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    Inaugurata alla Kioene Arena la tribuna dedicata a Michele Pasinato

    Di Redazione Un evento speciale alla Kioene Arena, che ha ospitato due tra le icone più illustri della pallavolo italiana e internazionale nel giorno dell’intitolazione ufficiale della tribuna della tifoseria organizzata della Kioene Padova a Michele Pasinato, il grande campione scomparso nel 2021. Nell’occasione il giornalista Massimo Salmaso ha orchestrato un talk con Julio Velasco e Andrea Zorzi, grandi protagonisti della “Generazione dei Fenomeni” e non solo. I due hanno raccontato, attraverso aneddoti e storie sulla loro carriera sportiva, l’importanza di trasmettere ai più giovani concetti cardine come crescita, competizione e appartenenza. Nel corso della serata è intervenuto anche l’assessore allo Sport del Comune di Padova Diego Bonavina che, da ex atleta professionista, ha saputo toccare tematiche di grande interesse. Al termine dello spettacolo sono poi saliti sul palco, oltre a Giancarlo Bettio (presidente della Kioene Padova) e Fabio Cremonese (past president della società), i familiari di Michele Pasinato: la moglie Silvia, il fratello Raffaello e i figli Edoardo e Giorgio. In quel momento è stata scoperta la targa che ha formalizzato l’intitolazione della Tribuna “Paso” Michele Pasinato, dove troverà posto la parte più calda del tifo padovano. Alla serata, ricchissima di spunti di riflessione, hanno partecipato i membri della società bianconera, la prima squadra, i ragazzi del settore giovanile, gli sponsor e le istituzioni della città e del mondo della pallavolo. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Velasco e Zorzi a Padova per raccontare “Come Michele diventò Paso”

    Di Redazione “Come Michele diventò Paso”: questa sera alle 20.30 ci saranno Julio Velasco e Andrea Zorzi alla Kioene Arena di Padova a raccontare, con il giornalista Massimo Salmaso e con l’assessore allo sport del comune di Padova, ed ex calciatore professionista, Diego Bonavina, la vita i valori e l’esempio di Michele Pasinato, a un anno dalla sua scomparsa. Sulle tribune i ragazzi del settore giovanile bianconero e le loro famiglie, oltre a tutta la famiglia del Paso. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Una tribuna dedicata a Michele Pasinato: “Si può fare in tempi brevi”

    Di Redazione Prende corpo l’idea di dedicare a Michele Pasinato, il grande pallavolista azzurro recentemente scomparso, una tribuna della Kioene Arena di Padova. L’assessore allo Sport Diego Bonavina, che aveva esposto la sua iniziativa durante i funerali dell’ex giocatore, la conferma al Mattino di Padova: “Si tratta di una mia idea personale, ma credo che sia doveroso per quello che Michele ha lasciato alla pallavolo e alla nostra città. Credo che sia una cosa che possa essere decisa anche in tempi molto brevi. Ovviamente serve il benestare della famiglia, con cui parlerò, e della Pallavolo Padova, che gestisce il palasport“. Bonavina ha anche già pensato a quale potrebbe essere la tribuna che porterà il nome del “Paso”: “Lo decideremo insieme, ma io penso a quella dove siedono abitualmente i ‘fedelissimi’ della società, quella dietro la postazione del primo arbitro, per capirci. Ma questa è solo una mia idea, potrebbe essere anche la curva. Quello che conta è che chi entra al palasport possa sempre ricordarsi di Michele“. LEGGI TUTTO

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    Genio e sregolatezza: al Giorgione il “Paso” fu trasformato da palleggiatore a opposto

    Di Redazione La Giorgione Pallavolo di Castelfranco Veneto si unisce nel dolore al volley italiano per la perdita del suo campione Michele Pasinato, ex giocatore di quella nazionale conosciuta come “Generazione di Fenomeni” con la quale vinse 14 medaglie d’oro. Ieri pomeriggio è stato dato l’ultimo saluto al “Paso”, venuto a mancare a soli 52 anni a seguito di una grave malattia. In pochi sanno che la svolta nella carriera di Michele Pasinato avvenne proprio a Castelfranco Veneto. Arrivato dal Cittadella nell’84/’85, vestì la maglia della Giorgione Pallavolo per una stagione e mezza. Attraverso le parole del secondo allenatore di allora Luigi “Gigi” Stocco (oggi direttore tecnico dell’Academy Valsugana, Pool Patavium e Volley Eagles femminile) emerge un ritratto inedito di un campione caratterialmente originale che proprio a Castelfranco iniziò a dare espressione alla propria esplosività venendo trasformato da palleggiatore a opposto. Gigi Stocco: «Paso arrivò a Castelfranco dal Cittadella all’età 16 anni con tutto il gruppo dei giovani del ’68 e ‘69 allenati allora da Renato Zaniolo. Giocò in serie B nella stagione ‘84-‘85 e venne subito opzionato dal Petrarca Padova. Non tutti sanno che Paso nacque come palleggiatore! Mi resi subito conto che lui era nato per fare l’attaccante. Quando a Castelfranco gli cambiammo ruolo, da palleggiatore ad attaccante, Nereo Baliello che era il direttore sportivo del Petrarca andò su tutte le furie. Nella stagione ‘85/’86, Michele venne schierato come attaccante, ma il Petrarca Padova, che aveva il timore di perdere il “suo” palleggiatore, se lo venne a prendere a metà stagione. Dopo poco anche loro si resero conto che il suo ruolo era quello dell’attaccante e così proseguì l’ascesa della sua carriera che noi tutti conosciamo». E in palestra?: «Da giovane era veramente testardo! – continua Stocco – Lavorava tanto, ma era poco propenso ad ascoltare. Era abbastanza indisciplinato e più di qualche volta lo mandai in spogliatoio a cambiarsi. Così se ne stava per un po’ in spogliatoio ma non faceva passare molto tempo prima che, facendo capolino, si facesse vedere sull’uscio della palestra aspettando che lo richiamassi in campo. Aveva delle qualità fuori dal comune e sono sicuro che la finale provinciale del campionato ragazzi del 1985 contro Mogliano, se non fosse stato per la sua assenza causa infortunio, l’avremmo sicuramente vinta. Un altro aneddoto che ricordo con il sorriso è la corsa in automobile nell’estate ‘85 per portarlo al collegiale della nazionale juniores a Bergamo. Non esistevano né e-mail né messaggi: le convocazioni dalla nazionale arrivavano per posta ordinaria. Lui fu convocato ma quella lettera non arrivò mai, venne sicuramente persa. Per caso scoprii che era stato convocato: appena saputo, non esitai a fiondarmi come un forsennato con lui al ritiro. Arrivammo con due giorni di ritardo dal primo raduno. Era il più giovane di tutti, l’unico classe 1969». Al ricordo di Pasinato si aggiunge anche il suo ex compagno di squadra Sandro Mariuz: «Ho giocato con Michele e suo fratello Raffaello. Paso era un ragazzo molto taciturno e, anche se non espansivo, con noi compagni era davvero gentile. In ogni allenamento ci metteva tantissimo impegno, anche se qualche volta faceva arrabbiare i nostri allenatori perché non ascoltava!». Il ricordo dei testimoni del suo passaggio per Castelfranco svela perciò un inedito ritratto caratterizzato da un pizzico di sregolatezza, alimento probabilmente necessario al fiorire del suo genio. E riporta alla luce la svolta tecnica che generò la sua eccezionale ascesa.  (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    “Ciao Paso, ci hai incantati con l’esempio”: il messaggio della Pallavolo Padova

    Di Redazione Nel giorno in cui la Kioene Arena ha accolto i funerali di Michele Pasinato, la Pallavolo Padova ha voluto dedicare un commosso ricordo al grande campione che ha segnato la storia della società, prima da giocatore e poi da allenatore. Ecco il testo completo: “Ora, se un alieno giungesse su questo mondo e mi dicesse ‘descrivimi il pianeta terra’, sarebbe difficile farlo in poche parole. Probabilmente, dopo averci pensato un po’ e dopo avergli spiegato cosa esse siano, direi che questo mondo è un campo di cicale. Immagina una sera d’estate, di quelle che tolgono il respiro. Un terreno buio e un suono costante: ‘cri, cri, cri, cri, cri’. Un canto perpetuo, una gara a chi sbatte le ali più forte degli altri. A tutti noi è capitato di sentirlo e a tutti noi è capitato di fare un rumore forte, improvviso. Così forte da interrompere, anche se per pochi secondi, quell’infinita litania a cui le nostre orecchie ormai si erano abituate. E allora cala il silenzio.Come adesso.Lo senti?È un silenzio assordante, caro Paso. Attorno a te le cicale si sono fermate. È vero, fra poco torneremo a muovere i nostri arti, a scavalcare la tristezza cercando di ritrovare il sorriso parlando con un amico, abbracciando le persone che amiamo o, più semplicemente, accendendo la radio affinché il frastuono del quotidiano possa aiutarci a superare questi minuti di raccoglimento.Adesso, però, siamo stati qui ad ascoltare questa profonda assenza di note. E non è un caso.Perché probabilmente, anzi, sicuramente, una cosa la hai insegnata a tutti noi: che per lasciare il segno non servono tante parole, non serve chiedere ad un regista d’essere per forza illuminati da un occhio di bue per divenire protagonisti del palco della vita.Servono le azioni.Tu, caro Paso, di azioni ne hai fatte davvero tante. A partire dal campo. Non quello coperto d’erba, ma quello accarezzato da un taraflex. Oltre 7 mila azioni vincenti. Quelle che ti pongono sul podio dei punti realizzati. Quelle giovani cicale che oggi sono state qui, a partecipare al nostro silenzio, le tue azioni di gioco non le hanno viste. Le hanno solo percepite. Forse solo adesso esse si rendono conto di cosa tu sia stato per questo sport. Una disciplina, quella a cui hai dedicato la tua esistenza, che da sempre ama crogiolarsi nel motto ‘la pallavolo è differente’.Ebbene no. Non siamo diversi dal resto del mondo. Perché ora anche noi siamo muti, impotenti.Tolti i panni dell’atleta, avresti potuto godere di ciò che avevi raggiunto. Ma non l’hai fatto. Ti sei rimesso in gioco, nella vita di tutti i giorni, dimostrandoci che non serve necessariamente l’Inno di Mameli per affrontare nuove sfide. Forse meno clamorose, ma altrettanto stimolanti.Ancora una volta ci hai dimostrato che si può vincere senza osannarsi, perché non è quello che conta. Quindi, all’alieno che nella fantasia mi chiede cosa sia il pianeta terra, voglio dire con orgoglio che questo mondo è sì pieno di cicale, ma ancora cosciente di comprendere che può essere zittito dalla testimonianza di un uomo che ha saputo incantarci con l’esempio.Ciao Paso“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Commozione alla Kioene Arena per l’ultimo saluto a Michele Pasinato

    Di Redazione Un lungo applauso ha salutato “Paso” nella sua Kioene Arena. Si è svolto questo pomeriggio il funerale di Michele Pasinato, ex giocatore di Padova e della nazionale italiana, nonché allenatore del settore giovanile bianconero. Difficile descrivere a parole la grande emozione che in ogni istante ha coinvolto i tanti presenti: familliari, colleghi, amici e autorità. E poi tutti i grandi campioni della Generazione di Fenomeni che lo hanno accompagnato nella sua avventura azzurra: Zorzi, Cantagalli, Lucchetta, Tofoli, Bernardi, Gardini, Gravina, Giani e Papi, guidati ancora una volta da Julio Velasco. Alla cerimonia ha partecipato anche l’assessore allo Sport del Comune di Padova Diego Bonavina, che nel suo commosso saluto ha promesso di intitolare il palazzetto proprio alla memoria del Paso. Con lui anche il presidente di Lega Pallavolo Massimo Righi, il vicepresidente Fipav Adriano Bilato e i presidenti dei comitati Fipav del Veneto e di Padova. Tante persone si sono strette attorno alla moglie Silvia e ai figli Edoardo e Giorgio, compresi gli altri allenatori bianconeri e quei giovani ragazzi che erano da lui allenati e che hanno avuto la fortuna di poter imparare molto da Paso. “Abbiamo deciso di riunirci qui per celebrarti in quella che era la tua casa” ha detto Edoardo nel suo toccante messaggio. A celebrare la funzione c’erano don Gianluca della parrocchia di Voltabarozzo, don Celestino, don Piero e don Luca Gottardo, ex giocatore della serie A1 bianconera (e fratello di Mattia). Il rito funebre è stato trasmesso in diretta televisiva e streaming grazie a Tv7 Triveneta, dando così la possibilità a chiunque di poter essere vicino col cuore alla famiglia di Pasinato, anche se fisicamente impossibilitato ad essere presente. Michele Pasinato sarà sepolto nel cimitero vecchio di Voltabarozzo. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’ultimo saluto a Paso

