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    Marco Falaschi nuovo regista della Prisma Taranto

    La SSD Prisma Taranto comunica di essersi assicurata, per la prossima stagione, le prestazioni sportive del palleggiatore Marco Falaschi.L’esperto regista nato a Pisa il 18/09/1987, alto 187 cm, ha alle spalle quattro stagioni in A1 e otto in A2, con le maglie di Civitanova, Siena, Castellana, Spoleto e Santa Croce. Nell’ultimo campionato ha militato nella Lube CIVITANOVA dove ha vinto lo scudetto e la Coppa Italia. Per lui si tratta di un ritorno in Puglia dopo due anni avendo infatti giocato, nella stagione 2018/19, a Castellana, all’epoca guidata proprio da Vincenzo Di Pinto.
    Falaschi si dice entusiasta della nuova avventura in riva allo Ionio – “Come tutti sanno avevo firmato un contratto con Perugia a marzo, poi sono cambiate le carte in tavola. In seguito alla promozione della Prisma ho ricevuto la chiamata di coach Vincenzo Di Pinto. Dopo una trattativa non semplice siamo arrivati ad un accordo e sinceramente speravo vivamente in questo epilogo. Sono davvero contento di poter vestire la maglia di Taranto il prossimo anno”.
    A proposito di coach Di Pinto: “Io non posso che avere un’altissima considerazione di lui, essendomi sempre trovato bene. Quello che ho sempre apprezzato è la lealtà e schiettezza che ha nei confronti di tutti gli atleti. L’anno della retrocessione con Castellana sono convinto che se fosse arrivato prima avremmo raccontato un finale diverso”.
    Ritroverà in squadra Giulio Sabbi – “Con Giulio ci siamo sentiti in questi giorni, prima di tutto mi sono sincerato delle sue condizioni e mi ha fatto enormemente piacere sapere che si è ripreso del tutto. Giulio lo conosco da diversi anni, con lui c’è sempre stato un ottimo rapporto e spero di aver contribuito anch’io in passato nel farlo diventare un opposto di primo ordine in Superlega. Conoscere già qualche elemento è un fattore importante”.
    La Prisma Taranto è si attesa da una stagione molto impegnativa: “Ci sarà da soffrire, il livello in Superlega si è alzato tantissimo. Credo ci saranno quattro squadre che faranno un campionato a parte. Noi sappiamo che ci sarà da lottare ma, ovviamente, speriamo di essere una delle sorprese. Non sarà sicuramente semplice, almeno all’inizio ci vorrà tanta pazienza, è chiaro che sarà un campionato molto difficile. Siamo chiamati a dare il massimo e fare anche l’impossibile”.
    Potrebbe tornare il pubblico nei palazzetti – “Spero per tutto il movimento di riavere un po’ di pubblico nei palazzetti. Proprio perché ho già giocato in Puglia so che il pubblico del sud può davvero fare la differenza e rendere determinante il fattore campo. Sono impaziente di poter vedere i miei nuovi tifosi sugli spalti del Palamazzola; mi hanno parlato di Taranto come una piazza calda e appassionata, loro saranno l’uomo in più in campo”. LEGGI TUTTO

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    Ravenna sogna Falaschi in cabina di regia

    Di Redazione È l’unica società di Superlega che ancora non ha fatto acquisti. Ravenna è l’ultima, di fatto, che ha confermato di poter ancora fare la massima categoria non ha ancora annunciato volti nuovi. In casa Consar si riparte sicuramente da Coach Zanini ma, da quanto riporta oggi il Resto del Carlino Ravenna, il dg Giorgio Bottaro ha lasciato chiaramente intendere che questo ritardo è strategia per contenere i costi, dal momento che ci sono diversi top club con esuberi ‘importanti’, che saranno prima o poi da piazzare. In cabina di regia potrebbe arrivare Falaschi, rimasto “senza squadra” dopo la scelta di Giannelli – Travica a Perugia. Il palleggiatore ha un contratto sui 50mila euro e Ravenna, che nei giorni scorsi ha smentito la pista bulgara che avrebbe portato a Seganov, ha chiesto a Perugia di accollarsi una fetta dell’ingaggio. Discorsi analoghi sono quelli che si potrebbero fare per lo schiacciatore Cavuto e per il libero Goi, entrambi di proprietà di Trento, che però ha chiesto un indennizzo ritenuto troppo alto da Ravenna per il prestito. Di sicuro la rosa sarà completata coi baby del vivaio. In ballottaggio ci sarebbero il libero Pirazzoli (classe 2000, già lo scorso anno aggregato in pianta stabile in ‘prima squadra’), lo schiacciatore azzurrino Orioli (2004), l’opposto figlio d’arte Bovolenta (2004) e il regista Ricci Maccarini (2003). Fra le ipotesi potrebbe esserci Maretti (che ha appena conquistato, da protagonista, la promozione in A3 con Bologna, dov’era in prestito), ma non ci sarà Margutti che si è accordato nuovamente con Macerata di A3. Sempre da quanto riporta il quotidiano, per completare lo staff, dopo la conferma del preparatore atletico Ade, serve un vice allenatore che sostituisca Zanini fino alla fino degli Europei. Fra i numerosi candidati, c’è anche l’ex giallorosso Giombini. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Luigi Randazzo e Lorenzo Cortesia nel mirino della Consar Ravenna

