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    Nasce il fondo “La maternità è di tutti”

    Di Redazione Nell’ultima riunione del Consiglio Federale è stato approvato un importante provvedimento che prevede l’istituzione di un fondo in favore delle mamme atlete, denominato “La maternità è di tutti”.Fin dal giorno del suo insediamento il presidente Giuseppe Manfredi e tutto il Consiglio Federale hanno manifestato l’intenzione di porre rimedio a una tematica sempre più attuale, come dimostra per ultima la vicenda di Lara Lugli. La Commissione Carte Federali si è così messa al lavoro in questi mesi per trovare delle iniziative appropriate che tutelino le atlete in gravidanza e le neomamme atlete. In tal senso la Fipav si adopererà nei prossimi mesi per: Predisporre delle iniziative di informazione capillare in favore delle atlete circa la sussistenza di un “Fondo Unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano” istituito nel dicembre del 2017 (art.1, comma 369 della Legge n.205 del 27 dicembre 2017), al quale dal 2019 è stata assegnata annualmente la somma di 1 milione di euro a titolo di risorsa a sostegno della maternità delle atlete; Sensibilizzare tutte le società sportive su tale problematica; Sottoscrivere, con la collaborazione dello staff medico della Federazione, idonee convenzioni con strutture pubbliche e associazioni il cui fine precipuo è la tutela della maternità, in modo da predisporre sia per l’atleta nel corso della gravidanza, che per la neo mamma, un “percorso” personalizzato di assistenza psico-fisica finalizzato al rientro in campo.Il provvedimento più importante consiste nell’istituzione, nel bilancio della FIPAV, dal 1° gennaio 2022 di un fondo denominato “La maternità è di tutti”, con un ammontare iniziale di € 50.000,00. Tale fondo avrà la finalità, nel limite delle risorse individuate, di integrare il “contributo” già assegnato dall’Ufficio Sport presso la Presidenza del Consiglio, al fine di assicurare all’atleta la continuità retributiva durante il periodo di gravidanza e in quello immediatamente successivo alla nascita dei figli. Il Decreto della Presidenza del Consiglio, infatti, prevede che alle atlete in possesso dei requisiti soggettivi e oggettivi previsti dalla legge, possa essere erogato un contributo di maternità fino a un massimo di dieci mensilità d’importo pari a 1000 euro cadauna. Una volta che l’atleta sarà stata ammessa al contributo ad opera dell’Ufficio Sport, il fondo “La maternita’ e’ di tutti” istituito dalla Fipav interverrà con un’integrazione di 500,00 euro mensili, che si aggiungeranno al contributo erogato mensilmente dall’Ufficio Sport. Il contributo della FIPAV, sarà subordinato alla preventiva ammissione dell’atleta al contributo a sostegno della maternità, erogato dall’Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Prendendo spunto da questa tematica, il Consiglio Federale ha poi voluto allargare il suo raggio d’azione istituendo la Commissione Pari Opportunità, il cui scopo sarà quello di proporre, elaborare e porre alla attenzione del CF interventi e progetti per superare ogni tipo di ostacolo d’ordine economico, sociale, culturale che costituisca qualsiasi forma di discriminazione diretta o indiretta sia per la parità di genere, sia nei confronti delle persone. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    “Parliamo di Sport”: Lara Lugli in piazza a Fiorano Modenese

    Di Redazione Il caso di Lara Lugli torna a far parlare di sé: lunedì 21 giugno alle 21 la pallavolista, che ha visto concludersi positivamente la sua vertenza con il Volley Pordenone, sarà protagonista della serata “Parliamo di Sport” organizzata dal Comune di Fiorano Modenese nell’ambito della rassegna “Estate Fioranese”. L’incontro pubblico con Lugli si terrà in piazza Ciro Menotti e sarà moderato da Leo Turrini, storico giornalista sportivo per anni al seguito della nazionale di pallavolo. Al centro del dibattito, ovviamente, la vicenda della giocatrice che, dopo aver risolto il suo contratto con la società friulana perché incinta, era stata citata in giudizio per il “danno” causato al club con la sua gravidanza. La serata sarà però anche l’occasione per premiare i campioni del territorio di diverse discipline sportive. (fonte: Facebook Comune di Fiorano Modenese) LEGGI TUTTO

