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    Jorge Lorenzo debutta nella Porsche Carrera Cup Italia 2022: debutto a Imola

    ROMA – Jorge Lorenzo torna in pista, questa volta sulle quattro ruote. Il cinque volte campione del mondo in MotoGp correrà infatti per la Porsche Carrera Cup Italia 2022. Giunto alla sua 16esima edizione, il campionato monomarca prenderà ufficialmente il via con i test ufficiali a Monza, il prossimo 13 aprile. Il mezzo con cui lo spagnolo scenderà in pista sarà la 992 GT3 Cup del team Q8 Hi Perform, mentre per il debutto bisognerà aspettare la gara di Imola nel weekend del 7-8 maggio. Poi sarà la volta di Misano (4-5 giugno), Mugello (16-17 luglio), Vallelunga (17-18 settembre), Franciacorta (1-2 ottobre) e, infine, Monza (8-9 ottobre). Promessa mantenuta, quindi, questa di Lorenzo che aveva predetto come sarebbe arrivato a correre su quattro ruote, come l’ex rivale Valentino Rossi.
    Le parole di Lorenzo
    Lorenzo ha annunciato l’inizio di questa nuova avventura sui social, dove ha scritto: “Ora comincia una nuova e stimolante fase della mia vita. Voglio dire grazie di cuore al team Q8 Hi Perform per avermi accolto e per avermi scelto come pilota ufficiale. Non vedo l’ora di mettermi in gioco e dimostrare tutto il mio valore al volante”. Il direttore marketing di Q8, Gherardo Bisi, ha invece aggiunto: “Lorenzo rappresenta il professionista che cercavamo. Lo tenevamo d’occhio da tempo e lo abbiamo scelto, convinti che possa tagliare ottimi traguardi anche sulle quattro ruote”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Avrei ottenuto risultati migliori se la sera fossi andato a dormire prima”

    ROMA – Tre titoli in MotoGp e tante stagioni a lottare per le posizioni di vertice hanno reso Jorge Lorenzo uno dei migliori piloti degli ultimi anni nella classe regina. Lo spagnolo, che si è ritirato dall’agonismo nel 2019 lasciando un vuoto fra gli appassionati, ai microfoni di Dazn Espana ha fatto un bilancio della sua carriera, ammettendo in particolare un limite che non gli ha permesso di esprimere tutto il suo potenziale. “Andavo a letto davvero tardi. Era il mio punto debole”. Così Lorenzo, che poi ha raccontato le difficoltà incontrate nell’arco della sua carriera.
    Le parole di Lorenzo
    “Probabilmente con un paio d’ore di sonno in più avrei ottenuto più energia in gara e di conseguenza risultati migliori. Mi distraevo facilmente e andavo a dormire troppo tardi” ha ammesso Lorenzo. Un altro difetto del campione spagnolo era la ricerca della perfezione: “Ero un perfezionista e questo mi si è rivoltato contro perché quando si perde la felicità, di conseguenza si perde il rendimento. Nel 2019 ho sofferto molto dato che le cose non andavano come volevo. Sono entrato in una sorta di depressione. Qualche anno prima mi era successa una cosa simile e, per farvi fronte, partivo per un viaggio qualche giorno prima così da visitare le città ed arrivare al circuito più motivato”. Queste dunque le parole di Jorge, che all’età di 34 anni ha iniziato una nuova avventura e si occuperà del commento tecnico per alcuni Gp su Dazn Espana. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo rivela: “Andavo a letto tardi, era il mio punto debole”

    ROMA – Tra i migliori piloti di MotoGp di questo 21° secolo spicca sicuramente Jorge Lorenzo. Lo spagnolo, che si è ritirato dall’agonismo nel 2019, ha infatti conquistato ben tre titoli nella classe regina ed ha costantemente lottato per le posizioni di vertice. Lorenzo ha inoltre dato vita a belle rivalità, come ad esempio quella con Valentino Rossi, nonostante tra i due non scorra buon sangue. Ai microfoni di Dazn Spagna ha quindi fatto un bilancio della sua carriera, ammettendo in particolare un suo limite che non gli ha permesso di esprimere tutto il suo potenziale.
    La confessione di Jorge
    “Andavo a letto davvero tardi. Probabilmente con un paio d’ore di sonno in più avrei ottenuto più energia in gara e di conseguenza risultati migliori. Era il mio punto debole. Mi distraevo facilmente e andavo a dormire troppo tardi – ha svelato Lorenzo, che poi ha aggiunto – Ero un perfezionista e ciò mi si è rivoltato contro perché quando si perde la felicità, di conseguenza si perde il rendimento. Nel 2019 ho sofferto molto dato che le cose non andavano come volevo. Sono entrato in una sorta di depressione. Qualche anno prima mi era successa una cosa simile e, per farvi fronte, partivo per un viaggio qualche giorno prima così da visitare le città ed arrivare al circuito più motivato”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “La vittoria di Rossi serviva alla Yamaha per i media”

    ROMA – Valentino Rossi ha avuto tanti rivali iconici nel corso della sua ventennale carriera, ma quella con Jorge Lorenzo forse è stata quella che ha emozionato di più. Con lo spagnolo in pista, infatti, il numero 46 si esaltava e i duelli erano all’ultimo respiro, come quello in Catalogna nel 2009, quando Rossi superò lo spagnolo all’ultima staccata. “Mi ha umiliato in quella curva. Ero inesperto – racconta Lorenzo a “DAZN” – e lui ha approfittato di uno spazio lasciato vuoto. Se avessi vinto lì avrei lottato con lui fino alla fine per il titolo”. Lorenzo lamenta però un atteggiamento della Yamaha, sbilanciata – a suo dire – nel sostenere Rossi: “Io giocavo le mie carte, ma questo al team non andava bene perché volevano la vittoria di Rossi per questioni mediatiche”.
    Su Quartararo
    Il passato però non ha influito sul rapporto che si è ora instaurato tra i due. Rossi ha invitato Lorenzo alla “100km dei Campioni” nel suo ranch e il cinque volte campione del mondo ha accettato, trascorrendo una giornata all’insegna del divertimento. Ora che entrambi si sono ritirati dalla MotoGp, il testimone è pronto per essere raccolto da una nuova generazione di piloti che già ha iniziato a farsi strada. In particolare, Lorenzo si rivede molto in Fabio Quartararo, campione del mondo in carica: “In frenata è più aggressivo di me, la moto si muove con lui. In pista entrambi apriamo molto presto il gas all’uscita delle curve. Inoltre, io ho vinto il Mondiale a 23 anni, esattamente come ha fatto lui”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Yamaha voleva la vittoria di Rossi per i media”

    ROMA – È stata una tra le rivalità più iconiche nella carriera di Valentino Rossi e forse quella che ha emozionato di più i tifosi del Dottore. Con Jorge Lorenzo in pista, infatti, il numero 46 si esaltava e i duelli erano all’ultimo respiro, come quello in Catalogna nel 2009, quando Rossi superò lo spagnolo all’ultima staccata. “Mi ha umiliato in quella curva. Ero inesperto – racconta Lorenzo a “DAZN” – e lui ha approfittato di uno spazio lasciato vuoto. Se avessi vinto lì avrei lottato con lui fino alla fine per il titolo”. Lorenzo lamenta però un atteggiamento della Yamaha, sbilanciata – a suo dire – nel sostenere Rossi: “Io giocavo le mie carte, ma questo al team non andava bene perché volevano la vittoria di Rossi per questioni mediatiche”.
    Le parole di Lorenzo
    Il passato però non ha influito sul rapporto che si è ora instaurato tra i due. Rossi ha invitato Lorenzo alla “100km dei Campioni” nel suo ranch e il cinque volte campione del mondo ha accettato, trascorrendo una giornata all’insegna del divertimento. Ora che entrambi si sono ritirati dalla MotoGp, il testimone è pronto per essere raccolto da una nuova generazione di piloti che già ha iniziato a farsi strada. In particolare, Lorenzo si rivede molto in Fabio Quartararo, campione del mondo in carica: “In frenata è più aggressivo di me, la moto si muove con lui. In pista entrambi apriamo molto presto il gas all’uscita delle curve. E poi ha vinto il Mondiale a 23 anni, esattamente quanti ne avevo io nel 2010”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Cadute del genere le vedo solo sulla Honda”

    ROMA – “Non so se l’avete visto, l’anno scorso ne ho anche parlato sul mio canale YouTube: la Honda è l’unica moto che sta disarcionando quasi tutti i suoi piloti. La cosa più logica è che si tratta di un problema di controllo della trazione, però…”. Lascia cadere così queste parole su Twitter Jorge Lorenzo, cinque volte campione del mondo, che quest’anno commenta la MotoGp per DAZN. La moto dell’Ala dorata è infatti sotto accusa dopo la spaventosa cadura di Marc Marquez, a cui è stata di nuovo diagnosticata la diplopia, seguita alla commozione cerebrale.
    Brividi anche per Espargaro
    Non solo Marquez, sì perché in queste prime uscite della stagione abbiamo anche visto Pol Espargaro effettuare correzioni per evitare gli “high side”, ossia quei violenti sussulti che potrebbero rivelarsi pericolosi una volta superata una certa soglia di velocità. Ed è proprio quello che è successo al pilota di Cervera nel warm up del Gran Premio d’Indonesia. Un problema di affidabilità che la Honda deve affrontare per non pregiudicare i risultati sportivi in questa MotoGp, ma – soprattutto – per salvaguardare la sicurezza dei propri piloti. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: la Hall of Fame FIM accoglierà Biaggi, Lorenzo e Anderson

    ROMA – Hall of Fame della MotoGp avrà anche Max Biaggi, Jorge Lorenzo e Hugh Anderson. Sono i canali ufficiali del Motomondiale a dare direttamente la notizia con una nota dove si spiega che la decisione era stata presa da tempo. Si è preferito infatti aspettare che la pandemia da Covid-19 si attenuasse per dare il giusto riconoscimento a questi tre campioni delle due ruote. Il pilota romano e il neozelandese hanno infatti vinto quattro titoli iridati, mentre Lorenzo cinque. E sono in calendario tre appuntamenti distinti per celebrare questi nuovi tre ingressi fra le leggende del Motomondiale.
    Biaggi settimo italiano della Hall of Fame
    Lorenzo sarà a tutti gli effetti un membro della Hall of Fame quando arriverà il Gran Premio di Jerez (1° maggio), mentre l’italiano dovrà aspettare la fine dello stesso mese, quando andrà in scena il Gp del Mugello. Per quanto riguarda invece l’86enne Huntly, è in programma un evevnto al termine della stagione, probabilmente nel Gran Premio di Phillip Island, in Australia. La FIM ha dal 2000 inserito finora 32 piloti nella sua Hall of Fame. Giacomo Agostini, Mick Doohan, Niki Hayden, Marco Lucchinelli, Valentino Rossi, Marco Simoncelli: questi solo alcuni dei piloti che hanno lasciato un segno indelebile sulle competizioni a due ruote. Anche Carlo Ubbiali e Franco Uncini sono stati inseriti nella prestigiosa lista, con Max Biaggi che sarà il settimo italiano a cui verrà riconosciuto questo onore. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Biaggi, Lorenzo e Anderson entreranno nella Hall of Fame

    ROMA – Max Biaggi, Jorge Lorenzo e Hugh Anderson entreranno nella Hall of Fame della MotoGp. La notizia arriva direttamente dai canali ufficiali del Motomondiale, dove si spiega che la decisione era stata presa da tempo, ma si è preferito aspettare che la pandemia da Covid-19 si attenuasse per dare il giusto riconoscimento a questi tre campioni delle due ruote. Il pilota romano e il neozelandese hanno infatti vinto quattro titoli iridati, mentre Lorenzo cinque. E sono in calendario tre appuntamenti distinti per celebrare questi nuovi tre ingressi fra le leggende del Motomondiale.
    Tutti gli italiani della Hall of Fame
    Lorenzo sarà a tutti gli effetti un membro della Hall of Fame quando arriverà il Gran Premio di Jerez (1° maggio), mentre l’italiano dovrà aspettare la fine dello stesso mese, quando andrà in scena il Gp del Mugello. Per quanto riguarda invece l’86enne Huntly, è in programma un evevnto al termine della stagione, probabilmente nel Gran Premio di Phillip Island, in Australia. La FIM ha dal 2000 inserito finora 32 piloti nella sua Hall of Fame. Giacomo Agostini, Mick Doohan, Niki Hayden, Marco Lucchinelli, Valentino Rossi, Marco Simoncelli: questi solo alcuni dei piloti che hanno lasciato un segno indelebile sulle competizioni a due ruote. Max Biaggi sarà il settimo italiano in questo albo d’oro delle leggende del Motomondiale, insieme anche a Carlo Ubbiali e Franco Uncini. LEGGI TUTTO