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    MotoE, Aegerter o Granado? A chi andrà l'ultimo titolo dell'era Energica?

    Con ancora 50 punti in palio, la MotoE arriva a Misano con il titolo ancora da assegnare, in virtù dei 17,5 punti che separano Eric Granado dal leader della classifica, Dominique Aegerter. La doppietta siglata dal brasiliano al Red Bull Ring lo ritrae come il più in forma tra i due, ma Dominique vuole cancellare la delusione 2021.
    Aegerter, missione doppietta
    Successe proprio al Marco Simoncelli: il sorpasso decisivo del numero 77 ai danni di Jordi Torres venne giudicato troppo aggressivo, poichè determinante nella caduta dello spagnolo. Lo svizzero oggi punta Dynavolt patì una penalizzazione, Jordi si intitolò la seconda volta. 
    Uno smacco per Domi, comunque consolatosi con la corona ottenuta in Supersport. Ma lui voleva la doppietta e, proprio in questo 2022, la missione appare fattibile: come detto la vetta della MotoE e sua, pure nella classe di mezzo delle derivate di serie. Sarà bis iridato? Dipenderà anche da un brasiliano vestito da abiti LCR.
    Granado, tutto o niente a Misano
    Nel computo del 2022, Eric ha vinto più di Dominique. Al brasiliano le corse di Jerez – doppietta – Assen nella seconda manche accorciata, bis al Red Bull Ring. Solo che Aegerter si è dimostrato più regolare nelle parti alte della classifica, e questo lo pone in alto e quasi imprendibile.
    Quasi, dato che Granado c’è, ed è pronto al tutto per tutto a Misano. Il briasiliano dovrà vincere due volte, “sperando” in errori da parte del rivale. In quel caso, il titolo sarebbe suo, e finalmente, poiché cercato dalla prima edizione del FIM ENEL MotoE World Cup
    A Misano finisce l’era dell’Energica Ego Corsa
    Non ci piace dirle “addio”, perchè non sarebbe consono ai toni meritevoli di rispetto, oltretutto nella vita mai dire mai. Sappiamo solo che Energica lascerà il testimone a Ducati, completando la quarta stagione ufficiale agonistica. Il primo campione è stato Matteo Ferrari, in alto nel 2019.
    Poi, ecco Jordi Torres, in trionfo nel 2020 e 2021. La Ego Corsa è una motocicletta elettrica, apprezzata sia da chi l’ha portata al successo, come dal resto della griglia. Il progetto di Livia Cevolini e del relativo staff ha dato la possibilità a giovani piloti quanto agli esperti di figurare in un palcoscenico internazionale di livello. 
    Guarda la galleryMotoE, a Misano si chiude l’era Energica: le immagini più belle del 2022 LEGGI TUTTO

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    Rivoluzione Ducati: ecco la prima moto elettrica da gara

    TORINO – La sigla V21L può non dire nulla, ma porta con sè una grande sostanza. Di più, storica. è il nome della prima moto elettrica Ducati da competizione, il prototipo che il prossimo anno riempirà la griglia del Mondiale di MotoE con 18 moto. Un nuovo salto nel futuro per la Casa di Borgo Panigale, che in pochi mesi ha accettato e superato la sfida, sfruttando anche l’appartenenza al Gruppo Volkswagen, che ha fatto della mobilità elettrica un elemento essenziale della propria strategia 2030 “New Auto”.Oggi la Ducati ha svelato la V21L, nata dalla collaborazione tra il reparto R&D e Ducati Corse e destinata a rivoluzionare un settore ancora inesplorato grazie soluzioni tecniche mai adottate prima, specie per pacco batteria, motore e inverter. Il tutto sviluppato in pista dai collaudatori Michele Pirro e Alex De Angelis, ma poi provato anche da Claudio Domenicali, grande appassionato di superbike. «Qualche settimana l’ho provata in pista e mi sono reso immediatamente conto di star vivendo un momento storico – racconta l’a.d. Ducati -. Il mondo sta attraversando un periodo complesso e la sostenibilità ambientale è un elemento che tutti gli individui e tutte le aziende devono considerare una priorità se si vuole preservare il delicato equilibrio del pianeta. Come Ducati abbiamo colto questa necessità e siamo andati alla ricerca di una sfida che ci consentisse di contribuire all’obiettivo comune di riduzione delle emissioni di CO2 e al contempo di tenere fede al nostro DNA legato alle competizioni. Il risultato che abbiamo raggiunto è sorprendente. Sentito un grande senso di orgoglio per quello che ancora una volta siamo stati capaci di creare».Una moto che pesa 225 kg, ovvero 12 in meno rispetto alla richiesta della Dorna, e sprigiona 110 kW (150 CV!), che al Mugello le hanno permesso di raggiungere i 275 orari. Tutto grazie a un pacco batteria (1.152 celle) sagomato per seguire il naturale andamento della zona centrale della moto e di 110 kg, ricaricabile all’80% in 45 minuti. L’inverter, di appena 5 kg, è derivato da un modello ad alte performance impiegato nelle competizioni automobilistiche per mezzi elettrici (sfruttata la collaborazione con Porsche?), il motore (21 kg) ha un regime di 18.000 giri.«Non è soltanto un’impresa tecnologicamente entusiasmante, è anche la maniera migliore per interpretare le sfide del nuovo millennio – sottolinea Vincenzo De Silvio, R&D Director Ducati -. Far crescere le competenze interne all’azienda già oggi è fondamentale per farci trovare pronti quando sarà il momento di mettere in produzione la prima Ducati elettrica stradale». Un traguardo che fino a pochi mesi fa sembrava lontanissimo. Anzi, non interessante. LEGGI TUTTO

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    MotoE: primi test per Ducati con Michele Pirro

    ROMA – La Ducati si prepara all’ingresso in MotoE a partire dal 2023. La casa di Borgo Panigale ha messo in pista il primo prototipo del veicolo pronto a gareggiare tra meno di due anni. Per l’occasione, il collaudatore Michele Pirro è salito in sella alla V21L, per dare le prime impressioni sulla moto. “Provare il prototipo della MotoE in pista è stato un grande stimolo, perché segna l’inizio di un capitolo importante della storia di Ducati” – ha detto il tester Ducati al termine della sessione in pista.
    Le parole di Pirro
    “La moto è leggera e ha già un buon equilibrio – ha poi aggiunto Pirro -. Inoltre, la connessione tra l’accelerazione nella fase di apertura e l’ergonomia è molto simile alla MotoGP. Se non fosse per il silenzio e per il fatto che in questo test abbiamo deciso di limitare l’erogazione della potenza al 70% della performance, potevo pensare di stare guidando la mia moto”. LEGGI TUTTO