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    ATP lancia la gara per ospitare le NextGen Finals dal 2023 al 2027, che quest’anno dovrebbero svolgersi a dicembre

    Jannik Sinner, uno dei campioni delle NextGen Finals

    A.A.A., nuova sede per le NextGen ATP Finals cercasi. L’ATP attraverso il sito istituzionale ha lanciato oggi la gara per determinare la sede futura delle Next Gen ATP Finals per il periodo 2023 – 2027. Infatti nel calendario ufficiale di questa stagione, inizialmente il “master U21” era stato collocato nella stessa settimana delle Finals di Torino, con sede da determinare, poi è stato rimosso totalmente, in attesa di nuove comunicazioni. A meno di non voler fondere i due eventi in un’unica sede, pareva infatti impossibile che le Finals dei migliori 8 giovani in stagione potesse essere disputata in contemporanea al Master ATP. Gaudenzi rispose ad una domanda in merito lo scorso autunno, mentre assisteva all’ATP 250 di Firenze, e il suo pensiero è stato oggi confermato: ci stiamo muovendo, le edizioni a Milano sono state un grande successo, potrebbero restare a Milano ma apriremo un processo per valutare anche alternative in altri paesi che si sono detti interessanti. Detto fatto, proprio oggi l’ATP ha ufficialmente svelato il bando e quindi aperto la corsa per chi volesse organizzare l’evento.
    Sin dalla sua prima edizione targata 2017, le Next Gen ATP Finals si sono svolte a Milano. Otto degli attuali Top 10 hanno gareggiato all’evento, con Carlos Alcaraz, Stefanos Tsitsipas e Jannik Sinner che hanno alzato il trofeo.
    Il torneo non è solo servito come vetrina per i giovani talenti più interessanti ma anche per testare in modo competitivo alcune innovazioni. Molte delle regole e delle tecnologie provate per la prima volta a Milano sono state poi incorporate nel Tour ATP, inclusi i cronometri dei 24 secondi, le chiamate elettroniche in tempo reale e altro ancora. Si vociferava che il sistema di punteggio No-Adv e i set corti potessero essere introdotti a breve, magari in alcuni ATP 250, ma al momento questa è rimasta solo una ipotesi.
    Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP, ha dichiarato al sito ufficiale: “Questo torneo di fine stagione ha creato un percorso verso la celebrità per i giovani talenti nel nostro sport. Promuove l’innovazione e offre ai fan un’opportunità unica di vedere le stelle di domani che si affrontano testa a testa. Milano e la Federazione Italiana Tennis & Padel (FITP) sono partner eccezionali dal 2017. L’evento ha avuto un innegabile impatto sullo sport e ha suscitato un notevole interesse da parte di potenziali future città ospitanti. Siamo entusiasti di intraprendere questo processo di gara internazionale mentre cerchiamo di costruire su quel successo a partire dal 2023”.
    L’ATP ha scelto lo Sport Business Group di Deloitte per gestire il processo di offerta, che inizia oggi. Il torneo di quest’anno dovrebbe svolgersi a dicembre, con le date esatte da stabilire con chi si aggiudicherà i diritti per i prossimi 5 anni. Il comunicato dell’ATP lascia intravedere un’ulteriore possibilità: il processo di offerta offrirà anche l’opportunità affinché il torneo diventi un evento combinato maschile e femminile nel corso del mandato, in collaborazione con WTA. LEGGI TUTTO

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    Daniel Rincon (vincitore US Open 2021 junior): “Allenarsi accanto a Nadal ti fa capire cosa serve per eccellere”

    Daniel Rincon

    US Open junior 2021 ha visto il trionfo nel maschile dello spagnolo Daniel Rincon. 18enne di Avila, si allena all’Academy di Rafa Nadal a Manacor ed è molto amico di Alcaraz. Davvero un US Open in salsa iberica per i giovani emergenti. Rincon è stato intervistato dal quotidiano nazionale AS, ha raccontato i suoi primi passi nel tennis, come lavora e soprattutto il privilegio di potersi allenare alla Academy di Nadal, con il campione lì accanto come stimolo ed esempio. Secondo Dani, basta guardare l’intensità e la dedizione di Rafa per capire la sua grandezza e quel che serve per eccellere nel tennis Pro. Alcuni passaggi dell’intervista al giovane Rincon.
    “È un privilegio essere il secondo (spagnolo ad aver vinto US Open J, ndr) e spero che ce ne siano molti altri dietro di me, perché siamo un paese che di solito ha molti buoni tennisti, spero che altri ragazzi spagnoli nel prossimo futuro possano vincere a New York e altrove”.
    “Al tennis sono arrivato dopo. Quando ero molto piccolo ho iniziato col basket con mio padre, mi piaceva molto e non giocavo a tennis, ma un amico mi ha messo in un campo e mi è piaciuto davvero. Stavo combinando i due, finché non ho deciso per la racchetta quando avevo 10 anni. Mi sono innamorato di questo sport poco a poco e ora non lo cambierei per niente al mondo. Quando ho capito che potevo sfondare? All’inizio giocavo solo due o tre giorni alla settimana, un’ora. Poi sono andato a un torneo U10 in Croazia, lo Smirkva Bowl, ho raggiunto le semifinali. Non avevo mai lasciato la Spagna per giocare e in quel momento mi sono reso conto che non era affatto male, ma io non ero così forte. Mi sono detto ‘Perché non provarci?’ L’estate successiva lasciai il basket e quando avevo 12 andai a vivere a Valladolid per allenarmi tutti i giorni, decisi che la mia vita era il tennis”.
    Un passaggio decisivo alla sua crescita è stato l’approdo a Manacor, da Rafa: “Dopo aver passato un anno a Valladolid, sono andato a Barcellona per un altro, ma il centro ad alta prestazione in cui mi trovavo ha chiuso e sono tornato a casa. In quel momento mi hanno offerto di andare a Manacor e non ci ho pensato due volte! Le strutture, i professionisti… è stata un’opportunità unica e insostituibile. Avevo 16 anni, hanno gestito tutto mio padre e il mio manager, Albert Molina. La mia giornata lì? Quest’anno è cambiato tutto perché non ho più una scuola e seguo un corso universitario online (in informatica). Al mattino faccio tre ore e 45 minuti di tennis e un’ora e mezza in palestra, cambiando l’ordine ogni settimana. La giornata inizia intorno alle 08:00-08:30. Quindi il pranzo, mi riposo un po’ e verso le 15:30 torno in campo per un’altra ora e mezza. Alle 17:00 finisce l’allenamento, ma a volte ho il fisioterapista. Il resto del tempo lo passo a studiare”.
    La presenza di Rafa è la spinta a dare ogni giorno il massimo. “Quando lui è presente ci chiama per allenarsi insieme, ed è un’esperienza incredibile. Davanti a lui ti rendi conto di quanto sia grande e perché ha realizzato così tante cose. Noti qualcosa di diverso, che non vedi con altri professionisti. La qualità della palla e l’intensità che ha è diversa. Il mio stile è diverso dal suo ma cerco di imparare il massimo da lui, dalla sua voglia, mi spinge a migliorarmi ogni giorno. I valori che ha sono fondamentali per il tennis. Cosa dice Rafa in quegli allenamenti? Quello che cerca di infondere in noi è, soprattutto, la cultura allo sforzo quotidiano. Non parla di tattica. Per lui la cosa più importante è credere in se stessi e con me insiste sull’intensità delle gambe, affinché io dia il massimo. ‘Se arrivi bene sulla palla, la colpirai meglio con più forza e precisione’ mi dice sempre, è un consiglio prezioso. È gentile con noi, cerca di aiutarti personalmente, e per noi giovani è una presenza molto importante. Dà molta motivazione avere il miglior atleta spagnolo della storia lì accanto”.
    Ha un buon rapporto con Alcaraz, rivelazione dell’anno: “È un mio carissimo amico e gli sono affezionato. Sono molto contento di tutto quello che sta facendo, perché se lo merita, ha lavorato molto duramente. Posso solo congratularmi con lui e continuare ad allenarmi e migliorare per un giorno, se possibile, per arrivare dove è”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Boris Becker: “Roger e Rafael i buoni, Novak il cattivo. È ingiusto”

    Boris Becker ha parlato del recente US Open e dei giovani emergenti in un’intervista rilasciata ad Eurosport Germania. Essendo stato suo coach, conosce molto bene Novak e nonostante i due non si siano lasciati proprio nel migliore dei modi, l’ex stella del tennis tedesco ha difeso Djokovic, affermando che la percezione che moltissimi hanno di […] LEGGI TUTTO

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    Murray: “I giovani non sono ancora così vicini come si pensava”

    Andy Murray ha saltato gli Australian Open 2021, ma ha seguito il primo Slam stagionale ed ha una opinione molto chiara sul gap che ancora separa Djokovic e Nadal dai più giovani rivali. “I ragazzi più giovani, per me, non hanno dimostrato di essere particolarmente vicini“, ha dichiarato lo scozzese alla stampa nazionale. “Mi aspettavo che […] LEGGI TUTTO

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    Open Court: Australian Open, tutti i giovani rimandati o bocciati, escluso Zverev (di Marco Mazzoni)

    Tanto tuonò, che alla fine non piovve… Nonostante alla vigilia in molti ipotizzassero sorprese e novità, il primo Slam del 2020 va in archivio con il solito, imbattibile, vincitore: Novak “Nole” Djokovic. Il tiranno australiano, capace di vincere 8 finali su 8 sulla Rod Laver Arena. Dato clamoroso, in uno sport così logorante e competitivo. […] LEGGI TUTTO

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    Oggi si disputano le semifinali della terza edizione delle NextGen Finals, con il nostro Jannik Sinner che sta rubando il palcoscenico grazie a prestazioni di altissimo livello. Oltre al valore tecnico della manifestazione, è interessante valutare di nuovo il nostro amato sport con le novità regolamentari introdotte in questo evento. Un format rivoluzionario che sta […] LEGGI TUTTO

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