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    Ortona aspetta Menicali e Sette. Lanci: “La vera A2 si vedrà da Febbraio”

    Di Redazione
    La capolista della Serie A2 Credem Banca, Sieco Service Ortona, al lavoro da questa mattina per preparare il prossimo impegno di campionato che domenica 6 dicembre la vedrà impegnata sul campo del Gruppo Consoli Centrale del Latte Brescia. In questi giorni la formazione abruzzese è in attesa degli esiti dei tamponi effettuati da Menicali e Sette con la speranza di poterli riavere in gruppo per tornare ad allenarsi con tutta la squadra, come dichiarato da coach Nunzio Lanci al quotidiano Il Messaggero Abruzzo.
    “Sarebbe un segnale di speranza – commenta il tecnico Nunzio Lanci – poterli riaggregare. La scorsa settimana ci siamo allenati in gran parte in cinque-sei, perché Cantagalli ha ricominciato da mercoledì, mentre Carelli solo da venerdì. Ha dovuto attendere che si riassorbisse la botta presa a Taranto“.
    Ad ogni modo Sieco in testa con 16 punti, coincidenza gli stessi punti e classifica identica rispetto all’anno scorso, ma con una partita in meno, sei contro sette del 2019/20. “Ma questo è un campionato troppo strano – commenta – squadre come Bergamo con appena tre partite disputate, Castellana Grotte ferma da un mese. Troppe variabili per dare un giudizio. La vera A2 si vedrà penso da Febbraio in avanti“. LEGGI TUTTO

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    Michael Menicali a forza 4 con Ortona: “Più che una società, una famiglia”

    Di Roberto Zucca
    Forza quattro. E Michael Menicali c’è! Un annuncio in pompa magna per una riconferma che sa di certezza. Sostanzialmente è stato questo il messaggio che ha salutato la permanenza del centrale nella Sieco Service Ortona:
    “Ho avuto fino all’ultimo dei dubbi se accettare la riconferma, non tanto per la squadra, quanto per le scelte personali. Ortona è un posto nel quale sono stato e sto benissimo. Avevo dei progetti, ma sono contento di averli stoppati per proseguire la mia strada qui in questa bellissima società“.
    Posso chiedere che tipo di progetti?
    “Volevo tornare in Sardegna, a Cagliari, dove vive Federica, la mia ragazza, in pianta stabile. Avrei dovuto fare delle scelte diverse, a cominciare dalla pallavolo, in cui non avrei potuto continuare con la serie A. O cercarmi un’occupazione a tempo pieno e lasciare la pallavolo professionistica. Ma è un momento molto complicato e voglio prima vedere come andrà la ripartenza”.
    Intanto Ortona, con lei, pensa ancora in grande?
    “È una società ambiziosa, anzi più che una società è una famiglia. Una famiglia che sogna e fa sognare i tifosi da anni. Non sono pentito di aver messo in stand by i miei progetti di vita, proprio perché qui non mi manca niente e non mi fanno mai mancare niente. Con gli anni si sono creati dei gruppi bellissimi e quest’anno spero si continui in tal senso”.
    Quando dicono che Ortona non voglia diventare grande, lei cosa pensa?
    “Io credo che questa società sia sempre ambiziosa, tanto che negli anni ha sempre puntato in alto e ha sempre vinto tanto. Non so se, e lo dico sognando, vincendo il campionato, punterebbe a giocare la Superlega. Però sognare non costa niente”.
    Rinuncerebbe ai suoi progetti per un anno di Superlega a Ortona?
    “(ride ndr) Mi prende in contropiede ma le dico assolutamente sì. Dovrebbero prima propormelo ma sicuramente accetterei. Sarebbe un bel sogno anche per tutti gli appassionati che ci seguono. È una società fatta di storie bellissime. Penso a Dario Carelli e a quello che ha fatto nei momenti in cui è stato chiamato dalla B a dare il suo contributo. Ortona è un cuore grande che merita di stare in alto”.
    Lei cosa merita? Si dice che abbia iniziato anni fa a fare un percorso molto rapido ma che in qualche modo sia stato rallentato.
    “Forse nell’anno di Siena, che doveva essere quello della svolta, qualcosa non è andato come me l’ero immaginato. È stato un anno dal quale avrei potuto pretendere di più. Ho ricominciato poi da Ortona e poi ho risalito la china. Ora sono qua. Con gli stimoli giusti per continuare a dire la mia”.
    D’estate la sua seconda pelle è il beach volley in Sardegna. Perché non ha avuto il coraggio di trasformarlo in un lavoro a tempo pieno?
    “Mi è stato detto ma non penso ancora di essere così preparato così come lo sono nella mia prima vita, la pallavolo. È una scelta coraggiosa e con il mio compagno, Yuri Balsamo, si è parlato di provare a fare qualcosa in più in questa estate. Il Covid ha frenato l’ambizione, diciamo. Però il prossimo anno vorremmo fare qualche tappa in più dell’italiano. La curiosità di capire dove potrebbe arrivare la coppia Menicali-Balsamo ce l’ho anche io”.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO