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    F1, Mazepin può tornare a gareggiare in Europa: la sentenza

    ROMA – Il mondo del motorsport europeo potrebbe presto riaccogliere un suo “vecchio” protagonista, proprio nel fine settimana che segna l’inizio della nuova stagione di F1. Infatti, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza in favore di Nikita Mazepin, il pilota russo sospeso dalla Haas esattamente un anno fa (era il 5 marzo 2022) in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. In quell’occasione, la scuderia statunitense interruppe anche il rapporto con lo sponsor Uralkali, riferibile alle attività imprenditoriali del padre, il miliardario e oligarca Dmitry Mazepin. Il classe ’99, quindi, potrà sperare nuovamente in un sedile, magari proprio nel Circus, che si sta preparando a scendere in pista nel GP del Bahrain.  LEGGI TUTTO

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    F1, Mazepin fa causa alla Haas: “Mancato rispetto degli obblighi contrattuali”

    ROMA – Nikita Mazepin ha annunciato di voler intentare una causa contro la Haas per il mancato rispetto del suo contratto in Formula 1. Il pilota russo è stato messo alla porta dal suo team a marzo scorso. Una decisione che il classe ’99 non sembra aver ancora digerito. “Al momento della risoluzione del contratto, la Haas era in arretrato di uno stipendio, e ancora non l’hanno pagato – ha detto ai microfoni dell’agenzia Interfax -. Mi sembra che il datore di lavoro, come minimo, dovrebbe pagare lo stipendio fino al momento della licenziamento e pagare anche una sorta di indennità di fine rapporto”.
    Il commento di Mazepin
    “Gli obblighi contrattuali non sono stati rispettati – ha aggiunto Mazepin -. Questa è la prima volta. Avevamo due contratti indipendenti e rompere l’accordo con lo sponsor principale, non aveva un diretto impatto sul mio futuro in squadra. Cioè hanno preso due decisioni separate. Non ho visto i miei soldi, quindi andremo in tribunale”. LEGGI TUTTO

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    F1, Mazepin contro la Haas: “Gli obblighi contrattuali non sono stati rispettati”

    ROMA – “Al momento della risoluzione del contratto, la Haas era in arretrato di uno stipendio, e ancora non l’hanno pagato. Mi sembra che il datore di lavoro, come minimo, dovrebbe pagare lo stipendio fino al momento della licenziamento e pagare anche una sorta di indennità di fine rapporto”. Con queste parole rilasciate all’agenzia Interfax, Nikita Mazepin ha annunciato di voler intentare una causa contro la Haas per il mancato rispetto del suo contratto in Formula 1. Il pilota russo è stato messo alla porta dal suo team a marzo scorso. Una decisione che il classe ’99 non sembra aver ancora digerito.
    Le parole di Mazepin
    “Gli obblighi contrattuali non sono stati rispettati – ha aggiunto Mazepin -. Questa è la prima volta. Avevamo due contratti indipendenti e rompere l’accordo con lo sponsor principale, non aveva un diretto impatto sul mio futuro in squadra. Cioè hanno preso due decisioni separate. Non ho visto i miei soldi, quindi andremo in tribunale”. LEGGI TUTTO

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    F1, Mazepin punge Schumacher: “I risultati parlano per lui”

    ROMA – “Mick? I suoi risultati parlano da soli, non c’è altro da aggiungere”. Nikita Mazepin non si risparmia nel punzecchiare Mick Schumacher, ex compagno di squadra alla Haas, dopo le prime otto gare stagionali della Formula 1. Il pilota russo, intervistato dai russi di “Championat”, ha parlato anche della scuderia e del suo sostituto, Kevin Magnussen: “Di Magnussen non sono sorpreso, del team Haas invece sì, so quali sforzi abbiamo fatto insieme l’anno scorso e non mi aspettavo andasse così veloce in stagione, è più forte di altre squadre”.
    Sul licenziamento dalla Haas
    Mazepin è stato messo alla porta dalla Haas prima dell’avvio del Mondiale, in seguito allo scoppio del conflitto russo-ucraino che ha provocato reazioni a catena anche nel mondo dello sport. “Ognuno giudichi da solo – ha detto il pilota parlando del licenziamento da parte del team -. Se per qualche motivo venisse licenziato un meccanico con cui ho lavorato strettamente, gli manderei almeno un messaggio, indipendentemente dal mio atteggiamento nei suoi confronti. Ma nessuno si è fatto vivo con me. Non voglio lamentarmi. Ho una famiglia meravigliosa, 23 anni e spero che la mia carriera sportiva sia ancora lontana dalla conclusione. Credo che questa sia solo una pausa. Le persone della mia Fondazione, intanto, mi danno quella completezza che non ho mai avuto nemmeno nel mio sport”. LEGGI TUTTO

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    F1, Mazepin: “Le acque devono calmarsi prima di poter tornare”

    ROMA – “La FIA mi ha dato il permesso di correre perché sono neutrale. Ma forse che il problema più grande è tornare in uno ambiente, la Formula 1, in cui le squadre sono autorizzate a trattenere i soldi delle sponsorizzazioni senza rispettare al contratto”. Così Nikita Mazepin, che ha rilasciato un’intervista alla CNN. Il pilota russo è stato licenziato dalla Haas lo scorso marzo e da allora ha ribadito la sua posizione: “I team possono chiedere addirittura di più, anche se poi dicono di non volere soldi dalla Russia. Devono essere rivalutati i valori dello sport dopo quanto accaduto”.
    Il commento di Mazepin
    In poche settimane, Mazepin si è ritrovato fuori dalla line-up del Circus. Un sogno andato in frantumi dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina: “Per arrivare lì ho lavorato per 17 anni e alla fine ci sono riuscito. Certo, è un problema di poco conto se si pensa alle cose che stanno accadendo nel mondo in questo momento”. Poi espone il suo obiettivo: “Naturalmente vorrei tornare. Credo di avere delle cose in sospeso. Ma devo attendere che le acque si calmino. E non so nemmeno dove potrò tornare”. “Da Mosca – continua il russo – posso vedere solo una piccola parte di quello che succede: è molto doloroso. Per 23 anni ho vissuto in un mondo molto tranquillo, ma la mia posizione ufficiale deve essere neutrale: sono un atleta. È importante esserlo. La fondazione che ho creato va proprio in questa direzione: aiutare gli atleti a rimanere neutrali”. LEGGI TUTTO

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    Mazepin: “Tornare in F1? Devo aspettare che si calmino le acque”

    ROMA – “Tutti hanno il diritto di parola e la FIA mi ha permesso di correre perché sono neutrale. Ma direi che il problema più grande è tornare in uno sport, la Formula 1, in cui le squadre sono autorizzate a trattenere i soldi delle sponsorizzazioni senza adempiere al contratto”. Inizia così la lunga intervista che Nikita Mazepin ha rilasciato alla CNN. Il pilota russo è stato licenziato dalla Haas lo scorso marzo e da allora ha ribadito la sua posizione: “I team possono chiedere addirittura di più, anche se poi dicono di non volere soldi dalla Russia. Devono essere rivalutati i valori dello sport dopo quanto accaduto”.
    La difesa di Mazepin
    In poche settimane, Mazepin si è ritrovato fuori dalla line-up del Circus. Un sogno andato in frantumi dopo l’invasione dell’Ucraina: “Per arrivare lì ho lavorato per 17 anni e alla fine ci sono riuscito. Certo, è un problema di poco conto se si pensa alle cose che stanno accadendo nel mondo in questo momento”. Poi espone il suo obiettivo: “Naturalmente vorrei tornare. Credo di avere delle cose in sospeso. Ma devo attendere che le acque si calmino. E non so nemmeno dove potrò tornare”. “Da Mosca – continua il russo – posso vedere solo una piccola parte di quello che succede: è molto doloroso. Per 23 anni ho vissuto in un mondo molto tranquillo, ma la mia posizione ufficiale deve essere neutrale: sono un atleta. È importante esserlo. Anche per questo ho creato una fondazione che aiuterà gli atleti a rimanere neutrali per principio”. LEGGI TUTTO

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    F1, stangata per Mazepin: congelamento di beni del valore di 105 milioni di euro a Olbia

    ROMA – La Guardia di Finanza ha congelato un complesso a uso residenziale del valore di 105 milioni di euro sito a Portisco, località nel comune di Olbia, intestato a una società riconducibile a Dmitry Arkadievich Mazepin e al figlio Nikita, ex pilota di Formula 1 licenziato dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino. Mazepin aveva cominciato la preparazione con la Haas, squadra che fino a due mesi fa era sponsorizzata dall’azienda russa Uralkali, per poi essere messo alla porta dopo l’inizio della guerra.
    L’operazione della Gdf
    La Guardia di Finanza, nell’ambito dell’operazione di congelamento dell’immobile, afferma che “nell’ambito degli accertamenti per l’individuazione delle risorse economiche riconducibili ai soggetti che sono stati inclusi nell’allegato I del Regolamento (Ue) n. 269/2014, è stato eseguito un provvedimento di congelamento nei confronti del russo Dmitry Arkadievich Mazepin e del figlio Nikita Dmitrievich Mazepin, pilota di Formula 1 della scuderia Haas F1 Team fino al 5 marzo scorso, avente oggetto un complesso immobiliare a uso residenziale sito nel Comune di Olbia (SS), località Portisco, del valore di circa 105 milioni di euro, riconducibile ai predetti soggetti per il tramite di un veicolo societario estero”. LEGGI TUTTO

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    F1, le sanzioni alla Russia colpiscono Mazepin: congelati beni per 105 milioni a Olbia

    ROMA – La Guardia di Finanza ha disposto il congelamento di un immobile del valore di 105 milioni di euro presso Portisco, località nel comune di Olbia. Il complesso è intestato a una società riconducibile a Dmitry Arkadievich Mazepin e al figlio Nikita, ex pilota di Formula 1 licenziato dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino. Mazepin aveva cominciato la preparazione con la Haas, squadra che fino a due mesi fa era sponsorizzata dall’azienda russa Uralkali, per poi essere messo alla porta dopo l’inizio della guerra.
    Il comunicato della Gdf
    La Guardia di Finanza, nell’ambito dell’operazione di congelamento dell’immobile, afferma che “nell’ambito degli accertamenti per l’individuazione delle risorse economiche riconducibili ai soggetti che sono stati inclusi nell’allegato I del Regolamento (Ue) n. 269/2014, è stato eseguito un provvedimento di congelamento nei confronti del russo Dmitry Arkadievich Mazepin e del figlio Nikita Dmitrievich Mazepin, pilota di Formula 1 della scuderia Haas F1 Team fino al 5 marzo scorso, avente oggetto un complesso immobiliare a uso residenziale sito nel Comune di Olbia (SS), località Portisco, del valore di circa 105 milioni di euro, riconducibile ai predetti soggetti per il tramite di un veicolo societario estero”. LEGGI TUTTO