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    Riparte #Accendiamoilrispetto: tra i temi anche l’inclusione delle diversità

    Di Redazione “Pensare un attimo prima di agire“, questo è stato uno dei tanti messaggi positivi che sono alla base della ripartenza di #Accendiamoilrispetto, il progetto etico di Top Volley Cisterna con il supporto di AbbVie contro il bullismo e il cyberbullismo, per l’inclusione delle diversità e il rispetto delle regole, giunto al sesto anno e interrotto bruscamente dall’esplosione della pandemia nel marzo scorso. #Accendiamoilrispetto ha il patrocinio della Polizia di Stato e per questo, nell’incontro in streaming che ha inaugurato il progetto, il Questore di Latina Michele Spina ha posto l’attenzione sull’importanza del coinvolgimento degli studenti: “Bisogna stare vicini ai ragazzi e promuovere un dialogo costante basato sulla fiducia poiché, l’importanza del rispetto delle regole, è fondamentale in un momento in cui la pandemia ha esacerbato tutti i disagi – ha chiarito il Questore –. La Polizia di Stato è da sempre impegnata in un rapporto diretto con gli studenti e ha molti progetti avviati sul rispetto della legalità. È positivo che i ragazzi possano incontrare modelli di riferimento nel mondo delle istituzioni, dello sport ma anche dell’imprenditoria, ci tengo a ringraziare la Top Volley per l’invito“.  Il sindaco di Latina Damiano Coletta ha preso la parola analizzando la questione del rispetto: “Sono molto affezionato a questo progetto che, in un momento come questo, deve sancire l’importanza dello sport come modello e arginare il fenomeno del cyberbullismo. Il rispetto parte anche dal linguaggio e, come amministrazione, abbiamo aderito al Manifesto contro le parole ostili perché dobbiamo recuperare un modo di comunicare che generi rispetto, un messaggio cruciale per i ragazzi. Approfitto di questa occasione, inoltre, per invitare tutti ad avere il massimo senso di responsabilità in questi giorni in cui ci saranno progressive riaperture“.  Massimo Righi, presidente e amministratore delegato della Lega Pallavolo Serie A, ha sottolineato come la pallavolo sia uno sport che trasmette messaggi positivi: “Questa iniziativa la condividiamo sia nelle modalità sia nello spirito perché è portatrice dei valori che sono alla base del nostro sport. #Accendiamoilrispetto ha una modalità molto efficace e originale e in questa stagione, in cui nessuno deve rimanere indietro, dobbiamo cercare di trovare quella solidarietà per superare periodi come questo. Grazie a queste iniezioni di fiducia e ottimismo siamo riusciti a portare avanti una stagione in un periodo complicato: mi auguro che anche altre società possano unirsi a questa iniziativa“.  Daniele Sottile, palleggiatore e capitano della Top Volley Cisterna, è uno dei testimonial storici del progetto: “Per me è un onore far parte di #Accendiamoilrispetto, siamo partiti sei anni fa in punta di piedi ma poi ci siamo fatti coinvolgere, e così il fatto di poter colloquiare con tanti ragazzi mi ha appassionato e ho cercato anche di portare qualche mia esperienza personale in famiglia: sono stato molto più attento e partecipe della vita dei miei due figli“.  Daniela Toia, direttore del Polo produttivo AbbVie di Campoverde, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa e quanto sia importante continuare a sensibilizzare i giovani per costruire una comunità solida e uno sviluppo sostenibile. Ha poi proseguito introducendo la tematica entrata a far parte del progetto: “abbracciare la diversità e l’inclusione”. La dottoressa Toia ha concluso l’intervento evidenziando quanto tutto questo per AbbVie sia un modo efficace per rendere concreto l’impegno in termini di responsabilità sociale per la crescita delle comunità in cui opera.  Jacopo Marzetti, garante infanzia e adolescenza della Regione Lazio, ha mostrato apprezzamento all’attività dei giocatori per il rispetto delle regole: “Ripeto sempre quanto lo sport sia essenziale, in questa fase storica. Bisogna coinvolgere i ragazzi e anche grazie allo sport fargli cogliere i valori e identificando i rischi con l’obiettivo di giocare di squadra“. Anche Monica Sansoni, referente territoriale del Garante, è in prima linea ed è in rete con Questura e Polizia Postale: “I ragazzi sono costantemente online ed è importante sensibilizzarli soprattutto per prevenire le problematiche, solo così i giovani potranno pensare, un attimo prima di agire“.  Gianrio Falivene, presidente della Top Volley, ha voluto chiarire l’importanza dell’attenzione verso i giovani: “Dobbiamo continuare a combattere questa battaglia di inclusione e diffondere messaggi positivi, sottolineando quanto sia importante usare le parole giuste invece che quelle di offesa e di odio“.  In settimana sono stati coinvolti gli studenti dell’istituto Rosselli di Aprilia, con il dirigente d’istituto Ugo Vitti e le professoresse Sabrina Vento e Luigina De Chiara, mentre nei prossimi giorni verranno interessati a distanza anche gli alunni romani dell’istituto Nostra Signora Lourdes e, a seguire, gli studenti dell’istituto Plinio Il Vecchio di Cisterna di Latina. Alla fine di questa stagione avranno partecipato oltre undicimila studenti. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il progetto Multisport ne’ Monti porta la Conad Reggio Emilia nelle scuole

    Di Redazione
    Con la prima puntata in diretta esclusiva per gli studenti della scuola secondaria inferiore di Castelnovo ne’ Monti, Felina e Vetto, sull’Appennino in provincia di Reggio Emilia, è iniziato l’innovativo progetto Multisport ne’ Monti. Grazie al modulo di “Sport a Distanza”, le immagini delle fasi di allenamento della Conad Reggio Emilia di Serie A2 Maschile dal PalaEnza di S.Ilario sono entrate direttamente e contemporaneamente in varie classi dei plessi scolastici dell’Appennino, rendendo protagonisti ed interattivi circa 115 studenti.
    Nel salotto allestito a bordo campo e condotto da Luca Simonelli si sono alternati vari ospiti di Appennino Volley Team e di Volley Tricolore per trattare argomenti concordati con gli insegnanti ed utili non solo a far percepire che lo sport è vivo, ma anche per approfondire temi utili alla scuola e trasversali a varie materie di studio. Grazie all’intervento del dottor Marco Poli dal Centro di Medicina Sportiva provinciale, si è parlato di protocolli Covid nel mondo dello sport e di attività di recupero di atleti infortunati.
    Grazie ai tecnici Vincenzo Mastrangelo e Stefano Fornasari la disciplina della pallavolo è stata presentata sia dal punto di visto agonistico che da quello di avviamento allo sport. La giocatrice Gaia Zanelli ed il presidente di Appennino Volley Team Roberto Zanelli hanno presentato le opportunità che l’Appennino offre ai giovani interessati ad avvicinarsi alla pallavolo, nonché i valori che la disciplina racchiude per nella crescita fisica e della persona. In apertura di collegamento ha portato il suo saluto agli studenti Giammaria Manghi, capo del gabinetto della giunta della Regione Emilia Romagna grazie alla cui legge 8/2017 il progetto è stato riconosciuto e sostenuto.
    Foto Volley Tricolore
    Con il direttore generale Loris Migliari si è parlato anche del raduno pre-campionato che la squadra di serie A2 della Conad ha vissuto nell’agosto 2020 a Castelnovo ne’ Monti, con gli atleti impegnati anche in varie attività di promozione del territorio. Gli ultimi 25 dei 75 complessivi minuti di lezione a distanza sono stati particolarmente interattivi: fra palasport e classi si sono intrecciate domande e risposte a non finire. Al termine dell’allenamento infatti i giocatori si sono resi disponibili al dialogo con gli studenti che hanno dimostrato come l’incontro fosse stato ben preparato dai docenti.
    “Come vi allenate per saltare più in alto? Come avete iniziato a giocare a pallavolo? Come vivete la pallavolo ai tempi del Covid? Quali attenzioni prestate alla vostra alimentazione? Quanto dura mediamente la carriera di un pallavolista? Fino a quanti anni si gioca? Qual è il vostro programma di allenamenti settimanale?“: queste sono solo alcune delle domande che sono scaturite dalle classi verso i giocatori del Conad Volley con Davide Morgese, Nicola Sesto, Andrea Ippolito, Antonino Suraci, Luca Cagni e Simone Scopelliti particolarmente bersagliati dagli studenti.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Dipartimento Sport: le palestre scolastiche possono ospitare gli allenamenti

    Di Redazione
    Il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha aggiornato le FAQ sulle disposizioni dell’ultimo DPCM pubblicate ieri, che avevano suscitato un acceso dibattito soprattutto per la direttiva sulla chiusura delle palestre scolastiche all’attività sportiva. Basandosi su questa, infatti, molti Comuni ed enti locali hanno negato nelle ultime ore l’accesso alle palestre anche alle squadre che sono autorizzate a proseguire gli allenamenti secondo l’interpretazione della Fipav.
    Oggi il chiarimento, con l’aggiunta del seguente paragrafo: “Le palestre scolastiche potranno ospitare, a porte chiuse e nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, le sessioni di allenamento e le competizioni degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra partecipanti alle competizioni di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, specificati all’art. 1, comma 9, lettera e)“.
    Le formazioni di Serie B e Serie C, ma anche quelle giovanili delle categorie Under 19, Under 17, Under 15 e Under 13, dovrebbero quindi poter tornare liberamente in palestra, previa autorizzazione degli enti locali e degli istituti scolastici (un passaggio che già negli scorsi mesi, anche prima dei recenti decreti, aveva creato non pochi problemi).
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il Club 76-Play Asti scende in piazza per il diritto alle palestre

    Di Redazione
    L’indisponibilità delle palestre per l’attività sportiva continua a fare vittime nel movimento di base: dei giorni scorsi è la notizia della chiusura della Scuola di Pallavolo Brescia, ma sono molte altre le società in difficoltà. È la traduzione in realtà, purtroppo prevedibile, di quella “profezia del meteorite” che Mauro Berruto aveva lanciato qualche tempo fa, prevedendo l’impatto catastrofico dell’emergenza sanitaria sul mondo dello sport dilettantistico.
    Il Club 76-Play Asti è uno dei sodalizi messi in ginocchio dalle difficoltà logistiche: il Comune piemontese ha concesso soltanto una struttura, il Palagerbi, ma soltanto per 9 ore settimanali, non certo sufficienti per l’attività di una società che conta oltre 300 atlete. Sono rimaste chiuse, invece, le palestre del Liceo Scientifico e del Giobert (in capo alla Provincia) e quelle comunali delle scuole Baussano e Brofferio, mentre i pochi impianti utilizzabili sono stati riservati ad altre realtà. La formazione astigiana sarà quindi impossibilitata a iscriversi ai campionati territoriali e giovanili. E le cose non vanno meglio per la prima squadra, che milita in B2 e ha dovuto rinunciare a ospitare le gare casalinghe.
    Per protestare contro questa paradossale situazione, il Club 76-Play Asti ha lanciato la campagna “Io mi alleno in piazza“: a partire da mercoledì 7 ottobre, tutti i giorni dalle 16 gli allenamenti della formazione astigiana si svolgeranno in piazza San Secondo e nelle strade e piazze del centro storico di Asti. Un’iniziativa aperta a tutti, a cui potranno aderire anche altre società sportive del territorio.
    Con questa iniziativa, spiega la società, “vogliamo evidenziare un problema più grande, che non è solo rappresentato dalla morte dei campionati e delle società sportive, ma soprattutto dall’inattività fisica a cui sono costretti milioni di giovani e di bambini, con conseguenti danni per la salute inimmaginabili, o meglio calcolabilissimi. In questo modo ci ritroveremo ad affrontare una nuova pandemia fatta di giovani depressi, obesi, pigri… E la sanità pubblica non riuscirà a sopperire a tutte le richieste di aiuto. La colpa alla fine ricadrà sui Consigli d’Istituto, ultimo anello di una catena che non riconosce l’importanza del movimento sportivo… Perché in Italia un colpevole è sempre necessario“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La Provincia di Brescia apre le palestre, ma l’ultimo ok spetta alle scuole

