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    Ionut Ambrose dopo l’incontro con il Papa: “Mi è venuta la pelle d’oca”

    Di Redazione

    C’erano anche sei giocatori della Cucine Lube Civitanova nella delegazione delle nazionali italiane ricevute oggi da Papa Francesco in udienza privata. Una data memorabile per la pallavolo del Bel Paese e per i sei tesserati cucinieri: i campioni del mondo e d’Europa Simone Anzani, Fabio Balaso e Mattia Bottolo, il campione iridato Under 21 e continentale Under 22 Mattia Gottardo e i campioni d’Europa Under 20 Ionut Ambrose e Gaetano Penna, già trionfatori all’Eyof.

    Il centrale Ionut Ambrose, classe 2004, nato a San Severino Marche e dunque unico marchigiano dei sei biancorossi, è rimasto profondamente colpito da quella che si è rivelata una delle esperienze più profonde della sua vita: “Terrò per sempre impressa nella memoria una giornata così bella ed emozionante. Mi è venuta la pelle d’oca nel vedere il Santo Padre, ma anche all’arrivo dei compagni e dello staff con cui ho vinto gli Europei giovanili, è stato come rivivere quei momenti“.

    “Non potevo chiedere di meglio – continua Ambrose – che condividere la giornata in Vaticano con i coetanei della Nazionale e i compagni della Lube, che per me sono punti di riferimento. Così come da oggi lo saranno le parole di Papa Francesco, che ha paragonato i fondamentali della pallavolo alle difficoltà nella vita di tutti i giorni. Torno nelle Marche arricchito da questa visita e continuerò a conciliare con il massimo impegno lo studio in vista dell’esame di maturità e gli allenamenti con la Lube, nella speranza di aiutare i compagni in palestra e di perfezionare la mia tecnica di gioco“.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Sei cucinieri in Vaticano con le Nazionali. Ambrose: “Che emozione!”

    Una giornata significativa in Vaticano e un’esperienza spirituale intensa per sei nazionali azzurri della Cucine Lube Civitanova, ricevuti oggi da Papa Francesco in udienza privata nella delegazione delle selezioni italiane maschili e femminili .di volley Una data memorabile per la pallavolo del Belpaese e per i sei tesserati cucinieri: i campioni del mondo e d’Europa Simone Anzani, Fabio Balaso e Mattia Bottolo, il campione iridato U21 e continentale U22 Mattia Gottardo e i campioni d’Europa U20 Ionut Ambrose e Gaetano Penna, già trionfatori alle Olimpiadi giovanili Eyof.
    Quasi 200 persone, tra atleti e staff, guidate dal Presidente Fipav Giuseppe Manfredi e dal Segretario Generale Stefano Bellotti, hanno vissuto una giornata indimenticabile, caratterizzata dal discorso del Santo Padre, che ha definito lo sport “segno convincente di unità e integrazione, portatore di un messaggio”.
    Il centrale Ionut Ambrose, classe 2004, nato a San Severino Marche, è rimasto profondamente colpito da quella che si è rivelata una delle esperienze più profonde della sua vita. Già in evidenza nelle giovanili dell’Academy biancorossa e nelle nazionali giovanili, il gigante di 210 cm ora fa parte del roster dei campioni d’Italia.
    “Terrò per sempre impressa nella memoria una giornata così bella ed emozionante – ha detto Ambrose, unico marchigiano tra i sei moschettieri biancorossi nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico -. Mi è venuta la pelle d’oca nel vedere il Santo Padre, ma anche all’arrivo dei compagni e dello staff con cui ho vinto gli Europei giovanili, è stato come rivivere quei momenti. Non potevo chiedere di meglio che condividere la giornata in Vaticano con i coetanei della Nazionale e i compagni della Lube, che per me sono punti di riferimento. Così come da oggi lo saranno le parole di Papa Francesco, che ha paragonato i fondamentali della pallavolo alle difficoltà nella vita di tutti i giorni. Torno nelle Marche arricchito da questa visita e continuerò a conciliare con il massimo impegno lo studio in vista dell’esame di maturità e gli allenamenti con la Lube, nella speranza di aiutare i compagni in palestra e di perfezionare la mia tecnica di gioco”. LEGGI TUTTO

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    Giovanili: Il Volley Treviso protagonista nella storica udienza del Papa

    Di Redazione

    Sono ben sette gli atleti che giocano o che hanno un passato in Volley Treviso, oltre al direttore tecnico Michele Zanin, a poter dire “Io c’ero” in questa giornata storica per la pallavolo azzurra: nella tarda mattinata di lunedì 30 gennaio, infatti, le Nazionali italiane seniores e giovanili sono state ricevute in udienza privata da Papa Francesco, presso la Sala Clementina del Palazzo Apostolico.

