consigliato per te

  • in

    Verso Grottazzolina-Vigilar. Castellano: “Lavoriamo con lo spirito giusto”

    Fano – Partita proibitiva per la Vigilar Fano che, in trasferta a Grottazzolina (mercoledì ore 20.30), affronta la capolista Videx reduce da otto vittorie consecutive in campionato e dalla qualificazione in finale di Coppa Italia. La formazione di coach Ortenzi non ha bisogno di presentazioni in quanto è stata costruita per il salto di categoria e, al momento, è la squadra più in forma e più forte del girone. Il bomber danese Rasmus Breuning Nielsen ha ingranato e sta facendo meraviglie, Mandolini si è inserito perfettamente nei meccanismi di squadra mentre Riccardo Vecchi rappresenta la bandiera di questa società. Per non parlare dei contrali (Focosi e Cubito) che garantiscono sicurezza in prima linea, mentre il regista Marchiani ha tutta l’esperienza dalla sua parte.
    Sulla sponda Vigilar, nelle ultime due gare (Montecchio e Torino) sembra ci sia stata la scossa che tutti si aspettavano (2 vittorie consecutive e la nuova guida tecnica di Maurizio Castellano) ed ora il rush finale di stagione potrebbe riservare ai virtussini piacevoli sorprese.
    “Siamo sulla strada giusta – afferma il bomber polacco Pawel Stabrawa – siamo pronti per un finale di stagione importante. Ora pensiamo a questa gara contro Grottazzolina”.
    Coach Maurizio Castellano ha voluto evidenziare lo spirito con la quale la squadra ha affrontato la sfida di Torino: “Abbiamo affrontato la gara con il giusto spirito – afferma il coach campano – ora affrontiamo le gare di volta in volta e vediamo come le avversarie ci affrontano. Dal punto di vista tecnico dobbiamo lavorare bene sulla fase punto”.
    Per la cronaca la compagine di coach Ortenzi nelle ultime cinque gare di campionato non ha subito set e nell’ultimo turno ha annichilito la seconda in classifica, Macerata. L’ultima sconfitta dei grottesi risale al 12 dicembre scorso, in casa contro Prata. Ricordiamo che, di recente, la Videx è stata capace di ribaltare la gara di semifinale di Coppa Italia contro Tuscania: sotto due set a zero Vecchi e compagni hanno annullato un match ball e si sono aggiudicati la sfida per 21 a 19 al quinto set. LEGGI TUTTO

  • in

    Fano, la panchina a Maurizio Castellano: “Non farò miracoli, ma darò tutto me stesso”

    Di Redazione Maurizio Castellano, 51 anni, di Vico Equense ed ex allenatore di Castellana Grotte (A2), è il nuovo allenatore della Vigilar Virtus Fano. Castellano prende il posto del dimissionario Roberto Pascucci ed esordirà domenica prossima nella delicata trasferta di Torino. A Pascucci un sentito ringraziamento da parte di tutta la società per il lavoro svolto in questi anni. Queste le prime parole di Mister Castellano: “Mi metto a totale disposizione della società e dei ragazzi – afferma il neo coach virtussino – da quello che ho visto, il gruppo ha delle grandi potenzialità e giocatori di grande esperienza, oltre a giovani interessanti”. L’allenatore campano ha allenato l’ultima volta nel 2020 a Castellana Grotte (raggiungendo la zona play off), nel pieno periodo della pandemia e di cui non ha bei ricordi: “Purtroppo ho perso una persona cara (il secondo allenatore Francesco Castiglia) e questo per me è stato un duro colpo – continua Castellano – ora sono molto contento di venire in una piazza importante come Fano dove hanno giocato atleti quali Sorcinelli e Pietrelli, che ricordo con piacere, come non posso dimenticare coach Lorenzetti. Il tempo a disposizione non è molto (2 mesi) e in questo arco di tempo non si possono fare miracoli ma ci metterò tutto me stesso per tirare fuori il meglio dalla squadra”. Risulta chiaro per Maurizio Castellano che la sentenza la darà solo il campo: “Fondamentale è capire il perché certe cose non sono andate – continua Castellano – ridare qualche stimolo al gruppo, poi sarà solo ed esclusivamente il campo a dire se faremo bene o male”. Per la cronaca Castellano ha giocato fino a 45 anni, andando via da casa per il volley a soli 16 anni e seguendo i saggi insegnamenti di coach Carmelo Pittera. Per lui un trascorso di giocatore di serie A2 e A1 a Taranto e, fra le altre, Piacenza, Ravenna e Castellana Grotte, oltre ad un’esperienza anche all’estero (Grecia). (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

