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    Emma Villas Aubay Siena, ecco tutte le sfide del precampionato dei biancoblu

    Sfide emozionanti attendono l’Emma Villas Aubay Siena nella fase del precampionato. La squadra allenata da coach Paolo Montagnani ha terminato gli allenamenti nel centro di preparazione olimpica a Tirrenia, in provincia di Pisa, ed è arrivata a Siena. Da domani, giovedì 18 agosto, prenderanno il via gli allenamenti al PalaEstra in viale Sclavo, il 19 agosto sarà tenuto nel pomeriggio un allenamento a porte aperte al quale potranno quindi assistere anche i tifosi del team biancoblu.
    La prima partita amichevole verrà disputata il 2 settembre, quindi esattamente un mese prima dell’inizio del campionato di Superlega. Il torneo nella massima serie nazionale inizierà invece con i senesi che saranno impegnati in trasferta a Trento, mentre il primo match casalingo della Emma Villas Aubay in campionato verrà giocato sette giorni più tardi, domenica 9 ottobre, contro Perugia.
    Tornando alle amichevoli, il primo test dei senesi sarà per l’appunto il 2 settembre. L’impegno sarà al PalaEstra di Siena e l’avversario saranno i lupi di Santa Croce per il classico derby toscano. È stata l’ultima partita ufficiale della scorsa stagione sportiva, quella che grazie alla vittoria dei senesi al PalaParenti aveva regalato l’allora matematica salvezza in Serie A2. A oltre cinque mesi di distanza quella contro Santa Croce (ma stavolta al PalaEstra) sarà la prima partita amichevole della nuova stagione sportiva.
    Otto giorni dopo i senesi effettueranno invece una trasferta nelle Marche. Il 10 settembre la Emma Villas Aubay sarà impegnata al PalaGrotte per una sfida contro la Videx, team appena promosso in Serie A2.
    Il 17 settembre ci sarà uno dei grandi appuntamenti del precampionato per i biancoblu. Sarà infatti il giorno dell’amichevole al PalaBarton di Perugia contro la Sir Safety.
    Il 21 settembre i senesi affronteranno nuovamente la Videx Grottazzolina. Questa volta il test amichevole verrà disputato all’Estra Forum di Chiusi.
    Molto interessante sarà poi il quadrangolare che vedrà impegnati i senesi per due giorni, il 24 e il 25 settembre a Gubbio, in Umbria. Si tratta del torneo “Spirito di squadra” al quale oltre alla Emma Villas Aubay prenderanno parte la Prisma Taranto, la Top Volley Cisterna e la formazione bulgara Hebar Pazardzhik. Tre compagini di Superlega si sfideranno e affronteranno, dunque, a pochi giorni dal via al campionato di Superlega.
    L’ultimo test match del precampionato dei senesi sarà ancora contro Perugia. E stavolta il match sarà giocato al PalaEstra a pochissimi giorni dall’avvio del torneo. Il 28 settembre la Sir Safety di Giannelli e Leon arriverà in viale Sclavo per testare la propria preparazione a pochissimi giorni dalle gare ufficiali della Superlega. LEGGI TUTTO

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    Emma Villas Aubay Siena, è iniziata la preparazione della squadra a Tirrenia

    La Emma Villas Aubay Siena ha iniziato gli allenamenti stagionali nel centro di preparazione olimpica di Tirrenia, in provincia di Pisa. La squadra si è ritrovata e si è messa al lavoro agli ordini di coach Paolo Montagnani. Il roster non è al momento al completo, dato che mancano i giocatori che sono impegnati con le proprie Nazionali: Petric, Van Garderen, Pinali.
    “Abbiamo effettuato il nostro primo allenamento – sono le parole del direttore sportivo della Emma Villas Aubay Siena, Gabriele Cottarelli. – Ci siamo ritrovati ufficialmente e iniziamo con il lavoro che siamo chiamati a compiere. I ragazzi hanno cominciato a lavorare fisicamente, si stanno conoscendo e possono già avere i primi contatti con il pallone dopo alcuni mesi di stop delle gare”.
    Prosegue Cottarelli: “Fino al 17 agosto resteremo a Tirrenia, successivamente rientreremo al PalaEstra per proseguire la preparazione. Il 2 settembre giocheremo la nostra prima amichevole, stiamo predisponendo tutto il programma anche relativamente alle partite del precampionato. Saranno subito settimane scoppiettanti anche da questo punto di vista”.
    “Il mio compito – dice ancora il direttore sportivo della Emma Villas Aubay Siena – è anche quello di osservare, guardare, conoscere e vedere ogni elemento che possa essere utile al club e alla squadra”. LEGGI TUTTO