    Di Redazione Dopo la bella notizia dell’iscrizione della Consar Ravenna alla Superlega, con la nascita del Consorzio, è tempo di pensare al volley mercato. Con l’addio del capitano Stefano Mengozzi e di Francesco Recine, il primo a Perugia il secondo a Piacenza, e l’addio al volley giocato del palleggiatore Redwitz, la formazione ravennate è alla ricerca di nuovi giocatori per cercare di allestire una squadra che possa competere nella categoria. Con la squadra che sarà affidata molto probabilmente a coach Emanuele Zanini, secondo quanto riportato oggi dal Corriere Romagna, nel mirino ci sono cinque giocatori di spessore che piacciono alla società. Ravenna ha chiesto a Trento il giovane centrale Lorenzo Cortesia, così come lo schiacciatore Oreste Cavuto nell’ultima stagione a Cisterna, anche se a quanto pare la richiesta per i prestiti da parte della società di Via Trener sia molto alta. Sempre per quanto riguarda il reparto di posto 4, spunta il nome di Luigi Randazzo che però è corteggiato anche da Vibo Valentia. In cabina di regia potrebbe arrivare l’esperto Marco Falaschi che ha salutato Civitanova dopo una stagione da incorniciare. Al centro non è da escludere neanche l’arrivo del giovane Leandro Mosca, richiesto un anno fa da Bonitta e ad un passo dall’approdo a Ravenna, ma finito poi a Milano. LEGGI TUTTO

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    Zanini pronto a sedersi sulla panchina di Ravenna?

    Di Redazione Notizia di ieri la nascita del Consorzio per il volley a Ravenna che unisce le due squadre di punta romagnole: la Consar e l’Olimpia Teodora. Nella conferenza stampa di presentazione Giorgio Bottaro ha annunciato che entro un paio di giorni sarà ufficializzato il coach che prenderà il posto di Bonitta. Da quanto riporta oggi il Corriere di Romagna il nome è alle porte ed il favorito non sembra più essere Paolo Montagnani ma Emanuele Zanini o in alternativa Giampaolo Medei. Zanini vanta esperienze in Italia, Austria, Slovacchia, Turchia e Croazia, Paese del quale allena attualmente la nazionale. Parallelamente si è al lavoro per definire il nuovo roster, con ua rosa verrà completata da due o tre giovanissimi provenienti dal vivaio e, sempre da quanto riporta il quotidiano, uno di loro sarà Alessandro Bovolenta. Quasi certamente verranno inseriti anche Pirazzoli e Orioli. Per la cabina di regia possibile l’arrivo di Marco Falaschi e come libero si fa anche il nome dell’ex Goi. Per il discorso dei centrali, invece, l’obiettivo principale è l’ex Cortesia, che Trento ha deciso di cedere in prestito (così come l’altro ex Cavuto), anche se sembra più percorribile la strada che porta ad un altro ex, Elia Bossi, senza escludere a priori il giovane Mosca. LEGGI TUTTO

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    La Cucine Lube saluta il palleggiatore toscano Marco Falaschi

    Di Redazione La Cucine Lube Civitanova saluta il palleggiatore Marco Falaschi, atleta che nell’anno di permanenza in maglia biancorossa ha saputo lasciare il segno contribuendo alla conquista di Scudetto e Coppa Italia. Sempre sul pezzo in allenamento, encomiabile nei modi, l’alzatore toscano non ha mai deluso quando è stato chiamato in causa. Nella fase più delicata della stagione, con De Cecco e Leal in quarantena per la positività al Coronavirus, l’atleta classe ’87 ha preso in mano le chiavi della regia biancorossa mettendo la firma nei due successi contro Modena che hanno permesso alla Lube di raggiungere le Semifinali dei Play Off. Il Club gli augura un futuro ricco di gratificazioni in tutti i campi della propria vita. Grazie di cuore ‘Fala’! (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lube, Falaschi: “Ho diverse offerte anche da Perugia. Di sicuro resterò in Italia”

    Di Redazione A pochi giorni dalla vittoria dello Scudetto con la maglia della Cucine Lube Civitanova, il palleggiatore Marco Falaschi, nell’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino Macerata, parla del suo futuro e della Finale di Champions League in programma oggi, sabato 1° maggio, a Verona tra la Trentino Itas e lo Zaksa. Una settimana dopo che effetto fa riparlare del 6° scudetto? «Bello, sempre bellissimo. È vero che è stato sofferto, più che altro per le difficoltà che ha presentato questa stagione condizionata dal Covid. Ci siamo abituati a tutto, all’assenza dei tifosi, ai tamponi continui… comunque dobbiamo considerarci fortunati, noi in fondo abbiamo sempre lavorato». Da regista, l’ultimo punto fatto proprio da De Cecco, unico punto di gara4 e quello che vale il titolo. Oltretutto da ex capitano: roba da film? «Ha suggellato il trionfo. Voleva chiuderla, avevamo qualche punto di vantaggio e ha inventato da alzatore di personalità». Per lei la stagione più vincente, Coppa Italia e Scudetto. Bilancio personale? «Sicuramente positivo visti i trofei alzati. Il rammarico è solo per l’uscita dalla Champions praticamente per una palla e stasera poi ti vedi lo Zaksa in finale». Ecco, chi la spunterà tra Trento e i polacchi? «Per me è 51-49% in favore dell’Itas, ma siamo lì. Lo Zaksa di squadra gioca bene e se ripete una prova come quella contro di noi, difendendo tanto, innervosirà Trento». Si vocifera che potrebbe salutare la Lube. Ha già deciso? «Di ufficiale non c’è niente e sarebbe sbagliato dire qualcosa. Lo saprete a breve».  Ma farebbe ancora il secondo, giocando poco (anche se titolare nei quarti playoff) o ha voglia di più spazio? «Anche allo Zaksa ero il secondo, di Toniutti, ma venivo da un infortunio, era diverso. Un po’ il campo mi manca». Perugia ha appena salutato Zimmermann e sembra l’abbia corteggiata, andrà alla Sir? «Posso solo dirti che mi hanno fatto un’offerta tempo fa, ma mi sono arrivate anche dalla A2 e dovevo sentire cosa diceva la Lube. Di sicuro, dopo 5 anni fatti all’estero, resterò in Italia». LEGGI TUTTO

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    Blengini: “Lo scudetto abbiamo iniziato a costruirlo contro Modena”

    Di Redazione Le prime dichiarazioni a caldo della Cucine Lube Civitanova dopo la vittoria in Gara 4 di Finale Scudetto contro Perugia le raccoglie Maurizio Colantoni in diretta su RaiSport. Il coach dei marchigiani Gianlorenzo Blengini si presenta con tanto di cappello tricolore: “I ragazzi hanno fatto un’impresa, secondo me in tutti i play off. Lo scudetto abbiamo iniziato non solo a pensarlo, ma a costruirlo nella serie dei quarti di finale contro Modena, senza Leal e De Cecco. Lì la squadra poteva accettare delle attenuanti per un’eventuale sconfitta, invece non ha fatto una piega e ha poi superato anche le difficoltà in semifinale contro Trento. È un privilegio allenare giocatori così“. “È stata una stagione molto complessa – ricorda Osmany Juantorena – lavoriamo da luglio con tanti problemi e l’incertezza legata al Covid, ma abbiamo avuto la fortuna di lavorare, mentre tanta gente non ha potuto farlo, e di finire questo campionato dandogli un senso“. Stessi concetti espressi da Simone Anzani: “Godiamoci questo momento, perché è stata una stagione strana, tutto l’anno senza pubblico e senza sapere ogni settimana se avremmo giocato o no. Prima dei quarti ci siamo un po’ c…ti sotto ma siamo stati bravi a gestire la situazione, e brava la società che ci ha supportato tutto l’anno. Questo scudetto è quello che ci era mancato l’anno scorso, siamo contentissimi“. Luciano De Cecco, da grande ex, ha chiuso la partita con il punto della vittoria: “Non è mai scontato vincere queste partite e meno che mai in Finale Scudetto. Abbiamo lavorato tanto e fatto un sacco di tamponi, adesso ci godiamo questo successo perché il lavoro ha pagato“. Fabio Balaso aggiunge: “Ringrazio il pubblico che ci ha seguito da lontano e la società, è un titolo sudato ma bellissimo“. E Marco Falaschi non trattiene la gioia: “Lo scudetto è sempre importante, quando è il primo lo è ancora di più!“. Robertlandy Simon è un altro dei grandi protagonisti della vittoria dei cucinieri: “Perugia è una grande squadra e lo ha dimostrato fin dall’inizio della stagione, non per niente hanno vinto la regular season. Noi abbiamo avuto alti e bassi, ma questo scudetto è veramente bello: per me è il secondo in Italia ed è sempre più difficile“. Jiri Kovar ammette: “È stata molto dura, a partire dal fatto di giocare i palazzetti vuoti. Un anno lunghissimo, iniziato più di un mese prima del solito, e questo finale ci ripaga di tanti sacrifici“. Non ha parole Kamil Rychlicki: “Onestamente non avrei mai pensato di arrivare a questo livello, sembra un bellissimo sogno“. Il momento più emozionante del dopopartita sono però sicuramente le lacrime di Jacopo Larizza: “Esattamente un mese fa mio padre è venuto a mancare – spiega il centrale –, quello che è successo mi ha distrutto, ma mi sono assentato dagli allenamenti solo nei giorni indispensabili per stare vicino alla squadra, perché sapevo che c’era bisogno di me e che mio padre avrebbe voluto così. Mi avrebbe voluto veder trionfare e sarebbe stato orgoglioso di me“. LEGGI TUTTO