    Tanti i presenti al funerale svoltosi questo pomeriggio alla Kioene Arena. Grande commozione nel giusto tributo che tutta la città e il mondo della pallavolo ha voluto tributare ad uno dei più grandi di questo sport

    Un lungo applauso ha salutato “Paso” nella sua Kioene Arena. Si è svolto questo pomeriggio il funerale di Michele Pasinato, ex giocatore di Padova e della Nazionale Italiana, nonché allenatore del settore giovanile bianconero. E’ difficile descrivere a parole la grande emozione che in ogni istante ha coinvolto i tanti presenti: famigliari, ex compagni della Nazionale giunti da tutta Italia, colleghi, amici e autorità tra cui l’assessore allo sport del Comune di Padova Diego Bonavina, il presidente di Lega Pallavolo Massimo Righi, il vice presidente Fipav Adriano Bilato e i presidenti dei comitati Fipav del Veneto e di Padova. Tante persone si sono strette attorno alla moglie Silvia e ai figli Edoardo e Giorgio, compresi gli altri allenatori bianconeri e quei giovani ragazzi che erano da lui allenati e che hanno avuto la fortuna di poter imparare molto da Paso. Una rete, installata all’interno della Kioene Arena, ha raccolto biglietti, ricordi e testimonianze delle persone che lo hanno conosciuto.A celebrare la funzione c’era don Gianluca della parrocchia di Voltabarozzo, don Celestino, don Piero e don Luca Gottardo, ex giocatore della serie A1 bianconera. In questo pomeriggio la Kioene Arena ha tributato il suo ringraziamento a una persona che ha lasciato un segno indelebile, non solo come atleta e tecnico, ma soprattutto come uomo. Il rito funebre è stato trasmesso in diretta televisiva e streaming grazie a Tv7 Triveneta, dando così la possibilità a chiunque di poter essere vicino col cuore alla famiglia di Pasinato, anche se fisicamente impossibilitato ad essere presente.Michele Pasinato sarà sepolto nel cimitero vecchio di Voltabarozzo.Fin qui la cronaca, che però poco può far trapelare del reale sentimento che tutta la Pallavolo Padova sta provando in questi giorni. Pertanto questo comunicato per una volta avrà un finale diverso, meno tecnico ma di cuore.Ecco cos’era e cosa sarà Michele Pasinato per tutti noi.

    Ora, se un alieno giungesse su questo mondo e mi dicesse “descrivimi il pianeta terra”, sarebbe difficile farlo in poche parole. Probabilmente, dopo averci pensato un po’ e dopo avergli spiegato cosa esse siano, direi che questo mondo è un campo di cicale. Immagina una sera d’estate, di quelle che tolgono il respiro. Un terreno buio e un suono costante: “cri, cri, cri, cri, cri”. Un canto perpetuo, una gara a chi sbatte le ali più forte degli altri. A tutti noi è capitato di sentirlo e a tutti noi è capitato di fare un rumore forte, improvviso. Così forte da interrompere, anche se per pochi secondi, quell’infinita litania a cui le nostre orecchie ormai si erano abituate. E allora cala il silenzio.Come adesso.Lo senti?È un silenzio assordante, caro Paso.Attorno a te le cicale si sono fermate. È vero, fra poco torneremo a muovere i nostri arti, a scavalcare la tristezza cercando di ritrovare il sorriso parlando con un amico, abbracciando le persone che amiamo o, più semplicemente, accendendo la radio affinché il frastuono del quotidiano possa aiutarci a superare questi minuti di raccoglimento.Adesso, però, siamo stati qui ad ascoltare questa profonda assenza di note. E non è un caso.Perché probabilmente, anzi, sicuramente, una cosa la hai insegnata a tutti noi: che per lasciare il segno non servono tante parole, non serve chiedere ad un regista d’essere per forza illuminati da un occhio di bue per divenire protagonisti del palco della vita.Servono le azioni.Tu, caro Paso, di azioni ne hai fatte davvero tante. A partire dal campo. Non quello coperto d’erba, ma quello accarezzato da un taraflex. Oltre 7 mila azioni vincenti. Quelle che ti pongono sul podio dei punti realizzati.Quelle giovani cicale che oggi sono state qui, a partecipare al nostro silenzio, le tue azioni di gioco non le hanno viste. Le hanno solo percepite. Forse solo adesso esse si rendono conto di cosa tu sia stato per questo sport. Una disciplina, quella a cui hai dedicato la tua esistenza, che da sempre ama crogiolarsi nel motto “la pallavolo è differente”.Ebbene no. Non siamo diversi dal resto del mondo. Perché ora anche noi siamo muti, impotenti.Tolti i panni dell’atleta, avresti potuto godere di ciò che avevi raggiunto. Ma non l’hai fatto. Ti sei rimesso in gioco, nella vita di tutti i giorni, dimostrandoci che non serve necessariamente l’Inno di Mameli per affrontare nuove sfide. Forse meno clamorose, ma altrettanto stimolanti.Ancora una volta ci hai dimostrato che si può vincere senza osannarsi, perché non è quello che conta.Quindi, all’alieno che nella fantasia mi chiede cosa sia il pianeta terra, voglio dire con orgoglio che questo mondo è sì pieno di cicale, ma ancora cosciente di comprendere che può essere zittito dalla testimonianza di un uomo che ha saputo incantarci con l’esempio.Ciao Paso.
    Alberto SanaviaUfficio stampa Kioene Padovawww.pallavolopadova.com LEGGI TUTTO

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    Lunedì il funerale di Pasinato in diretta Tv e streaming

    La funzione sarà celebrata alla Kioene Arena a partire dalle ore 15.00. Il ricordo del presidente Bettio: “persona  umile e straordinaria”. Cremonese: “non badava all’apparire, ma lascia un segno indelebile”
    Alle ore 15.00 di lunedì 12 aprile si svolgerà il funerale di Michele Pasinato alla Kioene Arena. Tv7 trasmetterà i funerali in diretta su Tv7 Triveneta (canale 12 dtt per il Veneto) e in streaming sul sito web (www.gruppotv7.com accedendo al LIVE) dando modo a quanti non potranno partecipare di seguire l’ultimo abbraccio di Padova al suo campione.Si ricorda che, su richiesta della famiglia, coloro che volessero compiere un gesto simbolico di vicinanza, potranno effettuare una donazione all’Associazione Roberto Farini – ONLUS per la Gastroenterologia (https://associazionefarini.it) Bonifico Bancario: INTESA SANPAOLO – PADOVAIBAN:  IT 09 K 03069 09606 100000008368SWIFT Code: BCITITMMIL RICORDO DI BETTIO E CREMONESE. «Michele Pasinato è stato un esempio – dice il presidente bianconero Giancarlo Bettio – come uomo, come atleta e come allenatore. Era una persona discreta ma straordinaria, proprio perché grazie alla sua umiltà e al suo cuore è riuscito a regalarci molto. Forse solo adesso tutti si rendono pienamente conto di cosa egli fosse non solo per gli amanti di questo sport, ma anche per tutti quei giovani ragazzi che ha allenato e gran parte dei quali ora giocano nella nostra prima squadra. Ci ha insegnato che per raggiungere traguardi importanti non basta il talento: serve il lavoro, il tenere i piedi sempre per terra e la tenacia».Anche Fabio Cremonese, primo presidente dell’ultima era Pallavolo Padova, lo ricorda con affetto. «I figli di “Paso” devono essere orgogliosi del loro papà – dice – perché a tutti noi ha trasmesso l’amore e la passione che bisogna investire in tutti gli ambiti della vita. Aveva una straordinaria intelligenza. Non si metteva mai in mostra, perché sapeva che per lasciare il segno valgono molto di più l’impegno, a discapito delle parole o dell’apparire. Sarà strano non vederlo più alla Kioene Arena che era ormai la sua seconda casa, ma Paso sarà sempre con noi, perché il segno che ha lasciato resterà indelebile».
    Alberto SanaviaUfficio stampa Kioene Padovawww.pallavolopadova.com

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