    Un incontro senza precedenti, che arriva dopo un 2022 da record per la pallavolo italiana, con l’oro al Mondiale maschile, il bronzo in quello femminile e la sfilza di medaglie d’oro vinte agli Europei giovanili. E in tutte le vittorie delle competizioni maschili c’era un po’ di orogranata: Simone Anzani (a Treviso dal 2008 al 2011) è arrivato sul tetto del mondo con la Nazionale di De Giorgi; Federico Crosato, Alberto Pol e Paolo Porro hanno vinto l’Europeo U22, Mattia Boninfante l’Europeo U20, e infine Mattia Filippelli e Luca Pozzebon (che militano nell’U19/serie B orogranata) l’Europeo U18, con coach Michele Zanin alla guida.

    Nel suo intervento il Santo Padre ha ringraziato tutti gli atleti e gli staff per i risultati ottenuti, ponendo l’accento sul concetto di squadra e in particolare sull’importanza di ogni singolo suo componente. Papa Francesco ha poi rivolto un appello agli atleti sottolineando la responsabilità che hanno verso i giovani che a loro si ispirano, toccando anche il tema del doping.

    Una giornata di emozioni forti, di quelle che rimangono scolpite nel cuore e nella mente, e per Treviso un grande orgoglio nel vedere tanti suoi atleti partecipare ad un momento così importante per tutto il movimento. Coach Michele Zanin a fine giornata: “È stato molto particolare: trovarsi insieme con tutte le Nazionali e gli staff in un contesto che a prima vista c’entra poco con la pallavolo e la palestra, ma che in realtà vi è vicino per il modo di intendere lo sport, è stato molto bello. Il Santo Padre nel suo discorso ha tratto spunto dal nostro gioco dove i valori di squadra sono importanti: lavorare con gli altri, fare squadra, mettersi al servizio del gruppo sono concetti fondamentali e sentirli dire da lui ha sicuramente un altro peso. Un concetto che ha sottolineato è quello di rimanere sempre degli “amatori”, appassionati al gioco, anche quando si diventa professionisti: questo mi è piaciuto molto“.

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    Papa Francesco parla agli Azzurri prendendo spunto dalle fasi di gioco della pallavolo

    Di Redazione

    Il Papa prende spunto dalle fasi di gioco della pallavolo per ribadire che anche nella vita si è a servizio di un obiettivo da raggiungere insieme e consegna questa, e altre riflessioni, ai membri della Federazione Italiana Pallavolo, ricevuti oggi in Vaticano. Circa 300 persone alle quali Francesco ha voluto dare delle indicazioni partendo proprio da alcuni fondamentali del volley.

    Lo sport a servizio della persona.Il Pontefice ha innanzitutto ricordato come, insieme alla Segreteria generale della Conferenza episcopale italiana, la Federazione di Pallavolo stia compiendo un percorso per diffondere sul territorio e tra le società sportive i valori educativi dello sport: “Un percorso in una prospettiva integrale che unisca alla tecnica la possibilità di dare il meglio di sé, sia nell’attività agonistica sia nella vita. Lo sport, infatti, deve essere sempre a servizio della persona e della società, non di interessi o logiche di potere”.

    Il Papa cita quindi San Giovanni Paolo II, precisamente un passaggio del discorso pronunciato nell’ottobre del 2000, in occasione del Giubileo degli Sportivi: “La dignità della persona umana costituisce il fine e il metro di giudizio di ogni attività sportiva”. 

    La battuta e la ricezione.Da Francesco giunge quindi l’incoraggiamento a proseguire sul cammino intrapreso, e nel farlo il Papa utilizza cinque fondamentali della pallavolo partendo dalla battuta: “Innanzitutto, la battuta, che è il primo colpo che dà il via al gioco. Nella partita, così come nella vita di ogni giorno, occorre prendere l’iniziativa, assumersi la responsabilità, coinvolgersi. Mai restare fermi! Lo sport può aiutare molto a superare timidezze e fragilità, a maturare nella propria consapevolezza, ad essere protagonisti”. 

    Dopo la battuta c’è la ricezione, perché “come bisogna essere pronti a ricevere la palla per indirizzarla in una determinata area, così è importante essere disponibili ad accogliere suggerimenti e ad ascoltare, con umiltà e pazienza”. Francesco ricorda allora quanto sia preziosa la figura dell’allenatore: “Non si diventa campioni senza una guida, senza un allenatore disposto ad accompagnare, a motivare, a correggere senza umiliare, a sollevare quando si cade e a condividere la gioia della vittoria. Servono persone che siano punti di riferimento solidi, capaci di insegnare a “ricevere” bene, individuando i talenti dei propri atleti per farli fruttificare al meglio”.