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    Oggi il raduno della Emma Villas Aubay Siena al centro di preparazione olimpica a Tirrenia

    Oggi è il giorno del raduno della Emma Villas Aubay Siena. La squadra biancoblu si ritrova questo pomeriggio al centro di preparazione olimpica di Tirrenia, in provincia di Pisa, dove da domani pomeriggio prenderanno il via gli allenamenti agli ordini del coach Paolo Montagnani.
    Saranno giorni importanti, i prossimi, per costruire la chimica del gruppo e per fare i primi passi in vista dell’inizio del campionato, che è in programma per domenica 2 ottobre. L’esordio dei senesi nel prossimo torneo di Superlega sarà a Trento, la settimana seguente ci sarà invece la prima gara casalinga dei biancoblu che il 9 ottobre ospiteranno Perugia.
    A Tirrenia la Emma Villas Aubay Siena resterà fino al 17 agosto. Dal giorno seguente i biancoblu torneranno a Siena per proseguire gli allenamenti e la preparazione. Le visite mediche dei giocatori del club senese prenderanno il via il 18 agosto. Al momento non saranno presenti al ritiro i giocatori che sono impegnati con le Nazionali dei propri Paesi, quindi Pinali, Petric e Van Garderen.
    Il giorno successivo, poi, ci sarà un momento piacevole e che sarà certamente apprezzato dai tifosi biancoblu. L’allenamento della Emma Villas Aubay Siena che si svolgerà il 19 agosto al PalaEstra a partire dalle ore 17 sarà infatti a porte aperte. I sostenitori del team senese potranno quindi vedere da vicino, dagli spalti del palazzetto di viale Sclavo, l’allenamento dei ragazzi di coach Paolo Montagnani. LEGGI TUTTO

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    Raduno l’11 agosto e ritiro a Tirrenia per la Emma Villas Aubay Siena

    Di Redazione La Emma Villas Aubay Siena si ritroverà giovedì 11 agosto per cominciare a preparare la nuova stagione nel campionato di Superlega. Nei primi giorni gli atleti biancoblu effettueranno un ritiro a Tirrenia, in provincia di Pisa, dove cominceranno i loro allenamenti stagionali. I ragazzi agli ordini di coach Paolo Montagnani e dello staff tecnico biancoblu (con Omar Pelillo come secondo allenatore e Simone Cruciani nello staff tecnico e scoutman) effettueranno le prime sedute di allenamento sia atletico e fisico, sia tecnico e tattico. La squadra biancoblu tornerà poi a Siena ed inizierà gli allenamenti al PalaEstra da giovedì 18 agosto. Nella prima fase della preparazione non saranno ancora aggregati al gruppo i giocatori che militano nelle rispettive nazionali in vista dei Mondiali: Ricci e Pinali con l’Italia (in ritiro a Cavalese fino al 12 agosto), Petric con la Serbia e Van Garderen con l’Olanda. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Emma Villas Aubay Siena, ritrovo l’11 agosto e ritiro a Tirrenia