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    La CIDS chiede l’apertura di un tavolo sulle tutele agli atleti

    Di Redazione La CIDS (Confederazione Italiana Degli Sportivi), di cui fa parte anche AIP – Associazione Italiana Pallavolisti, interviene con un comunicato sulla conclusione del caso di Lara Lugli, accogliendo con favore l’esito positivo della controversia tra la giocatrice e la sua ex società e, più in generale, chiedendo maggiore sostegno e tutele più ampie per gli atleti. “La vicenda – scrive la Confederazione – evidenzia ulteriormente come, a monte dell’imbarazzante episodio venutosi a creare nei confronti della pallavolista, esista una mancanza di tutele per i lavoratori e per le lavoratrici sportive, che il percorso avviato dal legislatore sulle norme riguardanti il lavoro sportivo e l’abolizione del vincolo sportivo avrebbe dovuto colmare. Ci ritroviamo, invece, nella paradossale situazione che, mentre tutta l’Italia ha salutato il riconoscimento del diritto alla maternità ad una atleta, il Governo con la Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali – anch’essa ex atleta – ha rinviato sine die una legge che quei diritti avrebbe dovuto riconoscere e tutelare. La CIDS ribadisce con forza la necessità di procedere all’apertura immediata di un tavolo di lavoro presso il Ministero competente per definire, entro 12 mesi come preventivamente stabilito, tutte le necessarie tutele per i lavoratori e le lavoratrici dello sport e dare finalmente certezze agli atleti, lavoratori sportivi, che tutti noi rappresentiamo“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Il Volley Pordenone sul caso Lugli: “La pressione mediatica ci ha spinto all’accordo”

    Di Redazione Interviene il Volley Pordenone sulla conclusione della vicenda di Lara Lugli, che ieri sera ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la società per chiudere la controversia che aveva fatto a lungo discutere. “Corre l’obbligo di fare alcune precisazioni – scrive il presidente Franco Rossato – perché, come negli scorsi mesi, in queste ore si rincorrono le più disparate interpretazioni del caso, la maggior parte delle quali non si basa su fatti, ma su ipotesi, illazioni o pensieri, principalmente effettuati ascoltando un’unica campana“. “Abbiamo deciso di giungere ad un accordo – prosegue il dirigente – non perché ci sentissimo in difetto, ma perché la pressione mediatica abilmente orchestrata e che raramente riportava con pari dignità le due versioni delle parti in causa, si era fatta insostenibile e non permetteva più di vivere serenamente. Secondariamente abbiamo accolto la richiesta della Federazione Italiana Pallavolo, presso la quale svolgiamo attività da oltre quarant’anni. Proseguire in uno scontro nel quale la Federazione non c’entrava avrebbe danneggiato in primis lo sport che amiamo, la pallavolo.Siamo giunti ad un accordo pro bono pacis e per tornare al quieto vivere“. “Corre però l’obbligo di precisare che Lara Lugli non è mai stata licenziata. Una volta incinta non poteva più svolgere l’attività sportiva. Va precisato che il rapporto che la legava alla Società Sportiva non era di tipo lavorativo (e finché non verranno emanate leggi apposite in merito la situazione resterà sempre così…) ma dilettantistico, e prevedeva rimborsi spesa e premi legati all’effettivo svolgimento di allenamenti e partite. Per questo la società sportiva riteneva di averla già pagata regolarmente per l’opera prestata. È dunque improprio sostenere che la società “ha pagato gli arretrati“. “Il rapporto – continua il comunicato – era regolato da una scrittura privata sottoscritto dalla Società sportiva e dall’atleta. Detta scrittura è stata presentata dall’atleta stessa per tramite del proprio agente. Va precisato che la clausola che prevedeva il recesso in caso di maternità non è stata inserita dalla società sportiva ma dalla giocatrice per tramite del proprio agente. La società non ha “citato in giudizio chiedendo danni all’atleta” ma ha fatto opposizione ad un decreto ingiuntivo che riteneva ingiusto per quanto scritto sopra. Sicuramente sono state utilizzate argomentazioni pesanti che hanno ottenuto una reazione della giocatrice che ha reso pubblica la vicenda tramite i social. Resta il fatto che non è mai stato chiesto a Lara un danno economico“. La nota si conclude con un appello: “Alla fine della vicenda crediamo sia utile a tutti abbassare i toni per una vicenda che forse è stata amplificata in maniera anche esagerata rispetto alle effettive ragioni del contendere. Fa specie però constatare che anche da parte della politica ci siano state esternazioni, talvolta prive delle più banali conoscenze del diritto o del mondo dello sport in generale, che facevano ricadere sulle società o sulle istituzioni sportive, il problema della legislazione in merito ai lavoratori sportivi. Speriamo che la vicenda serva fattivamente a migliorare la situazione in merito e che tutti si possa tornare a far volare serenamente la palla all’interno degli ottantuno metri quadri che tutti amiamo“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Caso Lugli: trovato l’accordo con la società. La Fipav promette sostegno alle mamme

    Di Redazione Svolta nel caso di Lara Lugli, la giocatrice a cui la società aveva chiesto un risarcimento per aver risolto anticipatamente il contratto a causa della gravidanza. L’atleta, protagonista di una vicenda che ha avuto risonanza mediatica in tutto il mondo, ha trovato un accordo con l’ASD Volley Pordenone evitando così di arrivare all’udienza (prevista per il 18 maggio). La società, fa sapere Assist – Associazione Nazionale Atlete, ha ritirato la citazione e ottemperato a ogni obbligo nei confronti della giocatrice. “È una grande vittoria per tutti – dice Lara Lugli all’agenzia Ansa – ed era molto importante che questa causa non entrasse nemmeno in un tribunale a dimostrazione della sua infondatezza. È un forte segnale per tutte le donne – non solo atlete – che si trovano a dover affrontare queste situazioni assurde. Voglio ringraziare tutti quelli che sono stati al mio fianco, in particolare il mio legale Bonifacio Giudice Andrea, il mio agente Stefano Franchini, Assist e Aip, perchè il loro sostegno è stato per me fondamentale“. Ad anticipare la notizia è stato Giuseppe Manfredi, presidente della Federazione Italiana Pallavolo, che in un comunicato ha dichiarato: “Colgo l’occasione per ribadire che è assolutamente inaccettabile considerare la maternità quale giusta causa di risoluzione contrattuale imputabile a una futura mamma. Posso inoltre anticipare che nel prossimo Consiglio Federale sarà proposta la costituzione di una Commissione Pari Opportunità, finalizzata in primo luogo, al monitoraggio, la promozione e il sostegno dei diritti delle atlete”.  “Crediamo – ha aggiunto Manfredi – che sia doveroso da parte della nostra Federazione, che rappresenta lo sport più praticato dalle bambine e ragazze in Italia, tenere accesi, in modo deciso, i riflettori su queste tematiche quali la tutela della maternità, il rientro in campo, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Tra le prime azioni già in esame, al fine di sostenere il diritto alla maternità, si sta pensando di costituire un fondo integrativo di sostegno a quello già esistente presso il Dipartimento per lo Sport – Presidenza del Consiglio dei Ministri“. (fonte: Ansa) LEGGI TUTTO

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    Serena Ortolani: “Inconcepibile che non ci siano tutele per le mamme atlete”