    Alzata attacco e muro.Nel ricordare come nello sport e nella vita non si è mai soli, il Papa parla di un terzo fondamentale del volley, l’alzata: “Il passaggio verso il compagno o la compagna che ha il compito di finalizzare l’azione. Non si è mai soli, c’è sempre qualcuno da servire. Non esiste solo la dimensione individuale, ma si è parte di un gruppo: ognuno è chiamato a dare il proprio contributo perché si possa vincere insieme”.

    “In un mondo dove si sgomita per apparire e per emergere a tutti i costi, dove l’io viene prima del noi – afferma ancora Francesco – dove si scarta chi è debole e improduttivo, lo sport può essere segno convincente di unità, di integrazione, e può lanciare un messaggio forte di pace e di amicizia”. Il Papa sottolinea poi come l’azione di attacco sia certamente decisiva, ma lo sport è chiamato a praticare “sempre un sano agonismo”, senza mai cercare scorciatoie: “Il sacrificio, l’allenamento, il rigore sono elementi imprescindibili dello sport, mentre la pratica del doping, oltre ad essere pericolosa, è un inganno che toglie bellezza e divertimento al gioco, macchiandolo di falsità e facendolo diventare sporco”.

    Infine “il muro”, la difesa. Una parola sulla quale il Pontefice si sofferma, ricordando come spesso abbia un significato ben diverso da quanto invece può insegnare la pratica sportiva: “Questa parola ci fa pensare ai muri presenti in diversi luoghi del mondo, segno di divisione e di chiusura, dell’incapacità degli uomini di dialogare, della presunzione di chi pensa che ci si può salvare da soli. Invece, nella pallavolo, quando si fa muro si salta in alto per affrontare la schiacciata avversaria: questo gesto ci aiuta a pensare la parola in un’accezione positiva. Saltare in alto significa distaccarsi da terra, dalla materialità e dunque da tutte quelle logiche di business che intaccano lo spirito sportivo”.

    Modello per i giovani.Il Papa ha salutato la Federazione Italiana Pallavolo chiedendo ai presenti di essere sempre “testimoni di correttezza e lealtà”, con un pensiero particolare ai più giovani: “Molti ragazzi vi guardano e tifano per voi: per loro siete dei modelli, non deludeteli!“

    Al Papa il presidente della Federazione, Giuseppe Manfredi, ha donato la maglia azzurra insieme alla medaglia d’oro conquistata dalla nazionale italiana maschile agli ultimi Mondiali. “Sperando di farle cosa gradita – ha aggiunto Manfredi – abbiamo regalato ai bambini del Dispensario Pediatrico Santa Marta del materiale d’abbigliamento, oltre a dei palloni in modo che possano giocare e divertirsi”.

    Inoltre dirigenti e atleti saranno presenti stasera – per preparare e condividere il pasto – alla mensa con i poveri accolti a Palazzo Migliori dall’Elemosineria Apostolica e dalla comunità di Sant’Egidio. Dalla Federazione Italiana Pallavolo anche il dono di attrezzature e vestiario sportivo ad alcune persone migranti presenti al Centro Astalli che, nei loro Paesi di origine, amavano giocare a pallavolo. In questo modo “consentiremo loro – ha concluso Manfredi – di tornare a coltivare una passione”. 

    (fonte: Vaticannews.va) LEGGI TUTTO

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    Nazionali azzurre, le emozioni non finiscono: il 30 gennaio saranno ricevute da Papa Francesco

    Di Redazione

    Il mondo della pallavolo, reduce da un 2022 straordinario, si appresta a vivere una giornata ricca di grandissime emozioni. Il prossimo 30 gennaio 2023, infatti, le nazionali azzurre di pallavolo saranno ricevute in udienza privata da Papa Francesco.Alle ore 12, presso la Sala Clementina, saranno quasi 200 gli atleti e i componenti di staff delle nazionali italiane di volley che avranno l’onore di incontrare il Santo Padre. A guidare la delegazione azzurra sarà il presidente della Federazione Italiana Pallavolo Giuseppe Manfredi.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Donata a Papa Francesco la maglia della Gas Sales Bluenergy Piacenza

    Di Redazione Una giornata straordinaria per la Gas Sales Bluenergy Piacenza: oggi in Vaticano è stata consegnata una maglia personalizzata della squadra emiliana – con tanto di nome e numero 10 – nientemeno che a Papa Francesco. Il Santo Padre ha incontrato la presidente biancorossa Elisabetta Curti in occasione della consegna di una copia della “Bibbia in piasintein“, il testo sacro redatto in dialetto piacentino dall’ex messo Luigi Zuccheri. Foto Gas Sales Piacenza Volley (fonte: Facebook Gas Sales Bluenergy Volley) LEGGI TUTTO