Imparare ad esser gruppo. “Nella mia esperienza, sia in nazionale che nei club ho capito che questo è quello che serve per fare fronte comune e raggiungere gli obiettivi che ci si prefissa”. 
    Guardando ai suoi obiettivi personali: “Voglio continuare a giocare il più a lungo possibile e diventare un ambasciatore della pallavolo per le nuove generazioni. La Sicilia è una terra bellissima ed è un onore mettermi a servizio di una società come la Saturnia per sviluppare il talento di giovani siciliani. Ce lo abbiamo nel sangue, siamo un incrocio tra tante popolazioni e la grinta fa parte di noi. Ero una testa calda in campo, ora sono maturato e l’ho fatto anche grazie alle disavventure che mi ha riservato la vita. Valerio Vermiglio oggi è una persona diversa, e dimostrerò con la Saturnia il mio amore per la pallavolo”. 
    “Siamo certi che la presenza di Valerio nella nostra squadra sarà motivo di stimolo per tutti i nostri giocatori – commenta il presidente Luigi Pulvirenti – Con il suo arrivo non abbiamo realizzato solo un innesto sul campo, con un campione che ha collezionato un successo dopo l’altro, Valerio ha accettato di abbracciare il nostro progetto, che è più lungo di questo campionato e che riguarda tutto il territorio siciliano”. 
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Colpo di mercato biancoblu, Valerio Vermiglio è il nuovo palleggiatore

    Il palleggiatore messinese classe ‘76 pluriscudettato con le maglie di Treviso e Civitanova, due volte Campione d’Europa, argento alle Olimpiadi di Atene, con un palmares ricco di successi con la nazionale azzurra e con i club, torna alla pallavolo giocata e ricomincia nella sua Sicilia, con Sistemia LCT Saturnia Aci Castello.In stop forzato, a causa del covid-19, l’ex palleggiatore della nazionale, da qualche anno rientrato in Sicilia, nell’ultima stagione aveva indossato la maglia del gruppo Media in Serie C siciliana, ma a marzo scorso lo sport si è fermato a causa della pandemia.
    Adesso Vermiglio è pronto a tornare sul taraflex ed è emozionato come la prima volta: “Aspettavo questo momento da molto tempo, giocare nella mia terra, farlo con una società storica, con un progetto legato ai giovani. Una bella scommessa che meritava il mio rientro in campo”. Il n°5 della nazionale attende di conoscere i suoi compagni, lo farà martedì con il primo allenamento in palestra, ma intanto si è già fatto un’idea: “li ho osservati, hanno un potenziale enorme. Non sarò un sostituto, ma un giocatore complementare a disposizione di coach Mauro Puleo e del ds Piero D’Angelo”. Da cosa si parte? Imparare ad esser gruppo. “Nella mia lunga esperienza ho capito che è quello che serve per fare fronte comune e raggiungere gli obiettivi che ci si prefissa”. Guardando ai suoi obiettivi personali: “Voglio continuare a giocare a lungo e diventare un ambasciatore della pallavolo per le nuove generazioni. La Sicilia è una terra bellissima ed è un onore mettermi a servizio di una società come la Saturnia per sviluppare il talento di giovani siciliani e dimostrare il mio amore per la pallavolo”.
    “La presenza di Valerio nella nostra squadra sarà uno stimolo per tutti i nostri giocatori – commenta il presidente Pulvirenti – Con il suo arrivo non abbiamo realizzato solo un innesto sul campo, con un campione che ha collezionato un successo dopo l’altro, Valerio ha accettato di abbracciare il nostro progetto, che è più lungo di questo campionato e che riguarda tutto il territorio siciliano”
    Mariangela Di StefanoKarma Communication LEGGI TUTTO

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    “Atleti al tuo fianco”, Vermiglio: “Per ritrovare me stesso sono tornato a Messina”

    Di Redazione
    Si può dialogare di momenti di vita sportiva per offrire spunti di riflessione sulle difficoltà di chi combatte contro il cancro? Questa è la scommessa che offre il progetto “Atleti al tuo fianco”, guidato dal dottor Alberto Tagliapietra, medico chirurgo con DAF in psico-oncologia e patrocinato dall’associazione Arenbì Onlus. Prende parte a questa iniziativa Valerio Vermiglio, palleggiatore della Nazionale Italiana di pallavolo, Oro in World League e agli Europei, medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Atene 2004.Valerio, con Atleti al tuo fianco la tua esperienza nella pallavolo si mette al servizio delle famiglie che affrontano un tumore maligno: insieme rifletteremo su alcune situazioni del volley soffermandoci però prima sulle emozioni della vita quotidiana in un percorso oncologico, il tutto avvicinato dal potere delle metafore. Prima di ogni altra cosa però, raccontaci qualche elemento in più di te e della tua personale vita di ogni giorno. “La mia quotidianità è essere ripartito da zero, dopo un matrimonio che non si è rivelato felice come quando, da giovane e forse in un approccio più superficiale, mi era sembrato di viverlo. Ma quando una scelta porta incomprensione, sofferenze e disagi, credo sia stato giusto rimetterla in discussione, pur con le grandi sofferenze che questo comporta. Per ripartire e ritrovare me stesso sono tornato a Messina, dove sono nato e da dove tutto è partito, mi sono ricongiunto con la mia famiglia originaria e, passo dopo passo, mi sono trovato a ricostruire tutto partendo da capo. Mi sono dovuto prima di tutto prendere cura di me stesso, ferito e deluso, da guarire nei confronti dell’approccio stesso alla vita; adesso sono qui, in un percorso profondo, legato alle mie radici, costruendo un presente che sia d’appoggio e di slancio per la mia vita futura”.
    La famiglia e le distanze sono un aspetto delicato della vita in oncologia. Si vivono ricoveri lontani, ci si separa, ci si pensa senza potersi abbracciare, condizione che in questo 2020 abbiamo conosciuto tutti. Ma a volte un messaggio, un biglietto, anche un oggetto con sé possono far molto per sentirsi vicini mentre la distanza mantiene separati. Guardando la tua carriera sportiva si rimane colpiti dalla distanza che spesso ha coinvolto la tua vita: sei partito da Messina, sei andato a Treviso giovanissimo, hai giocato in molte squadre e hai girato l’Europa. C’è stato qualcosa che nel tuo percorso di affermazione individuale itinerante tu hai sempre desiderato portare con te, che ti facesse sentire il legame con le tue radici e con la tua città di partenza? “Sicuramente il pallone. L’ho portato con me addirittura durante alcuni tornei con la Nazionale: lo portavo anche a letto quando dormivo, e in un qualche modo riusciva ad infondermi un senso di sicurezza. Fin da bambino ho sempre vissuto di sport: praticavo il calcio, oltre alla pallavolo. Sono cresciuto in oratorio perché frequentavo le scuole dai Salesiani e quello era il mio ambiente quotidiano. Oltre al pallone ho sempre portato con me la mia idea di ambiente familiare, tant’è che in tutte le squadre in cui sono stato ho sempre cercato di instaurare rapporti di amicizia veri e solidi. Mi considero una persona emotiva e passionale, e per questo motivo le i miei stati d’animo li ho sempre espressi in maniera molto chiara ed evidente. Durante l’infanzia sono stato un bambino iperattivo, ma siccome negli anni passati nei confronti di queste diagnosi non c’era l’attenzione che c’è oggi, alcune cose di me le ho scoperte solo negli anni più recenti, lavorandoci con uno psicologo. Probabilmente anche a causa di questo mio temperamento ho sempre ricercato il calore familiare ovunque io andassi”.
    Spesso ad un malato oncologico capita di vivere il senso del dovere di guarire, come una sorta di missione per dare speranza costante e gioia finale a tutte le persone che lo circondano. Questa condizione però, all’interno di un percorso dall’andamento alterno tra miglioramenti e passi indietro, rischia di schiacciare l’animo umano in una responsabilità non così reale, che rischia di scaturire in profonda frustrazione e senso di colpa. L’equipe medica ha il dovere di offrire le migliori possibilità di guarigione e di qualità di vita, il paziente non ha la responsabilità della vittoria finale. Guardando alla tua storia si può notare che hai vinto tanto, giocando spesso in squadre costruite esattamente per vincere: dentro di te, ti sei mai sentito in qualche modo schiavo del traguardo della vittoria e in colpa per non essere riuscito a vincere? “È un tema interessante, sicuramente mi è capitato di sperimentare questa sensazione. Soprattutto nella vita al di fuori del campo di gioco però ho scoperto che il rimedio ai sensi di colpa, al fallimento e alle piccole e grandi sofferenze è dare il massimo a prescindere dal risultato che otterrai, procedendo un passo alla volta. Quando ti sembra di non avere più nulla per cui valga la pena sorridere è essenziale imparare a gioire delle piccole cose. Questo aspetto paradossalmente l’ho vissuto più nella vita di tutti giorni che durante i momenti agonistici, in quanto dare tutto ciò che avevo per la pallavolo era ciò che sono sempre stato abituato a fare. Ho sempre avuto l’impressione di trasformarmi quando scendevo in campo: se abitualmente sono una persona riservata e che non ama la luce dei riflettori, quando la partita iniziava diventavo vulcanico e accentratore. Altro aspetto determinante per me è stata la riscoperta della fede, che ha acquisito progressivamente sempre più importanza, che mi ha insegnato a gustare la vera gioia delle cose semplici, come un rapporto di amicizia recuperato. In generale direi che la via d’uscita dal vicolo cieco dell’autocommiserazione e dei sensi di colpa è il focalizzarsi sul momento presente, staccandosi completamente da quello che potrebbe essere il domani, sul quale nessuno di noi ha garanzie: tre minuti di gioia vera che riempie il cuore valgono molto più di 24 ore di sofferenza, che alla lunga ha il potere di consumarti anche fisicamente. C’è sempre un buon motivo per gioire quando la mattina ci svegliamo”.
    La mente è il centro di controllo del nostro corpo: il nostro modo di pensare è direttamente legato al nostro sistema nervoso centrale e alla trasmissione degli impulsi nervosi. Circondarsi di piccole cose belle anche in periodi difficili aiuta a sentirsi meglio, a pensare meglio e ad offrire al nostro corpo stesso impulsi migliori. Tu sei stato, nell’ambiente della pallavolo, uno dei migliori a mostrare l’abbinamento esistente tra la capacità delle mani e quella della mente, in particolar modo con quel meraviglioso spettacolo che offrivi nel non far mai capire quale fosse il tempo della tua decisione. Raccontaci però quanto il tuo palleggio fosse così fulminante e preciso per il potere della mente e quanto per la capacità delle mani. “Fin da piccolo ho avuto l’impressione che le cose difficili mi riuscissero molto facili mentre quelle facili mi rallentassero più del dovuto. Il fatto di essere iperattivo mi rendeva difficile affrontare le cose passo dopo passo. La gioia e la passione che ho messo nel gioco mi ha sempre contraddistinto e faceva sì che, durante la partita, io fossi portato a prendere determinate decisioni su una giocata all’ultimo momento, addirittura cambiandole anche all’ultimo secondo, perché attivavo quel qualcosa che era solo emozione e gioia allo stato puro! Questa velocità aumentava sempre di più fino a farmi perdere il controllo, soprattutto da ragazzo. L’avere conosciuto allenatori molto preparati, tra cui sicuramente Daniele Bagnoli, mi ha permesso di lavorare su questa mia irrazionalità di fondo e, mediante lunghissimi allenamenti, sono riuscito a raggiungere una maggiore consapevolezza e a maturare molto dal punto di vista emotivo e razionale. Al tempo stesso, quando ho perso la gioia di giocare a causa di quanto stessi vivendo nella mia vita privata, anche questa mia capacità si è molto ridotta. Però, rispondendo alla domanda, credo che il tutto richieda un lavoro per equilibrare le diverse componenti in causa: sicuramente il tocco delle mani è fondamentale, in un abbinamento tra talento e allenamento, ma la mente non può perdere la sua capacità decisionale, anche nella sua componente di istinto che resta uno strumento irrinunciabile ma che non deve diventare l’arma dominante”.
    Nella lotta contro il cancro focalizzarsi sugli obiettivi primari è importante, ma alcune volte per questo si trascurano elementi secondari molto importanti per la qualità della vita quotidiana. Due aspetti importanti, di cui spesso non si parla abbastanza, sono la cura del sonno e dell’alimentazione: ogni paziente e la sua famiglia si devono sentire liberi di fare ogni domanda necessaria a chi li segue direttamente, ricevendo risposte chiare ed accurate. Nel corso della tua carriera, per essere performante ai massimi livelli nel tuo ruolo, quanto hai dovuto curare sonno e alimentazione? “Li ritengo entrambi aspetti fondamentali che hanno inciso in maniera costante nella mia carriera! Durante l’infanzia sono stato un bambino con la propensione ad ingrassare. Per questo motivo fin dagli anni delle giovanili al Treviso ho seguito una dieta con un regime alimentare controllato. Un ruolo importante da questo punto di vista lo ha giocato lo yoga, disciplina che pratico da diverso tempo. Attraverso essa ho raggiunto un maggiore autocontrollo e ho imparato a conoscere meglio il mio corpo. La mente ed il fisico sono intrinsecamente legate e per questo è molto importante, anche dal punto di vista del benessere del nostro organismo, un equilibrato discernimento delle emozioni positive e di quelle negative. Per quanto riguarda il sonno il discorso è simile: mi rendo conto che se non dormo bene divento intrattabile e questa mancanza di sonno si ripercuote su umore e benessere fisico. Da questo punto di vista ritengo che il fattore dieta e il fattore sonno debbano andare di pari passo: ambedue sono essenziali per un corretto sviluppo fisico e mentale e per la conseguente qualità della vita quotidiana”.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO