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    MotoGp, Lorenzo: “Che rivalità con Marquez e Rossi, c'era più personalità”

    ROMA – Un pizzico di nostalgia delle corse si nota quando Jorge Lorenzo parla di MotoGp. Ora lo spagnolo è molto attivo sui social e punta a diventare un commentatore, ma l’idea di tornare in pista lo ha condizionato qualche mese dopo aver scelto di ritirarsi, nel 2019: “Quando ti disconnetti per molto tempo perdi preparazione fisica, i tuoi riflessi, la tua ambizione, la competitività… Ti disconnetti, non pensi più alle corse o alle competizioni. Stavo per tornare nel 2020, l’anno dopo il mio ritiro… Ma più mi avvicinavo alla firma, più non dormivo tranquillo“, ha dichiarato. 
    Le rivalità ai suoi tempi
    Marc Marquez è stato l’ultimo compagno di box di Lorenzo: “E’ sempre stato il pilota con meno paura, il più forte fisicamente, che è caduto e ha subito continuato a rischiare lo stesso – ammette Jorge a RTVE -. Perciò è tornato e ha vinto di nuovo gare. Al momento non ancora il Mondiale, ma presto lo farà. E’ stata un’epoca indimenticabile, l’era d’oro del motociclismo perché c’era molta concorrenza, eravamo i magnifici 4, poi con Márquez quinto, anche con Simoncelli. Ora sembra che tutti i piloti vadano d’accordo, sui social… Prima non esisteva, c’era molta rivalità tra noi. Una grande rivalità con Pedrosa, Marquez, con Rossi, nessuno di noi andava d’accordo. Quello per me è diverso, penso che ci fosse più personalità ai nostri tempi“. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Stavo per tornare in pista nel 2020”

    ROMA – Jorge Lorenzo mostra talvolta un pizzico di nostalgia delle corse. Ora lo spagnolo è molto attivo sui social e punta a diventare un commentatore, ma l’idea di tornare in pista lo ha condizionato qualche mese dopo aver scelto di ritirarsi, nel 2019: “Quando ti disconnetti per molto tempo perdi preparazione fisica, i tuoi riflessi, la tua ambizione, la competitività… Ti disconnetti, non pensi più alle corse o alle competizioni. Stavo per tornare nel 2020, l’anno dopo il mio ritiro… Ma più mi avvicinavo alla firma, più non dormivo tranquillo“, ha dichiarato. 
    Su Marquez e Rossi
    Marc Marquez è stato l’ultimo compagno di box di Lorenzo: “E’ sempre stato il pilota con meno paura, il più forte fisicamente, che è caduto e ha subito continuato a rischiare lo stesso – ammette Jorge a RTVE -. Perciò è tornato e ha vinto di nuovo gare. Al momento non ancora il Mondiale, ma presto lo farà. E’ stata un’epoca indimenticabile, l’era d’oro del motociclismo perché c’era molta concorrenza, eravamo i magnifici 4, poi con Márquez quinto, anche con Simoncelli. Ora sembra che tutti i piloti vadano d’accordo, sui social… Prima non esisteva, c’era molta rivalità tra noi. Una grande rivalità con Pedrosa, Marquez, con Rossi, nessuno di noi andava d’accordo. Quello per me è diverso, penso che ci fosse più personalità ai nostri tempi“. LEGGI TUTTO

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    Jorge Lorenzo: “Mio padre mi disse di ritirarmi, avevo le convulsioni”

    ROMA – “Avevo 15 anni quando mi sono rotto polso e clavicola. In ospedale avevo le convulsioni e mio padre, tanto che mi ha visto così, mi disse ‘Figlio mio, diamoci un taglio con questa roba’. Io risposi di no, che dovevamo continuare”. Jorge Lorenzo che si è raccontato senza filtri alla trasmissione spagnola “The Three Doors”. Dopo cinque titoli mondiali, lo spagnolo si è ritirato dalla MotoGp dove ha dato filo da torcere a Rossi, Marquez e Pedrosa. Salvo poi una breve parentesi da collaudatore, Lorenzo ha completamente abbandonato le due ruote. Complici paure e pressioni troppo forti da gestire per lui sul lungo termine: “Queste cose non mi mancano affatto. Con gli infortuni che sono il peggio”, ha detto.
    Il racconto di Lorenzo
    “Mio padre – racconta Lorenzo – aveva il sogno di diventare pilota professionista. Io lo sono diventato a 15 anni e da allora faccio parte dell’1% della gente che non deve lavorare per vivere. Sono stato molto fortunato”. Il rovescio della medaglia è però una vita fatta di velocità estreme e tanto dolore e paura quando si cade: “Nel 2008 mi sono spaventato. Ho perso conoscenza dopo una botta alla schiena e non ricordo cosa sia successo. A casa ora sono felici che io non corra più questi rischi”. L’asfalto però dopo 18 stagioni nel Motomondiale fa ormai parte di te: “Mi manca la vittoria, migliorare i decimi, provare le parti da montare sulla moto. Ma gli allenamenti di 7 ore, la dieta ferrea e la pressione con gli sponsor non mi mancano. Ora svegliarsi senza la sveglia è fantastico”, ha concluso Lorenzo. LEGGI TUTTO

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    Lorenzo: “Tanta paura nel 2008, dopo il botto persi conoscenza”

    ROMA – “Mio padre mi disse ‘Figlio mio, smettiamola con questa roba’. Io risposi di no, volevo continuare. Avevo 15 anni ed ero in ospedale con le convulsioni per la frattura di polso e clavicola”. La carriera di Jorge Lorenzo, che ha parlato alla trasmissione spagnola “The Three Doors”, è forse iniziata proprio lì. Dopo cinque titoli mondiali, lo spagnolo si è ritirato dalla MotoGp dove ha dato filo da torcere a Rossi, Marquez e Pedrosa. Salvo poi una breve parentesi da collaudatore, Lorenzo ha completamente abbandonato le due ruote. Complici paure e pressioni troppo forti da gestire per lui sul lungo termine: “Queste cose non mi mancano affatto. Con gli infortuni che sono il peggio”, ha detto.
    Le parole di Lorenzo
    “Mio padre – racconta Lorenzo – aveva il sogno di diventare pilota professionista. Io lo sono diventato a 15 anni e da allora faccio parte dell’1% della gente che non deve lavorare per vivere. Sono stato molto fortunato”. Il rovescio della medaglia è però una vita fatta di velocità estreme e tanto dolore e paura quando si cade: “Nel 2008 mi sono spaventato. Ho perso conoscenza dopo una botta alla schiena e non ricordo cosa sia successo. A casa ora sono felici che io non corra più questi rischi”. L’asfalto però dopo 18 stagioni nel Motomondiale fa ormai parte di te: “Provare le parti da montare sulla moto, milgiorarsi nei decimi, la vittoria sono queste le cose che mi mancano. Non allenamenti di 7 ore, non la dieta ferrea e nemmeno pressione con gli sponsor. Svegliarsi finalmente senza la sveglia è fantastico”, ha ammesso Lorenzo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Mi sono ritirato per la pericolosità di questo sport”

    ROMA – Jorge Lorenzo si dice convinto della scelta fatta nel 2019 in merito al ritiro dalle corse, pur mostrando un pizzico di nostalgia del paddock nelle sue interviste. Il motivo principale riguarda la pericolosità a cui ogni weekend si espongono i piloti di MotoGp: “La cosa peggiore nella vita di un pilota sono gli infortuni e il rischio. È proprio per questo che mi sono ritirato. Se fosse uno sport meno pericoloso, in cui ci si fa meno male, sicuramente sarei ancora in pista. Marquez? Se pensiamo a tutte le occasioni in cui è caduto, Marc si è fatto male poche volte, eppure anche lui ha avuto tre-quattro infortuni veramente pesanti”, le sue parole. 
    I migliori piloti secondo Jorge
    Lorenzo promette che ci sarà spettacolo nel prossimo Mondiale dopo l’intensa lotta tra Quartararo e Bagnaia che ha visto prevalere il francese: “Se nel 2019, l’anno che è stato il migliore per Marc a livello di risultati, Quartararo ha lottato con lui per la vittoria in qualche gara, anche se non si è riuscito a imporre, ora con Fabio più maturo e più completo e un Marc magari non tanto forte fisicamente come prima, ci divertiremmo molto. Ma aggiungo anche Bagnaia e Jorge Martin. I quattro piloti più forti per il futuro sono loro”, conclude Jorge ai microfoni di Motosprint.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Sarei ancora in pista se fosse uno sport meno pericoloso”

    ROMA – Jorge Lorenzo mostra di avere un pizzico di nostalgia del paddock, ma si dice convinto della scelta fatta nel 2019 in merito al ritiro dalle corse. Il motivo principale riguarda la pericolosità a cui ogni weekend si espongono i piloti di MotoGp: “La cosa peggiore nella vita di un pilota sono gli infortuni e il rischio. È proprio per questo che mi sono ritirato. Se fosse uno sport meno pericoloso, in cui ci si fa meno male, sicuramente sarei ancora in pista. Marquez? Se pensiamo a tutte le occasioni in cui è caduto, Marc si è fatto male poche volte, eppure anche lui ha avuto tre-quattro infortuni veramente pesanti”, ha dichiarato. 
    Sul Mondiale 2022
    Lorenzo promette che ci sarà spettacolo nel prossimo Mondiale dopo l’intensa lotta tra Quartararo e Bagnaia che ha visto prevalere il francese: “Se nel 2019, l’anno che è stato il migliore per Marc a livello di risultati, Quartararo ha lottato con lui per la vittoria in qualche gara, anche se non si è riuscito a imporre, ora con Fabio più maturo e più completo e un Marc magari non tanto forte fisicamente come prima, ci divertiremmo molto. Ma aggiungo anche Bagnaia e Jorge Martin. I quattro piloti più forti per il futuro sono loro”, conclude Jorge ai microfoni di Motosprint.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo Sr: “Dovizioso alleato di Quartararo? Pessima idea”

    ROMA – Chiamato a difendere il titolo in MotoGp, nel 2022 Fabio Quartararo potrà contare anche su Andrea Dovizioso. Dopo una lunga esperienza in Ducati, il pilota di Forlimpopoli è infatti tornato nella classe regina e lo ha fatto con il team satellite della Yamaha. Secondo Chicho Lorenzo, tuttavia, un’allenza tra i due non sarebbe una buona idea. Il padre di Jorge, sul canale YouTube ‘Motogepeando’, ha analizzato la situazione insieme al giornalista Manuel Pecino, il quale sostiene che Dovizioso sia stato scelto prevalentemente per dare un aiuto nello sviluppo della moto.
    Chicho boccia il gioco di squadra
    “Seguo le corse da tanti anni e posso dire che nella maggior parte dei casi non è una buona idea contare su un altro pilota. L’ultimo esempio lo abbiamo avuto quest’anno con la Ducati. Nella gara in cui Miller ha provato ad aiutare Bagnaia, l’australiano è finito a terra. Questo perché non stava gareggiando, bensì facendo gioco di squadra. Inoltre è caduto anche Bagnaia. Il gioco di squadra si è quindi rivelato un completo fallimento ha chiosato Chicho – Un pilota chiamato a vincere come Quartararo non può cercare un alleato, ma deve lavorare da solo e dare il meglio di sé per centrare l’obiettivo. Se cerchi un’alleanza è perché non ti senti molto a tuo agio” ha quindi aggiunto Lorenzo senior. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Chicho Lorenzo: “Quartararo non deve cercare alleati”

    ROMA – Dopo una lunga esperienza in Ducati, Andrea Dovizioso è tornato in MotoGp e lo ha fatto con il team satellite della Yamaha. Il pilota di Forlimpopoli farà parte del roster del Motomondiale 2022, ma non sarà né un alleato né un avversario di Fabio Quartararo. Ne è convinto Chicho Lorenzo, padre di Jorge, che sul canale YouTube ‘Motogepeando’ ha analizzato la situazione insieme al giornalista Manuel Pecino, il quale sostiene che Dovizioso sia stato scelto prevalentemente per dare un aiuto nello sviluppo della moto.
    Lorenzo Sr consiglia Quartararo
    “Un pilota chiamato a vincere come Quartararo non può cercare un alleato, ma deve lavorare da solo e dare il meglio di sé per centrare l’obiettivo. Se cerchi un’alleanza è perché non ti senti molto a tuo agio – ha sentenziato Lorenzo senior – Seguo le corse da tanti anni e posso dire che nella maggior parte dei casi non è una buona idea contare su un altro pilota. L’ultimo esempio lo abbiamo avuto quest’anno con la Ducati. Nella gara in cui Miller ha provato ad aiutare Bagnaia, l’australiano è finito a terra. Questo perché non stava gareggiando, bensì facendo gioco di squadra. Inoltre è caduto anche Bagnaia. Il gioco di squadra si è quindi rivelato un completo fallimento” ha concluso Chicho. LEGGI TUTTO