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    L’occasione di Marco Falaschi: “Ho dato un segnale e la squadra mi ha aiutato”

    Di Roberto Zucca Non era certo la partita di domenica l’occasione per dimostrare qualcosa. Anche perché aprire il suo curriculum significa immergersi in una storia pallavolistica che parte da molto lontano e che Marco Falaschi può riepilogare annoverando molti anni di vittorie e soddisfazioni: “Io credo che un giocatore debba comunque dimostrare il suo valore, a prescindere dalla maglia che indossa o dalla carriera che ha fatto. È stata una bella soddisfazione poter essere di supporto alla squadra in questo avvio di play off”. La partita a cui ci riferiamo è stata Gara 1 dei quarti tra la sua Cucine Lube Civitanova e Modena. La stampa ha parlato di un gradito ritorno in regia. “È stato un bel segnale per tutta la squadra, che ha risposto anche al mio bisogno di avere del tempo per fare un po’ di rodaggio. Non tutti i palloni erano perfetti e la prova corale ha fatto sì che certe sbavature non compromettessero la buona riuscita dell’incontro”. Un cambio alla guida della squadra. Un cambio in regia. Non pensa che in questi casi Civitanova faccia davvero vedere la compagine che è? “Una squadra dovrebbe farlo vedere in ogni momento. Questa squadra ha degli ottimi elementi che possono fare la differenza sempre. Il cambio in panchina è stato tempestivo e ha retto bene alla pressione richiesta dal fatto che siamo arrivati ai quarti dei play off, e ogni incontro è ormai fondamentale per la prosecuzione del campionato”. Sono passati ormai molti mesi dalla scelta di fare un passo indietro e scegliere di fare il secondo a Civitanova. Tornando indietro rifarebbe questa scelta? “Dopo partite come questa la domanda mi sembra a senso unico! Sì comunque, è stata una scelta che è stata accompagnata da diverse riflessioni. In primis quelle di giocare in una società che garantisse una continuità e una sicurezza, stante la situazione pandemica che ha messo in ginocchio molte discipline sportive. Sul ruolo, in questi mesi ho fatto un percorso e sono soddisfatto. Mi riservo di risponderle più avanti (ride, n.d.r.)”. Le confesso che prima di preparare questa intervista ho visto la sua bacheca Instag ram. Quando le capita di rivedere la foto del 1° febbraio con la Coppa in mano, che emozioni la attraversano? “Svariate. Una parte di me avrebbe voluto trovarsi in campo e lottare su ogni pallone. Un’altra parte di me la guarda e prova parecchia gioia per aver vissuto quell’istante e aver condiviso quella serata con tutti i presenti. La cosa più importante è che quel trofeo appartenga alla Lube”. La battuta “un milione di palleggiatori ucciderebbero per avere il suo posto” me la consente? “Lo so, io vivo di dicotomie, ma forse è anche il bello della mia storia. Non sono mai soddisfatto del tutto, ma lo sono in tutte le cose della vita. Forse questo mi stimolerà sempre per cercare di migliorarmi ancora. Alla mia età io sogno ancora anni pieni di gioco e di soddisfazioni”. Chiudiamo con l’attualità. Non posso non chiederle cosa ne pensa, da vicepresidente dell’AIP, delle foto apparse domeniche a sostegno di Lara Lugli. “Che è il primo passo verso una forte richiesta di cambiamento. E spero che l’alzata di scudi e le prese di posizione da parte della stampa e dei vertici dello sport non cadano nel dimenticatoio dopo il polverone che si è alzato. Questa associazione ha iniziato un lavoro che mira a far riflettere società, atleti e mondo della pallavolo sulla creazione di strumenti e politiche che possano far dire davvero che esiste un professionismo serio e unanime nella nostra disciplina”. Il bilancio del lavoro fatto finora è positivo? “Bisogna continuarlo. Chiudiamo così”. LEGGI TUTTO