    Di Redazione
    Si sblocca, almeno in parte, la situazione della disponibilità delle palestre scolastiche a Brescia e dintorni: dopo il successo di una petizione online e la presa di posizione della Fipav, ieri la Provincia di Brescia ha approvato, con decreto del Presidente, l’apertura delle palestre di sua proprietà in orario extrascolastico, vincolandola al rispetto di una serie di disposizioni contenute nell’apposito protocollo di sicurezza. Il decreto consente anche di disputare gare e competizioni sportive. Per le società bresciane resta comunque una vittoria parziale: l’ultimo ok spetta infatti ai dirigenti scolastici dei singoli istituti, il cui parere sarà vincolante.
    “Il protocollo – spiega il consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Filippo Ferrari – è frutto di un lavoro sinergico importante – che da una parte vuole valorizzare la pratica sportiva, tutelando quindi gli atleti e tutte le realtà e le associazioni coinvolte, e dall’altro vuole garantire la sicurezza e la salute degli utenti, tenendo conto del buon avvio dell’anno scolastico, che non ha determinato problemi in merito alla gestione degli spazi. Il Protocollo di Sicurezza sarà ora inviato ai comuni bresciani per una massima condivisione”.
    (fonte: Provincia.brescia.it) LEGGI TUTTO

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    Palestre chiuse, da Pavia a Trieste continua il braccio di ferro con la scuola

    Di Redazione
    Scuole aperte ormai in tutta Italia per gli studenti, ma non per la pallavolo (e gli altri sport indoor). Il problema dell’indisponibilità delle palestre scolastiche sta assumendo rilievo nazionale e sta costringendo molte squadre a ridimensionare, se non addirittura cancellare, la propria attività. Dopo i numerosi casi dei giorni scorsi, dalla provincia di Brescia al Lazio passando per il Piemonte, il braccio di ferro tra istituti e società si estende in diverse regioni, nonostante l’appello lanciato dalla Federazione alla ministra Lucia Azzolina.
    In provincia di Pavia, come riporta La Provincia Pavese, meno della metà delle 44 squadre iscritte ai campionati territoriali ha a disposizione un campo per allenarsi e giocare. “Lo sport giovanile e di base – denuncia Nicoletta Quacci, presidente della Fipav Pavia – in questo momento è stretto tra l’incudine delle scuole, che negano gli spazi normalmente destinati all’attività fisica anche quando non vengono utilizzati per la didattica, e il martello della propria missione sociale ed educativa, che entro certi limiti si può modulare, ma non stravolgere con soluzioni aliene“.
    Vista la situazione, il Comitato Territoriale intende dare il via ai campionati giovanili “non prima di gennaio“, ma nel frattempo ha chiesto alle società di iscriversi regolarmente ai campionati. Intanto, in località come Casteggio le palestre restano chiuse almeno fino al 31 dicembre e – riporta il quotidiano – una squadra in cerca di alternative si è rivolta al locale oratorio, sentendosi richiedere dal parroco un affitto di 18 euro all’ora…
    Non va meglio in provincia di Verona, dove il Comitato Territoriale è stato costretto ad annullare la Coppa Verona: “La disponibilità ancora incerta di impianti sportivi e le conseguenti difficoltà che molte società stanno trovando per la ripresa degli allenamenti ci hanno indotto a questa decisione” scrive il presidente Stefano Bianchini. E anche a Trieste, denuncia il quotidiano Il Piccolo, metà dei 14 impianti gestiti dall’Ente di Decentramento Regionale non saranno disponibili per lo sport; una nota positiva viene invece dalle 38 strutture comunali, dove l’attività dovrebbe riprendere da giovedì 24 settembre. LEGGI TUTTO

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    In provincia di Brescia le palestre restano chiuse. Le società si mobilitano online

    Di Redazione
    In questo tormentato avvio di stagione sportiva, condizionato dall’emergenza sanitaria, continua a tenere banco (è proprio il caso di dirlo) il problema delle palestre scolastiche, che spesso restano “off limits” per le società sportive. Sta accadendo in molte zone d’Italia e anche nel bresciano: prima dell’inizio dell’anno scolastico, la Provincia di Brescia ha emanato una comunicazione che sospende l’utilizzo in orario extrascolastico delle palestre di proprietà provinciale, situate in 18 comuni del territorio.
    Lo scopo del provvedimento, secondo l’ente, è “valutare con estrema attenzione l’impatto che il ritorno nelle aule scolastiche avrà sulla gestione degli spazi, al fine di tutelare la salute e la sicurezza sia degli studenti che degli operatori della scuola“. Per questo le porte delle palestre restano sbarrate “fino al termine del monitoraggio da svolgersi in condivisione con i Dirigenti Scolastici referenti delle strutture sportive“. Una decisione che, come si può facilmente immaginare, ha conseguenze irreparabili sull’attività delle squadre di pallavolo e altri sport.

    A mobilitarsi contro la presa di posizione della Provincia sono state innanzitutto le società: la Scuola di Pallavolo Brescia è tra le più attive, e insieme ad altri club ha lanciato una petizione online che in pochi giorni ha già raccolto quasi 600 firme. Anche le istituzioni sportive si sono schierate: lo scorso 10 settembre il Comitato Regionale della Lombardia della Fipav, insieme a quello della Federazione Italiana Pallacanestro, ha scritto alla Provincia chiedendo di tornare sulla decisione.
    “Privare i ragazzi di questa componente fondamentale della propria vita in questa età particolare rappresenta un costo sociale che ha ricadute sulla disponibilità di genitori e parenti a seguirli nelle ore di sospensione dagli allenamenti o in alternativa nel passare ore a casa o per strada; nel probabile abbandono di diversi atleti non più motivati; nel futuro costo di assistenza sanitaria nonché nella frustrazione di non potere svolgere un’attività scelta ed amata” scrivono le due Federazioni, che sottolineano inoltre le garanzie offerte dai protocolli di sicurezza per la ripresa dell’attività.
    Sulla stessa linea il Comitato Territoriale Fipav di Brescia, che in una nota si chiede: “Fino a poco tempo fa tutti abbiamo sinceramente riconosciuto allo sport il ruolo di veicolo di valori fondamentali. Perché oggi declassarlo a priorità minore e di fatto esautorarlo dalla sua eminente funzione sociale ed educativa? (…) Nel farsi carico e risolvere il tema delle palestre scolastiche da aprire allo sport, è necessario giocare una partita leale, consapevoli delle responsabilità condivise che politica, scuola e mondo sport hanno verso i nostri ragazzi“.
    A rendere la situazione ancora più paradossale c’è il fatto che il Comune di Brescia si è invece impegnato per assicurare alle associazioni sportive la fruizione degli spazi di sua proprietà: nella stessa città troviamo quindi società e discipline in condizioni diametralmente opposte. E le ricadute negative in termini di tesseramenti, con l’avvicinarsi dell’inizio della stagione sportiva, sono immaginabili.
    (fonte: Scuola di Pallavolo Brescia) LEGGI TUTTO

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    Senza palestre non si gioca: la Pallavolo Castellamonte rinuncia alla Serie D

    Foto ASD Pallavolo Castellamonte

    Di Redazione
    Non è certo l’unica squadra costretta a ridurre o cancellare l’attività per problemi di disponibilità delle palestre in questo accidentato inizio di stagione, ma probabilmente è la prima a metterlo per iscritto. L’ASD Pallavolo Castellamonte, società dell’omonimo comune a nord di Torino, ha annunciato su Facebook la propria scelta di rinunciare al campionato di Serie D femminile, categoria in cui era stata reintegrata dal Comitato Regionale del Piemonte grazie al piazzamento conquistato nella scorsa stagione in Prima Divisione.
    “I motivi del rifiuto sono diversi – scrive la società piemontese – ma il più importante e la non possibilità, a tutt’oggi, di programmare la data di entrata in palestra. Sperando di poter risolvere la situazione al più presto, così almeno potremmo far entrare in palestra le nostre atlete, chiediamo ai nostri amministratori: per favore, fate in fretta!!!“. Uno sfogo che sta già facendo il giro d’Italia, trovando la partecipazione delle numerose squadre coinvolte dal problema: nonostante i ripetuti appelli e le prese di posizione di comitati locali come la Fipav Roma, infatti, molte strutture scolastiche (e non solo) restano chiuse alla pratica sportiva, rendendo di fatto impossibile la ripresa dell’attività.
    (fonte: Facebook ASD Pallavolo Castellamonte) LEGGI TUTTO