  • in

    Maurizio Castellano è il nuovo allenatore della Vigilar

    Fano – Maurizio Castellano, 51 anni, di Vico Equense ed ex allenatore di Castellana Grotte (A2), è il nuovo allenatore della Vigilar Virtus Fano. Castellano prende il posto del dimissionario Roberto Pascucci ed esordirà domenica prossima nella delicata trasferta di Torino. A Pascucci un sentito ringraziamento da parte di tutta la società per il lavoro svolto in questi anni.
    Queste le prime parole di Mister Castellano: “Mi metto a totale disposizione della società e dei ragazzi – afferma il neo coach virtussino – da quello che ho visto, il gruppo ha delle grandi potenzialità e giocatori di grande esperienza, oltre a giovani interessanti”.
    L’allenatore campano ha allenato l’ultima volta nel 2020 a Castellana Grotte (raggiungendo la zona play off), nel pieno periodo della pandemia e di cui non ha bei ricordi: “Purtroppo ho perso una persona cara (il secondo allenatore Francesco Castiglia) e questo per me è stato un duro colpo – continua Castellano – ora sono molto contento di venire in una piazza importante come Fano dove hanno giocato atleti quali Sorcinelli e Pietrelli, che ricordo con piacere, come non posso dimenticare coach Lorenzetti. Il tempo a disposizione non è molto (2 mesi) e in questo arco di tempo non si possono fare miracoli ma ci metterò tutto me stesso per tirare fuori il meglio dalla squadra”.
    Risulta chiaro per Maurizio Castellano che la sentenza la darà solo il campo: “Fondamentale è capire il perché certe cose non sono andate – continua Castellano – ridare qualche stimolo al gruppo, poi sarà solo ed esclusivamente il campo a dire se faremo bene o male”.
    Per la cronaca Castellano ha giocato fino a 45 anni, andando via da casa per il volley a soli 16 anni e seguendo i saggi insegnamenti di coach Carmelo Pittera. Per lui un trascorso di giocatore di serie A2 e A1 a Taranto e, fra le altre, Piacenza, Ravenna e Castellana Grotte, oltre ad un’esperienza anche all’estero (Grecia).
    Nella gara di sabato scorso i virtussini hanno dato importanti segnali di vita, espugnando Montecchio al termine di una gara ben giocata. Ma ora c’è ben poco tempo da perdere perché nel prossimo weekend i virtussini si recheranno a Torino che, nell’ultimo turno, si è sbarazzata di Belluno.
    Ufficio Stampa Virtus Volley Fano LEGGI TUTTO

  • in

    Alessio Fiore, Maurizio Castellano e Bruno De Mori gli ospiti di Volley Club

    Di Redazione
    Tutto pronto per il secondo appuntamento con “Volley Club“: la trasmissione in streaming del portale di sport tarantino MondoRossoBlù andrà in onda questa sera, venerdì 12 marzo, alle 19.30, sulla pagina Facebook ufficiale della testata. Il programma, condotto dal giornalista e collaboratore di Volley NEWS Giovanni Saracino, ha come obiettivo quello di riavvicinare, sia pur a distanza, gli sportivi in un momento in cui il Covid-19 ha “distanziato” anche la loro passione.
    Nella seconda puntata sono previsti tre interventi di altrettanti ospiti legati al mondo del volley tarantino: lo schiacciatore della Prisma Taranto Alessio Fiore, l’allenatore Maurizio Castellano, anche lui ex schiacciatore della Prisma, e Bruno De Mori, direttore sportivo della BCC Castellana Grotte nonché in passato capitano della squadra rossoblù.
    (fonte: MondoRossoBlù) LEGGI TUTTO

  • in

    Il campionato secondo Maurizio Castellano: “Sarà una Serie A2 d’élite”

    Di Giovanni Saracino
    Tre stagioni da allenatore a Castellana Grotte – sponda Materdomini –  più le ultime cinque da giocatore sempre a Castellana, bastano per considerare Maurizio Castellano – classe 1971 ex schiacciatore di Spoleto, Ferrara, Modena, Parma, Treviso, uno che ha avuto la fortuna di giocare con gente del calibro di Pippi, Giani, Lucchetta, il compianto Bovolenta, Bernardi, Fomin, Bas Van De Goor, Papi e tanti altri che non staremo a citare – un illustre esperto di campionati di Serie A2. E allora la domanda sorge spontanea: come sarà il prossimo torneo di A2 maschile?
    “Molto interessante, competitivo. Un campionato molto difficile per il quale, certamente, conta la stagione regolare ma conta di più come si arriva ai play off e ne sale soltanto una” afferma al telefono il tecnico nativo di Vico Equense, paese vicino a Sorrento noto per la gustosa pizza al metro, anche se lui ormai è pugliese di adozione avendo messo radici a Castellana Grotte.
    “Quest’anno è stato fatto un ulteriore salto di qualità. Ci sono tanti giovani interessanti e tanti giocatori che sono arrivati dalla Superlega. La definirei una serie A/2 d’élite. Nelle ultime stagioni, specie da quando è tornata a 12 squadre, ha rappresentato un trampolino di lancio per tanti giovani. Penso a Mosca, Gargiulo, Lavia, Recine, Milan. La regola di un avere in squadra un solo straniero ha rappresentato la scelta giusta per far crescere tanti giovani“.
    Quali sono le formazioni più accreditate per lotta alla promozione in Superlega?
    “Mi vengono in mente sei squadre, tutte differenti per caratteristiche. La prima è Taranto (ex squadra di Castellano, vi ha giocato tre stagioni, vincendo un campionato di A2, n.d.r.). È stata capace di portare tanti giocatori dalla Superlega, rinverdendo i fasti del passato, e strategicamente si è lasciata una finestra aperta per l’ingaggio di un eventuale straniero da inserire cammin facendo. Taranto ha tutto per fare bene. Ha tradizione, ha staff, dirigenza, strutture, tanta gente che potrà seguirla. Insomma ci sono tante situazioni positive e si può creare un buon ciclo. Poi è chiaro che è sempre il campo ad emettere i suoi verdetti.
    Un tantino dietro Taranto ci metto Siena, che è una squadra molto rodata, con uno schiacciatore molto forte come Romanò, poi Cuneo che secondo me ha la squadra fisicamente più forte, tre bande molto alte (Preti, D’Amato, Chiappello), i centrali lunghi (Codarin e Sighinolfi), l’opposto brasiliano (Da Silva Wagner) che conosce molto bene il campionato. L’unico punto interrogativo è legato al palleggiatore (Pistolesi) che secondo me è bravo ma bisogna testarlo ad alti livelli in A2. Poi c’è Bergamo, una squadra che mi piace molto. Secondo me ha il miglior palleggiatore della categoria senza togliere niente agli altri. L’argentino Finoli, oltre a gestire la palla in modo eccelso mettendo la sua squadra nelle migliori condizioni di giocare, è uno che fa anche tanti punti. Poi ha una ricezione importante con Terpin e Pierotti.
    Cito anche la New Mater Castellana Grotte. Squadra sulla carta molto forte, con tanti giocatori esperti, sopra i 30 anni (Van Dijk, Patriarca, Rosso, Gitto, De Pandis), dei quali bisognerà verificare la tenuta fisica lungo tutto l’arco della stagione. Infine Brescia, squadra che conosce bene il campionato, composta da giocatori che stanno assieme credo da almeno tre anni. Ha un opposto mancino molto bravo (Bisi), un palleggiatore esperto e di categoria come Tiberti, due bande molto forti come Cisolla, che a 43 anni continua a giocare ad alto livello, e Galliani che è alto oltre i due metri“.
    Foto Lega Pallavolo Serie A
    Come è stato il tuo passaggio da giocatore ad allenatore? È più difficile stare in panchina o in campo?
    “Sono giovane come allenatore, ma non giovane di età. Dal 2012, quando ancora giocavo, ho sposato il progetto Materdomini. Un progetto che mirava alla crescita dei giovani mettendo loro accanto qualche atleta più anziano come potevo essere io. E da Castellana sono transitati tanti ragazzi interessanti e di prospettiva. Il passaggio da giocatore ad allenatore è avvenuto gradualmente: ho dovuto studiare tanto, dare una bella rinfrescata alla gestione della preparazione fisica e capire qual è il modo migliore, a livello gestionale, per far tirare fuori il massimo dalle persone che alleni.
    La soddisfazione più grande che ho avuto in questa, sinora breve, esperienza da coach è che a fine campionato gli atleti non volevano smettere di giocare perché fisicamente si sentivano bene. La Materdomini era diventato un piccolo paradiso. Ha raccolto buoni risultati con un budget economico limitato, creando un gruppo di lavoro affiatato che nel tempo ha talmente coinvolto i propri giocatori che più di qualcuno si è ridotto l’ingaggio pur di rimanere. Si stava bene dentro e fuori dal campo.
    Giocare è in assoluto più semplice, ovviamente se hai capacità tecniche e fisiche. Allenare è più complesso. Devi essere in grado di portare i giocatori ad essere convinti delle tue idee. Alcuni allenatori mettono sul tavolo le loro idee e chiedono ai giocatori di adattarsi. Diverso è convincere i giocatori che la tua idea di gioco è la cosa migliore per vincere. C’è chi ha le sue idee, ma resta un teorico, e chi le sue idee le fa mettere in pratica“.
    Qualche tuo critico dice che sei ancora troppo giocatore nel modo di allenare. Cosa rispondi?
    “Io penso che bisogna sempre interagire con i giocatori. Da allenatore non mi sono mai immaginato in campo. La cosa più facile da allenatore è far vedere come si fa una cosa. Più complesso è trovare il modo per farla fare. Ci sono tanti allenatori che, in mezzo al campo, fanno vedere come si esegue il bagher e magari non hanno mai giocato a pallavolo. Io ho la mia metodologia di allenamento e cerco di essere coinvolgente con i giocatori ma non significa che mi metta al loro pari. La pallavolo è cambiata, tanti allenatori non se ne sono accorti. Bisogna essere più gestionali, pur continuando ad insegnare la tecnica a tutti, perché a me non piace l’eccessiva specializzazione dei ruoli. Tutti devono sapersi cimentare in ogni fondamentale“.
    Hai preso come riferimento qualche allenatore del tuo passato da giocatore?
    “Ho preso spunto da tutti. Da giocatore ho avuto la fortuna di entrare in contatto con tanti grandi tecnici. Ho iniziato la carriera, a Spoleto, con un maestro dello sport come Pittera. Poi ho incrociato altri grandi personaggi come Prandi, Daniele Bagnoli, Lozano, senza dimenticare Monti o anche Bertoli, che magari ha avuto minori fortune in carriera ma che a livello gestionale mi ha insegnato tanto. Copiare è facile, io cerco di prendere spunto dal mio background e personalizzare il mio modo di essere allenatore“.
    Cosa vedi nel tuo futuro pallavolistico?
    “Spero di tornare ad allenare, perché per me è un piacere farlo. La pallavolo è il mio mondo da oltre trent’anni. Se trovo l’occasione giusta, alle giuste condizioni, per tornare su una panchina (in estate lo aveva sondato Lagonegro, n.d.r.) ben venga, altrimenti me ne vado in giro a vedere della bella pallavolo“. LEGGI TUTTO

  • in

    Fiore e Patriarca confermano in maglia Materdominivolley.it

    Ufficio Stampa Materdomini Di Redazione Dopo la conferma dello staff tecnico diretto da Maurizio Castellano, dopo gli annunci dei ritorni di Peppe Longo al palleggio e Roberto Cazzaniga da opposto e dopo l’ufficializzazione dell’arrivo di Riccardo Mazzon in banda, per la Materdominivolley.it Castellana Grotte è tempo anche delle prime conferme in vista del prossimo campionato […] LEGGI TUTTO

  • in

    Riccardo Mazzon nuovo schiacciatore della Materdominivolley.it

    Ufficio Stampa Brescia Di Redazione Un giovane di talento e prospettiva in terra pugliese. Il presidente Michele Miccolis e il direttore sportivo Vito Primavera, hanno ufficializzato anche la prima novità assoluta, l’arrivo dello schiacciatore Riccardo Mazzon. Dopo la conferma dello staff tecnico diretto da Maurizio Castellano e dopo gli annunci dei ritorni di Peppe Longo […] LEGGI TUTTO