    Di Redazione Il caso di Lara Lugli ha riacceso il dibattito sulle tutele alle atlete in gravidanza: un argomento che Serena Ortolani conosce bene, avendo affrontato lo stop per la maternità a 25 anni, nel pieno della carriera. “Giocavo a Pesaro – ricorda l’opposta in un’intervista a Metropolis – mi avevano nominata capitano ed ero il punto di riferimento di una grande squadra, ma sono riuscita a fare solo la preparazione perché ho scoperto di essere incinta. Mi sono trovata anch’io a casa e senza aiuto economico“. La vicenda di Lugli, inevitabilmente, ha risvegliato la memoria di Serena: “Mi sono detta ‘Ecco, ci risiamo’. È una storia che va avanti da anni. Sono davvero contenta che abbia finalmente avuto visibilità e importanza. Noi atlete non siamo mai state tutelate sotto questo punto di vista. Il paradosso è che siamo comunque donne che lavorano, e veniamo abbandonate al nostro futuro. È assurdo costringerci a scegliere tra il lavoro e essere madri“. La nomina di Valentina Vezzali come sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport apre uno spiraglio per migliorare la situazione? “Lo spero tanto – risponde Ortolani – soprattutto per cambiare questi contratti, perché sono davvero fuori dal normale. Dobbiamo essere più tutelate. La nostra carriera non dura molto, e fermarsi senza poter percepire alcun sussidio è inconcepibile, soprattutto se accade a una ragazza giovane che non prende uno stipendio particolarmente alto e improvvisamente si ritrova con un figlio e senza nessun tipo di tutela“. L’attaccante della Bartoccini Fortinfissi Perugia conclude l’intervista con un’anticipazione sul suo futuro: “Ho Gaia che da un po’ di tempo insiste per avere un fratellino, e quindi proveremo ad allargare la famiglia. Penso che l’anno prossimo mi prenderò una pausa e poi vedremo se sarà un addio definitivo oppure ritornerò in campo“. LEGGI TUTTO

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    Giocatori “incinti” per sostenere Lara Lugli e i diritti delle atlete in gravidanza

    Di Redazione
    Il pallone sotto la maglia a simulare una gravidanza, al momento dello schieramento in campo e delle foto di rito: questa l’iniziativa silenziosa ma efficace che molti giocatori e giocatrici di Serie A aderenti all’AIP-Associazione Italiana Pallavolisti hanno scelto per manifestare il loro sostegno a Lara Lugli, protagonista di una vicenda ormai rimbalzata su tutti i media nazionali e non solo, e più in generale alla lotta per la tutela delle atlete in gravidanza.
    Lo hanno fatto a Rimini Alessia Midriano e Ilenia Peretti, capitane delle squadre protagoniste della finale di Coppa Italia di Serie A2 femminile, ma i colleghi uomini non sono stati da meno: “incinti” anche gli atleti scesi in campo per Mondovì-Cantù, Reggio Emilia-Siena e Santa Croce-Ortona di Serie A2 maschile.
    L’iniziativa si è sviluppata nel quadro della campagna social #IOLOSO lanciata da Assist – Associazione Nazionale Atlete, in collaborazione appunto con AIP per quanto riguarda il volley. Il significato dell’hashtag è esplicito: “tutti sanno che le atlete di qualunque disciplina sportiva, se sono pagate e sono incinta, perdono tutto. Lo sanno tutti, da sempre“. Tra i tanti atleti che hanno aderito anche le giocatrici dell’Igor Gorgonzola Novara, protagonista della finale di Coppa Italia nel corso della quale proprio Lara Lugli è intervenuta alla cerimonia di premiazione. LEGGI TUTTO

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    Giuseppe Manfredi a colloquio telefonico con Lara Lugli

    Di Redazione
    Questa la nota stampa diffusa ora dalla Federazione:
    Nel pomeriggio odierno il presidente federale Giuseppe Manfredi ha avuto un colloquio telefonico con Lara Lugli, dopo aver parlato già ieri con il presidente della società volley Pordenone, Franco Rossato. Le parti si sono dette disponibili a parlare per poter risolvere celermente il contenzioso.
    Al di là degli aspetti contingenti legati alla vicenda specifica, la Federazione Italiana Pallavolo tiene a precisare che la tematica sarà tempestivamente presa in carico dal Consiglio Federale e che sarà garantito il massimo impegno per mettere ordine, in maniera organica e nel più breve tempo possibile, a tutte le problematiche simili a quella in questione affinché non si ripetano più.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO