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    Andrea Iannone, spunta una Porsche da quasi 150mila euro nel suo garage

    Spesso a girare per le vie della città con delle supercar sono i calciatori che, nei loro momenti di pausa da allenamenti e partite, si dilettano a scorrazzare con le loro compagne d’avventura tutte scintillanti. In realtà però, anche se magari noi li vediamo di meno, anche i piloti del motomondiale amano godersi le auto di lusso, e la loro passione non è limitata solo alle due ruote.
    Lo sa bene Andrea Iannone, uno dei centauri più chiacchierati, prima per la sua precedente relazione con Belen Rodriguez, poi per la brutta vicenda del doping e adesso per essere il nuovo compagno di Elodie. Insomma, l’ex pilota Aprilia e Suzuki ha deciso di farsi un regalo e nel suo garage, spicca una Porsche 911 Carrera 4s.
    Iannone resta chiuso fuori dalla Porsche e rompe il finestrino a martellate
    L’auto di Andrea
    E’ stato Iannone stesso a svelare la sua Porsche ai suoi follower con una storia Instagram in cui l’auto si vede però parzialmente. Cattura subito la sua livrea total black luccicante, che conferisce alla Carrera un look accattivante e affascinante al tempo stesso. Il suo motore è un sei cilindri ed eroga ben 450 CV di potenza, con una lunghezza di 4.519 mm e una larghezza di 1.852 mm. Ha un prezzo di listino che parte da 141.916,00 Euro IVA inclusa. Non c’è altro da aggiungere: Andrea Iannone si è regalato proprio un bel gioiellino. LEGGI TUTTO

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    F1, Ben Sulayem: “Confermo la trattativa tra la Porsche e diversi team”

    ROMA – Le voci erano insistenti ormai da tempo, ora è arrivata anche la conferma del numero uno Fia Ben Sulayem. La Porsche punta a rientrare nel Circus, anche se solo da motorista, seguendo l’esempio dell’Audi. Saltato l’accordo con la Red Bull, quando tutto sembrava fatto, per la volontà del duo Horner-Marko, la casa di Stoccarda sta vagliando sul mercato diverse possibilità per competere in F1, con la McLaren – secondo gli addetti ai lavori – favorita numero uno anche in virtù degli ottimi rapporti con il team principal Andreas Seidl.
    Le dichiarazioni di Ben Sulayem
    “Durante il weekend di Spa-Francorchamps, in agosto, Audi ha annunciato l’ingresso in Formula 1 a partire dalla stagione 2026 come costruttore di power unit, questo annuncio è stato un riconoscimento del duro lavoro svolto da tutte le parti interessate per sviluppare questi regolamenti. Ora stiamo notando che anche la Porsche sta ancora discutendo con dei team per rientrare nel Circus“. Queste le parole di Ben Sulayem nel corso del terzo Consiglio Mondiale del 2022, in cui ha confermato come sulla Porsche ci sia qualcosa di concreto in ballo.
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    F1, la rivelazione di Ben Sulayem sul futuro di Porsche

    ROMA – Le parole di Ben Sulayem suonano come qualcosa più di una conferma. Anche il numero uno della Fia ha ribadito nel corso del terzo Consiglio Mondiale del 2022 come la Porsche punti a rientrare nel Circus, anche se solo da motorista, seguendo l’esempio dell’Audi. Per volontà del duo Horner-Marko è saltato con la Red Bull un accordo che sembrava fatto, ed ora la casa di Stoccarda sta valutando diverse possibilità per competere in F1, con la McLaren – secondo gli addetti ai lavori – favorita numero uno anche in virtù degli ottimi rapporti con il team principal Andreas Seidl.
    Le parole di Ben Sulayem
    La conferma è arrivata direttamente da Londra. “Durante il weekend di Spa-Francorchamps, in agosto, Audi ha annunciato l’ingresso in Formula 1 a partire dalla stagione 2026 come costruttore di power unit, questo annuncio è stato un riconoscimento del duro lavoro svolto da tutte le parti interessate per sviluppare questi regolamenti. Ora stiamo notando – conclude Ben Sulayem – che anche la Porsche sta ancora discutendo con dei team per rientrare nel Circus“.
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    F1, Marko: “Troppo controllo, ecco perché abbiamo detto no a Porsche”

    ROMA – Sembrava fatta, poi Red Bull e Porsche hanno deciso di abbandonare il tavolo delle trattative. L’accordo tra le due scuderie in ottica Formula 1 è saltato e Helmut Marko, consulente della Red Bull, afferma fiero ai microfoni degli olandesi di “OE3”: “Non abbiamo bisogno di nessuno al momento. Abbiamo il pilota più veloce sino al 2028. Abbiamo Adrian Newey, il miglior progettista. Il reparto motori sarà pienamente operativo tra 55 settimane e la prima power unit è stata già accesa: siamo completamente autosufficienti”. Poi il consigliere della Red Bull, nel suo consueto stile franco e diretto, aggiunge: “La Porsche aveva manifestato l’intenzione di rilevare o raddoppiare ogni posizione in Red Bull. In altre parole, volevano controllare praticamente tutto e ovviamente non funziona così”.
    La rivelazione di Marko
    Sembrava un affare fatto, quello tra Red Bull e Porsche, poi però c’è stato un brusco stop che ha portato la casa di Milton Keynes a dire no grazie. “Nessuna delle due parti avrebbe beneficiato dell’accordo. Era chiaro che sarebbe diventato tutto troppo burocratico e che avremmo perso la nostra flessibilità come team”, ha spiegato Marko. Adesso però si aprono altri curiosi scenari: “E ora che la rottura con Porsche è diventata ufficiale, abbiamo ricevuto alcuni interessamenti sorprendenti. E stiamo parlando con Honda”, ha infatti confessato Marko, che quest’anno ha compiuto 79 anni. LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Porsche voleva controllare tutto, non funziona così”

    ROMA – “Non abbiamo bisogno di nessuno al momento. Abbiamo il pilota più veloce sino al 2028. Abbiamo Adrian Newey, il miglior progettista. Il reparto motori sarà pienamente operativo tra 55 settimane e la prima power unit è stata già accesa: siamo completamente autosufficienti”. Helmut Marko liquida così, ai microfoni degli olandesi di “OE3”, la trattativa con Porsche per una collaborazione in Formula 1, alla fine naufragata. Il consulente della Red Bull, nel suo consueto stile franco e diretto aggiunge: “La Porsche aveva manifestato l’intenzione di rilevare o raddoppiare ogni posizione in Red Bull. In altre parole, volevano controllare praticamente tutto e ovviamente non funziona così”.
    I motivi della rottura
    Sembrava un affare fatto, quello tra Red Bull e Porsche, poi però c’è stato un brusco stop che ha portato la casa di Milton Keynes a dire no grazie. “Nessuna delle due parti avrebbe beneficiato dell’accordo. Era chiaro che sarebbe diventato tutto troppo burocratico e che avremmo perso la nostra flessibilità come team”, ha spiegato Marko. Poi l’austriaco rivela: “E ora che la rottura con Porsche è diventata ufficiale, abbiamo ricevuto alcuni interessamenti sorprendenti. E stiamo parlando con Honda”. LEGGI TUTTO

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    Red Bull-Porsche e l'accordo che manca. E il tempo stringe

    TORINO – Una decisione dovrà essere presa entro il 10 settembre, data ultima utile. Il braccio di ferro si trascina da un po’. Parliamo dell’accordo tra la Red Bull e la Porsche, altro marchio della galassia Volkswagen, pronto a entrare in Formula 1 (dopo l’annuncio dell’impegno Audi, comunicato nei giorni di Spa). La strada individuata dall’Audi è chiara: costruire un motore (anzi, una power unit) e poco a poco legarsi alla Sauber, sulla falsariga di quanto avvenne anni fa tra la stessa Sauber e la Bmw (ora non più in Formula 1).
    POWERTRAIN – Nel caso della Porsche e della Red Bull la faccenda è più complessa. La squadra anglo austriaca ha dato vita a una divisione powertrain, che ha ereditato (se così si può dire) i motori Honda. In futuro dovrebbe realizzare la parte termica della power unit, lasciando a Porsche la parte elettrica (che con il nuovo regolamento conterà di più). La Porsche dovrebbe acquistare il 50 per cento della stessa Red Bull, operazione alla quale il patron austriaco Dieter Mateschitz avrebbe dato il via libera; tuttavia ci sono resistenze nella parte britannica dell’azienda, che teme di perdere autonomia. La partita dunque è aperta. Ma solo fino al 10 settembre. LEGGI TUTTO

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    I ripensamenti Honda, la “carbon neutrality” e la voglia di avere tanti motoristi

    TORINO – A piccoli passi, ma con una certa chiarezza d’intenti, la Formula 1 sta andando verso i motori del 2026. Certo, tanti aspetti (anche importanti) non sono ancora stati decisi. Si sa che l’unità termica sarà un 6 cilindri turbo di 1,6 di cilindrata e che il sistema di recupero dell’energia sarà solo cinetica (oggi si chiama MGU-K) mentre si darà l’addio al sistema di recupero dell’energia termica (oggi si chiama MGU-H), giudicato troppo costoso. Ma nonostante i progressi nelle trattative tra le parti in causa, ci vorrà ancora un po’ per arrivare a una definizione delle regole che soddisfi tutti. Anche perché un conto è dire che si vuole arrivare ad avere 1.000 cavalli, un conto è scrivere delle norme (soprattutto sulla parte elettrica) che permattano di arrivare davvero a queste potenze. Trovare un accordo è fondamentale per formalizzare l’ingresso dei tedeschi (il gruppo Volkswagen, attraverso Audi e Porsche) e allargare così la platea dei motoristi.

    COSTRUTTORI – Platea che, ormai sembra quasi scontato, dovrebbe comprendere anche la Honda. La casa giapponese ha formalmente lasciato il Mondiale l’anno scorso, almeno s’è tolta la soddisfazione di aver vinto un titolo (piloti, sia chiaro. Non costruttori, quello è rimasto alla Mercedes). Ma oggi sembra rimpiangere le scelte compiute, tanto che il logo HRC in qualche modo resta sulle Red Bull e sulle AlphaTauri. Motori nuovi, realizzati con regolamenti differenti, renderebbe sostenibile (dal punto di vista dell’immagine) un ritorno. La chiave è nel concetto di “carbon neutrality” che tanto piace in questo periodo al mondo dell’auto (anche delle corse). Riavere di nuovo la Honda, insieme alle tante attese new entry, costituirebbe un ulteriore punto di svolta. Che tutti vorrebbero… LEGGI TUTTO

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    Diess: “Dal 2026 Audi e Porsche saranno in F1”

    ROMA – Audi e Porsche entreranno a far parte della Formula 1, ma solo dopo il 2026. A dare quella che sembra una conferma definitiva a tutti gli effetti è lo stesso amministratore delegato del gruppo Volkswagen, Herbert Diess, che ha parlato all’agenzia “Reuters”. Voci di questo tipo infatti si rincorrevano ormai da tempo. L’iscrizione alla lista costruttori della FIA però non avverrà prima del 2026, ossia quando si sbloccherà lo sviluppo alle attuali power unit, con l’abolizione in particolare della Mgu-H. Il recupero del calore prodotto dalla turbina del propulsore sarebbe davvero troppo costoso per essere inserito nella produzione di serie.
    Verso il ritorno di Porsche
    Con la componente elettrica che si fa sempre più importante in termini di propulsione in Formula 1 e con l’Unione europea che spinge sempre più verso l’abolizione dei veicoli a gasolio, gli sviluppi delle scuderie possono essere importanti anche nella ricerca di nuove soluzioni per migliorare la mobilità green. Se per la Audi si tratterebbe di una prima volta, la casa di Stoccarda ha già partecipato al mondiale. Dal 1957 al 1964 nel paddock c’era il team Porsche, mentre dal 1983 al 1987 i tedeschi si sono dedicati alle power unit montate poi dalla McLaren. LEGGI TUTTO