    La Emma Villas Aubay Siena si ritroverà quest’anno giovedì 11 agosto per cominciare a preparare la nuova stagione nel campionato di Superlega. La squadra biancoblu inizierà quel giorno la preparazione in vista del torneo della massima serie nazionale di volley. Il calendario ha stabilito che l’esordio dei senesi nel torneo di Superlega sarà domenica 2 ottobre a Trento, mentre la prima partita casalinga del campionato sarà sette giorni più tardi. Il 9 ottobre, per la seconda giornata di campionato, è infatti attesa al PalaEstra Perugia.
    I senesi inizieranno dunque la loro preparazione giovedì 11 agosto. Nei primi giorni gli atleti biancoblu effettueranno un ritiro a Tirrenia, in provincia di Pisa, dove cominceranno i loro allenamenti stagionali. A Tirrenia i ragazzi agli ordini di coach Paolo Montagnani e dello staff tecnico biancoblu (con Omar Pelillo come secondo allenatore e Simone Cruciani nello staff tecnico e scoutman) effettueranno le prime sedute di allenamento sia da un punto di vista atletico e fisico che da un punto di vista tecnico e tattico. Saranno giornate importanti per iniziare ad affinare la chimica di squadra di un gruppo che è ovviamente molto rinnovato rispetto alla scorsa stagione.
    La squadra biancoblu tornerà poi a Siena ed inizierà gli allenamenti al PalaEstra da giovedì 18 agosto.
    Nella prima fase della preparazione non saranno ancora aggregati al gruppo i giocatori che militano nelle squadre Nazionali in vista dei Mondiali. Ricci e Pinali saranno impegnati con la Nazionale italiana nel ritiro che si svolge a Cavalese dal primo al 12 agosto. Anche Petric e Van Garderen stanno effettuando gli impegni con le rispettive Nazionali.

    Articolo precedenteConfermato lo staff tecnico al servizio di Fabio Soli LEGGI TUTTO

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    Le ragazze della PianoterRA a due passi dal podio tricolore

    Di Redazione Bel piazzamento per la Scuola di Pallavolo PianoterRA Ravenna nel campionato italiano a squadre femminile di sitting volley, disputatosi il weekend scorso a Tirrenia. Con un organico composto da Valentina Minelli, Michela Guerra, Silvia Paolini e Alessandra Torroni, e rafforzato da alcune giocatrici di Fermana e Fea Telusiano e da Claudia Zanzi, militante nella Pallavolo Bagnone, la formazione ravennate ha terminato al quinto posto nella rassegna tricolore vinta ancora una volta (quarto titolo in quattro edizioni) dal Dream Volley Pisa, squadra costituita quasi interamente da atlete della nazionale italiana in partenza per i giochi paralimpici di Tokio. Chiuso il girone di qualificazione con un successo (2-0 sul Diasorin Fenera Chieri) e due sconfitte (2-0 contro le pisane poi riconfermatesi campionesse e 2-1 contro la Sport Academy 360 Roma di Flavia Barigelli, poi premiata MVP delle finali), la Scuola di Pallavolo è entrata nella pool per il 5-8° posto, battendo prima la Libera Mente Napoli per 2-0 (25-18, 25-15) e poi ancora le piemontesi del Chieri nella finale per il 5° posto per 2-0 (25-13, 25-23). Considerato che era all’esordio nel campionato italiano e priva di rodaggio, la squadra ravennate può considerarsi senza dubbio la sorpresa del campionato. Adesso tocca ai ragazzi che domenica 23 maggio saranno impegnati a Fermo in uno dei sei gironi di qualificazione alla finale nazionale, in luogo e data da definire. La PianoterRA affronterà prima i padroni di casa della Fluid Fermana (11.30), terzi nell’edizione 2018, e poi la FEA Telusiano di Monte San Giusto (15.30). (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Intervista a Filippo Volandri, il lavoro come Direttore tecnico al centro di Tirrenia, la giornata tipo dei ragazzi, il concetto di “sistema” (3a parte – di Marco Mazzoni)

    Filippo Volandri a Tirrenia

    Nella prima e nella seconda puntata dell’interessante intervista concessa da Filippo Volandri, Direttore tecnico del settore maschile della Federazione Italiana Tennis, si è parlato del suo ruolo e delle novità introdotte, con un focus sull’ausilio della tecnologia per capire come si è evoluto il tennis di vertice. La lunga chiacchierata arriva ad un punto cruciale: i ragazzi. Nella terza e ultima parte dell’intervista, Filippo ci parla di come si svolge il lavoro, la giornata tipo e il rapporto con i talenti azzurri, che a Tirrenia sono seguiti ed aiutati con grande attenzione sulla persona.

    Filippo, ringraziandoti ancora per l’intervista, facciamo un piccolo riepilogo del concetto di base. Oggi a Tirrenia il lavoro sui ragazzi si potrebbe riassumere come una supervisione molto attenta al giovane giocatore e alla persona, in totale collaborazione con i tecnici che vivono il quotidiano del tennista
    “Non bisogna dare indicazioni contraddittorie ai ragazzi, altrimenti si genera solo confusione. Mai prevaricare il ruolo del coach personale, che resta il punto di riferimento per ognuno di loro. Per ogni aspetto tecnico, tattico, di metodo e quant’altro serve sempre la condivisione di idee, linee guida e programmazione specifica con l’allenatore. L’obiettivo è lavorare in stretta sintonia. Questo richiede un lavoro enorme, che va ben oltre l’orario classico “8-20”. Si finisce per fare lunghe chiacchierate dopo cena con gli allenatori, o nel fine settimana. Poi spesso seguiamo le partite in streaming e magari sono di sera, la mole di lavoro è enorme quando vuoi svolgere al meglio il tuo ruolo. E anche la giornata dei ragazzi è davvero impegnativa, con orari ben scanditi”.

    Raccontaci proprio la giornata tipo di lavoro a Tirrenia
    “Si inizia alle 8.30 col lavoro in palestra e le varie routine. Chi fa atletica ha un paio d’ore di lavoro specifico, con le tabelle predisposte per ognuno di loro; quindi dalle 11 alle 13 si sta in campo per il lavoro tecnico e tattico. Si stacca per la pausa pranzo, un paio d’ore di riposo. Alle 15 si riparte, con un mix tra tennis in campo ed atletica a seconda dei vari programmi di lavoro personalizzati e l’obiettivo su cui ci focalizza in quel momento. Si sta in campo e palestra fino alle 18-18.30, a volte anche fino alle 19. Terminato il lavoro, i ragazzi che non studiano si riposano, cena e quindi tutti a nanna, mentre per i più piccoli c’è anche qualche ora di studio. La giornata è davvero piena”.

    Vista così, si potrebbe dire “tanta roba…”
    “Eh sì, è una giornata fitta, densa di impegni sia sul lato atletico, tecnico e mentale. Per questo mi piace esser chiaro: Tirrenia e il tennis Pro non è qualcosa di facile, non è per tutti. Bisogna accettare un percorso molto duro, i ragazzi devono essere disposti a questo tipo di vita. A volte mi chiedono: Filippo, tu quanti sacrifici hai fatto per arrivare tra i primi 20 giocatori del mondo? Rispondo che, in realtà, non ho fatto dei veri sacrifici perché non mi è mai pesato fare questo tipo di vita; piuttosto ho dovuto accettare molte rinunce rispetto alla vita dei miei coetanei. Da questo punto di vista, mi ritengo fortunato perché ero fin dall’inizio ben predisposto a quel che richiede la strada verso il tennis professionistico. A me non pesava più di tanto stare mesi lontano da casa ed allenarmi in campo ore ed ore tutti i giorni… sono sempre stato uno che se non giocava a tennis due volte al giorno “diventava matto”, il campo è il posto dove volevo stare. Quindi con me ha funzionato bene, ma non va così per tutti. Con altri ragazzi è necessario un approccio diverso, bisogna partire un po’ più da lontano cercando di convincerli che il metodo che adottiamo è la traduzione di quello che troveranno andando in campo da grandi. Non ci divertiamo a pungolarli insistendo su questi concetti, sull’importanza dell’etica del lavoro, della disciplina, della dedizione all’allenamento… Vogliamo prepararli al meglio a quel che dovranno affrontare una volta usciti dal Centro per farsi strada nel tennis Pro. Il concetto è che noi siamo come l’Università, li prepariamo al mondo del lavoro. Quando cammineranno con le proprie gambe, noi avremo compiuto il grosso del nostro lavoro. Forniamo loro il meglio come strumenti, esperienza e professionalità per renderli autonomi e fare la propria strada, possibilmente verso grandi risultati”.

    Sei un uomo di quasi 40 anni, con lunga esperienza in campo da giocatore e oggi con un ruolo importante come dirigente. Se riavvolgi il nastro della tua vita fino all’età in cui iniziavi a lavorare verso il tennis Pro, come ti rivedi e come trovi i ragazzi di oggi?
    “Sono molto molto diversi! Non è passato un secolo, ma la società è cambiata tantissimo, soprattutto grazie alla tecnologia. Quando avevamo la loro età non possedevamo uno smartphone, non esistevano i social network, si viveva in modo molto diverso. Parlo con i ragazzi, e cerco di fargli capire quanto siano fortunati a vivere in quest’epoca in cui possono sfruttare tecnologia e mezzi che noi nemmeno ci sognavamo. Quelli della mia generazione hanno vissuto esperienze differenti, noi ci arrampicavamo sugli alberi e facciamo fatica con i computer, mentre i giovani di oggi volano con la tecnologia ma se gli chiedi di salire sull’albero quasi non ce la fanno! Per andare sullo specifico, a differenza della mia generazione oggi è necessario lavorare tantissimo sul piano motorio, perché i ragazzi sono assai meno pronti a fare esercizio fisico, anche quello di base. La scuola inoltre non aiuta perché di fatto di esercizio se ne fa pochissimo… Quando arrivano i nuovi e li valuti, noti subito che spesso hanno delle lacune importanti e a volte c’è quasi da ricominciare da zero. Non è colpa loro ma del contesto sociale in cui sono cresciuti, per noi significa un lavoro in più, e di cruciale importanza anche se può sembrare banale. Poi i ragazzi sono molto indipendenti, ma non è sempre facile farsi ascoltare, per questo poter condividere dei momenti tutti insieme, come quello del pranzo o della cena, è importante per fare gruppo e conoscerli come persone”.

    Tornando all’organizzazione del Centro tecnico, qual è il rapporto tra tra base centrale e centri periferici, per capire il funzionamento e la gestione a livello di territorio?
    “Oggi a Tirrenia arrivano ragazzi under 18 salvo progetti speciali, come Musetti che è arrivato molto prima o Nardi a 16 anni. Cerchiamo di organizzarci per consentire ai ragazzi di crescere vicino alla famiglia in strutture che collaborano con la Federazione anche fino ai 16-17 anni, poi è il nostro compito “scegliere” quei progetti in cui valutiamo ci sia più potenziale. Le scelte fanno parte del nostro lavoro, è un compito per nulla facile, e accettiamo di aver sbagliato, di sbagliare oggi e che sbaglieremo in futuro, ma del resto è l’onere di un settore tecnico. La nostra non è una scienza esatta, di cose da imparare ne abbiamo tantissime. I ragazzi su cui ci focalizziamo restano da noi dai 17 anni finché non reputiamo che siano pronti per spiccare il volo nel mondo del lavoro, fino ai 23-24 anni. Dietro poi c’è tutta una struttura molto profonda, che parte dai CPA dei bambini al sabato e alla domenica, gli under 11 e 12, gli stage degli under 14 il cui responsabile è Michelangelo dell’Edera, insieme a tanti altri progetti per gli under 15 come “racchette di classe”, fondamentali nel percorso di crescita giovanile”.

    Se dovessi scegliere il prossimo passo, l’obiettivo che in questi primi quattro anni di lavoro ancora non hai raggiunto, quale sarebbe?
    “Non adagiarsi sugli allori. Col lavoro abbiamo portato una crescita davvero importante, che ci permette di avere molti giocatori tra i primi 200 del mondo, tra i primi 150 e anche 100 del ranking, addirittura due tra i primi 15. È stato fatto un lavoro strabiliante, con tante persone che hanno dato il proprio meglio. Ma oggi, seppur molto felici della situazione, siamo costretti a guardare al futuro perché tutto va velocissimo. Dobbiamo continuare a studiare e restare aggiornati, perché lo sport si evolve continuamente. Dobbiamo lavorare sulla pianificazione con i ragazzi più giovani, forti dei successi ottenuti con lo stimolo di migliorare ancora. Il tennis è uno sport individuale, ma il “sistema” conta più di quel che si possa credere, come lo stimolo tra giocatori che si tirano l’un altro. Anni fa, quando toccai il mio massimo tra i primi 30, non fu un caso che anche Potito Starace visse il suo periodo migliore. Oggi non è un caso che Fognini vinca Monte Carlo e che Berrettini, Sonego e anche gli altri abbiano fatto un salto. Così vale per la base dei ragazzi, la crescita come sistema e la sana competizione è un valore aggiunto importantissimo per tutti. A questo ha contribuito il lavoro ed investimento portato avanti per anni a livello federale sui tornei in Italia: tantissimi Futures maschili e femminili e quasi un Challenger a settimana da aprile a novembre, eventi sostenuti dalla FIT e fondamentali alla crescita del movimento nazionale. Per i più giovani avere in casa tutta quella serie di tornei è importantissimo, ci permette di far giocare e far crescere una base di tennisti”.

    Ricordo l’estate scorsa, quando al lancio dei nuovi tornei Challenger in USA col supporto di Oracle, Jim Courier disse senza mezzi termini “stiamo studiando il modello Italia, che ha portato grandi risultati”.
    “Esatto, Jim conosce bene Lorenzo Beltrame avendoci lavorato insieme, hanno parlato spesso di come si lavora qua. Ma non è il solo: per esempio sono stato interpellato dalla stampa spagnola, incuriosita dalla crescita del nostro movimento e dai risultati ottenuti, e dall’America Latina. Anche dalla Francia hanno chiesto informazioni, e loro hanno da sempre uno dei movimenti più efficienti. Avere tanti tornei in Italia aiuta moltissimo, insieme alla nuova filosofia di collaborazione con le strutture private”.

    Ma la speranza di avere qualche torneo “grande” in più?
    “Vorremmo averli, sarebbe un altro passo verso la crescita generale di tutto il sistema Italia, senza dimenticarci della straordinaria opportunità delle ATP Finals a Torino dall’anno prossimo. La Federazione si sta muovendo in tal senso, ma serve lavoro e pazienza perché il calendario è complicato, senza contare i problemi della situazione attuale…”.

    Concludendo, la chiave per il successo del tuo lavoro è stata la visione, la capacità delle persone ma soprattutto quella di esser riusciti a creare un sistema?
    “Assolutamente, Volandri non ha la bacchetta magica. Abbiamo lavorato tanto, formando un gruppo di collaboratori che è stato decisivo in tutti gli aspetti del progetto. Non voglio fare nomi perché sono tutti, dal primo all’ultimo, importanti. Come è stato fondamentale il Consiglio federale che fin dal primo giorno mi ha dato fiducia e lasciato lavorare con grande libertà. Ho sempre avuto la possibilità di scelta e questo, quando hai un ruolo di responsabilità, è importante perché ti spinge a dare il massimo sentendo il supporto e la fiducia intorno a te. Ovviamente abbiamo un budget da rispettare, ma a livello di scelte operative mi hanno sempre sostenuto e mai prevaricato. Non è un lavoro facile, non abbiamo orari ed enormi responsabilità, ma visti i risultati sono e siamo molto soddisfatti. Il futuro? Come dicevo prima, c’è “da continuare a pedalare”, lavorare tutti insieme, collaborare tra privati e struttura tecnica per il bene del movimento; guardare avanti con ambizione e voglia di imparare. Mai stare fermi, mai sedersi sui risultati raggiunti”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Intervista a Filippo Volandri, il lavoro come Direttore tecnico al centro di Tirrenia, la sua esperienza, l’organizzazione degli stage (2a parte – di Marco Mazzoni)

    La prima parte dell’intervista a Filippo Volandri, Direttore tecnico del settore maschile della Federazione Italiana Tennis, si era chiusa con uno spunto molto interessante sul tennis di oggi. Il gioco è studiato nei minimi dettagli con l’ausilio della tecnologia e delle statistiche per fornire i migliori strumenti possibili all’atleta. “Il tennis è cambiato molto negli […] LEGGI TUTTO